Lotto 53 | GIOVANNI STRADONE (Roma 1911 - 1981) Cocomeraio, 1947 Olio su tela, cm. 57 x...

Babuino Casa d'Aste - Via dei Greci 2/A, 00100 Roma
Asta di Arte Moderna & Contemporanea, Arti Decorative del XX Secolo, Manifesti Cinematografici Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 167
martedì 21 novembre 2017 ore 15:30 (UTC +01:00)

GIOVANNI STRADONE (Roma 1911 - 1981) Cocomeraio, 1947 Olio su tela, cm. 57 x...

GIOVANNI STRADONE (Roma 1911 - 1981) Cocomeraio, 1947 Olio su tela, cm. 57 x 47 Firma, titolo e data al retro PROVENIENZA Collezione Daniela Stradone, Roma ‘… nella pittura di Giovanni Stradone possiamo ritrovare molto della pittura astratta…’ Hirosi Nikawa 1952 ‘La figura di Giovanni Stradone è semplice e complessa ad un tempo. A prima vista la sua pittura potrebbe infatti catalogarsi tra quelle espressioni artistiche che chiudono e concludono il senso emotivo della rappresentazione in un clima di sapore romantico. Il movimento delle immagini, rese con un disegno contorto e aggrovigliato e con ispessite stesure di materie sembrerebbe indicarci la presenza, spesso contrastante, di stati d’animo alternati: dal tragico al grottesco. Infine una serie di impasti cromatici, di solito varianti dai grigio-lavagna ai verdi impalpabili ai gialli acquitrinosi, contribuiscono a dare la sensazione di un mondo disfatto, ove ironia e dolore sono i contenuti fondamentali di ogni soluzione formale. A ben osservare tuttavia ci si accorge come l’opera dello Stradone non si esaurisca in così brevi annotazioni. Vi è infatti tutto un sottofondo per così dire ‘misterioso’, che si riversa ed inspiegabilmente affiora dai suoi dipinti. Quando si crede di aver ‘afferrato’ tutte le caratteristiche del pittore, qualcosa di essenziale ci sfugge di mano. Un ‘quid’ indefinibile si riaffaccia alla nostra memoria visiva, invitandoci ad un ripensamento su tutto ciò che al primo contatto ci è parso facilmente decifrabile.’ Giorgio De Chirico 1964 ‘Una costante della pittura di Stradone è certamente la riduzione dell’immagine al suo limite di presenza, si potrebbe dire di figurabilità. Ciò avviene già all’inizio degli anni Quaranta, per costituirsi progressivamente nei modi di quello stile rapidamente ellittico che tutto conoscono e che gli è tipico ed è personalissimo. E naturalmente nasce dalla congiuntura dell’espressionismo esistenziale romano, configuratosi sulle premesse scipionesche e mafaiane fra lo scorcio degli anni Trenta e l’esordio appunto dei Quaranta; e della quale congiuntura Stradone è stato, com’è noto, un protagonista. (…) Soltanto con Sironi Stradone condivide un certo scandaglio introspettivo, che tuttavia Sironi volge a condizione mistica mentre per Stradone si definisce in chiave intimistica.’ Enrico Crispolti 1973