LA GIOIA A COLORI. VENETO BANCA ATTO II - PARTE PRIMA
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Lotto 25 Emilio Kalchschimdt (1902 - 1983)
Vecchia Domodossola, 1967
Olio su tavola
58,7 x 48,6 cm
Firma: al recto “Em Kalchschmidt”
Data: al recto “967”
Altre iscrizioni: sulla carta di rifodero del telaio indicazione del soggetto e dell’autore
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 27 Maurizio D'Agostini (1946)
Venere (la portatrice di pace), 2005
Terracotta semire dipinta
57,8 x 46,5 x 47,7 cm
Firma: “M D” inciso sul piatto
Data: “05” inciso sul piatto
Altre iscrizioni: titolo (“VENERE”) e dedica (“A G. HOLST”) inciso sul piatto
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: B. Buscaroli, a cura di, Maurizio D'Agostini. Immaginazione, materia e sentimento, Vicenza, 2006, pp. 52-53
M. Rossi, Materia e sentimento riuniti da Maurizio D'Agostini. 40 opere di scultura e pastelli al LAMeC, Basilica Palladiana, in Il Giornale di Vicenza, 17.06.2006
M. Rossi, Un artista che traduce nella forma ciò che sogna. Al LAMeC l'antologica a cura di Beatrice Buscaroli, in La Voce dei Berici, 09.07.2006
R. Amaglio, D'Agostini. Il fantasticare diventa scultura, in La domenica di Vicenza, 27.07.2006
F. Girardello, I Pianeti, l'invenzione cosmica di Maurizio D'Agostini, in Catalogo della mostra alla Fondazione G. B. Cima da Conegliano, 2009
G. Grossato, D'Agostini sulle tracce di Holst, e i pianeti diventano sculture, in Il Giornale di Vicenza, 9 luglio 2009
M. Valediano, Un argonauta lungo rotte enigmatiche, in Il Giornale di Vicenza, 18 novembre 2009
C. Franchetti, a cura di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Sondrio, 2011, pp. 28-29 (ill.)
G. Grossato, I pianeti di Maurizio D'Agostini, in Artantis, Palermo, luglio-agosto 2011
G. Grossato, I pianeti di Maurizio D'Agostini a casa dell'astronomo Piazzi, in Il Giornale di Vicenza", 11 maggio 2011
Aa. Vv., Enciclopedia Artisti contemporanei, Roma, 2013, pp. 128 (ill. versione in bronzo) e 129
B. Buscaroli e P. Levi, testi di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Costa di Mezzate, 2016, pp. 9, 11, 20-21 (ill.)
D. Radini Tedeschi e S. Pieralice, "Atlante dell'Arte", Novara, 2020, sub vocem
M. Veladiano, Maurizio D'Agostini nell'"Atlante dell'Arte, in Il Giornale di Vicenza, 28.07.2020, p. 39
A. Keran, I pianeti di Maurizio D'Agostini. La chiave metafisica della Materia, in Amedit, autunno 2020
Esposizioni: B. Buscaroli, a cura di, Maurizio D'Agostini, Immaginazione, materia e sentimento, LAMeC Basilica Palladiana, Vicenza, 17 giugno - 27 agosto 2006
F. Girardello, a cura di, I Pianeti. L'invenzione cosmica di Maurizio D'Agostini, Fondazione Giovanni Battista Cima, Conegliano, 1 maggio - 14 giugno 2009
C. Franchetti, a cura di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Teatro Comunale Giuseppe Piazzi, Sondrio, 24 aprile - 15 maggio 2011
Aa. Vv., "I sette pianeti. Omaggio a Gustav Holst", mostra itinerante nelle sedi di Veneto Banca di Bari (Palazzo Barone Ferrara), Fabriano, Verona, Verbania, 2014
B. Buscaroli e P. Levi, a cura di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Veneto Banca, 2016
Stato di conservazione. Supporto: 85% (danni minori da urto e frizione, per esempio al piatto)
Stato di conservazione. Superficie: 90%
