Lotto 168 | Tancredi Parmeggiani (1927-1964) Senza titolo Firmata Tancredi in basso a...

Blindarte - Via Caio Duilio d/10 4, 80125 Napoli
Asta N. 72 - Arte Moderna e Contemporanea, Oggetti di Design Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 299
giovedì 28 maggio 2015 ore 18:00 (UTC +01:00)

Tancredi Parmeggiani (1927-1964) Senza titolo Firmata Tancredi in basso a...

Tancredi Parmeggiani (1927-1964) Senza titolo Firmata Tancredi in basso a destra Tecnica mista su carta intelata cm 73x90 Eseguita nel 1953 Provenienza: Galleria del Cavallino, Venezia; Galleria Morone, Milano; Collezione privata, Milano; Collezione privata, Napoli Esposizioni: Tancredi, Galleria La Cornice, Bari, 1968; Tancredi - Mostra retrospettiva, Civica Rotonda della Besana, Milano, 1973, catalogo della mostra, tavola 51 (illustrata); Tancredi nel periodo feltrino, Belluno. Tancredi a Venezia, Galleria del Cavallino, Venezia, 1982, catalogo della mostra, numero 5,pagina 9 (illustrata); Tancredi. Il mio vocabolario è l'universo, PAC - Padiglione ArteContemporanea, Milano, 13 settembre - 18 ottobre 1984, catalogo della mostra, pagina 43 (illustrata); Tancredi, Galleria D'arte Arrigo Boito, Belluno, 1985; Tancredi, Studio Steffanoni, Milano, 21 novembre 1989 - 28 gennaio 1990,catalogo della mostra, numro 3, figura 3 (illustrata) Bibliografia: Tancredi: i dipinti e gli scritti, a cura di Marisa Dalai Emiliani, Umberto Allemandi Editore, Torino 1995, volume I, pagina 225, numero 334; volume II, numero 334 (illustrata) «In futuro ci si renderà conto della grande importanza germinale di questo pittore» disse profeticamente di lui Peggy Guggenheim negli anni in cui lo frequentava e supportava. Proprio negli anni ‘50, quando la frequentazione con Peggy Guggenheim e con l’artista ed amico Emilio Vedova diventava ancor più stretta, Tancredi ottiene la sua consacrazione. Risalgono infatti a quegli anni alcune importanti mostre, tra cui: nel 1953 – anno di esecuzione dell’opera qui presentata – una personale alla Galleria del Cavallino a Venezia, la collettiva “Sei artisti spaziali”, prima a Lugano poi a Vicenza, ed infine la mostra a Ca’ Giustinian in occasione della quale aderirà al manifesto “Lo spazialismo e la pittura italiana nel XX secolo”. L’opera rispecchia a pieno la poetica di Tancredi: le pennellate nascono da gesti impetuosi ed improvvisi, sfiorano e fanno proprie le vicende artistiche dell’astrattismo kandinskijano, dell’action painting americana, dell’arte informale e con un chiaro riferimento al “Manifesto spazialista” ideato da Lucio Fontana al l’artista aderisce nel 1952, nello stesso anno in cui viene insignito del primo premio di pittura alla Biennale d’Arte di Venezia.