-
Lotto 97 Pietro Antonio Novelli (1729-1804). Sant’Antonio Abate. XVIII secolo. Penna e inchiostro nero e grigio, anche acquerellato; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 122x86. Firmato in basso a sinistra, a penna: "Petrus Ant. Novelli inv. et del.". Sotto il medaglione "S.ANTONIUS AB.". Il foglio è interamente incollato al supporto sottostante, una carta vergellata bianca (sec. XIX). A parte piccole macchie d'inchiostro, è in ottimo stato di conservazione.
-
Lotto 98 Pietro Antonio Novelli (1729-1804). San Giuseppe. XVIII secolo. Penna e inchiostro nero e grigio, anche acquerellato; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 132x110. Tecnica grafica accurata e perfettamente utilizzata a imitazione della stampa a bulino. Il foglio originale è interamente incollato a una carta bianca a vergelle (Sec. XVIII). In ottime condizioni di conservazione.
-
Lotto 99 Gaspare Osello (detto Patavinus) (1536-1560/80 ca.). Venere nasce dalle spine. 1564. Bulino. Matrice: mm 298x211. Foglio: mm 305x217. P. Bellini (1998), n. 28. Esemplare (I stato di 3) derivato da Luca Penni, a sua volta da una prima invenzione di Giorgio Ghisi (cfr. Boorsch-Spike (TIB), n. 40-[I] 400) ben conservato sebbene lievemente ingiallito. La stampa è su carta bianca a vergelle e conserva buoni margini. Sul verso, lungo il bordo destro, permangono i segni di un precedente montaggio.
-
Lotto 100 Giuseppe Piattoli (1743 ca.-1823 ca.). Chi tardi arriva male alloggia. 1788 ca. Penna e inchiostro; carta bianca a vergelle, con filigrana (scudo con CLCL e due lettere esterne). Foglio: mm 200x280. La composizione è inquadrata da una linea di cornice a penna. In basso l'iscrizione manoscritta, con lo stesso inchiostro: " Chi tardi arriva male alloggia". Si tratta di uno studio preparatorio per una delle stampe appartenenti alla serie dei Proverbi Toscani espressi in figura da Giuseppe Piattoli pittore fiorentino incisi all'acquaforte da Carlo Lasinio nel 1788 (cfr. Cassinelli, 2004, III). In ottime condizioni di conservazione. Una lieve macchia sulla parte destra.
-
Lotto 101 Camillo Procaccini (1551-1629). Riposo durante la fuga in Egitto. ante 1587. Acquaforte. Matrice: mm 225x280. Foglio: mm 240x300 ca. Bartsch XVIII, 20.3 Si tratta di un buon esemplare, anche se non freschissimo, della stampa originale (I stato di 2) (Bartsch ne cita uno solo). In alto nel cartiglio: "Camillo Percaci/no Inuent./Incidit"; in basso, all'interno dei margini, a destra: "Caspar. Daloli. Bol: excu.". L'esemplare, su carta bianca a vergelle conserva ancora buoni margini. Vi sono macchie diffuse e un foro nel margine inferiore al centro.
-
Lotto 102 Ercole Procaccini (1515-1595). Samaritana al Pozzo. Prima metà del XVII secolo. Matita nera, penna e inchiostro acquerellato; carta bianca a vergelle. Foglio: mm197x241. In basso a destra, sulla cornice, manoscritta a penna e inchiostro, l'iscrizione: "Carracci" in calligrafia settecentesca. Controfondato. Il supporto è una carta settecentesca pesante a vergelle e filigranata. Il disegno è incorniciato da cinque linee a penna e inchiostro.
-
Lotto 103 Marcantonio Raimondi (1480-1534). Le Tre Grazie (Sic Romae Carites Niveo Ex/Marmore Sculp). Bulino. Matrice: mm 332x223. Foglio: mm 364x255. Bartsch XIV.255.340; Delaborde 124; Hind 69e. Raro esemplare conosciuto in unico stato, con filigrana cinquecentesca (simile a Briquet n. 4928). Sul verso sono presenti due timbri di collezioni. L'esemplare, su carta bianca a vergelle e filigranata. conserva ampi margini. A parte un lieve ingiallimento da esposizione e rare tracce lungo i bordi esterni, dal verso, di antiche montature, la stampa è in ottime condizioni di conservazione.