L'opera fa parte di una serie realizzata da D'Agostini nei primi anni 2000 sui pianeti, dedicata a Gustav Holst (1874-1934), che ebbe successo mondiale con la suite "The Planets". «Mi appassionai - racconta l'artista, che già nel 1999 aveva tratteggiato a pastello l'Uomo degli astri (Buscaroli e Levi 2016, p. 11) - alla suite musicale de "I sette pianeti" di Gustav Holst a casa di amici, i coniugi Borgato. Paola e Luigi Borgato sono costruttori di pianoforti. Quella sera mi invitarono a cena. Con noi c'era anche il pianista Igor Roma. Era una bellissima serata d'Autunno del 2001 e dopo cena, per concludere quel caloroso e gioviale incontro, Igor si accomodò al pianoforte (un pianoforte Borgato a coda, naturalmente!), un eccezionale strumento nero come la notte e lucido come uno specchio. E lì, con le sue dita che correvano furiosamente sulla tastiera, Igor mi fece conoscere Marte portatore di guerra di Gustav Holst. L'impatto fu immediato, rimasi letteralmente catturato da quei suoni potenti, che in parte già conoscevo per averli sentiti in alcune colonne sonore di film d'azione. Confesso che non conoscevo Holst, il compositore, ma la sua musica, un po', sì! Stavo trascorrendo un periodo di crisi creativa, come mi è sempre accaduto, a fasi alterne. Mi trovavo in una situazione in cui avevo grande necessità, assoluto bisogno di una scintilla che accendesse la miccia della mia fantasia creativa e Marte portatore di guerra fu vera dinamite! Quella famosa sera, rincasando, la mia anima stava meravigliosamente bene. Mi venne in mente un progetto ambizioso, superbo: avrei realizzato i miei sette pianeti sulla base delle musiche di Gustav Holst. Ascoltando il divino Holst nacquero nell'arco di sette anni i miei personaggi. Ero inebriato da quelle musiche. Il mio scopo consisteva nel materializzare quei suoni secondo le mie visioni, riuscire a creare delle sculture che fossero in grado di rappresentare le musiche che ascoltavo. Fu una impresa di cui vado molto fiero, una ricerca e una sperimentazione che mi ha portato molto lontano, nel mondo esaltante del mistero e dell'inconscio. E così nacquero in ordine temporale Giove, Saturno, Marte, Venere, Nettuno, Mercurio e Urano.» (M. D'Agostini, estratto dal Carnet de voyage, in Buscaroli e Levi 2016, p. 11). La portata allegorica di ogni pianeta è ben sintetizzata da Beatrice Buscaroli nella introduzione alla mostra del 2016 (p. 9): «la seduzione di Venere, la regalità musicale di Giove, l'assolutezza imperativa di Marte, la fluidità turbinosa di Saturno, la dimensione proteiforme e vibratile di Mercurio, la gravità mistica di Nettuno, la struttura labirintica di Urano».
Il ciclo - nel suo svolgersi negli anni - consente a D'Agostini di richiamare la memoria del proprio apprendistato nell'incisione, nello sbalzo e nel disegno presso la Scuola d'Arte e Mestieri di Vicenza, unendoli all'esperienza della scultura monumentale, ed all'approfondimento della ceramica, che dal 2004 inizia a dipingere con oli e acrilici al modo degli antichi (Buscaroli e Levi 2016, p. 37). Nasce così un modo di fare scultura che dichiara il proprio legame con la musica, ma che è prima di tutto di impronta teatrale, con il definirsi di personaggi che sono in realtà maschere e abiti almeno quanto idee.
Di ogni scultura della serie esistono diversi disegni preparatori, che ne rivelano la genesi: Venere, negli studi preparatori, di una figura di donna e di una maschera, dove il corpo femminile si sviluppa in forme che richiamano petali, conchiglie, farfalle e la fluidità dell'acqua e del vento, piuttosto distanti dall'immagine finale, di più forte richiamo sessuale (Buscaroli 2006, p. 33; Franchetti 2011, p. 28; Buscaroli e Levi 2016, p. 20).
Del ciclo D'Agostini ha realizzato, a richiesta, esemplari in bronzo. -
Lotto 28 Marino Capodacqua ( - 2007), (?)
Scorcio di abitato
Olio su cartoncino
38 x 27,8 cm
Firma: "Capodacqua"
Elementi distintivi: sul verso, etichetta etichetta analoga anonima con riferimenti di inventario
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Artista maceratese. Si ricorda una mostra presso il Palazzo Comunale di Recanati nel 2007. -
Lotto 30 Nino Melloni (1930 circa)
Campanile
Olio su tela
70 x 90 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 32 Enrico Benetta (1977 circa)
R II legato d’arancio e grigio...
