Lotto 18 | Alessandro Lupo Torino 1876 - 1953 Baite a fondo valle

Casa d'aste Santa Giulia - Via Fratelli Cairoli 26, 25122 Brescia
Asta 37: 15 aprile 2023 ore 15:00 "Monti e Colli" - Auction 37: 15 April 2023 at 15.00 "Mountains and Hills" 19th and 20th century Italian paintings
sabato 15 aprile 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

Alessandro Lupo Torino 1876 - 1953 Baite a fondo valle

Alessandro Lupo Torino 1876 - 1953 Baite a fondo valle Olio su tavola cm 29x32.
Alessandro Lupo nacque a Torino il 1 luglio 1876 all’interno di Palazzo Chiablese, dimora di Elisabetta di Sassonia, Duchessa di Genova, della quale il padre Carlo (già ingegnere capo al comune di Torino) era segretario. Lo mise al mondo Brunechilde Pollini in collaborazione con il succitato Carlo, che divenne così padre di quattro figli, essendo Alessandro l’ultimo nato. Purtroppo nella sua infanzia, Alessandro fu colpito da un grave lutto: a soli quattro anni perse il genitore che era anche il principale sostentamento della famiglia; ma la madre donna di carattere forte non si arrese, e nonostante l’esigua pensione elargitale dai Duchi di Genova, a ognuno dei figli diede un’adeguata istruzione. Dopo le Scuole dell’obbligo, fu avviato a studi classici terminati i quali s’iscrisse a Giurisprudenza, laureandosi nel 1901. Il giovane sin dai banchi di scuola mostrò grande interesse per il disegno riempiendo album di lavori a matita, a pastelli colorati e all’acquerello, il tutto da autodidatta. Si forma sotto la guida di Vittorio Cavalleri. Crebbe così alla scuola di Vittorio Cavalleri che frequentò dal 1896 al 1899 ma contemporaneamente, s’iscrisse ai corsi serali dell’Accademia Albertina. Esordisce alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino nel 1901 con tre studi condotti dal vero, inaugurando la sua costante partecipazione presso le principali rassegne espositive nazionali. I dipinti dei primi anni dieci del Novecento, risentivano degli insegnamenti del suo unico maestro, e la critica del tempo gli rimproverava questa dipendenza, vedasi: Il monte dei cappuccini, Aratura del 1910 e ancora Il ruscello del 1914. La sua affermazione però non doveva tardare se già alla Quadriennale del 1906 le cose stavano cambiando, e in modo definitivo, questo avvenne quando l’attenzione dell’artista si fermò sugli animali e sui mercati, soggetti che nel tempo divennero i suoi cavalli di battaglia. Alla sua prima produzione di paesaggi condotti en plein air, succede una maggiore diversificazione dei soggetti fino alla sua specializzazione come animalista e autore di scene di mercato a partire dagli anni Venti. Nel 1914 fu presente per la prima volta al Salon des Artistes Lyonnaise con tre opere Il bucato, Ritorno di primavera e Torrente in estate, tutte riprodotte su La Revue Moderne e Clement Morro nella sua recensione scrisse: “…I suoi lavori ci rivelano un’artista capace di sentire e provare le più alte e pure emozioni estetiche”. Risale al 1921 l’allestimento della personale presso la Galleria Vinciana di Milano che avvia la fortuna critica ed espositiva per l’artista, bruscamente interrotta dall’esclusione dalla Biennale veneziana del 1928. Nel 1925 ordinò una Personale a Genova presso la Galleria d’Arte Vitelli, dove presentò quarantacinque impressioni, dipinte in Val d’Aosta; tavolette nelle quali si fa manifesta la libertà d’espressione dell’artista davanti al motivo. Nel 1928 fu ancora il Salon di Parigi a ospitare sue opere tra le quali spiccava Il velo giallo; e ancora una volta è la moglie, ritratta nel giardino di casa intenta alla lettura. Nel 1929 allestì una Personale alla Galleria Scopinich di Milano, tra le opere esposte figurava una grande tela titolata: Mercato a Chivasso, sicuramente uno dei suoi lavori più noti in assoluto. Presso questa Galleria, si ripresenterà ancora nel 1934 e il suo Mercato a Lugano che sarà acquistato dal Museo Civico di Padova. Nel 1930 nel mese di giugno, fu presente alla 11a Sindacale di Torino. Nel 1936 espose a Trieste presso la Galleria omonima e il Museo Revoltella gli acquistò il dipinto titolato: La sosta. Il 1936 fu per il nostro artista un anno triste, l’amata moglie Cesarina morì lasciandolo nel più nero sconforto. Nel 1938 festeggiò il quarantennale della sua attività pittorica, con una Personale a Milano presso la Casa d’Artisti. Nel 1944 fu in Personale a Milano presso la Galleria Italiana d’Arte e nello stesso anno fu eletto Presidente del Circolo degli Artisti di Torino, carica che tenne sino al 1949. Nel 1948 fu ancora in Personale in America Latina e precisamente a Caracas (Venezuela). Nei suoi ultimi anni, sempre assistito dalla figlia maggiore Valeria, si spense nella sua casa studio di Valpiana il 23 giugno 1953. La piacevolezza dei soggetti trattati e il suo gusto attardato sui canoni ottocenteschi gli procura, invece, un successo mercantile di lungo corso.