Asta 47 I: Arte Antica
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Lotto 193 Anonimo della fine del XVIII secolo ed inizi del XIX, Lotto di tre disegni. Penna e inchiostro bruno su carta vergellata sottile color avorio, con filigrana "leone alato" visibile su uno dei tre fogli. mm 185x134/ 235x108 / 180x133. I disegni sono pervenuti con una proposta attributiva a Pietro Antonio Novelli. (3)
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Lotto 194 Arte conventuale prima metà del XIX secolo, Santa Caterina d'Alessandria entro tabernacolo reliquiario in passamaneria dorata. Bulino su metallo e smalto champlevé. cm 3,5x3,5. Tabernacolo in legno rivestito in passamaneria dorata e cordoncino argentato. cm 15,5x10,5. Placchetta in metallo incisa a bulino con dettagli in smalto champlevé (XV-XVI secolo ?) raffigurante Santa Caterina d'Alessandria, entro tabernacolo posteriore con in alto al centro tondo con il nome di Gesù, nella fascia sottostante e sulla base tre piccoli occhi con sole raggiante e decoro con iniziali "NI". Piccolo oggetto devozionale eseguito con una particolare lavorazione del nastro dorato che ricopre interamente la struttura in legno seguendo elaborati motivi ornamentali, l'insieme funge da cornice a immaginette religiose o piccole reliquie. I primi esempi di questi oggettini di arte religiosa in materiali poveri risalgono alla prima metà del XVII secolo ed erano diffusi soprattutto nei conventi femminili. (1)
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Lotto 195 Anonimo della prima metà del XVIII secolo, Je reprends mon bonnet et je te laisse ta calotte. 1815 ca. Penna e inchiostro bruno, matita di grafite, acquerello a colori. Formato chiuso: mm 104x112. Formato aperto: mm 253x112. Piccolo disegno satirico piegato a fisarmonica che in formato chiuso presenta le insegne napoleoniche con il giglio, la lettera "N" e in alto la scritta "elle est immortelle", nel nastro poi con i colori di Francia "vive l'empereur". Una volta aperto al centro si osserva una vignetta con Napoleone nell'atto di strappare la corona a Luigi XVIII che indossa lo zucchetto sacerdotale e la scritta "Je reprends mon bonnet et je te laisse ta calotte (Mi riprendo il berretto e ti lascio lo zucchetto)". Da confrontare con un'acquaforte di incisore anonimo di medesimo soggetto appartenente a una serie intitolata Retour de l'île d'Elbe e conservata al Musée Carnavalet, Histoire de Paris (inv. G27437). Soggetto nato durante i "Cent-Jours" il periodo tra il ritorno di Napoleone Bonaparte a Parigi (20 marzo 1815) dall'esilio all'isola d'Elba e la restaurazione dei Borbone con re Luigi XVIII (8 luglio dello stesso anno). (1)
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Lotto 196 Anonimo della prima metà del XIX secolo, Raccolta di trenta acquerelli raffiguranti conchiglie. Prima metà XIX secolo. Penna e inchiostro bruno, acquerello a colori su carta bianca. Tutte le tavole numerate in alto a sinistra, ciascun esemplare di conchiglia contrassegnato da un numero. mm 31x22. Nei Cabinets de Curiosités del XVIII secolo la conchiglia è allo stesso tempo oggetto d'arte ed esemplare naturalistico, a seguire con l'evoluzione degli studi del secolo successivo, la collezione di conchiglie, così come quella di insetti, esprime la curiosità per le rarità naturali soffusa di una parvenza di conoscenza scientifica. I viaggi di ricerca e le spedizioni coloniali portarono alla conoscenza di ulteriori esemplari che all'incirca dagli anni Quaranta del XIX secolo iniziarono a essere esposti anche pubblicamente, al di là delle raccolte proprietà di élite intellettuali e aristocratiche. I volumi di storia naturale, con descrizioni di animali e piante avevano fatto la loro comparsa già dalla metà del XVI secolo, così anche le conchiglie conservate nelle teche vennero raffigurate nei libri di storia naturale dando origine a un nuovo tipo di collezione su carta per il diletto di molti. Il libro è chiamato a svolgere la stessa funzione della vetrina, rendendo però accessibili i propri contenuti a un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, con il supporto di una ricca e minuziosa iconografia ancor oggi insuperata. Il naturalista Joseph Dezallier d'Argenville (Parigi, 1680-1765) nella sua Histoire naturelle éclaircie dans deux de ses parties principales, la lithologie et la conchyliologie, pubblicata nel 1742, sostiene l'idea che la padronanza del disegno sia necessaria per stabilire una classificazione precisa e scientifica delle differenti conchiglie. Il disegno dunque e anche l'acquerello vengono utilizzati nella rappresentazione del mondo naturale così come documentato dal lavoro di numerosi pittori naturalisti al seguito di spedizioni scientifiche ed esplorazioni transoceaniche, oltreché da appassionati che si cimentavano per proprio piacere nel riprodurre con schizzi e disegni le varie specie di nicchie. (30)
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Lotto 197 Arte conventuale prima metà del XIX secolo, Papier roulé con Sacro Cuore, corona, croci e catena. 1850 ca. Carta sottile traforata con al centro ricamo a fili colorati. mm 87x115. I papier roulé o paperole, erano piccoli quadretti eseguiti con una particolare lavorazione della carta, che veniva traforata seguendo motivi ornamentali che fungevano da cornice a immaginette religiose o piccole reliquie. I primi esempi di questi oggettini di arte religiosa in materiali poveri risalgono alla prima metà del XVII secolo ed erano diffusi soprattutto nei conventi femminili. (1)