-
Lotto 104 Marcantonio Raimondi (1480-1534) [scuola di]. Devozione al Mito di Ercole. Bulino. Foglio: mm 227x216. Cirillo Archer (TIB), n. 2801.092. Raro esemplare della stampa attribuita da Passavant (J. D. Passavant, Le Peintre-Graveur, Leipzig, 1860-64, 6 voll., VI, p. 90, n. 133) ad Anonimo incisore della stretta scuola di Marcantonio Raimondi. Reca sul verso un timbro di collezione (non identificata) e alcune iscrizioni. Stampa rifilata ai margini, su carta bianca a vergelle. L'esemplare è parzialmente incollato al supporto cartaceo sottostante - sul cui recto è visibile in alto a destra la cifra "3" - a sua volta attaccato al passe-partout (XX sec.) solo per il verso del bordo superiore.
-
Lotto 105 Marcantonio Raimondi (1480-1534). Davide e Golia. 1518-20. Bulino. Foglio: mm 267x393. BARTSCH 10; DELABORDE, p. 278, (II stato di 3). L'esemplare, derivato da un'invenzione di Raffaello, reca in basso a sinistra nella piccola tavoletta il monogramma "MAF". Sul verso sono presenti alcune antiche iscrizioni manoscritte, la più notevole delle quali, a penna e inchiostro sulla parte destra del foglio, indica forse un'antica provenienza e recita: "PJMariette 1676". La stampa, su carta bianca a vergelle, è rifilata entro i margini. Inchiostratura fresca. Vi è una striscia di carta incollata al centro sul verso, lungo la linea longitudinale centrale del foglio, a rinforzo di un'antica piegatura del foglio. Ingiallimenti e lievi mancanze diffuse provocate anche da un antico incollaggio su supporto cartaceo di cui si leggono ancora le tracce esclusivamente nel verso.
-
Lotto 106 Giovanni Agostino Ratti (1699-1775). Pulcinella infelice. Metà del XVIII secolo. Acquaforte. Foglio: mm 315x307. De Vesme (1905), n. 21. Esemplare ben inchiostrato e molto fresco (stato unico). Sul verso, nell'angolo in basso a sinistra ci sono alcune cifre manoscritte a penna in calligrafia antica. La filigrana (visibile sulla metà destra della pagina) rappresenta un grande giglio con le cifre "S" e "F" ai lati della base. L'esemplare su carta bianca a vergelle con filigrana, mantiene i margini su tre lati, mentre quello inferiore è tagliato. Il foglio, che sul verso presenta lungo il bordo due piccoli rinforzi cartacei, è nel complesso in buone condizioni di conservazione.
-
Lotto 107 Guido Reni (1575-1642) [scuola di]. Lactasti Sacro Ubere. 1590/1610. Acquaforte. Matrice: mm 154x132. Foglio: mm160x137. Bartsch (Reni), n. 46; De Grazia Bohlin (TIB), 39, p. 411, n. 3 (200); Birke (TIB), 40, p. 202, n. 51 (303); Bohn (TIB), 39 (2 Comm.), p. 274, n. 3906.027. La stampa fu attribuita a Guido Reni dal Bartsch ma è stata poi ricusata da Birke e Bohn che la riferiscono genericamente alla scuola di Reni, ritenendola desunta da una invenzione di Annibale Carracci come indicato dall'iscrizione a sinistra entro il margine "Ani. Ca./in.". L'originale deriva, infatti, da un perduto dipinto di Annibale Carracci che dovette riscuotere al tempo molto successo, dimostrato da numerose copie e derivazioni conosciute. Sul verso è presente una numerazione manoscritta a penna "N. 2182". (I stato di 2). L'esemplare, in buone condizioni e con inchiostratura ancora ben definita seppur non freschissima, su carta bianca vergellata. Nel complesso è in ottime condizioni di conservazione: presenta buoni margini e risulta attaccato al supporto sottostante in cartoncino (XX secolo) da una striscia di carta incollata sul verso che non ne ostacola la visione completa.
-
Lotto 108 Sebastiano Ricci (1659-1734). Studio di figure (Maria di Magdala “apostola apostolorum”di Gesù e le altre donne). 1700-02 ca. Penna e inchiostro, matita nera, inchiostro grigio acquerellato; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 290x205. Il disegno è appartenuto alla collezione viennese di Willem Koenig (sec. XIX) alla quale si riferisce anche il timbro sul verso, in basso a sinistra (LUGT 2653b). È collocabile nel momento in cui Ricci si trovava a Vienna, agli inizi del 1702, per la decorazione ad affresco del Castello di Schönbrunn (cfr. FLORES D'ARCAIS, 2012). Il foglio presenta alcuni lievi spellamenti, un antico raggrinzimento nella parte sinistra e, sul verso, due macchie d'inchiostro. Nel complesso, è in discreto stato di conservazione.
