Sculture e Oggetti d'Arte
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Lotto 375 Mortaio in marmo lumachella, XVII secolo caratterizzato da quattro lobi e da un foro circolare racchiuso da una ghirlanda posto al centro della superficie cm 28x48 - apertura cm 30
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Lotto 376 Grande mortaio bocciardato in marmo bianco, XVII secolo caratterizzato da quattro lobi di cui uno segnato da lunga scanalatura cm 25x47
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Lotto 377 Vasca rettangolare in marmo bianco, XVI/XVII secolo decorata da girali vegetali scolpite in bassorilievo che si dipartono da un cespo centrale
cm 27x64x47 -
Lotto 378 Coppia di cherubini in marmo bianco, XVIII secolo coppia di frammenti architettonici con figure di cherubino idealmente sostenute da elementi incurvati con estremità a ricciolo arricchiti da un cartiglio; un piccolo tassello in marmo verde cm 68x50x25 ca. ognuno
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Lotto 379 Sgabellone in legno intagliato e dorato, Emilia, XVII secolo piano d'appoggio quadrangolare con stemma araldico dipinto in policromia posto al centro del cavetto, sostegni di linea sagomata, quello anteriore sottolineato da volute vegetali ed impreziosito da cascatelle minuziosamente intagliate; piedi ferini cm 116x34x37
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Lotto 380 Scultore barocco italiano, fine XVI/inizi XVII secolo
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Busto di vestale desunta dal repertorio classico, su basso piedistallo squadrato con margini a ricciolo marmo bianco cm 70x50 -
Lotto 381 Croce processionale in argento e bronzo, XVIII/XIX secolo sulla sommità dell'asse centrale, figura scultorea di Dio Padre con aureola triangolare a rappresentare simbolicamente la prima persona della Trinità in forma umana, secondo la tradizione iconografica cristiana. Dio Padre è raffigurato come un uomo anziano, con barba lunga e capelli fluenti, emergente da nubi su cui spicca l'effigie dello Spirito Santo; la figura di Cristo, raffigurato con volto sereno, presenta un’immagine intensa ma pacificata del sacrificio. Pur inchiodato alla croce, il volto non esprime sofferenza straziante, ma piuttosto una calma profonda, quasi mistica. Gli occhi socchiusi, il capo leggermente reclinato, le labbra rilassate, accennano a un’espressione di quiete o abbandono fiducioso. Terminali trilobati con testine angeliche tra volute; nodo decorato da cartigli, arricchito da teste di cherubino aggettanti ai lati cm 90x49 - la figura cm 15,5x16,5
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Lotto 382 Testa di Cristo coronato di spine, da Guido Reni Studio del Mosaico Vaticano, XIX secolo cornice Salvator Rosa in legno dorato a tre ordini di intaglio mosaico policromo cm 45x36 - con la cornice cm 64x54
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Lotto 383 Scultore italiano del XVIII secolo
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Allegoria dell'Inverno busto in marmo raffigurante un anziano con il volto accigliato ornato da una lunga e folta barba e con il capo coperto dal cappuccio del mantello; piedistallo squadrato in marmo grigio (altezza cm 18). Piccoli difetti marmo bianco e diaspro cm 82x64x38 -
Lotto 384 Croce da altare in legno ebanizzato lastronata in diaspro, XVIII secolo "titulus crucis" e terminali in bronzo dorato; al verso tre sigilli in ceralacca rossa; base ottagonale con specchiature lastronate in diaspri siciliani e porfido racchiuse da cornici modanate; piedi a plinto in bronzo dorato cm 77x34