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Lotto 198 Friedrich Amerling (von), Ritratto femminile di profilo. 1840 ca. Matita rossa su carta non vergellata color sabbia. In basso al centro "Fr. Amerling" a matita rossa. mm 389x314. La formazione dell'artista avvenne dal 1815 al 1824 presso l'Accademia di belle arti di Vienna e successivamente presso l'Accademia di Praga, fino al 1826. Tra il 1827 e il 1828 soggiornò a Londra, visitò poi Parigi e Roma, per fare ritorno a Vienna, dove iniziò a lavorare per la corte imperiale di Francesco Giuseppe dal 1835 al 1880. Viene considerato, con Ferdinand Georg Waldmüller, il più grande ritrattista austriaco del XIX secolo. (1)
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Lotto 199 Arent Arentsz Cabel, Scaricatori di navi. Olio su tavola in rovere. cm 22,5x28,5. Con monogramma "A (?)" sulla balla al centro. Provenienza: collezione privata, e in precedenza La piccola galleria di Maria Grazia Virio, Savona. Il dipinto è corredato da attribuzione scritta del Prof. Edoardo Clerici Sella e da fascicolo dossier con perizia tecnico scientifica eseguita dal prof. Marcello Marti Presciutti perito restauratore dell'accademia di Brera. (1)
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Lotto 200 Giuseppe Ceccarini, La porta dell'Arsenale. 1798. Olio su tela. cm 54,5x72,5. Al verso sulla tela "Giuseppe Ceccarini di Fano dip. l'A. 1798" (1)
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Lotto 201 Giambettino Cignaroli [attribuito a], Studio per testa di putto. Matita nera su frammento irregolare di carta cerulea. mm 115x85. SI AGGIUNGONO: Anonimo XVIII-XIX secolo. Quattro piccoli ritratti femminili. Tecniche e dimensioni varie. (5)
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Lotto 202 Sebastiano Conca [attribuito a], Salomone e la regina di Saba. 1752 ca. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello grigio. Carta vergellata sottile color crema con filigrana non identificabile in cerchio singolo. mm 220x334. Il disegno richiama l'affresco eseguito attorno al 1752 da Sebastiano Conca nella basilica di Santa Chiara a Napoli. SI AGGIUNGONO: Scuola romana XVII secolo. Figura femminile stante con veste panneggiata. Matita nera con rialzi in bianco su foglio ottagonale oblungo in carta vergellata azzurra. Linea d'inquadramento a pennello e inchiostro nero. mm 228x110. In basso a sinistra marchi di collezione Cesare Frigerio (Lugt, 4363), Francesco Dubini (Lugt, 987a), Giorgio Dalla Bella (Lugt, 3774). Al verso notazione inventariale a penna e inchiostro bruno "n°: 615"/ Anonimo XVII secolo. Figura stante loricata (r). Studio per portatrice d'acqua inginocchiata (v). Matita nera su carta vergellata color avorio priva di filigrana (r). Penna e inchiostro bruno (v). mm 236x163. In basso marchio di collezione Giorgio Dalla Bella (Lugt,3774). (3)
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Lotto 203 Johann Theodor De Bry [alla maniera di], Fregio con danza paesana e altro con scena di caccia alle oche. 1600 ca. Penna e inchiostro bruno su carta vergellata sottile color sabbia. Riquadro a penna e inchiostro bruno. mm 55/56x258/283. Entrambi i fogli applicati a pieno su vecchio supporto in cartoncino leggero color grigio-verde. Sul montaggio dell'uno a penna e inchiostro bruno "Stefano Della Bella", in basso nella composizione dell'altro "Della Bella". Su entrambi marchio a secco del collezionista danese Benjamin Wolff (Engelholm, Naestvad, 1790–1866) (Lugt, 420). Con il supporto mm 127/128x258/283. Il fregio con contadini che danzano sembra confrontabile con un bulino di Johann Theodor de Bry di soggetto simile da una serie in cinque tavole (Hollstein, 17-21). (2)
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Lotto 204 Johann Heinrich Füssli [alla maniera di], Ossian canta per Malvina (?) (r) / Studi di teste e figure (v). 1800 ca. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello marrone (r), matita di grafite (v), carta color avorio non vergellata. mm 208x150. (1)
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Lotto 205 Johann Heinrich Füssli [alla maniera di], Stregone e scena di sabba. 1804-1810 ca. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello marrone e seppia su tracce di matita di grafite. Carta avorio riportata su tela a trama fine. mm 217x165. Scena di stregoneria con al centro una figura con occhi esorbitanti nell'atto di invocare il diavolo con gesto enfatico, e sul fondo demoni e una strega che cavalca lo scheletro di un animale. L'ambito di esecuzione sembra quello della cerchia di Füssli e del suo universo sovrannaturale popolato da figure mostruose e demoniache. (1)
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Lotto 206 Pietro Antonio Novelli [attribuito a], Studio per due figure oranti / Studio di mano con fiore. Penna e inchiostro bruno su carta vergellata sottile color avorio priva di filigrana. mm 48x48 /105x75. In basso al foglio di dimensioni maggiori "Pietro Novelli dis.". (2)