-
Lotto 109 Salvator Rosa (1615-1673) [da]. Salvator Rosa Invenit Liber Primus (Figurine). Acquaforte. Matrice: mm 145x95 ca. Foglio: mm 166x110 ca; vedi Bellini-Wallace (TIB), 45, (Comm), .026, in part pp. 430-431, Appendix, nn. V e VII. Serie scompleta di 11 stampe. La prima edizione di questa raccolta, più nota come le Figurine, fu realizzata dal Rosa in 62 tavole all'acquaforte incise tra il 1656 e il 1657. Almeno otto diverse copie della stessa edizione furono eseguite tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo. Gli esemplari presenti in questo lotto potrebbero risalire in parte all'edizione incisa da Henri Bonnart (1642-1711) e caratterizzata dalle stesse misure e dalla numerazione in basso a sinistra delle tavole (60 in tutto, stessa direzione della serie originale) e in parte da quella realizzata da De Poully (Francia, Sec. XVII-XVIII), e stampata a Parigi ai primi del '700 (in 58 tavole in controparte rispetto all'originale), che in secondo stato ricevette inoltre l'aggiunta del Liber Primus, (con la cancellazione dell'indirizzo "A Paris chez De Poully") e le iscrizioni Liber Secundus, Liber Tertius e Liber Quartus al frontespizio e altre tre stampe una delle quali presenti anche in questo lotto. In esso sono presenti esemplari di entrambe le serie; in particolare il frontespizio (tav. 1) e le tavole 9, 26, 28, 32, 41, 45, 46, 48, 51, più una tavola dalla numerazione mancante. Tutti gli esemplari, abbastanza freschi e ben inchiostrati sono su carta bianca vergellata; una filigrana non pienamente leggibile si trova solo sulla tavola 46. Le stampe hanno ampi margini. Lievi ingiallimenti e alcune tracce molto leggere di umidità (soprattutto nella tav. 1).
-
Lotto 110 Martino Rota (1520 ca.-1583). Il Giudizio Universale. 1569. Bulino. Matrice: mm 319x229. Foglio: mm 318x229. Bartsch, XVI, 151. Le Blanc, 34; Bellini (Ghisi), 51/9. Firmato sulla lastra in basso a sinistra "Martinus Rota / Sebenicensis / 1569" e, accanto, la dedica a Pietro Strozzi segretario del Papa Paolo V. Esemplare della celebre versione incisa dal croato Martino Rota dal capolavoro di Michelangelo, il Giudizio sistino, scoperto nel 1542. (I stato su 2). Esemplare fresco e molto ben definito stampato su carta bambagina compatta. Margini rifilati, tranne quello inferiore, entro l'impronta della lastra. Buone condizioni di conservazione a parte un piccolo foro nella parte centrale a sinistra e un leggero ingiallimento della carta, esclusivamente al verso. Il foglio risulta attaccato all'antico passe-partout (XX secolo) da due strisce di carta incollata.
-
Lotto 111 Agostino Scilla (1629-1700). San Girolamo. 1680 ca. Matita nera, penna e inchiostro; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 233x180. Supporto cartaceo: mm 250x194. Il disegno è una rara opera di Agostino Scilla, artista siciliano che si formò a Roma con Andrea Sacchi e fu attivo anche a Torino. È databile al 1680, per il confronto le sue migliori opere tra cui gli affreschi del Duomo di Siracusa. Al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi esistono altri due disegni a lui attribuiti (cfr. HYERACE 2007, pp. 159-160). Il foglio, in ottime condizioni di conservazione, è interamente incollato a un supporto cartaceo (sec. XVII-XVIII) ritagliato forse da una pagina di album, a sua volta incollato a un cartoncino marrone (sec. XX) lungo il margine superiore.
-
Lotto 112 Elisabetta Sirani (1638-1665). Madonna con Bambino, Santa Elisabetta (?), San Giovannino e angeli. Metà del XVII secolo. Penna e pennello, inchiostro acquerellato, matita di grafite; carta bianca-avorio a vergelle, filigranata. Foglio: mm 221x168. Si tratta di uno schizzo preparatorio di grande intensità chiaroscurale, perfettamente coerente con la produzione grafica dell'artista bolognese (in particolare i disegni del Louvre con la Carità, inv. 35361 e il foglio con la Morte di Didone sul recto e uno studio di Annunciazione sul verso, inv. 42260, cfr. anche Pigler 1974, II, p. 315 e, più in generale sullo stile grafico B. Bohn, Elisabetta, 1974), a cui l'accomuna anche la caratteristica d'inquadrare la composizione all'interno di una marcata linea di cornice eseguita, come il resto, a penna e pennello. Il foglio, a parte due pieghe nella parte superiore, alcune piccole macchie sul verso e un rinforzo cartaceo incollato lungo il bordo superiore, sempre dal verso, è in ottime condizioni di conservazione.
