ASTA 17 - ANTIQUARIATO E SELEZIONI D'ALTA EPOCA
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Lotto 39 Olio su tavola raffigurante Madonna con libro, attribuito Aelst Pieter van o Pieter Coecke van Aelst (Aalst 1502-1550 Bruxelles). Cm 37,5x28. in cornice cm 74x 64. "Eccellente pittore rinascimentale fiammingo ha vissuto in Italia dove ha avuto modo di apprezzare l'arte dei pittori italiani suoi contemporanei. Fu un grande estimatore di Raffaello, a cui spesso si inspira, come ad esempio in questo dipinto, seppur sostanzialmente rimane ateo entro canoni e sviluppi stilistici suoi propri. Ha dato un contributo importante alla grande arte rinascimentale nelle fiandre. Disegnatore, pittore ed editore di trattati di architettura fu conteso dai più famosi personaggi del suo tempo: Carlo V, Francesco I Re di Francia, Enrico VIII d'Inghilterra, Cosimo I dei Medici. In tale opera è evidente l'influenza dei modi rinascimentali italiani. Egli avvia nei Paesi Bassi il passaggio e la transizione dalla concezione tardo gotica a quella rinascimentale. Gli scritti e i trattati di Sebastiano Serlio gli furono di esempio. Questo dipinto, semplice, probabilmente per una committenza privata, si ispira in qualche modo alla Madonna del Connestabile da Raffaello. Infatti, la rappresentazione della Madonna e del bambino è resa in maniera reale e fluida, donando naturalità alla scena. Egli abolisce lo sfondo paesaggistico e incentra la figurazione sui due personaggi dando cosi più forza al significato spirituale. Traspare ed è palpabile un’armonia mesta e malinconica, allo stesso tempo una serenità trasmessa dai personaggi, soprattutto nello sguardo di Maria, che legge la profezia sulla morte di Gesù, con dolce rassegnazione mentre il bambino la ingiunge a leggere indicando con il dito. Le forme sono ben calibrate e la gestualità del bimbo indicante e della Madonna che lo stringe alla vita in maniera protettiva, rendono la scena felice e ridondante di armonia. Una luce che sembra provenire da una finestra incentra i personaggi e illumina gli abiti dipinti in maniera morbida e fluida. Fu di esempio per tutti quei pittori olandesi- manieristi della seconda metà del 500. 40x30, olio su tavola. Provenienza: illustra famiglia catanese." ASORstudio
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Lotto 40 Antico e magnifico mobile di libreria-Boiserie in legno di noce massello di impronta neoclassica rinascimentale, XVIII secolo. Di origini Calatine già sita in palazzo prestigioso di Caltagirone e adesso presso studio di notaio, è un esempio unico di ebanisteria siciliana commissionata da nobile famiglia siciliana.
La libreria è composta da sei moduli, tre per lato, di cui l’ultimo curvo che con una trabeazione in testa si concorda con il lato opposto creando una forma semiellittica o a ferro di cavallo.
Ogni modulo è costituito da un basamento H cm 90 a doppia anta in legno sormontato da una vetrina a doppia anta H cm 175 a cui fa da capello una trabeazione a più ordini di modanature, sovrapposte a una cornice dentellata. La forma sovrastante assume un aspetto aggettante, tipica del XVIII secolo,l'altezza è di tutto il cappello è cm 29.
Numero otto colonne di ordine corinzio scanalate, quattro per lato H cm 175 di eccellente qualità scultorea, abbelliscono i prospetti laterali dando volume e decoro a tutta la composizione lignea della libreria.
Lo stato di conversazione è ottimo, il mobile si smonta in più parti ed è disponibile per il trasporto per qualsiasi destinazione.