Acrilico, smalto e sabbie su carta applicata su tela
100 x 160 cm
Firma: “Enrico Benetta”, “E Benetta”, “EB” sul verso
Altre iscrizioni: “Per autentica”, “R II legato d’arancio e grigio...” sul verso
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 33 Adriano Piotto (1952 circa)
Composizione settembrina, 2005
Acrilico e sabbia su tavola
60 x 50 cm
Firma: “apiotto” al recto
Elementi distintivi: sul verso, timbro dell’artista
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: sul verso, certificato di autenticità dell’artista con titolo e data
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 34 Mario Schifano (1934 - 1998)
Piante acquatiche
Serigrafia su carta
70 x 92 cm (lastra)
Firma: “Schifano” al recto a matita
Altre iscrizioni: tiratura “H.C.” al recto a matita
Elementi distintivi: sul verso, etichetta della Veneto Banca con riferimenti di inventario
Provenienza: Galleria d’Arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: sul verso, certificato di originalità della Galleria d’Arte Martinazzo di Montebelluna
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 35 Filippo De Pisis (1896 - 1956) , imitatore di
Paesaggio
Olio su tavola
33,8 x 56,5 cm
Altre iscrizioni: in grafia imitativa al recto “Pisis”, “e 31”
Elementi distintivi: quattro etichette al verso, con riferimento all’opera, a numeri di inventario e in caratteri maiuscoli “EXPOSED”
Provenienza: collezione privata, Treviso; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: Fotocertificato della Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna del 3 febbraio 1997 (come opera autentica di Filippo De Pisis)
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Si tratta di una imitazione di De Pisis, probabilmente realizzata a partire da una tavoletta di dimensioni minori, 24x36 cm. ("Casolare", 1950, riprodotta in G. Briganti, a cura di, De Pisis. Catalogo generale, 1997, p. 792). Si è espressa per la non autenticità, dopo esame dal vero, la Associazione per Filippo De Pisis. -
Lotto 37 Giulio Turcato (1912 - 1995)
Nove incisioni, 1977
Serigrafia e litografia su carta
70,1 x 50,6 cm
Firma: “TURCATO” a matita su carta
Altre iscrizioni: indicazione della tiratura “26/100” a matita su carta
Elementi distintivi: al verso di ogni foglio, timbro a secco dell’editore
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 85% (alcune ondulature e pieghe, prodotte anche da fermagli in metallo ancora presenti)
Stato di conservazione. Superficie: 85% (depositi)
Il lotto contiene 9 di 10 tavole componenti una edizione pubblicata in tiratura 100 esemplari da La Nuovo Foglio Editrice nel 1976 per cura di Magdalo Mussio e con gli interventi dei maestri incisori Sante Consoli, Isabella Scarabotto, Giovanni Budassi e Solidea Marsili. -
Lotto 38 Bruto Pomodoro (1961 circa)
Elogio del quadrato - Rossoquadrato 5, 1998
Tempere, ossidi, inchiostro di china e collage con sabbia su carta Fabriano telata
49 x 59 cm
Elementi distintivi: sul verso, due etichette con dati dell’artista e dell’opera; etichetta della Banca Popolare di Intra con riferimenti di inventario
Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
Esposizioni: Premio pittura contemporanea città di Arona, Arona 1998
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 39 Maurizio D'Agostini (1946)
Urano (il mago), 2009
Terracotta semire dipinta
67,8 x 41,8 x 42,8 cm
Firma: “M D” inciso sulla base
Data: “09” inciso sulla base
Altre iscrizioni: titolo (“URANO”) e dedica (“A G. HOLST”) incisi sulla base
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: F. Girardello, I Pianeti, l'invenzione cosmica di Maurizio D'Agostini, in Catalogo della mostra alla Fondazione G. B. Cima da Conegliano, 2009
G. Grossato, D'Agostini sulle tracce di Holst, e i pianeti diventano sculture, in Il Giornale di Vicenza, 9 luglio 2009
M. Valediano, Un argonauta lungo rotte enigmatiche, in Il Giornale di Vicenza, 18 novembre 2009
G. Grossato, I pianeti di Maurizio D'Agostini, in Artantis, Palermo, luglio-agosto 2011
G. Grossato, I pianeti di Maurizio D'Agostini a casa dell'astronomo Piazzi, in Il Giornale di Vicenza", 11 maggio 2011
Aa. Vv., Enciclopedia Artisti contemporanei, Roma, 2013, pp. 128-129
B. Buscaroli e P. Levi, testi di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Costa di Mezzate, 2016, pp. 9, 11, 26-27 (ill.)