-
Lotto 113 Francesco Solimena (1657-1747) [attribuito a]. Testa di angelo. Fine XVII secolo - inizi XVIII secolo. Matita rossa, su carta fine bianca a vergelle. Foglio: mm 422x285. Il disegno, con tratto molto fine, soprattutto dal punto di vista luministico, rappresenta un accurato studio per una testa, probabilmente di angelo (due accenni all'ala sono infatti visibili sopra la spalla che dietro la nuca). La posa è ispirata a quella dell'angelo annunciante nella celebre Annunciazione di Federigo Barocci. Il foglio, restaurato per la parte del supporto cartaceo lungo il bordo superiore e ai lati, è in buono stato di conservazione. Alcune macchie e foxing sono presenti soprattutto nella parte inferiore del foglio.
-
Lotto 114 Jonas Suyderhoef (1613 ca.-1686). Una coppia danzante all’osteria. 1660 ca. Bulino e acquaforte. Matrice: mm 448x380. Foglio: mm 492x413. J. Wussin-H. Hymans, Jonas Suyderhoef: son oeuvre gravé, classé et décri, Bruxelles, Laboure & Martens, 1862, n. 128; Hollstein (Dutch and Flemish), 27 (III di 3). Da A. van Ostade. Bella prova (stato III su 3) con l'indirizzo e il privilegio di J. Danckerts. Sono presenti due filigrane (uno scudo e un'iscrizione) non completamente leggibili. Ampi margini; lievi danni lungo i bordi del foglio. Carta bianca a vergelle, filigranata.
-
Lotto 115 Herman (van) Swanevelt (1600 ca.-1655). Due paesaggi. (1) La Grande Cascade. (2) La Montagne. 1657 ca. (1) Acquaforte e ritocchi a bulino. Foglio: mm 305x237. (2) Acquaforte e ritocchi a bulino. Matrice: mm 313x242. Joubert (1821), p. 113; Le Blanc (ed. 1861), I, nn. 112-115; Le Blanc –Chasles, nn. 112-115. Queste tavole appartengono alla serie di quattro paesaggi senza data, che Joubert colloca dopo il 1657 identificandone due soli stati. Al centro, tra la parola "fecit" e "cum", è possibile intravedere l'indirizzo di A. Audran cancellato. (III stato di 3?). (1) Stampa rifilata entro i margini, su carta bianca a vergelle, filigranata e interamente incollata ad una carta bianca e sottile, anch'essa a vergelle e rifilata come la stampa. A parte lievi spellature del foglio originale (visibile solo con retroilluminazione) e un alone rossastro al centro, è in ottime condizioni. (2)Esemplare leggermente più stanco su carta bianca a vergelle filigranata. Buoni margini. Foxing lungo i bordi esterni ai margini.
-
Lotto 116 Pietro Testa (1611-1650). Donna seduta. Prima metà del XVII secolo. Matita rossa su carta bianca a vergelle, filigranata. Foglio: mm 233x160. La composizione è in parte ispirata alla celebre Visione di Sant'Elena, incisione di Marcantonio Raimondi. Lievi spellamenti e piccole integrazioni (agli angoli e al centro nella parte superiore del foglio, intorno alla testa della figura) visibili soprattutto dal verso.
-
Lotto 117 Alessandro Tiarini (1577-1668). Studio di testa virile. 1640-49. Matita rossa e nera (per la quadrettatura), tocchi di biacca, su carta cerulea a vergelle lievemente preparata e tinteggiata con inchiostro acquerellato marrone. Foglio: mm 152x166. La quadrettatura è realizzata dal pittore per l'ingrandimento e il trasporto della composizione. Si tratta dell'importante studio preparatorio definitivo per la testa di Adamo nella tela con Adamo ed Eva piangono la morte di Abele della Galleria Palatina. L'opera, eseguita intorno alla metà del quinto decennio del XVII secolo, entrò a far parte delle collezioni granducali medicee per volere del Gran Principe Ferdinando de' Medici, intorno al 1698 (cfr. sull'argomento Borea 1975). Il foglio, chiaramente ritagliato da una composizione originariamente più grande, a parte lievi spellature della carta, in particolare lungo i bordo laterale destro, è in ottime condizioni di conservazione.
