Asta 58 - Dipinti di pregio XIX e XX
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Lotto 25 Carlo Costantino Tagliabue
Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
Tramonto sui campi
Olio su tavola cm 80x150 firmato in basso a sx C.Tagliabue
- Il pittore Carlo Costantino Tagliabue e' nato ad Affori (Milano) nel 1880 e morto a Milano nel 1960. Appreso il disegno nelle Scuole di decorazione di Milano, fu dapprima decoratore, poi copista nelle varie pinacoteche e gallerie studiando e riproducendo prevalentemente i maestri dell'antichita'. Dopo queste esperienze, si dedico' soltanto al paesaggio ed alle marine. Esordi' alla Permanente milanese, nel 1905; poi partecipo' frequentemente alle Biennali di Brera e ad altre esposizioni nazionali. Predilige il paesaggio di montagna, che rende con tendenza segantiniana, e due lavori di questo genere sono stati acquistati dalla Banca Commerciale Italiana; alcune marine, fra le quali "La mareggiata" furono acquistate dal Re. Altri dipinti sono conservati in Italia ed all'estero, presso enti e privati. Citansi di lui anche "Sotto le nubi", e parecchi affreschi di carattere religioso. Alla Galleria d'Arte Moderna di Milano esistono: "Notturno" e "Plenilunio a Venezia".Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A.M. Comanducci. -
Lotto 26 Pietro Ronzoni
Sedrina 1781 - Bergamo 1862
Al pozzo (1850)
Olio su tela cm 52x75 firmato in basso a P.Ronzoni
- Pietro Ronzoni nacque a Sedrina, in provincia di Bergamo, il 28 novembre 1781. Fin da giovane, dimostrò una spiccata inclinazione per l'arte, studiando disegno di figura all'Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida di Pietro Saltini. Nel 1802 si trasferì a Roma per completare la sua formazione, dove fu allievo del paesaggista Luigi Campovecchio e del pittore François Marius Granet. Durante il suo soggiorno romano, entrò in contatto con artisti come Angelica Kauffmann, Antonio Canova, Pelagio Palagi e Hendrik Voogd, arricchendo così la sua esperienza artistica.Nel 1809 tornò a Bergamo, dove lavorò come scenografo presso il teatro Riccardi e il teatro Sociale. In questo periodo, fu nominato professore di paesaggio all'Accademia Carrara, allora diretta da Giuseppe Diotti, con il quale collaborò strettamente. Nel 1815 si trasferì a Verona, dove si affermò come paesaggista di successo, realizzando opere per una committenza internazionale colta. Nel 1819, l'Accademia di Belle Arti di Verona lo nominò accademico d'onore.Nel 1824 tornò a Bergamo, dove sposò Giacinta Ceresoli e divenne socio onorario dell'Ateneo di scienze, lettere e arti della città. Partecipò alla prima delle esposizioni annuali dell'Accademia Carrara nel 1834. A partire dal 1840, la sua pittura si rinnovò, adottando una pennellata più morbida e atmosferica, influenzata dai modelli di Giuseppe Canella e dall'innovativa pittura dell'amico Piccio Carnovali.Ronzoni partecipò alla Prima Esposizione Italiana tenuta a Firenze nel 1861, ma evitò sistematicamente le esposizioni organizzate dall'Accademia di Brera. Morì a Bergamo il 26 aprile 1862 e fu sepolto nell'antico cimitero di Valtesse. -
Lotto 27 Augusto Rey
Alessandria d'Egitto 1864 - Bergamo 1934
Raccolta di paesaggi
Olio su tavola cm 89x113 firmato in basso a dx A.Rey
