Lotto 15 | Andrea e Alberto Tipa (bottega di) (1725-1766 e 1732-1783 - ) Gruppo in osso scolpito raffigurante San Biagio Trapani, metà del XVIII secolo Altezza x larghezza x profondità: 18,3 x 11,1 x 2,8 cm.

Bertolami Fine Art - Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma
Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe
giovedì 30 novembre 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

Andrea e Alberto Tipa (bottega di) (1725-1766 e 1732-1783 - ) Gruppo in osso scolpito raffigurante San Biagio Trapani, metà del XVIII secolo Altezza x larghezza x profondità: 18,3 x 11,1 x 2,8 cm.

Andrea e Alberto Tipa (bottega di) (1725-1766 e 1732-1783 - )
Gruppo in osso scolpito raffigurante San Biagio Trapani, metà del XVIII secolo
Altezza x larghezza x profondità: 18,3 x 11,1 x 2,8 cm.
I personaggi della sacra rappresentazione, scolpiti a micro-intaglio a tutto tondo in osso e raffiguranti San Biagio con una devota ed un bambino sono inseriti in una teca rettangolare in osso. L'opera è impaginata in una tradizionale quinta architettonica; la figura stante di San Biagio in abito vescovile, con pastorale e mitra, che benedice una donna inginocchiata ai suoi piedi con un bambino tra le braccia è posta al centro della rappresentazione, mentre alla sua destra è collocato un altare con un Cristo crocifisso e un testo sacro.
A Salemi, città arabo-medievale in provincia di Trapani, san Biagio è compatrono assieme a san Nicola della città dal 1542.
Il momento di massimo splendore dell'arte delle maestranze trapanesi fu  nei secoli XVII e XVIII quando  dalla produzione in serie di  palline, olivette, piccole bugne e virgolette dei secoli XIV, XV e XVI si giunge ad opere di più elevato pregio artistico come sculture e composizioni, spesso caratterizzate da  una ricca scenografia architettonica. La consuetudine siciliana di celebrare il Natale con il presepe, portò i maestri trapanesi a realizzare sia singoli pastori, sia composizioni presepiali di varie dimensioni, con inserti coralli, tanto che già da un documento del 1571, il Conto di Cassa del Tesoro Generale del Regno di Sicilia, veniva citata una Natività in corallo; i manufatti trapanesi erano molto apprezzati da collezionisti italiani ed esteri tanto che le più illustri famiglie come ne possedevano pregevoli esemplari. Al Museo Pepoli di Trapani e al Museo San Martino di Napoli, sono conservati esemplari in corallo, entrambi eseguiti in rame dorato, argento, corallo e smalti.
Quando sul finire del secolo XVIII il corallo inizia a diventare più raro, gli scultori trapanesi ripiegano su altri materiali come l’avorio o l’osso e si cominciano ad avvertire i sintomi del declino del rosso materiale che va sempre più riducendosi, fino a quasi scomparire. Sarà quindi l’avorio che sostituirà gradatamente il corallo nelle rappresentazioni presepiali, corallo ridotto a pochi elementi come nel presepe in miniatura della collezione Burgio di Palermo, inserito in una cornice d’argento a ghirlanda di gradatamente fiori e foglie, attribuito alla bottega dei fratelli Alberto e Andrea Tipa.

Stato di conservazione: **** buono, usure e minori fessure sui lati della cornice.