-
Lotto 118 Giandomenico Tiepolo (1726-1804). Via Crucis. 1749. Acquaforte. Matrice: mm 209x185. Foglio: mm 341x257. NAGLER, 1817, n. 9; SACK, n. 1; MORASSI, p. 281; RIZZI, n. 39; SUCCI, p. 384-386. Esemplare completo (IV stato di 5) della serie di stampe in 15 tavole (frontespizio e 14 tavole con altrettante "stazioni"). Su carta bianca compatta, la serie è conservata in singoli fogli montati su passe-partout cartonato al quale sono incollati dal verso tramite due strisce di carta. Le tavole mantengono tutte ampi margini. A parte un leggero ingiallimento (non omogeneo in tutte le tavole) e qualche rara macchia, è in ottimo stato di conservazione.
-
Lotto 119 Juan (de) Valdés (1622-1690). Paesaggio sul fiume con ponte e figure. Seconda metà del XVII secolo. Penna e inchiostro bistro, su pergamena. Foglio: mm 114x225. Opera di straordinaria qualità sia per l'accurata e minuta esecuzione, che per l'eccezionale stato di conservazione. Si tratta di un raro disegno firmato ("J. Devaldes f.", in basso a sinistra, verso il centro) dall'artista spagnolo che fu grande ammiratore di Jacques Callot. A parte lievi ondulazioni derivanti, agli angoli, dal parziale incollaggio al cartoncino marrone sottostante (secolo XX), il disegno è in ottime condizioni di conservazione.
-
Lotto 120 Giuseppe Varotti (1715-1780). Trionfo di Mardocheo. Seconda metà del XVIII secolo. Olio su carta, applicato su tela e inchiodato a telaio di legno. Foglio: mm 410x540. L'opera, un vero e proprio dipinto su carta, accentua l'effetto grisaille della composizione in perfetta coerenza con la produzione decorativa di soggetto storico dell'artista destinata agli interni privati. Il recente restauro ha provveduto esclusivamente a rintelare il dipinto originale e a sostituire il telaio. In ottime condizioni di conservazione.
-
Lotto 121 Sébastien Vauban Le Prestre (de) (1633-1707) e altri. Pianta del Bastione di Briançon. 1721. Penna e inchiostro nero, acquerelli colore verde rosso e grigio. Foglio: mm 560x830. In alto a destra la data manoscritta a penna "1721". Il disegno rappresenta una pianta dell'impenetrabile Forte di Briançon una delle opere dell'ingegnere della corte di Luigi XIV Sébastien Vauban che a partire dal 1678 divenne Commissaire Général des Fortifications du Royaume. L'opera architettonica, che occupa una posizione strategica all'intersezione di 5 valli ed è resa spettacolare dall'acuto bastione che s'incunea nello sperone di roccia a 1326 metri di altezza, fu terminata dopo la morte del suo autore ma seguendo fedelmente i suoi disegni. Il disegno, inquadrato da due linee di cornice a pennello e inchiostro acquerellato nero, è perfettamente godibile nonostante un leggero ingiallimento diffuso. Alcuni piccoli strappi lungo la piega longitudinale, agli angoli e lungo i bordi.
-
Lotto 122 Louis Renè Vouet (1637-1675) [attribuito a]. Ritratto virile. XVIII secolo. Matita nera e pastello rosa, marrone e bianco; carta avorio-beige. Foglio: mm 387x257. Questo bel ritratto, di notevoli dimensioni, è stato già convincentemente confrontato con il cosiddetto Autoritratto di Simon Vouet a pastello degli Uffizi (inv. 1890, n. 4298), opera in passato attribuita anche a Domenico Tempesti e poi ricondotta a Luois Renè Vouet, figlio del più noto Simon (cfr. E. Negro in CENTO DISEGNI, 1998, n. 43, p.100). Sul verso è presente un timbro della collezione di Christian Gottfried (LUGT 2871). In ottime condizioni di conservazione, a parte lievi macchie diffuse; è controfondato, ossia interamente incollato a un foglio di carta bianca vergellata.
