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Lotto 73 Stefano Della Bella (1610-1664). Il Gigante di Pratolino. 1657. Acquaforte. Matrice: mm 246x380. Foglio: mm 259x395. JOMBERT 1772, n. 178; DE VESME – MASSAR 1971, n. 838; FORLANI TEMPESTI (1973), pp. 97-98, n. 52. Esemplare appartenente alla serie delle vedute della Villa Medicea di Pratolino, eseguite da Stefano della Bella al suo ritorno a Firenze, forse per conto di Mattias de' Medici (cfr., anche per la bibliografia precedente, BARONI 2011, pp. 41-46, in part. 45-46). Furono stampate per la prima volta soltanto nel 1742 dagli stampatori granducali Tartini e Franchi per illustrare la pubblicazione di Bernardo S. Sgrilli intitolata: Descrizione della Regia Villa, fontane e fabbriche medicee di Pratolino. L'esemplare è su carta bianca a vergelle con filigrana; non è rifilato, conserva buoni margini ed è ancora ben fresco. Foxing diffuso, soprattutto lungo i bordi del foglio dove sono presenti alcune mancanze.
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Lotto 74 Giuseppe Fancelli (1763-1840). Scena di sacrificio. Fine del XVIII secolo. Penna e inchiostro, matita nera, inchiostro acquerellato; carta bianca fine a vergelle. Foglio: mm 155x209. Rara opera grafica dell'artista che nell'800 trovò poi fortuna nella sua città come specialista di monumenti funerari, eseguiti in collaborazione con il fratello. Il foglio è parzialmente incollato al supporto sottostante dal verso del lato sinistro. La carta alla quale è attaccato è pesante e bianca a vergelle (sec. XVIII). Sono presenti alcuni strappi e mancanze lungo i lati.
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Lotto 75 Pietro Fancelli (1764-1850). Studio accademico di ritratto femminile in vesti di Athena. 1790 ca. Matita nera, carboncino e gesso; carta marroncina, a vergelle, filigranata (corona a 5 raggi e le lettere "FVF" e le cifre "bb"). Foglio: mm 560x413. In basso a destra, manoscritta la firma "Fancelli fece". Questo bel disegno di studio si colloca nell'ambito della produzione giovanile del Fancelli. Il foglio presenta lievi danni (fori e strappi e sporcizia) soprattutto lungo i bordi. Leggero ingiallimento della superficie.
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Lotto 76 Rodolfo Fantuzzi (1781-1832). Paesaggio fluviale con ponte in forma di tempio ed erma. 1815 ca. Penna e inchiostro su tracce lievissime di matita nera; carta bianca a vergelle, tardo-settecentesca, filigranata. Foglio: mm 191x228. Lo schizzo, realizzato con mano sicura e senza ripensamenti, è chiaramente uno studio preparatorio per una composizione compiuta, racchiusa in quattro linee di cornice a penna eseguita con la medesima tecnica. Il foglio richiama le invenzioni illusionistiche della decorazione interna delle sale di Palazzo Hercolani a Bologna (ca. 1815-16, cfr. Roli, 1977, ad Indicem; L'arte del Settecento, 1979, p. 341). Il foglio è in ottime condizioni di conservazione: leggere spellature della carta lungo i bordi e tracce di due precedenti incollaggi agli angoli superiori in alto.
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Lotto 77 Giovan Battista Gaulli (detto il Baciccio) (1639-1709). Angeli Musicati e Visione di Santo (recto). Studi di decorazioni (verso). Seconda metà del XVII secolo. Recto: penna e inchiostro acquerellato, matita nera. Verso: matita nera, penna e inchiostro; carta bianca a vergelle, filigranata. Foglio: mm 380x251. Il foglio è stato utilizzato come strumento di studio nella preparazione forse di più opere. Macchie diffuse ma nel complesso è in ottimo stato di conservazione.
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Lotto 78 Alessandro Gherardini (1655-1726) [attribuito a.. Allegoria di Fiume. Fine del XVIII secolo. Matita rossa, penna e inchiostro, su carta bianca fine a vergelle. Foglio: mm195x128. In alto, al centro, in grafia antica il numero a penna e inchiostro "4". Il foglio è tagliato agli angoli e incollato solo agli angoli al supporto di cartoncino sottostante (sec. XX). Nonostante alcune rare macchie d'inchiostro, il disegno è in discrete condizioni.