- Augusto Rey nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1837. Trasferitosi in giovane età a Livorno, studiò nello studio del pittore Betti. Successivamente si trasferì a Firenze, dove si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti, frequentando anche gli studi di artisti come Lega e i Tommasi. Durante la sua formazione, entrò in contatto con i principali esponenti del movimento macchiaiolo, tra cui Silvestro Lega, Giovanni Fattori e Telemaco Signorini.Nel 1895, Augusto Rey costruì una villa a Crespina, chiamata "La Favorita", situata di fronte alla villa della donna che amava. La villa divenne un punto di ritrovo per gli artisti dell'epoca, che spesso vi soggiornavano. Rey era noto per la sua abilità nel dipingere paesaggi dal vero, unendosi così alla corrente macchiaiola. La sua produzione artistica è relativamente scarsa, e alcune sue opere sono state erroneamente attribuite ad altri artisti più noti.Una delle sue opere più significative, "La raccolta delle olive", è conservata nel Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno. Questo dipinto, che rappresenta contadine al lavoro in un oliveto, è stato donato al museo nel 1899 per lascito testamentario dell'artista.Museo Civico Giovanni Fattori - LivornoAugusto Rey morì nel 1898. -
Lotto 28 Giuseppe Bisi
Genova 1787 - Varese 1869
Vita contadina
Olio su tela cm 45x59 firmato in basso a dx G.Bisi
- Giuseppe Bisi nacque a Genova il 10 aprile 1787 da Tommaso Bisi, anch'egli pittore e scultore. La sua formazione artistica si sviluppò inizialmente sotto la guida del padre e successivamente presso l'Accademia di Brera a Milano. La sua carriera si distinse per la produzione di paesaggi in stile romantico, caratterizzati da una rappresentazione intima e quotidiana della natura.Nel 1829, Bisi intraprese un viaggio di studio a Roma, che gli fornì l'ispirazione per una serie di dipinti ambientati nel Lazio. Al suo ritorno a Milano, consolidò la sua reputazione e nel 1838 fu nominato professore di pittura del paesaggio all'Accademia di Brera, incarico che ricoprì fino al 1856. Durante la sua carriera, Bisi ottenne numerosi riconoscimenti e i suoi lavori furono apprezzati da committenze aristocratiche e borghesi, sia italiane che straniere.Tra le sue opere più note si annoverano "Veduta di Genova dall'alto" (1825), "Veduta del porto di Genova" (1826), "Veduta di Castel Gandolfo" (1830) e "Veduta di Torno" (1860). La sua produzione artistica si distingue per l'accuratezza nella rappresentazione dei paesaggi e per l'atmosfera romantica che permea le sue opere.Giuseppe Bisi morì a Varese il 28 ottobre 1869. -
Lotto 29 Oreste Albertini
Torre del Mangano (PV) 1887 - Besano (VA) 1953
Dolomiti da Moena
Olio su tela cm 60x100 firmato in basso a dx O.Albertini
- Oreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a BesanoOreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a Besano. -
Lotto 30 Lorenzo Gignous
Modena 1862 - Porto Ceresio (VA) 1958
Sesto Calende (1922)
Olio su tela cm 59,5x118 firmato in basso a sx L.Gignous
- Lorenzo Gignous nacque a Modena nel 1862, ed è considerato uno dei principali esponenti della pittura paesaggistica italiana del XIX e XX secolo. Nipote del pittore Eugenio Gignous, intraprese gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove affermò il suo talento per la pittura di paesaggio. Nel 1884, durante il suo periodo accademico, vinse il Premio Mylius per la pittura di paesaggio storico, con una veduta di Sesto Calende sul Lago Maggiore, che ricordava lo sbarco di Garibaldi e dei Cacciatori delle Alpi nel maggio del 1859. Questo tema divenne ricorrente nella sua produzione artistica, caratterizzata da un forte naturalismo.Nel corso della sua carriera, Gignous partecipò alle principali esposizioni nazionali, distinguendosi soprattutto per le sue rappresentazioni del Lago Maggiore, che dipinse frequentemente en plein air, spesso durante i soggiorni a Stresa con lo zio Eugenio, che si era trasferito in quella località nel 1887. La sua arte rifletteva una visione intima e dettagliata dei paesaggi naturali, contribuendo a consolidare la sua reputazione come paesaggista.Fino al 1922, oltre alla sua carriera pittorica, Gignous lavorò anche presso le Ferrovie dello Stato, un impiego che gli permise di entrare in contatto con importanti ambienti pubblici, ottenendo anche commissioni ufficiali. Lorenzo Gignous morì nel 1958 a Porto Ceresio, lasciando un'eredità significativa nel panorama della pittura italiana. -
