Lotto 6 | Alfredo Beisone Pinerolo (TO) 1882 - Torino 1957 Il monte Bianco

Casa d'aste Santa Giulia - Via Fratelli Cairoli 26, 25122 Brescia
Asta 37: 15 aprile 2023 ore 15:00 "Monti e Colli" - Auction 37: 15 April 2023 at 15.00 "Mountains and Hills" 19th and 20th century Italian paintings
sabato 15 aprile 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

Alfredo Beisone Pinerolo (TO) 1882 - Torino 1957 Il monte Bianco

Alfredo Beisone Pinerolo (TO) 1882 - Torino 1957 Il monte Bianco Olio su tela cm 93x150.
Beisone Alfredo, la vocazione persistente fu la pittura che scelse dopo gli studi classici lasciando da parte la facoltà di Farmacia. Ha vent' anni quando guarda da vicino Lorenzo Delleani (Pollone Biella 1840 — Torino 1908) e subisce il fascino di Andrea Tavernier (Torino 1858 — Grottaferrata Roma 1932) che segue a Venezia, a Firenze, a Roma, in Liguria e in Francia. La guerra 1915-18 lo chiama volontario alpino nel Battaglione di Pinerolo e lo porta in Cadore dove si distingue in varie operazioni riconosciute con medaglie al valore militare. Negli anni Trenta ha una carica pubblica al Comune di Pinerolo e viene insignito della Croce di Cavaliere della Corona (1931). In queste date si snoda il suo curriculum artistico che pubblichiamo a parte, così come a parte vengono trascritte alcune testimonianze critiche, nonché di vita, come la visita al suo studio, visto da chi, contemporaneo a lui, realmente vi entrò, guardò le pitture, sentì il profumo dei colori ad olio del grande quadro su tela, scorse le fresche pennellate sulle tavolette di legno, queste ultime amiche inseparabili delle uscite "en plein air" in città, in campagna, in montagna, in riva al mare. Chi entrava nello studio scopriva anche pochi ma interessanti ritratti, volti femminili, figure animatrici di momenti di vita raccolta ed operosa. Anche "il sacro" vi faceva capolino, ma raramente. Alfredo Beisone era innanzitutto "paesaggista nell’anima", come abbiamo voluto sottolineare in apertura di questa monografia le cui pagine tentano di dare una lettura esaustiva delle tematiche e del linguaggio pittorico. Come non vedere in Beisone un innamorato della sua terra? Nel capitolo dedicato alla città e agli immediati dintorni, egli subito dilata il suo animo abbracciando cielo, montagne, colline e prati, in un profilo di case e campanili, con l’uomo, il contadino al pascolo, in primo piano. Paesaggio in piena luce che tradurrà altre volte al declinare del sole creando suggestioni intime.