-
Lotto 123 Jean-Baptiste (de) Wael (1632-post 1669). Raccolta rilegata di figure pastorali. Acqueforti. Matrice: mm 86x129. Pagina: mm 177x226. Bartsh 1-14; Hollstein (Schuckman 1998) 3-16. La legatura è cartonata e ricoperta di carta marezzata verde/nero, con ornati a caldo dorati (lungo le costole e agli angoli). Sulla costola in caratteri impressi a caldo e dorati: "J. B. de Wael". La legatura è rivestita internamente con carta decorata a mano con motivo a onde. Edizione ottocentesca completa delle 14 tavole (stato I di 3; il frontespizio appartiene forse a uno stato dopo il IV di 4, poiché l'indirizzo è stato interamente cancellato ma se ne vedono ancora le tracce), pubblicate per la prima volta a Roma nel 1658. Nel risguardo del piccolo volume sono presenti due annotazioni manoscritte di autografi diversi: la prima a penna, in lingua francese, è datata e firmata: "Montataine, 1860 A. Dinaux". La seconda è invece a matita nera e non reca alcuna data né firma. In ottime condizioni di conservazione. Una carta bianca vergellata e filigranata è posta tra il risguardo e il frontespizio. Le stampe sono su carta compatta filigranata e presentano tutte ampi margini.
-
Lotto 124 Jean Baptiste Joseph Wicar (1769-1834). Incoronazione della Vergine Assunta in Cielo. Fine XVIII secolo. Carboncino su carta bianca vergellata e filigranata. Foglio: mm 156x180. Il foglio potrebbe essere ricollegato al momento fiorentino dell'artista, collocabile tra il 1786 e il 1793, durante il quale studiò le opere e gli affreschi degli appartamenti di Palazzo Pitti realizzando molti schizzi e disegni (cfr. Savettieri, 2007). In ottimo stato di conservazione: ha i quattro angoli lievemente ritagliati in corrispondenza del punto in cui, sul verso, sono presenti tracce di precedenti incollaggi; è fissato al supporto sottostante (XX secolo) per due strisce di carta incollate dal verso lungo il bordo superiore.
-
Lotto 125 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Altra Veduta del Tempio della Sibilla in Tivoli. Acquaforte mm 448x670. Margini mm 538x773. Titolo in basso a destra nell'incisione con sotto indicazioni dei luoghi. Invece in basso a sinistra si legge : 'Piranesi F.'. Consueta piega centrale ma incisione in ottime condizioni generali. Hind-62 I Stato/III della prima edizione di Parigi.
-
Lotto 126 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Avanzi del Tempio di Dio Canopo nella Villa Adriana in Tivoli. Acquaforte mm 454x585. Margini mm 490x628. Titolo in basso al centro. A sinistra in basso entro la parte incisa 'Cavaliere Piranesi delin.inc.' Esemplare con alcune pieghe verticali e con qualche lieve brunitura marginale; rifilato, ma con piccoli margini . Hind-90 II stato/IV.
-
Lotto 127 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). 3 frontespizi delle Antichità Romane. (1) Antichità Romane fuori di Roma disegnate ed incise da Giambatta Piranesi Architetto Veneziano - Parte Seconda. Acquaforte mm 130x262. Margini mm 384x 510. Titolo entro cornice architettonica con numerosi fregi. In basso a sinistra : 'Piranesi fecit.' Seguito dalla scritta : 'Roma si vende dall'Auttore di rimpetto l'Academia di Franzia'. (2) Le Antichità Romane di Giambatista Piranesi Architetto Veneziano, Tomo Quarto. Frontespizio della serie delle Antichità Romane. Acquaforte originale mm 402x253. Margini mm 536x411. Sotto il titolo si leggono le precisazioni sul tomo IV: ' Contenente i ponti antichi gli avanzi de'teatri de'portici e di altri monumenti di Roma'. A sinistra in basso si legge : 'Piranesi Arch. Inv. e Scolp.' e in alto : 'Tom IV'. (3) Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto Ve...ziano. Frontespizio della serie delle Vedute di Roma. Acquaforte mm 410x554 parte incisa. Margini mm 540x788. In basso a destra si legge: 'Piranesi inv. Scol' ; precede : 'Presso l'autore a Strada Felice nel Palazzo Tomati vicino alla Trinità de' Monti. A paoli due e mezzo'. (1) Buone condizioni generali. Focillon 57. (2) Buone condizioni con leggeri strappetti nel margine destro. Focillon 337. Dall'opera Le Antichità Romane, Tomo IV, tavola I, stampato. (3) Qualche lievi tracce di foxing ai margini e alcuni piccoli strappetti marginali ma incisione in buona condizione. Hind-1/III Stato/V.
