Lotto 86 | Imperiale Gramatica Roma 1599 – 1634 NEGAZIONE DI SAN PIETRO olio su tela, cm...

Porro - Via Olona 2, 20123 Milano
Asta N. 84 - Dipinti Antichi e del XIX Secolo Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 113
mercoledì 14 giugno 2017 ore 19:30 (UTC +01:00)

Imperiale Gramatica Roma 1599 – 1634 NEGAZIONE DI SAN PIETRO olio su tela, cm...

Imperiale Gramatica Roma 1599 – 1634 NEGAZIONE DI SAN PIETRO olio su tela, cm 97,8x134,9. Provenienza: Milano, Galleria Subert; Umbria, collezione privata (acquistato nel 1974). Opera accompagnata da attestato di libera circolazione. Il dipinto in esame è un’opera di qualità nella quale sarà da riconoscere l’autografi a di Imperiale Gramatica, cioè del figlio di Antiveduto Gramatica, del quale Giulio Mancini (1617-1621 circa, ed. 1956-1957, I, p. 245) dichiarava che “ancor in tenera età, ha dato speranza di dover far gran progresso”. Del corpus di opere del fi glio di Antiveduto si sono occupate soprattutto le monografie dedicate al Gramatica senior, scritte dal sottoscritto (Papi 1995, pp. 127-134) e da Helmut P. Riedl (1998, pp. 53-57). Sebbene il linguaggio di Imperiale sia strettamente collegato a quello di Antiveduto – del quale fu verosimilmente collaboratore nelle opere di quest’ultimo del terzo decennio -, oggi è possibile distinguere con sufficiente esattezza la personalità del fi glio e le sue spettanze. Così, per l’opera in esame, sarà quanto mai decisivo il confronto con la pala con la Liberazione di San Pietro, tuttora conservata sul primo altare a sinistra della chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma, opera firmata da Imperiale e datata 1624. Proprio con questa tela, nella quale sarà da riconoscere il capolavoro del catalogo del Gramatica junior, la nostra Negazione ha evidenti contatti stilistici: dal volto e le mani dei due San Pietro, alle mani dell’angelo (molto simili a quelle dell’ancella), alla ‘bagnata’ struttura delle pieghe delle maniche dell’angelo e dell’ancella. Quelle stesse pieghe, appiattite, quasi gotiche, si ritrovano anche nella tunica dell’angelo di destra nella pala con la Madonna del Rosario con i Santi Pancrazio e Domenico del Duomo di Albano, l’altra opera firmata e datata (1621) che ci è rimasta di Imperiale. Nell’opera in oggetto sarà dunque da riconoscere un’opera qualitativamente assai sostenuta di Imperiale, databile probabilmente nei primi anni del terzo decennio, da affiancare alla sua opera più alta di San Salvatore in Lauro. Gianni Papi