Lotto 31 Emanuele Brugnoli
Bologna 1859 - Venezia 1944
Canal Grande Venezia (1918)
Olio su tela cm 45,5x74 firmato in basso a dx Brugnoli
- Emanuele Brugnoli, nato a Bologna il 2 settembre 1859, fu uno stimato pittore italiano noto soprattutto per le sue straordinarie opere realizzate con la tecnica dell'acquerello. Dopo aver studiato all'Accademia della sua città sotto la guida dello scenografo Valentino Solmi, divenne l'allievo prediletto di quest'ultimo. La sua carriera artistica fu fortemente influenzata dalla sua permanenza a Venezia, iniziata nel 1880 dopo aver trascorso alcune settimane nella città della laguna.A Venezia, Brugnoli entrò in contatto con artisti del calibro di Tito, Serena, Favretto e Milesi, e si dedicò principalmente alla rappresentazione di vedute e paesaggi lagunari. La sua abilità straordinaria nell'uso dell'acquerello divenne evidente, definendo gran parte della sua produzione artistica. Nel 1861, si recò a Londra per partecipare all'Esposizione degli acquerellisti italiani, e da allora partecipò a numerose mostre internazionali.Nel 1886, prese parte alla Promotrice fiorentina, seguita nel 1888 dalla partecipazione all'Esposizione Emiliana di Bologna. La sua presenza alla Biennale di Venezia fu notevole, partecipando alla seconda edizione nel 1899 e a quelle successive dal 1901 al 1907 e dal 1920 al 1934.Nel 1912, Brugnoli ottenne il titolo di professore di acquerello e incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dirigendo la Scuola Libera di Incisione fino al 1932. Nonostante la sua fama fosse principalmente legata agli acquerelli, dimostrò grande passione anche per l'acquaforte, prendendo ispirazione soprattutto da James McNeill Whistler.La sua notorietà crebbe ulteriormente grazie all'acquisto da parte dell'Imperatore di Germania Guglielmo II di uno dei suoi acquerelli, "Un canale di Venezia". Brugnoli continuò a esporre regolarmente alle Internazionali veneziane, guadagnandosi l'attenzione critica per la sua maestria artistica.Emanuele Brugnoli si spense a Venezia il 22 marzo 1944, lasciando un lascito duraturo nel mondo dell'arte, soprattutto per la sua abilità distintiva nell'uso dell'acquerello e dell'acquaforte. -
Lotto 32 Carlo Cherubini
Ancona, 1897 - Venezia, 1978
Pensieri
Olio su tela cm 75x100 firmato in basso a dx Carlo Cherubini
- Carlo Cherubini nacque ad Ancona il 27 luglio 1897 da Giuseppe Cherubini, anch'egli pittore, e Adelia Ceroni. Ancora bambino, si trasferì con la famiglia a Venezia, stabilendosi in campo Santo Stefano al piano nobile di Palazzo Pisani. Primogenito di quattro fratelli, frequentò il liceo classico e, da studente, compì un viaggio significativo in Germania.La sua carriera artistica ebbe inizio precoce: nel 1913 partecipò all'ottava mostra collettiva di Ca' Pesaro a Venezia e, l'anno successivo, espose alla Biennale di Venezia con l'opera "Bambino pensoso", risultando l'artista più giovane in esposizione. In seguito, partecipò ad altre tre edizioni della Biennale di Venezia nel 1922, 1924 e 1926.Nel 1927 si trasferì a Parigi, dove decorò il Lido des Champs-Élysées. Nel 1929, presso la Galerie de la Renaissance della capitale francese, venne organizzata una sua personale. Nel 1930 ricevette la Mention Honorable e nel 1932 la Médaille d'Argent. A Parigi dipinse inoltre l'opera "Si jeunesse