Lotto 1 | 1. TIZIANO VECELLIO (1480/1485 1576). AMBITO DI PIETRO DELLA VECCHIA (1603...

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Asta Giudiziaria del 18/12/2013 - I. Dipinti e Disegni, Incisioni et alia, Sculture Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 137
mercoledì 18 dicembre 2013 ore 18:00 (UTC +01:00)

1. TIZIANO VECELLIO (1480/1485 1576). AMBITO DI PIETRO DELLA VECCHIA (1603...

1. TIZIANO VECELLIO (1480/1485 1576). AMBITO DI
PIETRO DELLA VECCHIA (1603 1678)
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, 93,5x73,4 cm.
Provenienza: Arnold Seligmann, Rey & Co., New York
Semenzato, Venezia, 31.10.1998, l. 118
(€ 456.438, come Tiziano)

Esposizioni: Masterpieces. Exhibition at the New York World’s Fair Maggio-ottobre 1940 (come Tiziano); Seven Centuries of Painting M. H. de Young Memorial Museum San Francisco (come Tiziano) (etichetta danneggiata al verso); California Palace of the Legion of Honor (come Tiziano) (etichetta danneggiata al verso)
Bibliografia: W. Pach, a cura di, Masterpieces of Art, New York World’s Fair, New York, 1940, pp. 1920, ill. 21 (p. 19); H. Wethey, Titian. The Portraits, Londra, 1971, pp. 168169, n. X57 (attribuzione a Tiziano non accettata); G. M. Pilo, in "Arte Documento" 15, 2001, pp. 106109 (come Tiziano); Egidio Martini, in "Arte Documento" 25, 2009 (come Tiziano), riprodotto in Egidio Martini, Studi sulla pittura veneta dal XV al XVIII secolo, Verona 2010, pp. 47 e 48 (come Tiziano)

Elementi distintivi
Etichette recanti i numeri “31183”, “6456”, “23”
Etichetta recante la scritta “Chenue” (danneggiata)

Stato di conservazione
Segno: 50% (superficie pittorica schiacciata a seguito di rintelo; gran parte della pittura originale è consunta sino alla preparazione; ampie integrazioni maldestre, ad esempio nel telo rosso, nella mano, sul guanto e sul cappello; una vernice opacizzante maschera quasi tutto il quadro; alla luce di Wood risulta integrato in gran parte anche il margine basso, non trattato a vernice opacizzante)
Supporto: 70% (presenza di diverse tele antiche; telaio sostituito, rintelo)

Il dipinto è stato presentato presso la Casa d’Aste Semenzato, a Venezia, nel 1998, come proprietà di un antiquario veneziano, accompagnato da un expertise di Egidio Martini (19192011), oggi disperso ma ampiamente citato nel catalogo d’asta. Il celebre connoisseur, alla collezione del quale è oggi dedicata la omonima Pinacoteca a Cà Rezzonico, qualifica il pezzo come opera tipica ed evidente di Tiziano, con datazione intorno al 1545, sulla base di un paragone con il ritratto di Andrea Barbato, oggi al Prado. Lo studioso attira la attenzione dell’osservatore tra l’altro sul guanto, che definisce “quasi la firma del pittore”, citando l’analogo dettaglio nel Ritratto di un giovane del Museo Fesch di Ajaccio, nel Ritratto di Vincenzo Mosti della Galleria Pitti e nell’Uomo del guanto del Louvre. L’opera è stata in seguito pubblicata sia da Giuseppe Maria Pilo sia dallo stesso Martini come di mano del Maestro.
In realtà, il dipinto presenta una struttura stilistica e materiale complessa, che possiamo indagare a partire dal centro della composizione, la bella testa di patrizio veneto.
Come chiarisce Mario Lucco, che ha recentemente esaminato l’opera dal vero, il volto d’uomo è dipinto su una tela rettangolare, smussata ai quattro angoli, innestata forse ad inizio novecento su una tela tardo cinquecentesca a grana più spessa. Questa a sua volta presenta un livello pittorico cinquecentesco, cui appartiene la tenda rossa a sinistra piuttosto abrasa, ripreso nel Seicento da una mano molto abile nello stile tizianesco, cui risalgono il busto, col vistoso ‘pentimento’ sulla destra, e le belle mani. Mario Lucco riporta la testa all’orizzonte tintorettescopalmesco e scorge negli interventi seicenteschi lo stile, o direttamente la mano, di Pietro della Vecchia (1603 – 1678). Anche Enrico Maria dal Pozzolo, che vide l’opera dal vero presso Semenzato, vi riconosce un lavoro di Pietro della Vecchia con innesti cinquecenteschi.