D. Radini Tedeschi e S. Pieralice, "Atlante dell'Arte", Novara, 2020, sub vocem
G. Maritati, L'Atlante dell'arte 2020, in TG1, 11.06.2020
A. Keran, I pianeti di Maurizio D'Agostini. La chiave metafisica della Materia, in Amedit, autunno 2020
Esposizioni: F. Girardello, a cura di, I Pianeti. L'invenzione cosmica di Maurizio D'Agostini, Fondazione Giovanni Battista Cima, Conegliano, 1 maggio - 14 giugno 2009
Aa. Vv., "I sette pianeti. Omaggio a Gustav Holst", mostra itinerante nelle sedi di Veneto Banca di Bari (Palazzo Barone Ferrara), Fabriano, Verona, Verbania, 2014
B. Buscaroli e P. Levi, a cura di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Veneto Banca, 2016
Stato di conservazione. Supporto: 85% (parti danneggiate e stuccate)
Stato di conservazione. Superficie: 90%
L'opera fa parte di una serie realizzata da D'Agostini nei primi anni 2000 sui pianeti, dedicata a Gustav Holst (1874-1934), che ebbe successo mondiale con la suite "The Planets". «Mi appassionai - racconta l'artista, che già nel 1999 aveva tratteggiato a pastello l'Uomo degli astri (Buscaroli e Levi 2016, p. 11) - alla suite musicale de "I sette pianeti" di Gustav Holst a casa di amici, i coniugi Borgato. Paola e Luigi Borgato sono costruttori di pianoforti. Quella sera mi invitarono a cena. Con noi c'era anche il pianista Igor Roma. Era una bellissima serata d'Autunno del 2001 e dopo cena, per concludere quel caloroso e gioviale incontro, Igor si accomodò al pianoforte (un pianoforte Borgato a coda, naturalmente!), un eccezionale strumento nero come la notte e lucido come uno specchio. E lì, con le sue dita che correvano furiosamente sulla tastiera, Igor mi fece conoscere Marte portatore di guerra di Gustav Holst. L'impatto fu immediato, rimasi letteralmente catturato da quei suoni potenti, che in parte già conoscevo per averli sentiti in alcune colonne sonore di film d'azione. Confesso che non conoscevo Holst, il compositore, ma la sua musica, un po', sì! Stavo trascorrendo un periodo di crisi creativa, come mi è sempre accaduto, a fasi alterne. Mi trovavo in una situazione in cui avevo grande necessità, assoluto bisogno di una scintilla che accendesse la miccia della mia fantasia creativa e Marte portatore di guerra fu vera dinamite! Quella famosa sera, rincasando, la mia anima stava meravigliosamente bene. Mi venne in mente un progetto ambizioso, superbo: avrei realizzato i miei sette pianeti sulla base delle musiche di Gustav Holst. Ascoltando il divino Holst nacquero nell'arco di sette anni i miei personaggi. Ero inebriato da quelle musiche. Il mio scopo consisteva nel materializzare quei suoni secondo le mie visioni, riuscire a creare delle sculture che fossero in grado di rappresentare le musiche che ascoltavo. Fu una impresa di cui vado molto fiero, una ricerca e una sperimentazione che mi ha portato molto lontano, nel mondo esaltante del mistero e dell'inconscio. E così nacquero in ordine temporale Giove, Saturno, Marte, Venere, Nettuno, Mercurio e Urano.» (M. D'Agostini, estratto dal Carnet de voyage, in Buscaroli e Levi 2016, p. 11). La portata allegorica di ogni pianeta è ben sintetizzata da Beatrice Buscaroli nella introduzione alla mostra del 2016 (p. 9): «la seduzione di Venere, la regalità musicale di Giove, l'assolutezza imperativa di Marte, la fluidità turbinosa di Saturno, la dimensione proteiforme e vibratile di Mercurio, la gravità mistica di Nettuno, la struttura labirintica di Urano».
Il ciclo - nel suo svolgersi negli anni - consente a D'Agostini di richiamare la memoria del proprio apprendistato nell'incisione, nello sbalzo e nel disegno presso la Scuola d'Arte e Mestieri di Vicenza, unendoli all'esperienza della scultura monumentale, ed all'approfondimento della ceramica, che dal 2004 inizia a dipingere con oli e acrilici al modo degli antichi (Buscaroli e Levi 2016, p. 37). Nasce così un modo di fare scultura che dichiara il proprio legame con la musica, ma che è prima di tutto di impronta teatrale, con il definirsi di personaggi che sono in realtà maschere e abiti almeno quanto idee.