savait" e il ritratto di Gorge de la Fouchardière.Nel 1933 si recò a New York, dove dipinse per il Lido Club di Long Island. Nel 1937 espose a Pittsburgh. Nel 1940 tornò a Venezia, dove eseguì una decorazione al ristorante Al Colombo.I soggetti riconoscibili e caratteristici della sua produzione artistica includono il nudo femminile, le figure in maschera e il paesaggio veneziano. La sua stesura pittorica vibrante e luminosa, caratterizzata da colori vivaci, è di particolare suggestione e identificativa del pittore .Diverse mostre sono state dedicate a Carlo Cherubini: nel 2012 si è tenuta la mostra "Carlo Cherubini. Un pittore veneziano a Parigi" alla Galleria Nuova Arcadia di Padova, e nel 2015, a Scorzè, Villa Orsini, si è svolta un'altra mostra omonima. Nel 2011 è stato pubblicato un catalogo delle sue opere, a cura di Guido Moro e Michele Rovoletto.Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la Pinacoteca di Ascoli Piceno e la Galleria d'Arte Moderna Marangoni di Udine .Carlo Cherubini morì a Venezia nel 1978. -
Lotto 33 Carlo Cherubini
Ancona 1897 - Venezia, 1978
La ballerina
Olio su tela cm 60x100 firmato in basso a sx C.Cherubini
- Carlo Cherubini nacque ad Ancona il 27 luglio 1897 da Giuseppe Cherubini, anch'egli pittore, e Adelia Ceroni. Ancora bambino, si trasferì con la famiglia a Venezia, stabilendosi in campo Santo Stefano al piano nobile di Palazzo Pisani. Primogenito di quattro fratelli, frequentò il liceo classico e, da studente, compì un viaggio significativo in Germania.La sua carriera artistica ebbe inizio precoce: nel 1913 partecipò all'ottava mostra collettiva di Ca' Pesaro a Venezia e, l'anno successivo, espose alla Biennale di Venezia con l'opera "Bambino pensoso", risultando l'artista più giovane in esposizione. In seguito, partecipò ad altre tre edizioni della Biennale di Venezia nel 1922, 1924 e 1926.Nel 1927 si trasferì a Parigi, dove decorò il Lido des Champs-Élysées. Nel 1929, presso la Galerie de la Renaissance della capitale francese, venne organizzata una sua personale. Nel 1930 ricevette la Mention Honorable e nel 1932 la Médaille d'Argent. A Parigi dipinse inoltre l'opera "Si jeunesse savait" e il ritratto di Gorge de la Fouchardière.Nel 1933 si recò a New York, dove dipinse per il Lido Club di Long Island. Nel 1937 espose a Pittsburgh. Nel 1940 tornò a Venezia, dove eseguì una decorazione al ristorante Al Colombo.I soggetti riconoscibili e caratteristici della sua produzione artistica includono il nudo femminile, le figure in maschera e il paesaggio veneziano. La sua stesura pittorica vibrante e luminosa, caratterizzata da colori vivaci, è di particolare suggestione e identificativa del pittore .Diverse mostre sono state dedicate a Carlo Cherubini: nel 2012 si è tenuta la mostra "Carlo Cherubini. Un pittore veneziano a Parigi" alla Galleria Nuova Arcadia di Padova, e nel 2015, a Scorzè, Villa Orsini, si è svolta un'altra mostra omonima. Nel 2011 è stato pubblicato un catalogo delle sue opere, a cura di Guido Moro e Michele Rovoletto.Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la Pinacoteca di Ascoli Piceno e la Galleria d'Arte Moderna Marangoni di Udine .Carlo Cherubini morì a Venezia nel 1978. -
Lotto 34 Giuseppe Danieli
Belluno 1865 - Verona 1931
Arena di Verona
Olio su tela cm 52,5x54 firmato in basso a dx G.Danieli
