Lotto 6 | Antonio Balestra CAINO E ABELE olio su tela, cm 169,5x199 L'opera e'...

Itineris Casa d'Aste - Via Vivaio 24, 20122 Milano
DIPINTI, STAMPE E DISEGNI ANTICHI E DEL XIX SECOLO Sessione Unica
mercoledì 6 luglio 2022 ore 16:00 (UTC +01:00)

Antonio Balestra CAINO E ABELE olio su tela, cm 169,5x199 L'opera e'...

Antonio Balestra
CAINO E ABELE
olio su tela, cm 169,5x199

L'opera e' accompagnata da expertise del dottor Plinio Calore

L'opera qui presentata raffigura l'episodio del Libro della Genesi che ha per protagonisti i due fratelli Caino e Abele, i primi figli di Adamo ed Eva.
Caino, agricoltore, poiche' Dio aveva rifiutato i frutti del suo raccolto in favore degli agnelli sacrificati dal pastore Abele, uccide il fratello per invidia.
La loro storia e' stata ampiamente raccontata sia nella letteratura che nell'arte pittorica.
I precedenti sono illustri partendo dal Guercino passando per Tintoretto e arrivando fino al Balestra.

Si tratta di un tema del resto consueto al Balestra, che utilizzo' altre due volte questa iconografia.
La tela esprime la peculiare attitudine classicista del pittore veronese, giocata su un vivo senso narrativo e una resa melodrammatica.
Il momento del pathos si e' appena concluso, il delitto e' stato compiuto e Abele e' disteso in posizione supina, privo di vita. La forza drammatica del corpo nudo di Abele riverso a terra contrasta con la figura di Caino che e' invece inginocchiato, accecato dalla luce divina che preclude una punizione esemplare.
Le due figure sono rappresentate in modo statuario, alla maniera michelangiolesca, e sono immerse in un gioco di chiaroscuro e di luce. Nel dipinto l'esuberanza formale del Seicento romano si fonde nella tradizione pittorica veneziana.

Il dipinto mostra la qualita' pittorica del pittore veronese che si e' dimostrato essere tra i massimi disegnatori del Settecento. Leggiamo una preziosa testimonianza di Bartolomeo dal Pozzo (1718) che ci descrive cosi' il pittore veronese: "Il dipinto di questo savio Pittore sara` sempre gradito da tutti per un certo misto Raffaellesco, Carraccesco, e Correggiesco, che sommamente diletta. [...]"