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Lotto 207 Giovanni Domenico Porta, Ritratto di Papa Pio VI Braschi. 1776 ca. Matita nera, matita di grafite, rialzi in bianco su carta vergellata color avorio. Linea d'inquadramento a penna e inchiostro nero. mm 525x355. Applicato a pieno su vecchio cartoncino azzurro con filetti a penna e inchiostro nero. In basso al centro del supporto marchio a secco del collezionista danese Benjamin Wolff (Engelholm, Naestvad,1790–1866) (Lugt, 420). Con il supporto: mm 645x460. Il disegno è preparatorio per il ritratto di Pio VI (Cesena, 1717- Valence-sur-Rhône, 1799), papa della Chiesa cattolica dal 15 febbraio 1775 fino alla sua morte, conservato al Museo di Roma di Palazzo Braschi (inv. MR1964). Il pontefice è ritratto a figura intera nell'atto di indicare due grandi tavole poggiate su un tavolo: il progetto architettonico relativo alla costruzione della Sagrestia vaticana e la pianta delle paludi pontine. (1)
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Lotto 208 Peter Rittig, Nanà Rattagrandi / Ritratto di fanciullo. 1818. Matita di grafite su carta bianca non vergellata, filigrana "lettere CS su rametti di foglie" e numero "46", parzialmente visibile, presente su uno dei due fogli. Il ritratto femminile in basso a sinistra reca la scritta a matita di grafite "Nana Rattagrandi / Roma 10 julio [sic] 1818", quello maschile "Dela [...] Secaresi / 18 julio" in basso dal medesimo lato. mm 205/225x155/182. Con il montaggio mm 307x254. L'artista si forma a Parigi dal 1808 al 1816, prima all'École des Beaux Arts e poi nell'atelier di Jacques-Louis David. Trasferitosi a Roma nel 1817, si lega al movimento Nazareno, stringendo un legame di profonda amicizia con Franz Horny e partecipando, alle manifestazioni d'arte contemporanea legate alla colonia tedesca in città. Nel 1818 partecipa ai festeggiamenti per l'arrivo a Roma del principe ereditario Ludovico I, mentre l'anno successivo è tra gli artisti tedeschi che espongono a Palazzo Caffarelli in occasione della presenza in città dell'imperatore Francesco I. Nel 1829 divenne uno dei soci fondatori della Società di Amatori e Cultori di Belle Arti, dove continuerà negli anni a esporre le sue opere. (2)
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Lotto 209 Alessandro Sanquirico, Due scenografie classiche. 1817-1832. Penna e inchiostro di china, penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello grigio e seppia, carta bianca vergellata. mm 187/210x237/268. SI AGGIUNGONO: Id., (attribuito). Progetto di scenografia. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello marrone e seppia su carta vergellata lievemente spessa. mm 172x268. / Id., (attribuito), Due vedute boschive con edifici e architetture classiche. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello grigio su carta vergellata spessa bianca. mm 190/198x283/291. / Id., (attribuito), Due scorci di bosco. Penna e inchiostro di china, pennello e acquerello grigio, carta bianca non vergellata. mm 158/174x195/218. (7)
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Lotto 210 Anonimo del XVI secolo, Mappa nautica delle coste della Spagna. Tempera a colori con rialzi in oro su pergamena. mm 278x220. Due rose dei venti e quattro rappresentazioni di città: alla sinistra della figura reale che campeggia al centro, Valencia e il suo stemma (con quattro pali di rosso in campo oro), alla sua destra, città con vessillo croce di Borgogna, nella parte bassa a destra la città di Barcellona con il suo stemma (combinazione delle due distinte armi: quello proprio della città di Barcelona, "d'argento alla croce rossa" o "croce di San Giorgio" il patrono della città, con quello della casa reale di Aragona, "d'oro a quattro pali di rosso"). Nella zona circostante linee frastagliate dense di toponimi. (1)
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Lotto 211 Francesco Pampani geografo e Giambattista Bordiga incisore, Pianta della città di Ferrara con i suoi Stabilimenti Relig.si, Politici, Militari e Civili eseguita e dis.ta d'all'Ing.re Geografo Francesco Pampani. Pubblicata l'Anno 1836.1836. Incisione in rame. Formato aperto: mm 510x675. Formato chiuso: mm 170x130. Mappa topografica dedicata all'edilizia cittadina con tutti i suoi stabilimenti stilata nel 1834 dall'ingegner Francesco Pampani. In custodia di cartone color rosso. (1)
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Lotto 212 Antonio Bossi, Pianta della città di Milano. Milano: presso Antonio Bossi, 1866. Incisione in rame. mm 365x490. Foglio: mm 393x534. Al margine in basso a destra "Demczyńsli inc.". A destra e a sinistra sono posizionate legende con le indicazioni dei luoghi più significativi, i "primari stabilimenti" (palazzi, archivi, direzioni, uffici, delegazioni, caserme, licei, collegi, teatri, anfiteatri, ospedali), le chiese, i consolati, gli alberghi principali e i fiaccheri (vetturini). L'editore, Antonio Bossi, chiese la patente per commerciare stampe nel 1824. Dopo le Cinque Giornate di Milano, marzo 1848, pubblica un gran numero di allegorie, caricature e ritratti patriottici; al ritorno a Milano degli Austriaci, nel 1849, riutilizza le sue stampe patriottiche stampandovi sul retro vedute dalla serie di paesaggi lariani già edite. (1)
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Lotto 213 Giovanni Canocchi (abate) (attivo in Toscana seconda metà del XVIII secolo ), Carta idrografica del corso della Chiana dall'Arno al Tevere. 1788. Incisione in rame su due lastre. mm 440x1045. Foglio: mm 458x1062. Al margine in basso a destra "AB Gio: Canocchi Fece 1788". Interessante carta del corso della Chiana dall'Arno al Tevere con la rete dei canali. Con sintesi prospettica viene rappresentato il canale nel contesto della rete idrografica, gli insediamenti principali, Arezzo, Cortona e Chiusi, Montepulciano e Città della Pieve, e i torrenti colmatori. (1)
