Lotto 104 | STROZZI BERNARDO

Aste Boetto - Via Mura dello Zerbino 10R, 16122 Genova
Antiquariato, Pittura del sec.XIX e Arte Orientale Prima sessione
martedì 24 settembre 2019 ore 15:30 (UTC +01:00)

STROZZI BERNARDO

STROZZI BERNARDO detto IL CAPPUCCINO (1581-1644)
San Francesco in preghiera
olio su tela cm 137 x 125

Il dipinto inedito e di prossima pubblicazione da parte della scrivente sul catalogo dell'imminente mostra dedicata a Bernardo Strozzi è un importante ritrovamento perché può essere indicato come il prototipo autografo di una serie di versioni di questa composizione autografe e di bottega stessa e già note. Le importanti monografie di Luisa Mortari che datano al 1966 e 1995 e che hanno il pregio di aver reso noti negli anni numerosi dipinti di Bernardo Strozzi vuoi per impostazione vuoi perché in passato si lavorava con supporti fotografici con una qualità assai inferiore non fanno una netta distinzione tra opere di mano del maestro o quelle da imputare in parte o in toto alla bottega o ancora alle vere e proprie copie. Ciò si può fare con ragionevole certezza peraltro solo con la presa di visione diretta e con i soli strumenti della connoisseurship ossia gli occhi. Ebbene un'attenta analisi del dipinto rileva macroscopicamente due giunte in alto e in basso di circa 20 centimetri per parte con il conseguente effetto di dilatazione dello spazio scenico che porta a una perdita di efficacia della immagine come originariamente concepita. Se la si immagina riportata alle sue misure originali di circa 115 x 100 (fig. 1) la composizione riacquista il suo equilibrio e si apprezza così anche la studiata centralità della figura che con sguardo malinconico e al tempo stesso intenso si lega magneticamente al nostro.
L'osservazione più ravvicinata del testo pittorico consente anche di constatare che alcune parti sono state dipinto sopra ad altre precedentemente presenti sulla tela (fig. 2). Questo modo di lavorare è tipico dello Strozzi che assai di rado utilizza disegni preparatori dell'intera composizione e si aiuta talvolta solo con eventuali disegni di dettagli (specie di arti o mani): egli stende il colore direttamente sulla tela con brio e velocità sovrapponendo l'uno sull'altro generosi strati di materia pittorica. Lo stato di conservazione ottimale del dipinto solo offuscato dall'ingiallimento delle vernici consente di apprezzare la stesura in tutti i suoi spessori. Il fatto che alcune parti - per esempio il libro sotto cui traspaiono le foglie dipinte prima - consente non solo di escludere che si tratta di una copia o replica di bottega (perché il copista esegue ciò che vede non già quello che sta sotto) ma anche di poter presentare questo intenso San Francesco come il primo interamente di mano di Strozzi a cui seguono le versioni pubblicate dalla Mortari (Bernardo Strozzi Roma 1995 catt. 1 33 34 una delle quali già presso l'antiquario Sestieri di Roma negli anni sessanta del secolo scorso e ora approdata alla National Gallery di Washington (fig. 3). Essa mostra ad evidenza come il pittore sia intervenuto con almeno una decina d'anni di distanza sul prototipo messo a punto con il dipinto qui presentato eseguendo la stessa composizione con una pittura più leggera e vaporosa tipica degli anni più avanzati della sua carriera. Qui siamo invece davvero agli esordi del Cappuccino per il quale la nuova cronologia messa a punto con una importante ricerca d'archivio condotta nell'ultimo anno ha consentito un deciso arretramento cronologico per le sue opere (cfr. A. Marengo A. Orlando Una nuova identità per Bernardo Strozzi e i suoi anni 'genovesi' (1582-1633) in Bernardo Strozzi 2019 cfr. bibliografia). Si è potuto provare che egli già entro il 1615 aveva dipinto molto tra pale pubbliche e tele per la committenza privata.I caratteri stilistici di questo San Francesco sugoso nell'impasto e tutto giocato sugli spessori del colore consento di indicare una datazione tra il 1605 e il 1610. Non solo il volto di Francesco (fig. 4) secondo un esasperato processo di immedesimazione tra il frate cappuccino Strozzi e il santo di Assisi portano alla suggestiva sostituzione di un volto qualsiasi