-
Lotto 128 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). 1) Piramide di C. Cestio. 2) Stylobata Columnae cochlidis Imp. Caes. M. Aurelii Antonini Pii, ex Cavalerio.... 1762. (1) Acquaforte mm 392x535. Margini mm 412x553. Titolo in basso a destra entro l'inciso con legenda. Sempre in basso a destra: 'Presso l'autore' e a seguire: 'Piranesi F.' (2) Acquaforte mm 194x290. Margini mm 357x 482. Titolo in basso al centro. Sotto il titolo a sinistra: 'Piranesi F.', e a destra: 'vide indicem ruinar . num 34'. (1) Due piccoli strappi ai margini in verticale che toccano piccole parti dell'incisione. Rifilata. Hind-36 I stato/III. (2) Qualche traccia di foxing e piccolo strappetto riparato al margine superiore però in buone condizione generali. Dall'opera: il Campo Marzio dell'antica Roma. Focillon, 435.
-
Lotto 129 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Rovine delle Terme Antoniniane. Acquaforte mm 444x605. Margini mm 518x719. Titolo in basso al centro con sotto legenda esplicativa. In basso nell'angolo inferiore sinistro si legge 'Cavalier Piranesi F.' Consueta piega centrale con lievi tracce di foxing ai margini un poco corti. Buon esemplare. Hind-76 I stato/III.
-
Lotto 130 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Rovine dell’Anfiteatro detto di Domiziano nell’orto de’monaci di S. Paolo d’Albano. 1764. Acquaforte mm 400x 653. Margini mm 556x787. Nel cartiglio in basso a destra titolo e indicazione: "Piranesi f." In alto a destra dentro l'incisione 'Tav. X'. Acquaforte tratta dalle 'Antichità di Albano e di Castel Gandolfo'. Consueta piega al centro, lievi arrossature sparse al verso dell'incisione. Bella veduta nitida. Focillon, 519.
-
Lotto 131 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Rovine d’antico edifizio nella Villa Barberina presso Castel Gandolfo. 1764 Acquaforte mm 392x555. Margini mm 555x785. Titolo in basso a destra dentro il cartiglio con scritto 'Piranesi F.' nello stesso cartiglio. In alto a destra nell'incisione tavola num. XXIV. Acquaforte tratta dalle 'Antichità di Albano e di Castel Gandolfo'. Ottime condizioni generali con consueta piega centrale. Focillon, 533.
-
Lotto 132 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Sepolcro detto falsamente degli Orazj, e Curiazj. Rimane su la via Appia fuori d’Albano dalla parte Orientale. 1764. Acquaforte mm 386x549. Margini mm 544x786. Titolo in basso a destra nell'incisione con sotto indicazioni dei luoghi e sotto : 'Piranesi F.' Acquaforte tratta dalle 'Antichità di Albano e di Castel Gandolfo', Tav. V. Focillon, 513. Buone condizioni generali con lievi aloni e consueta piega centrale.
-
Lotto 133 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Lotto delle quattro incisioni dei Grotteschi. (1) La tomba di Nerone, acquaforte mm 288x543. Margini mm 468x622. In basso a sinistra si legge: "Piranesi inventò, ed incise". In basso a destra si legge: Ap.° Piranesi dirimpetto l'Accademia di Francia in Roma". 2) Gli scheletri, acquaforte mm 390x456. Margini mm 462x623. In basso a destra entro l'incisione "Piranesi F.". 3) L'arco trionfale, acquaforte mm 390x546. Margini 462x622. In basso a sinistra dentro l'incisione si legge: "Piranesi inv; incise, e vende in Roma in faccia all'Accademia di Francia". 4) La targa monumentale, acquaforte mm 392x538. Margini 464x622. In basso a sinistra dentro l'incisione: "Piranesi inv; incise, e vende dirimpetto all'Accademia di Francia in Roma". Le incisioni appartengono alla seconda edizione (Opere varie), I tiratura, Roma, Bouchard 1750. Robison 21, II stato; 22, I stato; 23, II stato; 24 II stato. Tutte e quattro le incisioni presentano la medesima piega centrale in corrispondenza della vecchia imbrachettatura, ma nel complesso in buono stato di conservazione.
-
Lotto 134 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta degli Avanzi della Circonferenza delle antiche Fabbriche di una delle Piazze della Villa Adriana oggidi chiamata Piazza d’oro. Acquaforte mm 472x 621. Margini mm 543x 788. Titolo in basso al centro nell'incisione. In basso a destra (sotto la parte incisa) :'Cav. Piranesi'. Buone condizioni generale con tracce di foxing ai margini e piccoli strappetti alle loro estremità. Hind,132 I stato/IV.