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Lotto 214 Henri Abraham Chatelain, Nouvelle Carte de l' Amerique Septentrionale Dressee sur les plus Nouvelles Observations de Messieurs de l' Academie des Sciences et des meilleurs Geographes… Amsterdam: L'Honoré & Châtelain, 1705-1739. Acquaforte in coloritura. mm 480x615. Foglio: mm 550x657. Dal Tomo 1 dell' Atlas Historique, pubblicato ad Amsterdam in sette volumi e in varie edizioni dal 1705 al 1739. Titolo impresso in alto al centro, a destra "Tom. I, N° 6". La cartografia è quasi identica a quella della mappa di Guillaume de l'Isle, con la California nuovamente disegnata come penisola anziché come un'isola. Mendocin è il punto più settentrionale della California e la parte nord-occidentale del continente è lasciata incompiuta. I Grandi Laghi sono ben definiti, secondo le indicazioni del Coronelli. La valle del Mississippi è ben descritta anche con i recenti insediamenti francesi. L'estesa legenda sulla destra elenca le principali divisioni del Nord America con pertinenze coloniali, tribù native e città. (1)
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Lotto 215 Henri Abraham Chatelain, Nouveaux Mappemonde ou Globe Terrestre avec des Tables et des Remarques pour Conduire a la Connoissance de la Geographie et de l'Histoire. Amsterdam: L'Honoré & Châtelain, 1705-1739. Acquaforte in coloritura. mm 475x675. Foglio: mm 537x708. Dal Tomo 1 dell'Atlas Historique, pubblicato ad Amsterdam in sette volumi e in varie edizioni dal 1705 al 1739. Titolo impresso in alto al centro e a destra "Tom. I, N° 1". Sopra e sotto i due emisferi compare un'ampia tabella, che identifica le posizioni delle principali città, specchi d'acqua, isole e altre caratteristiche geografiche. Le rotte dei grandi esploratori sono mappate su entrambi gli emisferi e indicate da linee tratteggiate: Magellano nel 1520, Mayor e Schouten nel 1616, Tasman nel 1642 o Dampier nel 1686. Il Nord America è ancora per lo più inesplorato con la costa occidentale ancora non definita. L'Australia e la Nuova Guinea sono unite in un'unica grande massa continentale. (1)
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Lotto 216 Matteo Gregorio De Rossi, Nuova pianta di Roma presente con i disegni e nomi delle Chiese, Palazzi, Edificii, Piazze, Strade, Fortificationi, et altre cose aggiunte disegnata et intagliata da Matteo Gregorio de Rossi Roma: appresso all'Autore et rinnovata in piazza Navona, 1680. Acquaforte in nove fogli. mm 1290x1090 formato complessivo. Foglio: mm 1400x1150. Grande pianta di Roma pubblicata per la prima volta nel 1668, l'anno seguente l'uscita di quella del Falda, da Giovanni Battista De Rossi su invenzione e intaglio di suo figlio Matteo Gregorio come da indicazione di responsabilità nel titolo. Dopo la prima si contano al momento le seguenti edizioni : 1) 1680, con un nuovo privilegio di stampa sotto il pontificato di Innocenzo XI Odescalchi (1676-1689). L'anno compare in in basso a destra con la scritta "Superiorum Permissu". Lo stemma di Clemente IX è stato sostituito con quello di Innocenzo XI. Nel titolo è stato tolto l'anno esplicito e sostituito con l'espressione "L'anno su detto". In alcuni esemplari, come in quello presente, la dedica a Clemente IX è stata sostituita con un testo de "L'Autore A'curiosi". 2) post 1695, con aggiornamenti riguardo le denominazioni di edifici, strade e piazze. In alcuni esemplari sotto le avvertenze per il lettore compaiono vedute di nuovi edifici costruiti sotto Innocenzo XII (1691-1700). 3) 1721-1724, compare lo stemma di papa Innocenzo XIII (1721-1724). 4) 1773, edizione priva di modifiche a opera di carlo Losi. Ottima prova di questa rarissima mappa nel II stato di 5 risalente al 1680. Bibliografia: Georg Schelbert, All'ombra di Falda. La pianta di Roma di Matteo Gregorio De Rossi del 1668, in M. Bevilacqua, M. Fagiolo (a cura di), Piante di Roma dal Rinascimento ai Catasti, Roma 2012, pp. 272-283, con bibliografia precedente. (1)
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Lotto 217 Louis-André Dupuis, Plan de la ville et faubourgs de Marseille dressée d'après les meilleurs Auteurs et gravé par Dupuis. A Paris: chez Jean [s.d.]. Incisione in rame in coloritura. mm 850x1015. Foglio: mm 870x1080. Mappa in gran parte dedicata alla baia e al porto di Marsiglia. (1)
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Lotto 218 Pierre Husson, L'Europe Representée par La Geographie Naturelle et Historique et Par Le Blazon des Monarques des Prices des Republiques &c. La Haye: Chez Pierre Husson, Marchand Libraire 1725-1750]. Acquaforte in coloritura. mm 500x565. Foglio: mm 513x598. Grande foglio di testo inciso con una mappa dell'Europa al centro sormontata da una figura di atlante, all'interno del foglio trovano posto le illustrazioni dei blasoni dei reali europei, delle repubbliche, degli ordini ecclesiastici e degli ordini cavallereschi, e emblemi araldici. Da Jean de Beaurain, Atlas geographique, Contenant les Hémisphéres célestes et terrestres ; les Cartes marines du grand Océan ; la Carte générale d'Europe, divisée en ses Etats ; celles des Côtes de la Mer méditerranée, et des Iles Britanniques. Tome I. A Paris, 1749. (1)
