Lotto 35 | Tino di Camaino (bottega di) (Siena, 1285 circa - Napoli, 1337 circa) Leone stiloforo in marmo prima metà del XIV secolo Altezza x larghezza x profondità: 55 x 77 x 35 cm.

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giovedì 30 novembre 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

Tino di Camaino (bottega di) (Siena, 1285 circa - Napoli, 1337 circa) Leone stiloforo in marmo prima metà del XIV secolo Altezza x larghezza x profondità: 55 x 77 x 35 cm.

Tino di Camaino (bottega di) (Siena, 1285 circa - Napoli, 1337 circa)
Leone stiloforo in marmo prima metà del XIV secolo
Altezza x larghezza x profondità: 55 x 77 x 35 cm.
L'opera è realizzata in marmo di Carrara, materiale costoso che veniva scelto per la sua duttilità e lucentezza nella statuaria celebrativa e commemorativa in uso specialmente all'interno di edifici di culto pubblici.
La figura del leone incarna la virtù cardinale della Giustizia e veniva usato nell'iconografia cristiana come simbolo del potere salvifico di Cristo e della sua Resurrezione.
Il basamento trapezoidale, le natiche tagliate per consentire l'addossarsi diretto alla parete, la posa accovacciata a terra, sono elementi che indicano che l'opera originariamente era un elemento di sostegno, simile ai leoni-colonna della tomba angioina di Carlo di Calabria in Santa Chiara a Napoli. L'opera però, al posto del pilastro, presenta un ampio solco lungo la schiena che, quasi sicuramente, è stato realizzato in età moderna e doveva servire per il flusso dell'acqua. A conferma del contatto con l'acqua è la zampa anteriore destra di cui resta soltanto la sagoma appiattita.
Probabilmente queste modifiche vennero fatte nel XVIII secolo, come ricordato dall'iscrizione sul lato destro del viso del leone: ''1794''. 
E' possibile comparare il leone con altri della Napoli angioina, quali: i leoni che ornano la tomba di Caterina d'Austria (prima moglie di Carlo di Calabria) a San Lorenzo Maggiore; i leoni ai lati del portale maggiore del Duomo; nella chiesa conventuale di Santa Chiara, dove sopravvivo due leoni di quattro che sostenevano il pulpito; i leoni presenti nelle tombe di Carlo di Calabria e della sua seconda moglie Maria di Valois eretti bella chiesa di Santa Chiara.

Stato di conservazione: **** buono.