- Nato a Belluno il 10 maggio 1865, figlio di Paolo e Maddalena De Cian, Giuseppe Danieli fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studiò sotto la guida di Luigi Nono. Da lui assimilò l'interesse per le ricerche luministiche e la vivace tavolozza cromatica, elementi che influenzarono in particolare i suoi primi lavori. La sua formazione risentì anche delle suggestioni di artisti veneti attivi nel genere paesaggistico e nella pittura di genere, come Giacomo Favretto, Girolamo Milesi, Guglielmo e Giuseppe Ciardi, Pietro Fragiacomo ed Ettore Tito.Nel 1897 partecipò alla III Triennale di Belle Arti di Brera con le opere "Giornata grigia" e "Sul tramonto", esponendo accanto ad artisti veneti come Beppe Bezzi e i fratelli Ciardi. L'anno successivo presentò "Riflessi di tramonto" all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove la sua opera fu affiancata ai paesaggi di Angelo Luxoro e Francesco Maragliano. Questo periodo fu caratterizzato da un'intensa attività espositiva, culminata nella partecipazione alla III Biennale di Venezia del 1899 con "Sull'imbrunire - Alta montagna", un'opera che evidenziava la sua predilezione per gli effetti luminosi crepuscolari. Qui ebbe modo di confrontarsi con le correnti artistiche europee, tra cui il simbolismo francese e italiano, nonché il paesaggismo tedesco, svizzero e olandese.Dall'incontro con diverse esperienze artistiche, Danieli trasse ispirazione per avvicinarsi ai modi di Delleani e dei paesisti piemontesi, così come alla scuola ligure di Albaro. Alcune sue opere, come "Preghiera serale", "Suore in riva al lago", "Paesaggio lacustre" e "Contemplazione", mostrano influenze simboliste, evidente anche in alcuni pastelli come "Tramonto romantico", "Sogni" ed "Evelina". Tuttavia, rimase sempre fedele ai temi e ai modi espressivi della sua formazione, ritornando spesso a soggetti tipicamente veneziani e chioggiotti, come "Festa del Signore", "Dopo il vespro" e "Canale di Chioggia".Nel corso della sua carriera, realizzò anche opere a sfondo sociale, sebbene prive di intenti di denuncia, tra cui "La fonderia", "Ritorno dal lavoro" e "Ultimo lavoro". Parallelamente all'attività pittorica, si dedicò all'insegnamento del disegno nelle scuole professionali, il che lo portò a soggiornare in diverse città italiane: Lentini, Sciacca, Chioggia, Porto Maurizio, Cuneo e infine Verona.Continuò ad esporre in importanti rassegne: nel 1904 fu presente all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera con "Pescheria di Chioggia" e "Ritorno dal lavoro"; nel 1906 espose a Firenze "Canale a Chioggia" e "Lago alpino di sera"; nel 1908 presentò "Inverno a Chioggia" e "All'Ave Maria". Nel 1910 partecipò alla Mostra della Società di Belle Arti di Genova con opere come "Vecchi cantieri" e "Alto Cadore".L'unica personale in vita fu allestita a Cuneo nel 1917, con alcune opere poi acquisite dal Museo di Bra. Durante il soggiorno cuneese, l'artista trasse ispirazione per nuovi spunti paesaggistici dalle escursioni in montagna. Negli ultimi anni si allontanò dal paesaggio per concentrarsi su scene di vita familiare, come "Ritratto di famiglia" e "Lettura in riva al lago". Tuttavia, non riuscì a trovare nuove vie espressive e, afflitto da problemi di salute, si tolse la vita a Verona il 25 maggio 1931.Nel 1942 alcune sue opere furono esposte a Torino presso la Società Promotrice di Belle Arti. In anni recenti, gallerie piemontesi, soprattutto a Torino, hanno promosso iniziative per riscoprire e valorizzare la sua produzione. -
Lotto 35 Marcello Vianello
Verona 1909-1985
Val Policella
Olio su tela cm 65x130 firmato in basso a dx M.Vianello