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Lotto 219 Jean Jacottet Adrien Cuvillier, Panorama della città di Trieste con i nuovi fabbricati della strada ferrata. Paris: Lemercier [s.d.]. Litografia a colori. mm 350x2020. Foglio: mm 405x2090. In basso a sinistra "A. Cuvillier & J.Jacottet Lith.", titolo e legenda dei luoghi in calce al margine inferiore. Raro panorama di Trieste in due parti. La veduta comprende tutto il golfo da Punta Grignano a sinistra, passando per monte S. Severo, il molo del sale, fino alla Torre del Fanale e Pirano a destra. (1)
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Lotto 220 Tobias Conrad Lotter, Opulentissimum Sinarum Imperium Juxta Recentissimam Delineationem in suas Provincias Disterminatum cura et sumtibus. Augustae Vindelicorum: Tobiae Conradi Lotteri, post 1758. Incisione in rame in coloritura. mm 505x578. Foglio: mm 513x623. Grande e dettagliata mappa della Cina divisa in province ed estesa alla Corea (indicata come penisola) e alla maggior parte delle isole occidentali del Giappone. È raffigurata anche Formosa, odierna Taiwan. In basso a destra imponente cartiglio allegorico per il titolo con gli dei Atena, Ermes e Poseidone, e l'Europa che indica le navi mercantili e le ricchezze simbolo del commercio con la Cina. Sull'altro lato in basso scala metrica tedesca e francese. (1)
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Lotto 221 Tobias Conrad Lotter, Asia Concinnata Secundum Obervationes Academiae Regalis Scientiarum et nonnullas alias, et juxta annotationes recentissimas Per G. de L'Isle… Augustae Vindelicorum: apud T.C. Lotter, post 1758. Incisione in rame in coloritura. mm 495x585. Foglio: mm 515x625. Grande mappa dell'Asia con in evidenza al centro la Tartaria indipendente, ed estesa dall'Africa con il Mediterraneo orientale al Mar Glaciale a Nord, e a Est fino a includere le isole delle Indie Orientali, Giava, Sumatra, le Filippine e la Nuova Guinea. Non viene descritta la costa settentrionale dell'Asia. In alto a sinistra elaborato cartiglio con il titolo da dove si apprende che la mappa è basata sulla cartografia di Guillaume De L'Isle. (1)
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Lotto 222 Vincenzo Mirabella Alagona Joseph Mulder, Delineatio Syracusarum Antiquarum Quadriurbium, Ex mente et conjectura D. Vincentii Mirabellae et Alagonae. Lugduni Batavorum: Sumptibus Petri Vander Aa, MDCCXXIII (1723). Incisione in rame in 9 tavole sciolte, ciascuna mm 354x485. Foglio: mm 450 x570. In basso al centro della Tav. II "J. Mulder Sculp.". Grande carta murale della città di Siracusa da Ichnographiae Syracusarum Antiquarum Explicatio Ut Numismatum...Lugduni Batavorum: Sumptibus Petri Vander Aa, MDCCXXIII (1723). La carta fu pubblicata per la prima volta ne La dichiarazione della pianta delle antiche Siracuse e di alcune scelte medaglie di esse e dei principi che quelle possedettero, Napoli, Lazzaro Scoriggio, 1613; in nove tavole incise a Siracusa da Francesco Lomia, nelle quali la città era minuziosamente riprodotta, con indicazioni ricavate sulla base delle fonti classiche inerenti a più di duecento edifici pubblici e privati, templi e fortificazioni, luoghi sacri e giardini. Venne poi ristampata a Palermo nel 1717 con il titolo Descrizione delle quattro città dell'Antica Siracusa nel volume edito da Giovan Battista Aiccardo. Altra edizione è contenuta nel Thesaurus Antiquitatum et Historiarum Siciliae di Joannes-Georg Graevius edito da Vander Aa nel 1723-1725 a Leida. Bellissime e nitide impressioni stampate con lieve tonalità su carta vergellata sottile apparentemente priva di filigrana. (9)
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Lotto 223 Pierre Mortier, Napoli. Amsterdam: Pierre Mortier, 1704. Acquaforte in coloritura su due lastre. mm 425x1010. Foglio: mm 530x1140. Veduta a volo d'uccello della città di Napoli dal Nouveau Theathre d'Italie tratta dal panorama della città inciso nel 1663 da Bastiaen Stopendaal. Al margine inferiore legenda con 29 riferimenti che identificano i luoghi notevoli contraddistinti da numeri. La veduta è dominata da castel Sant'Elmo in alto, mentre Castel dell'Ovo, il Maschio Angioino e il molo occupano il primo piano. Sullo sfondo si distinguono l'Eremo di Camaldoli e la Solfatara di Pozzuoli dalla quale si levano colonne di fumo. (1)
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Lotto 224 Abraham Ortelius, Presbiteri Johannis, Sive, Abissinorum Imperii Descriptio. Antwerp: 1609-1612. Incisione in rame in coloritura. mm 374x440. Foglio: mm 470x570. Mappa dell'immaginario regno di Giovanni Presbitero in Abissinia, dall'edizione latina del 1609 del Theatrum Orbis Terrarum. Nella carta sono raffigurate numerose città lungo il corso del Nilo e dei suoi affluenti, oltre a due grandi laghi, Zaire e Zaflan, approssimativamente equivalenti alle posizioni degli attuali laghi Vittoria e Tanganica, al di sopra le cosiddette Montagne della luna. Sono presenti anche le regioni e i regni vicini di Persia, della penisola arabica, dell'Egitto, della Nubia e del Benin, così le città de La Mecca, Medina, Gerusalemme, Il Cairo, Alessandria e Tripoli, con i loro nomi. La mappa è riccamente decorata, con coppie di elefanti in Nubia e nel Congo occidentale, una nave da guerra a vela, probabilmente un sambuco arabo, al largo della costa dell'Africa