-
Lotto 135 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta degli avanzi superiori delle Terme di Diocleziano. Acquaforte mm 442x696. Margini mm 533x773. Titolo in basso al centro con legenda dei luoghi ai lati. In basso a destra dentro la platina 'Caval. Piranesi F.' Bellissimo esemplare in ottimo stato di conservazione. Hind,115 I stato/III.
-
Lotto 136 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta degl’ avanzi del sepolcro della famiglia Plauzia sulla via Tiburtina vicino al ponte Lugano due miglia lontano da Tivoli. Acquaforte mm 462x622. Margini mm 540x778. Titolo in basso al centro. A sinistra in basso si legge 'Cavalier Piranesi F.' Buon esemplare con solo qualche lieve traccia di foxing ai margini e un piccola mancanza al margine in alto a sinistra. Hind, 83 I stato/III.
-
Lotto 137 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta del Castello dell’Acqua Felice. Acquaforte mm 408x690. Margini mm 542x755. In basso al centro, sotto il titolo, si legge: 'Presso l'autore. A paoli due e mezzo'. Nell'angolo destro si legge 'Piranesi F.' Consueta piega centrale ma bell'esemplare in ottima inchiostrazione. Hind,20 II stato/V.
-
Lotto 138 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta del Sepolcro di Cajo Cestio. Acquaforte mm 405x545. Margini mm 540x753. Titolo in basso al centro. In basso a destra 'Piranesi del. inc.' Sotto sempre in basso a destra 'Presso l'autore a Strada Felice nel Palazzo Tomati vicino alla Trinità de' Monti. A paoli due e mezzo'. Consueta piega centrale ma buona condizione generale. Hind, 35 III stato/VI.
-
Lotto 139 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta del Sito, ov’era l’antico Foro Romano. Acquaforte mm 368x593. Margini mm 532x768. Titolo in basso al centro con legenda dei luoghi intorno. In basso a destra si legge dentro l'incisione 'presso l'autore. A due paoli e mezzo'. Poi segue 'Piranesi Architetto fec'. Incisione in perfetto stato di conservazione. Hind, 41 III stato/VII.
-
Lotto 140 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta del Tempio di Ercole nella Città di Cora, dieci miglia lontano da Velletri. Acquaforte mm 387x533. Margini mm 542x788. Titolo in basso a destra nell'incisione. Invece in basso a sinistra si legge :'Cavalier Piranesi delin. e inc'. Bella veduta con al verso tracce di sporco. Hind- 91 II stato/ IV.
-
Lotto 141 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta della Basilica di S. Sebastiano fuori delle mura di Roma, su la via Appia. Acquaforte mm 418x657. Margini mm 530 x762. Titolo in basso a sinistra nell'incisione. Al centro in basso la scritta :'Piranesi F.'. Bella veduta in perfetto stato di conservazione. Hind, 13 I stato/ IV.
-
Lotto 142 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta della Cascata di Tivoli. 1766. Acquaforte mm 480x712. Margini mm 542x786. Titolo in basso a destra nell'incisione. Sotto il titolo 'eques Piranesius del Sculp 1766.' Suggestiva veduta della cascata in ottima inchiostrazione. Hind-75 II Stato/V.
-
Lotto 143 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta dell’avanzo del Castello, che prendendo una porzione dell’Acqua Giulia dal Condotto principale, parte ne diffondeva in una magnifica fontana … Acquaforte mm 403x606. Margini mm 543x793. Titolo in basso sotto l'incisione. Sotto il titolo 'Presso l'autore a Strada Felice nel Palazzo Tomati vicino alla Trinità de' Monti. A Paoli due e mezzo'. A fianco 'Piranesi Architetto fec.' Lieve fioriture ai margini ma bell'esemplare. Hind- 34 III stato/VI.
-
Lotto 144 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778). Veduta dell’Ingresso della Camera Sepolcrale di L. Arrunzio e della sua famiglia. Acquaforte sue due lastre di rame mm 440x 606. Margini mm 510x707. Titolo in basso sotto l'incisione nella seconda lastra, con la dicitura : 'Piranesi Architetto dis. e Scolp.' Dall'opera Le Antichità Romane, Tomo II, tavola IX. Ottime condizione con consueta piega centrale. Focillon 231.