Lotto 0110 | BIAZACI TOMMASO

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Asta di Antiquariato, Dipinti del sec.XIX e Arte Orientale Asta di Antiquariato, Dipinti del sec.XIX e Arte Orientale
martedì 3 dicembre 2019 ore 15:00 (UTC +01:00)

BIAZACI TOMMASO

BIAZACI TOMMASO (-)
TOMMASO BIAZACI
O BIASACCI
(Notizie dal 1465 al 1488)
San Nicola da Bari
Tempera su tavola cm 63 x 34
Provenienza: Firenze mercato antiquario 1983; Genova collezione Aldo Zerbone

Esposizioni:
Firenze 1983

Bibliografia:
13a Biennale mostra mercato internazionale Antiquariato Firenze Palazzo Strozzi 1983 p. 103 (come Serfoglio);
E. Rossetti Brezzo Percorsi figurativi in terra cuneese. Ricerche sugli scambi culturali nel Basso Medio Evo Alessandria 1985 p. 26 n. 80; p. 113;
A. De Floriani in La pittura in Liguria. Il Quattrocento Genova 1991 p. 267 fig. 250 note 86 e 87 p. 284.

Il dipinto esposto alla mostra internazionale di antiquariato di Palazzo Strozzi del 1983 con l'attribuzione a Serfoglio venne assegnato al Biazaci dalla Rossetti Brezzi (1985 p. 26 nota 80 p. 113). Tale attribuzione è stata poi confermata dalla critica posteriore.
In una comunicazione scritta di Filippo Todini lo studioso scrive: 'Il dipinto su tavola fondo oro di cm 63x35 raffigurante San Nicola da Bari già attribuito a Giacomo Serfolio è un'opera autografa di Tomaso
Biazaci databile attorno al 1470. Il riferimento al Biazaci uno dei principali artisti attivi nella Liguria occidentale nel terzo quarto del secolo XV trova definitiva conferma dal confronto con la Madonna in trono di Palazzo Bianco a Genova proveniente da Albenga firmata e datata 1478.
Le due tavole mostrano un'assoluta identità di conduzione tecnica e di tipologia: il modulo allungato e goticizzante su cui sono impostate le figure ad esempio è chiaramente il medesimo in entrambe e simili appaiono anche gli ornati a punzone sul fondo d'oro; il volto del San Nicola inoltre sia pure con una più
marcata caratterizzazione ed una superiore qualità esecutiva appare veramente gemello di quello della Madonna di Palazzo Bianco. La cultura del Biazaci di base ancora decisamente tardogotica è piena di accenti di severa stilizzazione con forti influssi nordici che indicano la conoscenza della pittura provenzale e non scarse affinità con lo stile di Giovanni Canavesio attivo nella stessa zona della Liguria a partire dal 1472'.
Tommaso Biasacci di cui si hanno notizie dal 1465 al 1488 è originario di Busca in provincia di Cuneo; è attivo a Savigliano dal 1465 al 1947; poi a Chiot-Martin sempre nel cuneese con il fratello Matteo nel sesto decennio; negli anni Settanta risiede e lavora ad Albenga da cui proviene la tavola di Palazzo Bianco.
Sempre in Liguria nella zona di Imperia realizzerà diversi cicli di affreschi in parte col fratello. Il dipinto già in Collezione Zerbone da Todini collocato intorno al 1470 viene giudicato da Anna De Floriani di un poco posteriore con una datazione più prossima a quella del dipinto di Palazzo Bianco con la quale la studiosa trova forti affinità.
Alla Rosetti Brezzi si deve l'ipotesi che il San Nicola rappresenti uno scomparto di un disperso polittico di cui facevano forse parte due pannelli frammentari comparsi sul mercato antiquario e che rappresentano l'Incoronazione della Vergine e la Madonna della Mandorla. La De Floriani concorda sull'ipotesi
dell'appartenenza ad un disperso polittico ma non allo stesso della Madonna della Mandorla verosimilmente parte di un'Assunzione (De Floriani 1991 nota 86 p. 284).
Dal punto di vista stilistico vediamo nell'opera ancora presenti le componenti piemontesi e nizzarde degli esordi del pittore unite però a una semplificazione formale e a un certo irrigidimento del modellato che denuncia il tentativo di un adeguamento sulla cultura ligure d'impronta lombarda con il risultato di un
equilibrio fra moderne semplificazioni della forma e un gusto decorativo ancora goticheggiante (cfr. De Floriani 1991 pp. 265-267).
Anna Orlando 1993/1995