Lotto 17 | Presepe italiano in corallo, argento e tartaruga Trapani, XVII-XVIII secolo Altezza x larghezza x profondità: 34 x 32 x 17,5 cm.

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Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe
giovedì 30 novembre 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

Presepe italiano in corallo, argento e tartaruga Trapani, XVII-XVIII secolo Altezza x larghezza x profondità: 34 x 32 x 17,5 cm.


Presepe italiano in corallo, argento e tartaruga Trapani, XVII-XVIII secolo
Altezza x larghezza x profondità: 34 x 32 x 17,5 cm.
Il presepe è inserito in una teca in legno ebanizzato e tartaruga, poggiante su pedini a trottola in ottone.
I personaggi della sacra rappresentazione, raffigurante la fuga in Egitto, sono ritratti nei tipici atteggiamenti e sono interamente scolpiti in corallo rosso mediterraneo (Corallum rubrum, Linneo 1758), presente anche in grezzi rametti, sfere, foglie e in lunghe gocce.
L'opera è impaginata in una tradizionale quinta architettonica dipinta su tavola raffigurante un paesaggio alberato con un ponte e un casolare.
Il momento di massimo splendore dell'arte delle maestranze trapanesi fu nei secoli XVII e XVIII quando dalla produzione in serie di palline, olivette, piccole bugne e virgolette dei secoli XIV, XV e XVI si giunge ad opere di più elevato pregio artistico come sculture e composizioni, spesso caratterizzate da una ricca scenografia architettonica. La consuetudine siciliana di celebrare il Natale con il presepe, portò i maestri trapanesi a realizzare sia singoli pastori, sia composizioni presepiali di varie dimensioni, con inserti coralli, tanto che già da un documento del 1571, il Conto di Cassa del Tesoro Generale del Regno di Sicilia, veniva citata una Natività in corallo; i manufatti trapanesi erano molto apprezzati da collezionisti italiani ed esteri tanto che le più illustri famiglie come ne possedevano pregevoli esemplari. Al Museo Pepoli di Trapani e al Museo San Martino di Napoli, sono conservati esemplari in corallo, entrambi eseguiti in rame dorato, argento, corallo e smalti.
Quando sul finire del secolo XVIII il corallo inizia a diventare più raro, gli scultori trapanesi ripiegano su altri materiali come l’avorio o l’osso e si cominciano ad avvertire i sintomi del declino del rosso materiale che va sempre più riducendosi, fino a quasi scomparire. Sarà quindi l’avorio che sostituirà gradatamente il corallo nelle rappresentazioni presepiali, corallo ridotto a pochi elementi come nel presepe in miniatura della collezione Burgio di Palermo, inserito in una cornice d’argento a ghirlanda di gradatamentefiori e foglie, attribuito alla bottega dei fratelli Alberto e Andrea Tipa.

Stato di conservazione: **** buono, usure, mancanze e sostituzioni.