Lotto 290 | Tommaso Manzuoli, detto Maso da San Friano (1531 - 1571) San Sebastiano

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LA GIOIA A COLORI. VENETO BANCA ATTO II - I CAPOLAVORI Sessione unica
giovedì 29 febbraio 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)

Tommaso Manzuoli, detto Maso da San Friano (1531 - 1571) San Sebastiano

Tommaso Manzuoli, detto Maso da San Friano (1531 - 1571)
San Sebastiano
Olio su tavola
98,4 x 73,5 cm
Altre iscrizioni: al verso, in inchiostro nero «9», a seguire più in basso «GIOV. ANT. BAZZI DETTO IL SODOMA FECE ANNO 1527 SIENA».
Elementi distintivi: tracce di un sigillo in ceralacca e di un timbro a inchiostro con stemma arcivescovile scudato; una etichetta con iscrizione «92» a penna; tre etichette moderne con numero «256376» dattiloscritto; una etichetta moderna con «CALABRESE» a penna.
Provenienza: Cambi, Genova, 15.6.2022, l. 315 (“Scuola italiana del XVI secolo, San Sebastiano”, € 15.100)
Vincoli: Certificato di libera esportazione (2022), «Scuola italiana del XVI secolo, San Sebastiano...»Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 80% (cadute di colore e ridipinture sparse, forse anche ulteriori a quelle visibili in UV)

L’opera è stata restituita, con certezza, al manierista fiorentino Tommaso Manzuoli, detto Maso da San Friano, da Carlo Falciani (comunicazione del 18 settembre 2023). In passato, come si nota osservando l’antica iscrizione su retro, la tavola era stata erroneamente attribuita a Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma (1477-1549), per poi passare recentemente in asta con un’indicazione più generica ("Scuola italiana del XVI secolo"). Maso da San Friano, è stato un vivace interprete del tardo manierismo nella Firenze della seconda metà del Cinquecento. Stando alle parole del Vasari, è stato allievo di Pier Francesco Foschi; eccellente copista dei grandi maestri come Pontormo e Andrea del Sarto, e in particolar modo Michelangelo, seppe evolversi in esiti autonomi e originali.
Sebbene la sua esistenza sia stata breve - morì sulla soglia dei quaranta anni - lo vediamo attivo nella decorazione artistica delle più prestigiose chiese cittadine, tra cui San Pier Maggiore, Santa Felicita e Ognissanti, partecipando, nel 1571, anche alla decorazione del celebre Studiolo di Francesco I a Palazzo Pitti.
Il soggetto è san Sebastiano, giovane militare romano vissuto nella seconda metà del III secolo, come illustrato dagli attributi iconografici della freccia impugnata con la mano sinistra e dalla palma del martirio brandita dalla destra, a immortalarne la gloria eterna.

Ringraziamo il Professor Carlo Falciani per il supporto nella catalogazione dell’opera.