Le misure complessive: Lunghezza max profondità 470 cm. Larghezza Cm 456. H cm 294. Profondità cm 60. Misure luce-porta cm ….. Tavolo-bancone cm -
Lotto 41 Fondo Oro raffigurante Madonna in visita a Santa Elisabetta e personaggio, Attribuito a Roberto D’Oderisio (1335 ca - Napoli 1386 ca). Cm 79x36 Oderisio può essere considerato il più importante artista napoletano sul quale confluisce la cultura giottesca e senese. La ricerca volumetrica e l’attenzione ai valori cromatici e luminosi sono stati determinanti per la sua formazione, e in particolare nel dipinto in esame, questi elementi sono evidenti e tali da poterlo denominare un epigono trecentesco della scuola giottesca napoletana. Egli poté attingere a tali conoscenze pittoriche, e farle proprie, in quanto Giotto e alcuni suoi allievi, tra cui Maso di Banco, furono a Napoli tra il 1329-34 per i lavori di Castel Nuovo. Assorbe la definizione spaziale, soprattutto da Maso e trae suggerimenti per la propria pittura, resa efficace attraverso la stesura di piani di luce, su cui fare risaltare la costruzione di figure, per mezzo di valori cromatici accostati. Luminosità e composizione equilibrata è quello che scaturisce da questa impostazione e in particolare dall’opera in oggetto. Nella cancelleria di Roberto I D’Angiò, nella prima metà del XIV secolo, Oderisio è citato quale “familiaris et magister pictor noster”, da ciò si può desumere l’importanza che egli ebbe presso la corte angioina per il suo curriculum di opere. La crocifissione di Eboli, presso la chiesa di San Francesco, è l’unica opera firmata a noi pervenutaci. ASORstudio
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Lotto 42 Dipinto ad olio su tela raffigurante Palazzo Ducale di Venezia, XVII/XVIII secolo, anonimo vedutista veneziano .Cm 70x100, in cornice cm 90x120.
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Lotto 43 Felice Ficherelli, detto "Il Riposo" (S.Gimignano 1605-Firenze 1660), Attrib.70x105 Olio su tela, in cornice 90x125. Scena mitologica, Arianna addolorata per l'abbandono di Perseo, Dioniso la consola e le offre la corona con i diamanti che costituiranno la Corona Boreale o Costellazione di Arianna. "L'opera è pervasa da una sottilissima sensualità, di ascendenza furiniana sono la morbidezza dell'incarnato di Arianna e dell'ancella. Arianna addolorata per l'abbandono di Teseo sebbene malinconica emana un castigato ma voluttuoso senso erotico, mentre si strugge per il dolore. L'appropinguarsi dell'opportunista Dioniso fa scaturire una summa di intenzioni e sentimenti tra i personaggi, si da far sembrare che i protagonisti recitino ed emergono come in una piece teatrale. Sulla scena con le loro forme dal carnato luminoso con l'espresse dei volti che esprimono emotività interiore, con l'ampiezza dai movimenti enfatici danno vita ad un'opera che si racconta da sola, impreziosita da artifici pittorici creati dal pittore, come le zone d'ombra che accendono di luce le forme. In tutto questo il pittore mostra affinità con i suoi contemporanei: Furini Francesco (1603-1641) e Cecco il Bravo (1601-1661), suoi coetanei."STUDIO ASOR
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Lotto 44 Joseph Henri François Van Lerius (Boom 1823 – Mechelen 1876). Voluptè et dèvouement (Voluttà e devozione). Dipinto firmato e datato sulla gondola in basso a sinistra J. Van Lerius 1857. 140 x295, olio su tela, con cornice 170x325. Provenienza salon D.Van Spilbeck, acquistato per la collezione del Duca van Saksen-Coburg-Gotha a Vienna.
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Lotto 45 Quadro riberesco raffigurante S.Girolamo, XVII secolo, cerchia del Jusepe de Ribera, XVII secolo. San Girolamo, 78,5 x 64,5 - olio su tela. Vero e proprio capolavoro,
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Lotto 46 Voyage pittoresque ou description des royaumes de Naples Et De Sicile. Quatrieme Volume, contenant la Descrition de la Sicile, Parigi 1785 avec approbation et privilege du rol. Primiere partie. Volume integro nella numerazione delle pagine, dorso stampigliato, copertina originale ma scollata. Condizioni complessivamente ottime.