Di ogni scultura della serie esistono diversi disegni preparatori, che ne rivelano la genesi: Urano è pensato come modularità e sintesi degli opposti, di pieno e vuoto, di pelle e armatura, di interno e esterno (Buscaroli e Levi 2016, p. 26).
Del ciclo D'Agostini ha realizzato, a richiesta, esemplari in bronzo. -
Lotto 40 Franco Giuli (1934 - 2018)
Senza titolo
Serigrafia su carta Fabriano
63,6 x 63,6 cm (lastra)
Firma: “giuli” al recto a matita
Altre iscrizioni: tiratura “XIII/XXV” al recto a matita
Elementi distintivi: sul verso, etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80% (danni da umidità, ondulature)
Stato di conservazione. Superficie: 70% (gore d'acqua)
Franco Giuli condusse una ricerca incessante sull’astrazione geometrica e sull’indagine su struttura e materiali, in cui si impone la riflessione sull’utilizzo del cartone ondulato come mezzo espressivo di elezione. Invitato a partecipare nel 1972 alla XXXVI Biennale di Venezia, ha esposto in sedi importanti in Italia e all’estero, accompagnato da autorevoli voci critiche del tardo Novecento: Giorgio Di Genova, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Bruno Corà ed altri.
Una ricca retrospettiva venne presentata nel 2013 presso la Galleria Edieuropa di Roma. A Bruno Corà si deve la curatela delle sue ultime due personali, “Franco Giuli: le costruzioni pittorico-plastiche e oltre” presso il Museo Bilotti, Roma, nel 2016, e “Strutture e spazi di superficie” presso il Museo Riso di Palermo nel 2017. -
Lotto 41 Mario Radice (1898 - 1987)
Composizione astratta
Serigrafia su carta
29,9 x 28,8 cm (luce)
Firma: “Mario Radice” a matita al recto
Altre iscrizioni: tiratura 7/100 a matita al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con dati dell'opera; etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 42 Franco Giuli (1934 - 2018)
Senza titolo
Serigrafia su carta
68,5 x 68,4 cm (luce)
Firma: "Giuli" a matita al recto
Altre iscrizioni: indicazione della tiratura a matita al recto ("XIII/XXV")
Elementi distintivi: etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento inventariale e analoga etichetta anonima
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% (depositi)
Franco Giuli condusse una ricerca incessante sull’astrazione geometrica e sull’indagine su struttura e materiali, in cui si impone la riflessione sull’utilizzo del cartone ondulato come mezzo espressivo di elezione. Invitato a partecipare nel 1972 alla XXXVI Biennale di Venezia, ha esposto in sedi importanti in Italia e all’estero, accompagnato da autorevoli voci critiche del tardo Novecento: Giorgio Di Genova, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Bruno Corà ed altri.
Una ricca retrospettiva venne presentata nel 2013 presso la Galleria Edieuropa di Roma. A Bruno Corà si deve la curatela delle sue ultime due personali, “Franco Giuli: le costruzioni pittorico-plastiche e oltre” presso il Museo Bilotti, Roma, nel 2016, e “Strutture e spazi di superficie” presso il Museo Riso di Palermo nel 2017. -
Lotto 43 Wladimiro Tulli (1922 - 2003)
Composizione astratta
serigrafia su carta
49 x 69 cm (luce)
Firma: “Tulli” a matita al recto
Altre iscrizioni: tiratura “96/99” a matita al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 44 Maurizio D'Agostini (1946)
Marte (Il portatore di guerra), 2004
Terracotta semire dipinta
85 x 34,3 x 36,5 cm
Firma: “M D” inciso alla base della tunica
Data: “2004” inciso alla base della tunica
Altre iscrizioni: titolo (“MARTE”) e dedica (“A G. HOLST”) entrambi alla base della runica ma su lati opposti
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: B. Buscaroli, a cura di, Maurizio D'Agostini. Immaginazione, materia e sentimento, Vicenza, 2006, p. 49
M. Rossi, Materia e sentimento riuniti da Maurizio D'Agostini. 40 opere di scultura e pastelli al LAMeC, Basilica Palladiana, in Il Giornale di Vicenza, 17.06.2006
M. Rossi, Un artista che traduce nella forma ciò che sogna. Al LAMeC l'antologica a cura di Beatrice Buscaroli, in La Voce dei Berici, 09.07.2006
R. Amaglio, D'Agostini. Il fantasticare diventa scultura, in La domenica di Vicenza, 27.07.2006
F. Girardello, I Pianeti, l'invenzione cosmica di Maurizio D'Agostini, in Catalogo della mostra alla Fondazione G. B. Cima da Conegliano, 2009