occidentale, una coppia di mostri marini a est dell'Abissinia e dell'Arabia. Sono presenti due cartigli uno con il titolo in latino, il secondo, contenente un lungo elenco di titoli onorifici riferiti a Giovanni, il cui stemma con un leone che regge un crocifisso è posto immediatamente al di sopra. Giovanni il Presbitero fu un mitico re cristiano popolare nelle cronache e nelle tradizioni europee dal XII al XVII secolo. Si suppone che Giovanni discendesse da Davide, o in alcune tradizioni, dai Tre Magi. Si credeva regnasse su una nazione cristiana nestoriana persa tra musulmani e pagani d'Oriente. Sebbene la mappa di Waldseemüller del 1507 lo collochi in India, Fries lo trasferì in Africa nel 1522. Infine gli esploratori portoghesi si convinsero di averlo trovato in Etiopia, come riportato in questa mappa. (1)
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Lotto 225 Abraham Ortelius Johannes Baptista Vrients, Ducatus Ferrariensis, Finitimarumque Partium Descriptio: Auctore Ioan. Baptista Aleotti, alias l'Argenta. Antwerp: Io. Bap.ta Vrintius, 1608-1612. Acquaforte in coloritura. mm 443x515. Foglio: mm 458x568. Testo italiano al verso. Carta del Ducato di Ferrara, comprensiva del delta del Po e di Venezia, basata su quella di Giovanni Battista Aleotti, pubblicata nel 1603. La tavola appartiene al gruppo di mappe italiane incluse solo nelle ultime edizioni del Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius pubblicato da Johann Baptist Vrients a partire dal 1608. All'angolo in alto a destra la dedica e lo stemma di "Hieronymo Giliolio Comiti Trignani". (1)
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Lotto 226 Abraham Ortelius Johannes Baptista Vrients, Cataloniae Principatus Novissima et Accurata Descriptio. Antwerp: Ioannes Baptista Vrints, 1609-1612. Incisione in rame in coloritura. mm 387x490. Foglio: mm 470x577. Testo latino al verso. Titolo in alto a sinistra entro tabella quadrata. Mappa della Catalogna preparata da Johannes Baptista Vrients per integrare l'edizione postuma del Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius. Viene descritta la costa del Mediterraneo catalano dal fiume Ebro fino alla Francia. In evidenza Barcellona, con il Montserrat e le sue formazioni rocciose, poi con numerosissimi dettagli la descrizione si estende fino ai confini dell'Aragona e della Francia. A Nord la catena dei Pirenei. Nello specchio di mare un mostro marino, un veliero, in basso una rosa dei venti e a destra un grande cartiglio decorativo con dediche a personalità ecclesiastiche e militari, la bandiera catalana e le armi di Barcellona. (1)
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Lotto 227 Abraham Ortelius Johannes Baptista Vrients, Prussiae vera Descriptio. Per Gaspar Henneberg. Erlichens. Antwerp: 1609-1612. Incisione in rame in coloritura. Mm 368x470. Foglio: mm 470x568. Dall'edizione latina del 1609-1612 del Theatrum Orbis Terrarum. La mappa raffigura l'Impero prussiano, corrispondente alla regione attualmente compresa tra il Nord della Polonia, la Lituania dell'ovest e l'enclave russa di Kaliningrad (qui Konigsperg). La descrizione si estende da appena ad ovest di Danzica fino ad Augustow a est. Il confine nord-est della mappa è contrassegnato con la regione della Samogitia e la città costiera lituana di Palanga. La carta di Ortelius è basata sull'opera di Caspar Henneberger (1529-1600) che realizzò una grande mappa della Prussia in xilografia pubblicata nel 1576. (1)
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Lotto 228 Abraham Ortelius Johannes Baptista Vrients, Insularum Aliquot Maris Mediterranei Descriptio. Antwerp: 1608-1612. Incisione in rame in coloritura. mm 365x480. Foglio: mm 457x580. Testo italiano al verso. Mappa con, in un unico foglio, le principali isole del Mar Mediterraneo, Sicilia, Elba, Malta, Sardegna, Corfu e Djerba. Le carte descrivono in dettaglio le fortificazioni e altre particolarità, Jerba, ad esempio, è raffigurata collegata alla terraferma da una strada rialzata. Negli specchi di mare sono presenti varie tipologie di navi, un galeone, un sambuco arabo, una galera. Un naufragio, a nord di Malta, indica il punto in cui si pensa che San Paolo sia naufragato. Nella carta della Sicilia è raffigurato l'Etna, e altri vulcani nell'isola di Vulcano e nell'isola di Filicudi. (1)
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Lotto 229 Padre Francesco Antonio Righini, Tabula topographica omniu. locor. et convent. Provinciae Marchiae Anconitanae Ordinis Min. Conventualium. Ex Typographia Joannis Zempel, 1771. Acquaforte. Mm 222x188. Foglio: mm 387x262. Carta disegnata e incisa da Francesco Antonio Righini, «procuratore» del convento dei Padri Conventuali di San Francesco, custodi del Tempio malatestiano di Rimini, e tratta da Provinciale Ordinis Fratrum Minorum S. Francisci Conventualium di Francesco Antonio Righini. L'opera, pubblicata a Roma nel 1771 si compone di una parte testuale e di una cartografica e rappresenta una dettagliata analisi sul processo di modellamento territoriale messo in atto dall'Ordine dal XIV al XVIII secolo, con attenzione agli aspetti sociali e demografici, politici ed economici che hanno caratterizzato la penisola italiana nel lungo periodo. SI AGGIUNGE: Series omnium conventuum, seu locorum ord. mi. S. Francisci [...] in provincia regulari Lauretana, seu Marchiae Anconitanae. Xilografia. mm 562x420. Foglio sciolto e ripiegato, stampato a Roma da Zempel nel 1775. (2)