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Lotto 79 Luigi Giachi (XVIII secolo) e altri. Carta geografica manoscritta della Comunità di S. Casciano, scala Miglia Quattro. XVIII secolo. Matita nera, penna e inchiostro, acquerello grigio, azzurro, giallo, rosso-marrone; carta pesante. Foglio: mm 555x430. La scala della carta è espressa in miglia toscane. Nella carta il territorio è delimitato a nord dal fiume Greve, che lo separa dalla comunità del Galluzzo e da quella di Greve, e a sud è attraversato dal fiume Pesa, confinante con le comunità di Barberino, Montespertoli e Casellina. A parte rare spellature lungo i bordi, un piccolo strappo nel margine inferiore e un lieve ingiallimento diffuso, il foglio è in ottime condizioni di conservazione.
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Lotto 80 Felice Giani (1758-1823) [attribuito a]. Scena storica (Morte di Cesare?). Fine del XVIII secolo. Penna e inchiostro, acquerellature inchiostro grigio; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 240x250. Bel disegno, dal ductus vivace e fortemente espressivo, avvicinabile all'ambito del Liber Studiorum (cfr. PUPILLO, 2013). Il foglio è interamente incollato a un supporto di carta bianca pesante a vergelle (sec. XVIII) ritagliato forse dalla pagina di un album. Sono presenti alcuni piccoli fori e un lieve danno al centro verso sinistra.
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Lotto 81 Corrado Giaquinto (1703-1766). Allegoria della Temperanza. 1760 ca. Matita rossa, penna e inchiostro, inchiostro grigio acquerellato su carta bianca a vergelle, filigranata (sole a cinque punte inscritto in cerchio, diam. mm 45) lievemente tinteggiata. Foglio: mm 157 x 155. Il marchio ripetuto sia sul disegno che sul supporto, appartiene alla Collezione di Jean Pierre Cornet (Paris ca. 1970, cfr. Lugt 3570). L'attribuzione a Corrado Giaquinto di questo studio è convincentemente confermata dal confronto con lo stile veloce ed essenziale dei fogli preparatori il Palazzo Reale di Madrid, opera databile tra il 1760 e il 1762, conservati in gran parte nella Certosa di San Martino a Napoli (cfr. Muzii Cavallo, 2005). In particolare, la citazione del cornicione in questo studio potrebbe proprio riferirsi alla preparazione delle finte allegorie in stucco delle Virtù e delle Arti. Il disegno, ottimamente conservato, è interamente incollato su cartoncino azzurro e contornato da una linea di cornice a pennello.
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Lotto 82 Antonio Gionima (1697-1732). Testa virile barbuta con turbante. Prima metà del XVIII secolo. Carboncino e gesso; carta bianca a vergelle, preparata e tinta. Foglio: mm 280x225. Il foglio presenta uno strappo, malamente restaurato dal verso nella parte alta, verso sinistra. Alcune perdite ai bordi e agli angoli inferiori.
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Lotto 83 Hendrik Goltzius (1558-1617). Mucious Scaevola. 1586. Bulino. Foglio: mm 370x230. Supporto: mm 381x239. Bartsch 1803, III, (Comm.) p. 35, nn. 94-103 (.098); Leeflang (TNH) 2012, n. 166. Esemplare della tavola numerata 3 della serie dedicata agli uomini di valore dell'antichità, realizzata da Goltzius in 10 tavole nel 1586 (datata nel frontespizio). (II stato di 2). La stampa è rifilata entro i margini e interamente incollata a un foglio di carta bianca pesante a vergelle montato in un passe-partout (XX secolo) a cui è attaccato per il bordo superiore. Esemplare molto fresco, perfettamente inchiostrato e in ottimo stato di conservazione.
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Lotto 84 Hendrik Goltzius (1558-1617). L’Alleanza tra Athena e Mercurio. 1588 ca. Bulino. Foglio: mm 302x211. Strauss (TIB), V. 4, pp. 255-262, 278-285 (281); Hollstein, V, 11, p. 228, 237-244; Leeflang (TNH) 2012, n. 644. Esemplare perfettamente inchiostrato della stampa identificata per la prima volta da Strauss come opera di Hendrick Goltzius. In basso entro i margini a sinistra nell'angolo il numero "4" e al centro il monogramma di Goltzius come stampatore :"HG. excud." . Nel margine inferiore "Haec Patris e cerebro...numina sacra vires". (I stato di 3). Stampa rifilata entro i margini, su carta bianca vergellata, con una filigrana appena visibile lungo il bordo inferiore, al centro. Due piccoli strappi agli angoli inferiori, e altre lievi mancanze.