G. Grossato, D'Agostini sulle tracce di Holst, e i pianeti diventano sculture, in Il Giornale di Vicenza, 9 luglio 2009
M. Valediano, Un argonauta lungo rotte enigmatiche, in Il Giornale di Vicenza, 18 novembre 2009
C. Franchetti, a cura di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Sondrio, 2011, pp. 26-27 (ill.)
G. Grossato, I pianeti di Maurizio D'Agostini, in Artantis, Palermo, luglio-agosto 2011
G. Grossato, I pianeti di Maurizio D'Agostini a casa dell'astronomo Piazzi, in Il Giornale di Vicenza", 11 maggio 2011
Aa. Vv., Enciclopedia Artisti contemporanei, Roma, 2013, pp. 128-129
B. Buscaroli e P. Levi, testi di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Costa di Mezzate, 2016, pp. 9, 11, 18-19 (ill.)
D. Radini Tedeschi e S. Pieralice, "Atlante dell'Arte", Novara, 2020, sub vocem
G. Maritati, L'Atlante dell'arte 2020, in TG1, 11.06.2020
R. Ammendola, L'Atlante dell'arte 2020, in TG2, Storie, 16.06.2020
M. Veladiano, Maurizio D'Agostini nell'"Atlante dell'Arte, in Il Giornale di Vicenza, 28.07.2020, p. 39
A. Keran, I pianeti di Maurizio D'Agostini. La chiave metafisica della Materia, in Amedit, autunno 2020
Esposizioni: B. Buscaroli, a cura di, Maurizio D'Agostini, Immaginazione, materia e sentimento, LAMeC Basilica Palladiana, Vicenza, 17 giugno - 27 agosto 2006
F. Girardello, a cura di, I Pianeti. L'invenzione cosmica di Maurizio D'Agostini, Fondazione Giovanni Battista Cima, Conegliano, 1 maggio - 14 giugno 2009
C. Franchetti, a cura di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Teatro Comunale Giuseppe Piazzi, Sondrio, 24 aprile - 15 maggio 2011
Aa. Vv., "I sette pianeti. Omaggio a Gustav Holst", mostra itinerante nelle sedi di Veneto Banca di Bari (Palazzo Barone Ferrara), Fabriano, Verona, Verbania, 2014
B. Buscaroli e P. Levi, a cura di, I pianeti di Maurizio D'Agostini. Omaggio a Gustav Holst, Veneto Banca, 2016
Stato di conservazione. Supporto: 75% (piccole fratture ricomposte alla base)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (usura delle superfici, in particolare delle eminenze)
L'opera fa parte di una serie realizzata da D'Agostini nei primi anni 2000 sui pianeti, dedicata a Gustav Holst (1874-1934), che ebbe successo mondiale con la suite "The Planets". «Mi appassionai - racconta l'artista, che già nel 1999 aveva tratteggiato a pastello l'Uomo degli astri (Buscaroli e Levi 2016, p. 11) - alla suite musicale de "I sette pianeti" di Gustav Holst a casa di amici, i coniugi Borgato. Paola e Luigi Borgato sono costruttori di pianoforti. Quella sera mi invitarono a cena. Con noi c'era anche il pianista Igor Roma. Era una bellissima serata d'Autunno del 2001 e dopo cena, per concludere quel caloroso e gioviale incontro, Igor si accomodò al pianoforte (un pianoforte Borgato a coda, naturalmente!), un eccezionale strumento nero come la notte e lucido come uno specchio. E lì, con le sue dita che correvano furiosamente sulla tastiera, Igor mi fece conoscere Marte portatore di guerra di Gustav Holst. L'impatto fu immediato, rimasi letteralmente catturato da quei suoni potenti, che in parte già conoscevo per averli sentiti in alcune colonne sonore di film d'azione. Confesso che non conoscevo Holst, il compositore, ma la sua musica, un po', sì! Stavo trascorrendo un periodo di crisi creativa, come mi è sempre accaduto, a fasi alterne. Mi trovavo in una situazione in cui avevo grande necessità, assoluto bisogno di una scintilla che accendesse la miccia della mia fantasia creativa e Marte portatore di guerra fu vera dinamite! Quella famosa sera, rincasando, la mia anima stava meravigliosamente bene. Mi venne in mente un progetto ambizioso, superbo: avrei realizzato i miei sette pianeti sulla base delle musiche di Gustav Holst. Ascoltando il divino Holst nacquero nell'arco di sette anni i miei personaggi. Ero inebriato da quelle musiche. Il mio scopo consisteva nel materializzare quei suoni secondo le mie visioni, riuscire a creare delle sculture che fossero in grado di rappresentare le musiche che ascoltavo. Fu una impresa di cui vado molto fiero, una ricerca e una sperimentazione che mi ha portato molto lontano, nel mondo esaltante del mistero e dell'inconscio. E così nacquero in ordine temporale Giove, Saturno, Marte, Venere, Nettuno, Mercurio e Urano.» (M. D'Agostini, estratto dal Carnet de voyage, in Buscaroli e Levi 2016, p. 11). La portata allegorica di ogni pianeta è ben sintetizzata da Beatrice Buscaroli nella introduzione alla mostra del 2016 (p. 9): «la seduzione di Venere, la regalità musicale di Giove, l'assolutezza imperativa di Marte, la fluidità turbinosa di Saturno, la dimensione proteiforme e vibratile di Mercurio, la gravità mistica di Nettuno, la struttura labirintica di Urano».
