Lotto 30 | Giovanni Battista Ciolina Toceno 1870 - 1955 (Verbano-Cusio-Ossola) Luci e ombre

Casa d'aste Santa Giulia - Via Fratelli Cairoli 26, 25122 Brescia
Asta 37: 15 aprile 2023 ore 15:00 "Monti e Colli" - Auction 37: 15 April 2023 at 15.00 "Mountains and Hills" 19th and 20th century Italian paintings
sabato 15 aprile 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

Giovanni Battista Ciolina Toceno 1870 - 1955 (Verbano-Cusio-Ossola) Luci e ombre

Giovanni Battista Ciolina Toceno 1870 - 1955 (Verbano-Cusio-Ossola) Luci e ombre Olio su tela cm 43x58.
Nato nel 1870 in una famiglia di agricoltori della Val Vigezzo, frequenta la scuola d'arte Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore – dove stringerà forti rapporti di amicizia con altri futuri pittori come Carlo Fornara, Gian Maria Rastellini e Lorenzo Peretti Junior – per cinque anni a partire dal 1882, seguendo gli insegnamenti di Enrico Cavalli, grande conoscitore dell'arte francese di quell'epoca e storico innovatore della pittura vigezzina. Artista di talento e precoce, con le opere Ritratto della madre (1890) e L'ombrellino rosso (1892) dimostra di avere raggiunto un livello di eccellenza. In compagnia dell'amico e collega Carlo Fornara, trascorre un lungo soggiorno a Lione fra il 1895 e il 1896, al fine di studiare i grandi maestri e aggiornarsi sulle novità della pittura d’Oltralpe. Al ritorno in Italia si volge al Divisionismo, applicando la nuova tecnica sull'esempio di Giovanni Segantini. Dopo l’esordio con il dipinto Il filo spezzato alla terza Triennale di Brera nel 1897, apre uno studio a Milano, dove produce numerose tele di ambito divisionista fra cui La lavandaia, Fanciulla che guarda dalla finestra e Mestizia crepuscolare. Partecipa a numerose mostre in Italia e all'estero, per approdare, dopo un graduale abbandono del divisionismo, alla Biennale di Venezia del 1907 con il dipinto Preludio di primavera, frutto di una pittura di largo impasto, che mantiene la luminosità della prima produzione ma con l'aggiunta di un lirismo malinconico tipico del neoimpressionismo, spesso affidato a composizioni di largo e possente respiro (Ritorno all'alpe, Toceno al tramonto). Allo scoppio della Grande guerra, Ciolina lascia Milano e si ritira in Val Vigezzo, dove continua a dipingere paesaggi, nature morte e affreschi a carattere religioso fino alla morte.