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Lotto 385 Due piccoli leoni canoviani in marmo giallo di Siena, XVIII secolo raffigurati come leone dormiente e leone vegliante dai prototipi scolpiti da Antonio Canova per la tomba di papa Clemente XIII; basi rettangolari in marmo portoro e in marmo bianco, quest'ultima di misura più grande di cm 1 cm 10x13,5x6,5 e cm 10x13,5x7,5
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Lotto 386 Crocifisso da altare in legno e bronzo dorato su base in marmo vari, XVIII secolo La figura di Cristo è rappresentata priva di vita, senza ferita al costato, raffigurando una versione sobria e intensa del momento della morte. Il corpo pende dalla croce con il capo reclinato sul petto e gli occhi chiusi. Le braccia restano tese e inchiodate, mentre le gambe sono leggermente piegate, segnando il peso del corpo abbandonato. L’assenza della ferita al costato, solitamente simbolo del colpo inferto dopo la morte, suggerisce una scelta simbolica volta a concentrarsi sulla purezza e sulla solennità della morte stessa. Croce con titulus crucis e teschio in argento; terminali in metallo sbalzato e dorato. Base in marmi broccatello, nero, giallo e rosso, decorata su entrambe le facciate da un piccolo cammeo. cm 57x30x8 - Cristo cm 16x15,5
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Lotto 387 Mortaio in porfido egiziano, Roma, XVII secolo caratterizzato da una fascia concava sotto al bordo e sopra al piede, piccola croce incisa con iniziali C.R. cm 18x23
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Lotto 389 Grande crocifisso da altare in bronzo su base in marmo giallo e verde, Roma, fine XVII/inizi XVIII secolo la figura del Cristo è raffigurata eretta, con gambe parallele ed occhi aperti, segno di vittoria sulla morte e di speranza della resurrezione. Il Cristo triumphans è spesso raffigurato su una croce di luce secondo una consuetudine iconografica che unisce l’immagine del Cristo inchiodato sulla croce a quella del Redentore che torna nel giorno del Giudizio finale; in questo caso egli reca un'ampia aureola a raggiera, simbolo di potere e dignità terrena. Base modanata in marmi giallo e verde, sorretta da elementi fitomorfi incurvati in bronzo cm 95x37x23 - Cristo cm 29x22
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Lotto 390 Crocifissione in marmo con figure in avorio, XVII secolo croce in legno ebanizzato inserita in una base rocciosa in diaspro, con figura di Cristo morente, di evidente ispirazione giansenista, raffigurato al culmine della sua sofferenza: le braccia sono tese verso l’alto e inchiodate in una posizione di dolore estremo, sostenendo il peso del corpo. La figura del Cristo è composta di tre parti unite: il corpo e le braccia. La testa, reclinata verso destra, presenta la bocca spalancata e lo sguardo rivolto drammaticamente al cielo. La folta capigliatura riccia e la barba incorniciano il volto, ricadendo sulle spalle con naturalezza. Il busto teso esalta la definizione muscolare, mentre le gambe, anch’esse scolpite con attenzione, terminano con i piedi rigidi, inchiodati separatamente, uno accanto all’altro. Il perizoma è finemente drappeggiato, con un panneggio ben definito annodato sul lato sinistro della figura. Sulla parte superiore della croce è presente un cartiglio in avorio recante il Titulus Crucis; al verso della croce, in centro, piccolo stemma in bronzo dorato. Ai piedi della croce, su un basamento roccioso in marmo, si trovano due elementi simbolici: una Vanitas, rappresentata da un teschio che allude alla caducità della vita e alla fugacità delle vanità terrene, e una figura femminile, con ogni probabilità la Vergine Maria, raffigurata in lacrime. La scultura della Madonna è eseguita con particolare finezza nei dettagli del volto, delle mani e nei panneggi delle vesti. Base rettangolare in marmo portoro.
