Lotto 51 | Polidoro da Lanciano, Polidoro de' Renzi, Polidoro Lanzani, Polidoro Veneziano (Lanciano 1515 circa - Venezia 1565) attribuito - attributed

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martedì 14 settembre 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)

Polidoro da Lanciano, Polidoro de' Renzi, Polidoro Lanzani, Polidoro Veneziano (Lanciano 1515 circa - Venezia 1565) attribuito - attributed

Polidoro da Lanciano, Polidoro de' Renzi, Polidoro Lanzani, Polidoro Veneziano (Lanciano 1515 circa - Venezia 1565) attribuito - attributed

Madonna con Gesù Bambino e San Giovannino

Collocato entro splendida cornice veneziana d’epoca

Olio su tavola

Madonna with Child and young St. John

In a splendid Venetian frame 

Oil on panel

50 x 40 cm


La notevole tavola, sebbene in non perfetto stato conservativo, mostra una qualità pittorica che fa supporre sia stata eseguita da maestro di origine marchigiana. Essa è assolutamente di qualità superiore delle tante copie di bottega che appaiono nel mercato, un accurato restauro può riportare al fasto autentico della sua primigenia immagine. La formazione di Polidoro da Lanciano è incerta e probabilmente avviene a Venezia dove la famiglia pare si fosse trasferita, la sola testimonianza certa è del 1536, quando il suo nome viene registrato nella Fraglia dei Pittori Veneziani. Frequenta la bottega di Tiziano Vecellio, dove, col tempo, pare sia diventato collaboratore esterno “a chiamata”. Oltre all’apprendistato col Tizano egli si forma osservando e facendo proprie l’aarte di Paris Bordon e Bonifacio de Pitati, nonché s’avverte la ricezione di elementi del Salviati insieme all’aggiornamento del brano di paesaggio sulle coeve ricerche di Lambert Sustris. 

Degli anni Quaranta abbiamo la sua unica opera documentata, la “La Discesa dello Spirito Santo”, realizzata per l'altare maggiore della chiesa omonima alle Zattere e oggi conservata presso le Gallerie dell'Accademia della città lagunare. E’ in questo periodo che egli evolve la sua produzione pittorica assumendo suggestioni del Tintoretto e del Veronese; amplia e aggiorna le sue composizioni di lirismo plastico ottenuto con un più profondo uso del chiaroscuro, da un più articolato dinamismo scenico e da un più articolato e squillante cromatismo. La tavola in esame si può collocare al periodo giovanile, quando preponderanti sono gli stimoli del Tiziano, ovvero nel periodo in cui esercita a favore della collezione private con piccoli dipinti d’appartamento, all’epoca molto in uso a Venezia. Un elemento molto importante da tenere in considerazione è il fatto che l’invenzione, perlomeno per quanto pubblicato dal Mancini o negli archivi di mercato, non ha alcun riferimento puntuale con quanto prodotto da Polidoro, rappresenta un unicum all’interno della produzione dell’artista. Questa invenzione, nei fatti, seppur affine a altre del maestro, non è stata sfruttata dalla bottega, come accadde per opere similari ripetute infinite volte; nella fattispecie “Madonna con Gesù Bambino e santa Caterina” (vedi collezione Martini a Museo di Cà Rezzonico a Venezia) oppure “Madonna con Gesù Bambino e San Giovannino”, scena rivolta a sinistra, sul modello della “Madonna con Gesù, San Giovannino e una Santa” della chiesa di San Pietro a Perugia