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Lotto 230 Niccolò Pagni Luigi Bardi, Carta del Territorio della Repubblica Cisalpina e di parte delli Stati limitrofi. In Firenze presso i Pagni, e Bardi, 1797. Incisione in rame in coloritura. Formato aperto: mm 720x1450. Formato chiuso: mm 245x185. Prima edizione della carta murale dell'Italia settentrionale alla luce della situazione politica del paese alla fine del 1797. I confini della Cisalpina sono quelli assegnati con il Trattato di Campoformio e sul Veneto si legge: "Stati della Casa d'Austria". Dai nomi dei dipartimenti riportati si osserva che Nizza e Savoia non appartengono più al Piemonte, e su Massa si legge "dipartimento delle Alpi Apuane" denominazione usata dalla metà del 1797 alla metà del 1798. In basso, nel mar ligure, è posto un riquadro con la carta della Valtellina e i territori di Bormio e Chiavenna che non apparivano nella mappa in quanto appartenente ai Grigioni svizzeri e che nel 1797 erano stati annessi da Napoleone alla Repubblica Cisalpina. A destra, nel Mar Adriatico legenda con Esposizione dei Segni; all'angolo inferiore sinistro titolo, dati editoriali e data, entro riquadro tipografico più a destra scale metriche. Al verso nota di possesso "Del p. Mansueto Braccini/1869" apposta a penna e inchiostro nero in antica grafia. (1)
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Lotto 231 Aristide-Michel Perrot, Carte Pittoresque & Maritime de l'Europe indiquant La division des Etàts les Routes et Chemins… revue et augmentée par Alexandre Aimé Vuillemin (1812-1880). Paris: Fatout Editeur, 1845. Incisione in rame. Formato aperto: mm 900x1165. Formato chiuso. Mm 230x290. La mappa descrive l'area dall'Oceano Atlantico ai Monti Urali e dall'Oceano Artico al Mar Mediterraneo e al Nord Africa. Ogni paese è indicato con il proprio nome. Lungo il lato sinistro sono presenti 18 vignette con vedute di capitali europee, tra le quali Parigi, Londra, Vienna, Istanbul, Berlino, Madrid, Roma, Lisbona e altre. In tutta la mappa si osservano le vedute delle più importanti città portuali, inclusi centri marittimi come Cork, Edimburgo, Palma, Algeri, Palermo, Odessa e una spettacolare veduta di Costantinopoli. Una serie di 18 vignette lungo il lato destro della mappa presenta i popoli delle varie nazioni europee nei caratteristici abiti tradizionali. (1)
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Lotto 232 Francesco Scoto, Treviso. Padova: Francesco Bolzetta, 1649. Bulino. mm 110x177. Veduta di Treviso edita a Padova da Francesco Bolzetta all'interno dell'Itinerario overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia, opera che riprende il viaggio di Franz Schott, italianizzato in Francesco Scoto, lungo la Penisola e sorta di prima guida turistica per visitare l'Italia. Apparsa in prima edizione italiana nel 1601, ebbe un grande successo e varie edizioni si avvicendarono lungo tutto il XVII secolo ed oltre. (1)
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Lotto 233 Pieter Van der Aa, Celeberrima urbs Venetiae. Lugd. Batav excudit Petrus Van der Aa, 1720 ca. Acquaforte su due lastre. mm 415x1020. Foglio: mm 470x1110. Suggestiva veduta a volo d'uccello di Venezia, pubblicata per la prima volta da Jan Jansson nel 1657. Van der Aa apportò modifiche aggiungendo un nuovo cartiglio per il titolo in basso a sinistra con il leone di San Marco, una figura femminile allegorica della città di Venezia, e due figure di mori con piccole ali rotonde. La veduta si estende fino a comprendere le vicine isole di Murano, Burano, Torcello e Mazorbo. Rappresentati con minuti dettagli i singoli edifici, la laguna, i canali percorsi da gondole e il Bucintoro in processione nel canale della Giudecca. Bellissima prova stampata con inchiostrazione brillante e grande evidenza di segno, su due fogli uniti di carta vergellata. (1)
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Lotto 234 Joachim Von Sandrart Giovanni Battista Falda, Recentis Romae Ichnographia et Hypsographia Sive Planta et Facies Ad Magnificentiam Qua Prioribus Annis Urbs Ipsa Directa Exculta et Decorata Est. Nuremberg: 1677. Acquaforte e bulino, su due lastre. mm 645x855. Foglio: mm 673x908. Veduta panoramica di Roma, basata sulla Nuova Pianta et alzata della città di Roma in 12 fogli di Giovanni Battista Falda, pubblicata per la prima volta nel 1676. La mappa abbraccia tutta la città entro le antiche Mura Aureliane. Si osservano numerosi monumenti e siti, il Colosseo, il Pantheon, Piazza del Popolo, la Chiesa di San Giovanni in Laterano, le Terme di Diocleziano e il Vaticano con la Cupola della Basilica di San Pietro, Castel Sant'Angelo e il grande colonnato ovale che fiancheggia la piazza di fronte a San Pietro completato solo nel 1666 da Gianlorenzo Bernini. Numerosi i dettagli del paesaggio urbano. In alto a sinistra il cartiglio del titolo è sormontato dal ritratto di Innocenzo XI papa dal 1676 al 1689. Nell'angolo in alto a destra gli emblemi dei 14 rioni tradizionali di Roma e un'allegoria del Tevere. In basso a sinistra la tabella'Index Aedium Antiquitatarum' con l'elenco di 253 antichi edifici e rovine in tutta la città. L'"Index Ecclesiarium" in basso a destra identifica 178 chiese. In basso al centro si trovano sette vedute di alcune delle chiese più importanti della città, tra cui la Basilica di San Pietro (Vaticano), la Basilica di San Paolo, la Chiesa di San Sebastiano, San Giovanni in Laterano, la Chiesa della Santa Croce di Gerusalemme, la Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura e la Basilica di Santa Maria Maggiore. (1)