Il ciclo - nel suo svolgersi negli anni - consente a D'Agostini di richiamare la memoria del proprio apprendistato nell'incisione, nello sbalzo e nel disegno presso la Scuola d'Arte e Mestieri di Vicenza, unendoli all'esperienza della scultura monumentale, ed all'approfondimento della ceramica, che dal 2004 inizia a dipingere con oli e acrilici al modo degli antichi (Buscaroli e Levi 2016, p. 37). Nasce così un modo di fare scultura che dichiara il proprio legame con la musica, ma che è prima di tutto di impronta teatrale, con il definirsi di personaggi che sono in realtà maschere e abiti almeno quanto idee.
Di ogni scultura della serie esistono diversi disegni preparatori, che ne rivelano la genesi: Marte nei primi studi appare come un cavaliere medievale, con un potente scudo, sperimentato in varie forme, ed un elmo con puntale, cui poi cede una immagine potentemente cinematografica, che ricorda immediatamente Batman (Franchetti 2011, p. 26; Buscaroli e Levi 2016, p. 18).
Del ciclo D'Agostini ha realizzato, a richiesta, esemplari in bronzo. -
Lotto 45 Keizo Morishita (1944 - 2003)
Arcipelago, 1975
Acrilico su tela
54,5 x 65,4 cm
Firma: “Keizo Moroshita” sul verso
Data: “18-01-1975” sul verso
Altre iscrizioni: “arcipelago” sul verso; titolo in giapponese sul verso
Elementi distintivi: etichetta della Banca Popolare di Intra con riferimenti di inventario
Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95 % -
Lotto 47 Lino Bianchi Barriviera (1906 - 1985)
Cuma, 1955
Inchiostro su carta
35,5 x 57 cm
Firma: “Lino Bianchi Barriviera” al recto
Data: “1 agosto 955” al recto
Altre iscrizioni: “Cuma” al recto
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90% (pieghe)
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 48 Franco Giuli (1934 - 2018)
Senza titolo
Acrilico su carta
55,3 x 74,2 cm
Firma: "Giuli" a matita al recto
Altre iscrizioni: indicazione della tecnica a matita al recto ("Acrilico su carta")
Elementi distintivi: etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento inventariale e analoga etichetta anonima
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 75% (danni da umidità: in particolare ondulature sul lato sinistro)
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Franco Giuli condusse una ricerca incessante sull’astrazione geometrica e sull’indagine su struttura e materiali, in cui si impone la riflessione sull’utilizzo del cartone ondulato come mezzo espressivo di elezione. Invitato a partecipare nel 1972 alla XXXVI Biennale di Venezia, ha esposto in sedi importanti in Italia e all’estero, accompagnato da autorevoli voci critiche del tardo Novecento: Giorgio Di Genova, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Bruno Corà ed altri.