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Lotto 85 Jacopo Guarana (1720-1808). Testa muliebre. Fine del XVIII secolo. Carboncino e pastello; carta fine bianca a vergelle. Foglio: mm 261x205. Bellissimo studio di testa femminile in cui è espressa al meglio l'attitudine al disegno e la maniera "cignanesca" del pittore veronese che fu allievo di Giovan Battista Tiepolo e di Sebastiano Ricci. Il foglio presenta una macchia di vernice rossa, leggermente oleosa, lungo il lato sinistro in alto, forse derivata da uso in bottega. Un piccolo strappo nel bordo superiore. Nel complesso è in ottime condizioni di conservazione. ATTENZIONE ERRORE: LA BASE D'ASTA INDICATA NEL CATALOGO CARTACEO E' DI 2.000 EURO.
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Lotto 86 Romeyn Hooghe (de) (1645-1708). Battaglia. Seconda metà XVII secolo. Penna e inchiostro nero e grigio acquerellato; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 348x276. Il disegno è firmato in basso a destra a penna "R. de Hooge". La composizione inquadrata da una linea di cornice a penna e inchiostro nero, è chiaramente uno studio preparatorio per una stampa. Il tratto a penna, molto sicuro e pulito, denota la grande qualità del suo autore, uno dei maggiori acquafortisti della seconda metà del XVII secolo (cfr. Dallet–Petukhova, 2009; inoltre anche Landwehr, 1973; Coppens, 1995). Il disegno è in ottime condizioni di conservazione, a parte un lieve ingiallimento. Il foglio si trova in passe-partout (XX secolo): non è controfondato ma incollato per tre angoli (in basso a destra è libero) al supporto sottostante.
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Lotto 87 Jacobus Houbraken (1698-1780). Albertus Seba, Etzela Oostfrisius Pharmacopoeus Amstelodamensis. 1731. Bulino. Matrice: mm 440x302. Foglio mm. 478x341. Le Blanc n. 183. Esemplare originale, in unico stato, di grande qualità tecnica e ottimamente conservata del curioso ritratto che fu pubblicato come antiporta nell'opera in quattro volumi di Albertus Seba, - zoologo e farmacista olandese del XVIII secolo, oltre che collezionista di Naturalia - intitolata Locupletissimi Rerum Naturalium Thesauri accurata Descriptio, edita ad Amsterdam tra il 1734 e il 1765. L'autore, che non è citato in Hollstein, fu uno dei massimi incisori di ritratti di grandi dimensioni della prima metà del '700, tra i quali si annoverano anche Lord Arundel e il compositore George F. Handel. L'opera fu interamente dedicata dal suo autore alla rappresentazione e classificazione della propria vasta raccolta. La stampa, su carta vergellata bianca pesante, è molto fresca. Ampi margini. A parte la presenza di un leggero foxing e di rare tracce di precedenti incollaggi lungo gli angoli nel verso, è in buono stato di conservazione.
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Lotto 88 Girolamo Macchietti (1535-1592). Studio dell’Angelo per la Gloria di S. Lorenzo. 1577. Matita rossa, su carta bianca-avorio a vergelle. Foglio: mm 148x204. Il bel disegno è preparatorio per l'angelo della pala con la Gloria di S. Lorenzo, dipinta dal pittore fiorentino per la Collegiata di Empoli nel 1577 e oggi in deposito presso le Gallerie Fiorentine (cfr. Privitera, 1996, p. 163, n. 68). Si tratta di un foglio inedito, quadrettato dall'autore stesso per il trasferimento sul cartone del dettaglio dell'angelo e conserva intatta la freschezza ed estrema eleganza del tratto così tipico del Macchietti. Esso si collega a un altro foglio a matita rossa degli Uffizi, già individuato da Petrioli Tofani (annotazione sul passe-partout) come preparatorio per una delle figure inginocchiate nella stessa pala (GDSU 7290 F, cfr. Marcucci, 1955, p. 132, nota 29). Il disegno reca nell'angolo in basso a sinistra del recto il marchio della collezione di Giuseppe Vallardi (Lugt, 1223). In alto è un'annotazione, manoscritta a matita rossa: "B 217". Il foglio è controfondato, ossia interamente incollato ad una carta bianca vergellata settecentesca. Vi sono tracce di precedenti incollaggi agli angoli. Leggero ingiallimento, ma nel complesso il disegno originale è in buone condizioni e pienamente godibile.
