Lotto 73 | Francesco Trevisani (Capodistria 1656 - Roma 1746)

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martedì 14 settembre 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)

Francesco Trevisani (Capodistria 1656 - Roma 1746)

Francesco Trevisani (Capodistria 1656 - Roma 1746)

Madonna con Gesù Bambino e angeli musici

Olio su tela

Madonna with Child Jesus and musician angels

Oil on canvas

161 x 111 cm


Si ringrazia il Prof. Michele Danieli per l'attribuzione


La formazione artistica di Francesco Trevisani è veneziana, presso Antonio Zanchi, uno degli esponenti di maggior spicco della poetica dei "tenebrosi” a Venezia, sorta con l’arrivo in laguna di Luca Giordano e Giovan Battista Langetti. Il giovane pittore si trasferisce a Roma nel 1678, dove rimane tutta la vita, potendo godere della protezione del cardinale veneziano Pietro Ottoboni, nipote del papa Alessandro VIII, uno dei personaggi più importanti dell’epoca all’Urbe. In breve tempo diviene uno dei più importanti discepoli e seguaci di Carlo Maratta, con una forte inclinazione classicista, come si nota nei suoi interventi a San Silvestro in Capite eseguiti tra il 1696/1697. Alla morte di Giovanni Battista Gaulli, il Baciccio, Trevisani conclude l'opera da questo iniziata nella Basilica di San Pietro, costituita dalla preparazione dei cartoni per i mosaici della Cappella Battesimale. Il clima arcadico, regnante negli ambienti culturali romani, tende a voler disciplinare gli estri del barocco seicentesco, considerati eccessivi e di cattivo gusto: in antitesi propina un ritorno all’essenzialità dei modelli classici, pervasi da un intenso patetismo teatrale. Pittore di fama europea, tra i più alti esponenti del Rococò continentale, fu il pittore più pagato del suo tempo. Alla sua morte il suo lascito artistico è colto e tramandato da quelli che il Pascoli ricorda tra i suoi allievi: Claudio Francesco Beaumont, Andrea Casali, Gregorio Guglielmi, Girolamo Pesce, Francesco Bertosi e Filippo Palazzeschi. Il confronto per la nostra opera è l’importantissimo dipinto di Trevisani, presente al Louvre. Le due opere ricalcano la stessa impostazione con la variante della postura della Vergine, l’assenza del San Giovannino presente solo nella tela francese, ma nel nostro dipinto è presente lo squisito inserto di “pittura al lume di candela” alle spalle della Madonna che rende la nostra opera un lavoro degno di menzione