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Lotto 47 Piccola edicola/ancona in legno, avorio e madreperla, Alessandro Monteneri (Perugia 1832-1920). All'interno mosaico ligneo in scala assonometrica in legno raffigurante Madonna in trono con bambino e San Giovannino. Firmata sul retro Alessandro Monteneri di Perugia e datata 1879. H cm 64. Larghezza cm 34. Profondità cm 10 "Alessandro Monteneri, noto intarsiatore perugino, toccò esiti di grandissimo rilievo, sotto il profilo tecnico ed esecutivo, negli anni in cui lo stile neorinascimentale storicista, specie in Italia, conobbe straordinaria auge e vide protagonisti, alle esposizioni nazionali e internazionali, una folta schiera di grandi nomi: il Gatti di Faenza, i f.lli Falcini di Firenze, i Gargiullo di Napoli, il Lancetti di Siena. Partecipò a numerose Esposizioni, tra cui quelle di Firenze (1861), Londra (1862), Vienna (1873) e Milano (1881) ed operò al Quirinale, in Vaticano e per numerose chiese di Loreto, Mantova, Perugia e Urbino. Nel 1928 realizzò, nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, gli stalli intarsiati del coro, su disegni del Calderini. Stimato anche valente restauratore, Monteneri raggiunse il culmine artistico con la realizzazione dello “Stipo per la Corona d’Italia”, definito il suo capolavoro, commissionatogli dal Municipio di Perugia come dono da offrirsi a Vittorio Emanuele II, oggi conservato a Firenze, presso Palazzo Pitti. In occasione dell’Esposizione di Milano si scrisse di lui: “È artista che esce dalla folla per il suo valore, per il metodo adoperato nei suoi lavori che differisce da quello di altri artisti congeneri perché, la tarsia da esso usata non è una impiallacciatura, un rivestimento a coloritura superficiale, ma bensì una infinita quantità di pezzi di legni segati divergentemente e poi, in modo verticale insieme, riuniti con perizia e pazienza ammirabile. Il Monteneri, col suo sistema che gli procurò onori e premi alle esposizioni di Firenze, Londra, Dublino e Parigi..., oltre ad eseguire i lavori da lui stesso disegnati, riprodusse con rara perfezione quadri di sommi pittori, nei quali la fusione delle tinte imita al punto da ingannare l’opera del pennello, dando così all’arte nuovi capolavori di mosaico in legno...”. L’anconetta a intarsio, custodita entro la raffinata cornice a edicola coeva, posta in opera in alternanza di commesso ligneo ed eburneo, mostra un chiaro parallelo con la Pala d’altare detta di Santa Maria dei Fossi, conservata oggi a Perugia, nella Galleria Nazionale dell’Umbria. L’abilità pittorica virtuosistica di Monteneri è riscontrabile nella riproduzione del dipinto di Perugino con la Vergine in trono, il Bambin Gesù e San Giovannino, ammirabile nella specchiatura centrale. L’intento dell’artista, infatti, fu quello di celebrare l’arte rinascimentale umbra, partecipando con quest’opera all’Esposizione umbra, tenutasi a Perugia nel 1879."ASORstudio
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Lotto 48 Importante diamante a goccia,in anello in oro bianco con baguette di diamanti e diamante centrale a goccia, a brillante modificato, peso 1.31 ct, dimensioni 6.77x10. 12x3.60 mm a goccia. Mm 175x160, Peso totale Gr 4.9
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Lotto 49 Dipinto ad olio su tavola di Rovere raffigurante Santa Rosalia con Madonna e Gesù Bambino e Santi Pietro e Paolo a latere, pittore fiammingo del XVII Secolo. Riferimento alla pala da Antoon van Dyck presente al Kunsthistorisches Museum (Vienna). 43x35, Olio su tavola di rovere.
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Lotto 50 Marco Antonio Bassetti (Verona 1586-1630), attrib. Ritratto di uomo con barba con in mano un libro. 65x55, Olio su tela, in cornice 85x75. "Allievo di Felice Ricci ( Verona 1539- 1605) si trasferisce a Venezia dove è influenzato dalle opere di Tintoretto, di Veronesi e Jacopo Bassano, va a Roma, intorno al 1615, e conosce i dipinti di Caravaggio. Rientrato a Vaenezia declina gli influssi bassaniani e romani ed ha apprezzamenti solo per la pittura veneziana, soprattutto per i naturisti. Orbita nell'ambito dei monasteri e dei conventi (1628). In questo periodo le sue opere più apprezzabili sono i ritratti nei quali, a giudizio del Longhi (1959), è di un valore e di una dignità rembrandtiana, tale da potersi misurare con Hals e Velazquez. Morì di peste a Verona. La rivalutazione del Bassetti è dovuta in gran parte al Longhi."ASORstudio