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Lotto 235 Henri Michelot & Laurent Bremond (idrografi marini) Peter Starckman (incisore), Carta nautica del Mediterraneo centrale. Marseille: Chez Laurent Bremond, 1718-1726. Incisione in rame in coloritura. mm 485x695. Foglio: mm 494x713. Con la firma dell'incisore in basso sotto la scala metrica. Grande carta nautica del Mediterraneo con l'Italia e le isole principali, la costa adriatica della penisola balcanica e le coste del Nordafrica. Costituisce la sezione centrale della granda mappa in tre tavole Nouvelle carte generalle de la Mer Mediterranée dédiée à Monseigneur le Chevalier d'Orléans, grand d'Espagne, grand prieur de France, général des galères du roy, lieutenant général en mer du Levant / Par ses tres humbles serviteurs Michelot, ... et Bremond, ..., poi inserita nel primo grande atlante dei due idrografi pubblicato nel 1727. Sono presenti tre riquadri, uno con i nomi delle isole e di alcuni porti con 64 toponimi, altro con la scala metrica, infine un inserto con la pianta di Tripoli. (1)
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Lotto 236 Dépôt des Cartes et Plans de la Marine, Côte orientale d'Espagne Depuis le Cap de Palos jusqu'au Cap de Creux avec les îles Maiorque Minorque et Yvice et partie de la Côte d'Afrique Dressée au Dépôt des Cartes et Plans de la Marine et publiée... en 1793. Paris: Dépôt des Cartes et Plans de la Marine, 1793. Incisione in rame. mm 910x625. Foglio: mm 953x638. Grande carta nautica delle coste della Spagna dalla città di Roses e Cap de Creus in Catalogna, a Cap de Palos vicino a Cartagena, con le Isole Baleari e le coste dell'Africa tra Cap de Ténès e il Capo di Tedles. (1)
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Lotto 237 Dépôt des Cartes et Plans de la Marine, Carte Réduite de La Manche Dressée pour le Service des Vaisseaux Français…au Dépôt Général des Cartes et Plans de la Marine et des Colonies en 1798 Paris: Dépôt Général des Cartes et Plans de la Marine et des Colonies, 1798 [Nouvelle Edition de l'An 1802, corrigée et augmentée]. Carta dettagliata del Canale della Manica dalla costa spagnola a sud fino al Kent e a Calais. Rilevata per la prima volta nel 1798 e aggiornata nel 1802, mostra paesi, città, porti, bacini idrici e di drenaggio, coste, secche, isole, profondità e approdi. Include linee lossodromiche, linee latitudinali e longitudinali, nonché testo esplicativo e note. (1)
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Lotto 238 Michel (graveur) / Jean-Marie Hacq (écrit), Carte des Iles du Cap Verd, levée en 1819, 1820 et 1821, par MM. Vidal e Mudge, lieutenans de vaisseau de la Marine britanique, sous les ordres de M. le Capitaine Bartholomew..., d'après la carte gravée à Londres en 1822. Paris: Dépôt-général de la Marine, 1831. Incisione in rame. mm 595x885. Foglio: mm 643x938. Mappa nautica di Capo Verde, uno dei cinque arcipelaghi atlantici della cosiddetta Macaronesia, nome collettivo moderno per indicare le Azzorre, Madera, le Canarie e le Selvagge. Ben evidenti i due raggruppamenti principali le Ilhas do Barlavento a nord e le Ilhas do Sotavento a sud, così suddivisi in riferimento ai venti alisei provenienti dal continente africano. In basso a sinistra riquadro con la mappa del porto di Praya, la capitale sull'isola di Santiago, nell'arcipelago di Sotavento. (1)
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Lotto 239 J. & C. Walker, Strait of Malacca Sheet 2 From The North Sands to Singapore From the Surveys of Lieut C. Y. Ward... London: Admiralty, 1860 (Corrections 1861, Oct. 62, Apr. 63, Nov.r 65, Sept.r 69). Incisione in rame. mm 660x1005. Foglio: mm 690x1010. La carta raffigura Sumatra, la penisola malese, l'isola di Singapore e le isole e le acque circostanti, il fiume Siak, lo stretto di Durian, lo stretto di Singapore, lo stretto di Brewer, North Sands, South Sands e altri. Nel riquadro in basso, l' ingresso del fiume Siak. La carta si deve ai Walker (J. & C. Walker), incisori e stampatori autori di mappe geografiche e carte nautiche di alta qualità per numerose istituzioni nel diciannovesimo secolo. John Walker (1787-1873) ricoprì la carica di Idrografo presso la Compagnia delle Indie Orientali, carica ricoperta anche da suo padre e omonimo. In collaborazione con i suoi fratelli, Charles (1799?-1872) e Alexander (1797?-1870), John lavorò alla realizzazione di oltre 200 mappe, molte in collaborazione con James Horsburgh (1762 –1836) idrografo scozzese in forza alla Compagnia delle Indie Orientali, e per l'Ammiragliato. (1)
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Lotto 240 Robert Blachford, Blachford's, New Chart of the Madeira & Canary Islands. London: Rob.t Blachford, 1817. Incisione in rame. mm 635x840. Rara carta nautica edita agli inizi del discontinuo periodo di attività di Robert Blanchford. Rilievo accurato ricco di dettagli con riquadri contenenti le mappe della Baia di Funchal e della Baia di Santa Cruz oltre a quattro vedute rettangolari in orizzontale con la parte Sud Ovest di Madeira e di Porto Santo, Tenerife con il suo picco, e la Isleta di Gran Canaria. (1)