Lotto 28 | Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (Venezia 1549 - 1628)

Lucas - Via Nino Bixio 32, 20129 Milano
ARGENTI, DIPINTI, ARTE ORIENTALE ED OGGETTI D'ARTE SESSIONE UNICA
martedì 10 novembre 2020 ore 14:30 (UTC +01:00)

Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (Venezia 1549 - 1628)

Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (Venezia 1549 - 1628)
Bozzetto per Vergine con Gesù Bambino
Olio su tela
Sketch for Virgin with Child Jesus
Oil on canvas
79 x 62 cm

L’opera è pervenuta con l’attribuzione a Andrea Michieli detto Andrea Vicentino (1542 – 1618) come riportato al retro. Andrea si forma a Vicenza con Giovanni Antonio Fasolo (1530-1572) e Giambattista Zelotti, mentre secondo altre fonti è allievo dei Maganza. Si trasferisce poi a Venezia dove subisce l’influsso di Tintoretto e dei Bassano, in particolare coglie la rotonda fisicità delle figure femminili da Leandro da Ponte detto Leandro Bassano. Il Boschini lo iscrive tra i gli artisti di rilievo del tardo manierismo veneziano i cosiddetti pittori delle “sette maniere” (Leonardo Corona, Andrea Michieli, Palma il Giovane, Sante Peranda, Antonio Vassillacchi detto l’Aliense, Pietro Malombra, Gerolamo Pilotti).
L’opera, a nostro giudizio, rimanendo nel solco culturale della precedente attribuzione, va considerata di mano di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane per una fondata serie di considerazioni stilistiche e realizzative. Figlio d’arte, il padre Antonio Palma era pittore, come lo zio del padre il noto Palma il Vecchio, nonché, lo zio, fratello della madre, Bonifacio de’Pitati detto Bonifacio Veronese. La sua formazione si arricchisce con il soggiorno romano durato ben quattro anni e coronato da importanti commissioni, comunque le sue due fonti d’ispirazione restano evidentemente veneziane: Tintoretto e Tiziano.
Del primo coglie soprattutto la veemenza scenica delle rappresentazioni che spesso seguono linee vorticose, mettendo in luce il suo impeto creativo e la sua animata fede. I temi biblici, come in Tintoretto, sono sempre rappresentati mentre si compie l’avvenimento centrale, in questo modo, l’osservatore si trova nel mezzo di una narrazione sospesa di cui conosce il finale che non si è ancora verificato. Con il maestro cadorino, invece, ebbe un rapporto diretto essendo stato nella sua bottega, come aiuto piuttosto che allievo, visti i suoi 25 anni, dopo il ritorno da Roma nel 1574. Il dato è riportato dal Boschini,” che pure anco hebbe fortuna di godere degli eruditi precetti di Tiziano”. L’esperienza a contatto con il l’anziano maestro gli permise di conoscere approfonditamente la sua tecnica realizzativa, tant’è che gli fu affidato il compito di completare la “Pietà”, oggi all’Accademia, rimasta incompiuta per la sopraggiunta morte del Tiziano.
La tecnica esecutiva della nostra tela trova un punto fondamentale di attinenza nella pennellata sfatta e saettante oltre che nella spessa linea di contorno che delimita e isola nello spazio le figure. Per comparazione si vedano, tra i molti: “Martirio di San Lorenzo”, Venezia chiesa di San Giovanni Elemosinario, “Cristo davanti Caifa”, Venezia chiesa di San Giovanni in Bragora, “Costantino porta la croce a Gerusalemme”, Venezia chiesa di San Giovanni Elemosinario, infine “Crocifissione con Santa Maddalena”, Venezia Collezione Franchetti alla Cà d’oro. Per quanto riguarda la comparazione con altri bozzetti: “Paradiso”, Milano Pinacoteca Brera, “Assunzione della Vergine”, Venezia Fondazione Querini Stampalia.