- Marcello Vianello nacque a Verona nel 1909 da padre veneziano. Fin da giovane, mostrò una spiccata inclinazione per il disegno e la pittura, orientandosi verso studi artistici. Si diplomò all'Accademia di Belle Arti "Cignaroli" di Verona, dove fu allievo dei maestri Savini, Girelli, Trentini e Nardi. Contemporaneamente, frequentò la Scuola d'Arte "N. Nani", specializzandosi nell'affresco e nella decorazione, sotto la guida del maestro Pino Casarini .Nel corso della sua carriera, Vianello si distinse per la sua abilità nella pittura da cavalletto e nell'affresco. Una delle sue opere più significative in quest'ultimo ambito è la decorazione della chiesa di San Giuseppe a Bovolone, dove realizzò un "Cristo in trono fra i santi Giuseppe e Biagio e gli Apostoli" .Il suo stile pittorico si inserisce nella tradizione dei paesaggisti veneti, con particolare attenzione alla rappresentazione di scene quotidiane e ambienti urbani. Opere come "Sottoriva", che ritrae una delle vie più caratteristiche di Verona, e "Riva veneziana", testimoniano la sua maestria nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi.Marcello Vianello morì a Verona nel 1985. -
Lotto 36 Beppe Ciardi
Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932
Passeggiata a cavallo lungo il mare
Olio su tavola cm 72,5x88,5 firmato in basso a sx Beppe Ciardi
- Giuseppe "Beppe" Ciardi (1875-1932) è stato un pittore italiano di rilievo, noto per le sue opere paesaggistiche che catturano l'essenza della laguna veneta e della campagna trevigiana. Nato a Venezia il 18 marzo 1875, figlio del pittore Guglielmo Ciardi e di Linda Locatelli, Beppe crebbe in un ambiente profondamente influenzato dall'arte. Suo padre, uno dei principali esponenti del paesaggismo realista veneto, e sua madre, figlia del ritrattista Gianfranco Locatelli, gli trasmisero fin da giovane una passione per la pittura.Fin da bambino, Beppe mostrò un interesse profondo per l'arte, trascorrendo molto tempo nello studio del padre e tentando i suoi primi schizzi. Nel 1896, all'età di 21 anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Ettore Tito, un noto pittore verista. Durante gli anni accademici, Beppe affinò le sue tecniche pittoriche, sviluppando uno stile personale che univa l'influenza del padre a una sensibilità propria.Nel 1899, Beppe esordì alla Biennale di Venezia con l'opera "Monte Rosa" e il trittico "Terra in fiore", segnando un distacco dalla pittura paterna e avvicinandosi alle tematiche divisioniste espresse da Giovanni Segantini. L'anno successivo, nel 1900, ottenne il premio Fumagalli all'Esposizione della Permanente di Milano con "Traghetto delle Agnelle". Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale di San Francisco, dove ricevette una medaglia d'argento, e nel 1906 espose undici quadri della serie "Silenzi notturni e crepuscolari" all'Esposizione internazionale del Sempione.Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Beppe tenne una mostra personale con 45 tele, tra cui la nota "I saltimbanchi". Dopo una breve interruzione dovuta alla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, riprese la sua attività artistica, partecipando a numerose Biennali di Venezia, segnate dalla diffusione di movimenti avanguardistici come il Futurismo e l'Espressionismo.Oltre alla pittura, Beppe Ciardi alternò la sua attività artistica con quella di agricoltore, trascorrendo la vita tra Venezia, Canove di Asiago e Quinto di Treviso, profondamente legato alla campagna trevigiana che riprodusse spesso nelle sue opere. La sua produzione artistica comprende numerosi paesaggi, marine e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una luce vibrante e una tecnica pittorica raffinata.Beppe Ciardi morì improvvisamente il 14 giugno 1932 a Quinto di Treviso, dove fu sepolto. La moglie Emilia Rizzotti, modella di numerosi suoi lavori, raccolse una grande quantità di opere presso Villa Ciardi, istituendo una collezione che terminò con la cessione delle opere da parte degli eredi. Nel tempo, furono organizzate diverse mostre postume, tra cui nel 1932 presso la Galleria Pesaro di Milano, nel 1935 alla Biennale di Venezia e al Jeu de Paume di Parigi, nel 1936 presso l'Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti di Guerra di Milano, nel 1939 al Caffè Pedrocchi di Padova, nel 1953 alla Galleria Giosio di Roma e nel 1983 alla Mostra d’Arte Trevigiana.Le opere di Beppe Ciardi sono oggi conservate in numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana. -