Una ricca retrospettiva venne presentata nel 2013 presso la Galleria Edieuropa di Roma. A Bruno Corà si deve la curatela delle sue ultime due personali, “Franco Giuli: le costruzioni pittorico-plastiche e oltre” presso il Museo Bilotti, Roma, nel 2016, e “Strutture e spazi di superficie” presso il Museo Riso di Palermo nel 2017. -
Lotto 50 Franco Giuli (1934 - 2018)
Senza titolo
Acrilico su carta
55,2 x 74,6 cm
Firma: "Giuli" a matita al recto
Altre iscrizioni: indicazione della tecnica a matita al recto ("Acrilico su carta")
Elementi distintivi: etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento inventariale e analoga etichetta anonima
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70% (danni da umidità: in particolare ondulature sul lato sinistro)
Stato di conservazione. Superficie: 75%
Franco Giuli condusse una ricerca incessante sull’astrazione geometrica e sull’indagine su struttura e materiali, in cui si impone la riflessione sull’utilizzo del cartone ondulato come mezzo espressivo di elezione. Invitato a partecipare nel 1972 alla XXXVI Biennale di Venezia, ha esposto in sedi importanti in Italia e all’estero, accompagnato da autorevoli voci critiche del tardo Novecento: Giorgio Di Genova, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Bruno Corà ed altri.
Una ricca retrospettiva venne presentata nel 2013 presso la Galleria Edieuropa di Roma. A Bruno Corà si deve la curatela delle sue ultime due personali, “Franco Giuli: le costruzioni pittorico-plastiche e oltre” presso il Museo Bilotti, Roma, nel 2016, e “Strutture e spazi di superficie” presso il Museo Riso di Palermo nel 2017. -
Lotto 51 Fiorenzo Tomea (1910 - 1960)
Don Martino, 1954
Olio su cartone
39 x 29,4 cm
Firma: Firma al verso
Data: Data al verso
Altre iscrizioni: Titolo al verso
Elementi distintivi: due etichette di partecipazione alla Biennale, al verso
Provenienza: Estate of Alfred Peyton Jenkins (1900-1995); Richmond, fino al 1996; Sotheby's New York, 10.10.1996, lotto 146; Christie's, Milano, 18.5.1998, lotto 247
Esposizioni: XXVIII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte, Venezia, 1956 (opera 55)
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Tra il 1948 e il 1956, su 135 pittori veneti presenti alle Biennali, gli artisti che parteciparono a tutte e cinque le edizioni furono soltanto nove: Edmondo Bacci, Renato Birolli, Virgilio Guidi, Gino Morandis, Bruno Saetti, Giuseppe Santomaso, Fiorenzo Tomea ed Emilio Vedova. Tomea espose in totale 39 opere, di cui 23 nella Biennale del 1956, in cui gli venne dedicata una mostra personale (Elena Rampazzo, "I pittori veneti alle ‘Biennali di Pallucchini’ (1948-1956). Le partecipazioni e la ricezione della stampa", in Stefania Portinari e Nico Stringa, a cura di, "Storie dell’arte contemporanea. Atlante delle Biennali", 4 | 1, Venezia, 2019, p. 103).
Tra queste, il ritratto di "Don Martino" in asta, che quindi si colloca nella prima selezione dell'artista, apprezzata anche dalla stampa che dedicò ampio spazio alla esposizione (Rampazzo 2019, p. 112). Il ritratto, nella sua semplicità compositiva, partecipa al realismo post-bellico ma secondo una linea colta che risale a Gauguin e al post- impressionismo. -
Lotto 52 Giorgio Celiberti (1929)
Senza titolo
Serigrafia materica su tela applicata su cartone
89 x 80 cm (Supporto)
Firma: “Giorgio Celiberti” al recto a pennello
Altre iscrizioni: tiratura “130/200” al recto a pennello
Elementi distintivi: sul verso, due timbri della Galleria d’Arte Valerio di Valdobbiadene
Provenienza: Galleria d’Arte Valerio, Valdobbiadene; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 53 Carel Lodewijk Dake Junior (1886 - 1946)
Paesaggio Sawah con un vulcano sullo sfondo
Olio su tela
49,5 x 80 cm
Firma: Firma al recto
Provenienza: Christie's Amsterdam, 21.4.1998, lotto 1
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% -
Lotto 55 Mario Schifano (1934 - 1998)
Piante acquatiche
Serigrafia su carta
100 x 70 cm (lastra)
Firma: “Schifano” al recto a matita
Altre iscrizioni: tiratura “150/200” al recto a matita
Elementi distintivi: sul recto, etichetta della Veneto Banca con riferimenti di inventario
Provenienza: Galleria d’Arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: sul verso, certificato di autenticità della Galleria d’Arte Martinazzo, Montebelluna, con dati relativi all’opera
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%