L’insieme dell’opera, grazie alla raffinata esecuzione e alla ricchezza dei simboli, enfatizza l'umanità di Gesù e la sua passione, invitando il fedele a contemplare il sacrificio che Egli ha fatto per l'umanità. cm 62x26x15,5 - Cristo cm 22 (cm 27 alle braccia) - Maddalena cm 15,5 Questo lotto, accompagnato da certificato CITES e da perizia tecnica rilasciata dal Ce.S.Ar Centro Studi Archeometrici, è disponibile per la vendita solo con spedizioni all'interno della Comunità Europea. -
Lotto 391 Benedetto Boschetti (attribuito a)
(Roma 1820 - notizie fino al 1880 circa)
Centrotavola in marmo rosso, seconda metà del XIX secolo a forma di coppa baccellata con coperchio costituito da una composizione di frutta; anse in forma di collo di cigno, alto piedistallo squadrato cm 39x26x16 -
Lotto 392 Benedetto Boschetti (bottega di)
(Roma 1820 - notizie fino al 1880 circa)
Lucerna in marmo giallo, Roma, seconda metà del XIX secolo Benedetto Boschetti è stato uno scultore e lapicida attivo a Roma tra il 1820 e il 1880 circa ed ha saputo conquistare il cuore di molti aristocratici europei durante il Grand Tour distinguendosi per la sua versatilità realizzando non solo sculture in marmo ma anche bronzi, candelabri e oggetti in mosaico. La sua bottega in Via Condotti era un vero e proprio punto di riferimento per chi cercava opere d'arte uniche e preziose; lì si potevano trovare un'ampia scelta di oggetti scolpiti in pregiati marmi di scavo, molto ricercati e costosi già all'epoca. Tra i marmi preferiti figurano il giallo antico di Numidia, il rosso antico e il pavonazzetto, in particolare nelle tonalità di verde cupo e questi materiali rari conferivano alle sue opere una bellezza straordinaria. cm 21x20x11 -
Lotto 393 Scultore neoclassico, Roma, inizi del XIX secolo
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Ritratto di gentiluomo in veste da antico romano poggiante su colonna ottagonale in legno marmo bianco cm 80x60x35 - colonna cm 100x29,5x29,5 (la base cm 48x48) -
Lotto 394 Vaso in marmo giallo e bronzo, Italia, periodo del Grand Tour corpo ad anfora decorato da un tralcio d'edera reso in rilievo con piccole corolle e delimitato lungo il profilo superiore da una cornice guillochée; anse in bronzo a forma di testa d'ariete cm 65x44x30
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Lotto 395 Ritratto di Juliette Récamier (da Joseph Chinard) seconda metà del XIX secolo Juliette Recamier (1777 - 1849) era celebrata nella società dell'Impero francese per la sua bellezza e le sue relazioni amorose. Si sposò a quindici anni con un ricco avvocato che potrebbe essere stato il suo padre naturale ed ebbe un matrimonio senza amore e non consumato; intraprese numerose relazioni sfacciate, la più celebre delle quali con il principe prussiano Augusto, fratello minore del re Federico II. Divenne una figura di spicco nei circoli politici e letterari parigini e il suo salotto un luogo di ritrovo letterario alla moda frequentato dall'élite politica e colta. Il busto in marmo di Carrara di Joseph Chinard, custodito al Museo di Belle Arti di Lione, considerato uno dei più riusciti nel catturare il suo spirito e la sua bellezza, fu prodotto in diverse versioni sia in argilla che in marmo. Questa copia successiva, una delle tante, non ha i dettagli nitidi dell'originale, anche se conserva un po' del suo fascino sensuale. altezza cm 62
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Lotto 396 Antonio Rossetti
(Milano 1819 - ? 1889)
Figura maschile in piedi a braccia conserte poggiante su alto piedistallo squadrato in marmi vari. Firmato e datato al verso lungo il profilo della base: A. Rossetti fecit Roma 1885 marmo bianco altezza cm 48 - la base cm 16x19x19 -
Lotto 397 Pietro Tenerani (ambito di)
(Torano, Carrara 1789 - Roma 1869)
Ritratto di Vittoria Caldoni i capelli raccolti trattenuti da un velo chiuso sulla sommità in un fiocco
Vittoria Caldoni (Albano Laziale 1805 - Russia dopo il 1872), figlia di un vignaiolo, grazie alla sua bellezza che incarnava l'ideale della donna popolare italica, divenne una modella molto ricercata e posò negli anni Venti e Trenta dell'Ottocento per i più noti artisti del Grand Tour; fra questi, lo scultore Pietro Tenerani che la ritrasse nel 1821 (Collezione del Museo di Roma) marmo bianco altezza cm 46 -
Lotto 398 Cofanetto portagioie in malachite, metà del XIX secolo di forma rettangolare con coperchio incernierato in lacca verde scuro, decorato da un paesaggio fluviale con ponticello, casolare e personaggi trattenuto da cornice in bronzo cesellato e dorato; piedi in forma di cartiglio. Difetti, piccole rotture e mancanze cm 10x17,5x12
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Lotto 399 Coppia di versatoi ad anfora in marmo serpentino, fine XVIII/inizi XIX secolo manico sagomato in bronzo dorato. Difetti altezza cm 38