Lotto 37 Teodoro Wolf Ferrari
Venezia 1878 - San Zenone degli Ezzelini 1945
Bassano del Grappa dal Castello degli Ezzelini (giugno 1938)
Olio su tavola cm 57,5x73,5 firmato in basso a dx TeodoroWolf Ferrari
- Teodoro Wolf Ferrari nacque a Venezia il 28 giugno 1878, figlio del pittore tedesco August Wolf e della veneziana Emilia Ferrari. Cresciuto in un ambiente familiare permeato dall'arte, sviluppò fin da giovane una profonda passione per la pittura. Nel 1892 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studiò sotto la guida di Guglielmo Ciardi, Pietro Fragiacomo e Millo Bortoluzzi, completando gli studi nel 1895 .Nel 1896 si trasferì a Monaco di Baviera, dove entrò in contatto con il gruppo Die Scholle, il movimento Jugendstil e la Secessione Viennese, che influenzarono profondamente la sua formazione artistica. Durante questo periodo, partecipò a numerose esposizioni in Germania e Austria, consolidando la sua reputazione come pittore paesaggista.Nel 1910, Wolf Ferrari presentò una mostra personale a Ca' Pesaro a Venezia, che fu successivamente trasferita a Stoccolma nel 1910 e ad Hannover nel 1912. Nel 1912 fondò l'associazione "L'Aratro", ispirata all'esperienza con il gruppo Die Scholle, impegnata nella realizzazione di opere d'arte applicata, tra cui dipinti, vetrate, oggetti d'arredo, tappezzerie e gioielli .Wolf Ferrari partecipò attivamente alla vita artistica veneziana, esponendo alla Biennale di Venezia dal 1912 al 1938 e prendendo parte alle mostre della Secessione Romana nel 1913 e nel 1915. Nel 1919 fu tra i fondatori dell'Unione Giovani Artisti di Venezia. Nel 1924, su incarico di Vittorio Emanuele III, si recò in Libia, dove dipinse una serie di 32 opere a soggetto coloniale.Negli anni successivi, Wolf Ferrari si dedicò principalmente alla pittura di paesaggi, trascorrendo il resto della sua vita tra Venezia e San Zenone degli Ezzelini. Morì il 27 gennaio 1945 e fu sepolto nel cimitero monumentale di San Michele in Isola a Venezia. -
Lotto 38 Horace Fisher
1861-1928
Sotto il pergolato a Capri
Olio su tela cm 103,5x64 firmato in basso a dx Horace Fisher
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Lotto 39 Giuseppe Palizzi
Lanciano (CH) 1812 - Parigi 1888
Bagno nei pressi di Fontainebleau
Olio su tavola cm 40x32 firmato in basso a sx G.Palizzi
- Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo. La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo. La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise. -
Lotto 40 Guido Agostini
Firenze XIX - XX
Lago di Nemi campagna di Roma (1882)
Olio su tavola cm 37x58,5 firmato in basso a dx Agostini
- Guido Agostini (1870-1898) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni di paesaggi toscani. Nato a Milano, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha sviluppato le sue abilità artistiche. Le sue opere, sebbene non numerose, ritraggono principalmente scorci delle campagne toscane, con casolari e castelli come soggetti principali. La sua carriera artistica si è estesa dal 1865 al 1898, periodo in cui ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, dimostrando un continuo interesse per il suo lavoro. Guido Agostini è scomparso prematuramente nel 1898, ma il suo contributo all'arte paesaggistica italiana rimane significativo.