Lotto 26 | Antonio Balestra Verona 1666 – 1740 SAN GIUSEPPE IN GLORIA olio su tela, cm...

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Asta N. 84 - Dipinti Antichi e del XIX Secolo Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 113
mercoledì 14 giugno 2017 ore 19:30 (UTC +01:00)

Antonio Balestra Verona 1666 – 1740 SAN GIUSEPPE IN GLORIA olio su tela, cm...

Antonio Balestra Verona 1666 – 1740 SAN GIUSEPPE IN GLORIA olio su tela, cm 112,5x184. Provenienza: Feltre, Chiesa di San Giuseppe di villa Bellati in località “Le Case” a Vignui; Collezione privata Bibliografi a: G. Pavanello, Schedule settecentesche: da Tiepolo a Canova, in “Arte in Friuli Arte a Trieste”, 18-19, Edizioni della Laguna, Monfalcone 1999, n. 16, p. 61 (ill.). L’opera proviene dalla chiesetta di villa Bellati in località “Le Case”, a Vignui presso Feltre, e faceva serie con altri dieci tele di Balestra, Ricci e Zanchi. Alle pareti della chiesa erano collocate due grandi opere rettangolari, una Visitazione di Sebastiano Ricci (probabilmente posta sulla parete sinistra dell’aula) e una Presentazione di Gesù al tempio di Antonio Zanchi; ciascuna opera recava su ambo i lati due tele ovali ad opera di Antonio Balestra: Sogno di Giacobbe, Sacrifi cio di Isacco, Pentimento di Davide, e il Giudizio di Salomone. Gli ultimi due ovali, Giudizio di Salomone (1717 circa, olio su tela, cm 160x138,5), e Pentimento di Davide (1715 circa, olio su tela, cm 157,5x138,5) sono stati esposti alla mostra di Belluno su Andrea Brustolon tenutasi a Palazzo Crepadona dal 28 marzo al 12 luglio 2009 (cfr. A. Craievich in A. M. Spiazzi, M. De Grassi, Giovanna Galasso a cura di, Andrea Brustolon, 1662 – 1732. “Il Michelangelo del legno”, Skira editore, Milano 2009, pp. 188- 189, p. 331). Alla mano di Balestra sono altresì riconducibili le quattro opere – a forma di triangolo mistilineo – che decoravano i pennacchi della cupola, raffi guranti gli Evangelisti. La chiesa venne ultimata nel 1703 dopo l’edificazione della villa, e dedicata a San Giuseppe, come testimonia l’iscrizione sulla facciata: “AEDES HAS VITIO TEMPORUM DIRUTAS / ITERUM EXCITARI / CULTUQUE AMPLIORI ORNARI / DIVO IOSEPH PATRONO SUO SACRAS / CURAVIT COM. IOANES DE BELLATIS AEQU & COMEN / ANNO MDCCIII”. La generosa presenza di Balestra nella decorazione della chiesetta è dovuta all’amicizia personale del pittore veronese con il committente, il conte Giovanni Bellati di Feltre. L’opera presentata in questa sede, inizialmente collocata all’interno della lunetta nella controfacciata, è l’unica ad essere citata espressamente - fra le opere databili intorno al 1708 - nel profi lo biografi co su Balestra redatto da Lione Pascoli negli anni 1732- 1739 circa: “Dipinse un altro [quadro] S. Giuseppe, e lo mandò a Feltre per una di quelle chiese” (cfr. Lione Pascoli, Vita di Antonio Balestra, in Vite de’ Pittori, scultori ed architetti viventi: dai manoscritti 1383 e 1743 della Biblioteca Comunale “Augusta” di Perugia, Canova edizioni, Treviso 1981, p. 115). E’ possibile che il ciclo pittorico sia stato dipinto in due fasi diverse: la prima nel 1709, appunto, circa e la seconda intorno al 1717. Alla seconda fase potrebbero infatti essere ascrivibili l’ovale raffigurante il Pentimento di Davide e il Giudizio di Salomone, come anche la Visitazione di Sebastiano Ricci, e la Presentazione al Tempio, risalente alla tarda maturità di Antonio Zanchi (cfr. G. Pavanello, op. cit., pp. 61, 67). Il significativo ciclo pittorico – confrontabile per importanza a quello che decora la chiesetta di villa Fabris-Guarnieri a Tomo di Feltre – che include opere di Bencovich, Ricci e Trevisani – venne poi rimosso sul finire del primo conflitto mondiale e temporaneamente collocato in casa Bellati a Feltre, per poi disperdersi in collezioni private tra Feltre e Padova. Si ringrazia il Professor Andrea Tomezzoli per l’assistenza alla schedatura della presente opera.