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Lotto 89 Nicolaes Maes (1634-1693). Schizzo di figure in un paesaggio rurale. Seconda metà del secolo XVII. Penna e inchiostro su tracce di matita nera sottostante; carta bianca-gialletta pesante a vergelle, filigranata. Foglio: mm 163x213. Sul verso, manoscritta a penna e inchiostro il numero "5". Sul verso il foglio presenta le tracce di un precedente incollaggio; nel complesso è in ottime condizioni di conservazione.
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Lotto 90 Maestro del Dado (1526 ca.-1560). Fregio con trionfo di amorini. Bulino. Foglio: mm 107x404. Bartsch XV, n. 37; Le Blanc, n. 67. L'esemplare è citato in unico stato da Bartsch. Esemplare su carta vergellata bianca, rifilato poco oltre i margini in cui s'intravede solo un tratto lungo il bordo inferiore a sinistra.
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Lotto 91 Lucio Massari (1569-1633). Miracolo di San Benedetto. 1630 ca. Penna e inchiostro acquerellato e tocchi di bianco; carta cerulea. Foglio: mm 186x140. Il foglio è controfondato, ossia interamente incollato a una carta bianca a vergelle pesante (XVII secolo).
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Lotto 92 Vincenzo Mazzi (Attivo fra il 1748 e il 1790 ). Studio di scenografia con modulo a serliana. Seconda metà del XVIII secolo. Penna e inchiostro acquerellato; carta bianca fine a filoni. Foglio: mm 204x295. In alto, all'angolo sinistro un timbro tondo non identificato con le lettere "MeB". Piccole macchie d'inchiostro nel verso, ma nel complesso il disegno è in perfette condizioni di conservazione.
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Lotto 93 Agostino Mitelli (1609-1660). Studio di porzione di tribuna interna. Prima metà del XVII secolo. Penna e inchiostro acquerellato, matita nera; carta bianca pesante a vergelle. Foglio: mm 240x128. Lo studio, forse preliminare per Palazzo Pitti, è perfettamente in linea con la migliore produzione grafica del quadraturista bolognese; è stato quasi certamente ritagliato da un foglio di maggiori dimensioni. Sul verso, alcune linee ondulate tracciate, in epoca contemporanea alla composizione del recto, con la penna e l'inchiostro. Il disegno è in ottimo stato di conservazione.
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Lotto 94 Francesco Morandini (detto il Poppi) (1544-1597). Studi di quattro figure. 1569 ca. Matita nera e inchiostro marrone acquerellato; carta bianca a vergelle, filigranata. Foglio: mm 136x190ca. Il foglio reca due annotazioni manoscritte a penna: in alto al centro, il numero "309". In basso, all'angolo, la cifra "P". Il foglio proviene dalla raccolta del Kupferstichkabinet di Berlino il cui timbro è presente sul verso (libera circolazione). Si tratta di uno studio giovanile del Poppi forse riconducibile alla preparazione di una delle scene dipinte sul ciborio ligneo progettato nel 1569 da Giorgio Vasari per la Cappella Bardi in Santa Croce, in particolare potrebbe trattarsi di una prima idea, in seguito radicalmente modificata, per la lunetta con la Raccolta della Manna (cfr. GIOVANNETTI 1995, in part. p.79, n.5, ill.7-11). Il foglio è attaccato al supporto sottostante (passe-partout del XX secolo) da due strisce di carta incollate dal verso. A parte lievi annerimenti lungo i bordi è in ottime condizioni di conservazione.
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Lotto 95 Pietro Antonio Novelli (1729-1804). Santa in adorazione del Crocifisso (Santa Teresa d’Avila?). XVIII secolo. Penna e inchiostro nero e grigio acquerellato; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 154x108. A parte lievi macchie di vernice, il disegno è in ottimo stato di conservazione.
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Lotto 96 Pietro Antonio Novelli (1729-1804). San Francesco orante. XVIII secolo. Penna e inchiostro nero e grigio, anche acquerellato; carta bianca a vergelle. Foglio: mm 130x107. Ritagliato in forma di medaglione ovale: interessante e notevole lo stile calligrafico e chiaroscurale impiegato a imitazione della stampa a bulino, con l'uso della penna e con l'aggiunta di una leggera acquerellatura del fondo. Il foglio è interamente controfondato e incollato al supporto sottostante. Ottimo stato di conservazione.