Lotto 87 | ANTONIO DONGHI (Roma 1897 - 1963) Elisa (Ritratto della Signorina Luisa),...

Babuino Casa d'Aste - Via dei Greci 2/A, 00100 Roma
Asta N. 151 - Arte Moderna e Contemporanea, Arti Decorative del XX Secolo Prima Sessione - Dipinti, sculture, disegni e grafiche - dal lotto 1 al lotto 173
lunedì 21 marzo 2016 ore 15:00 (UTC +01:00)

ANTONIO DONGHI (Roma 1897 - 1963) Elisa (Ritratto della Signorina Luisa),...

ANTONIO DONGHI

(Roma 1897 - 1963)



Elisa (Ritratto della Signorina Luisa), 1938

Olio su tela, cm. 50 x 40

Firma e data in basso a destra

Timbro a retro



PROVENIENZA

Galleria La Barcaccia, Roma

Collezione privata, Roma



PUBBLICAZIONI

M. Fagiolo dell'Arco, A. Trombadori, Antonio Donghi. Sessanta dipinti dal 1922 al 1961, De Luca Editore, Roma 1985, tav. n. 8

M. Fagiolo dell'Arco, V. Rivosecchi, Antonio Donghi: vita e opere, Allemandi Torino 1990, n. 127

V. Costantini, L'illustrazione Italiana, 1939

L. Sinisgalli, tav. XXVIII, 1942

S. Cairola, tav. XCIX, 1946

Catalogo Palazzo Braschi, Roma, p. 144



ESPOSIZIONI

1939, Sanremo, Premio Sanremo, n. 87

1940, Milano, Galleria Gian Ferrari, n. 16

1943, Roma, IV Quadriennale, n. 24



«Ho guardato i grandi del passato senza esagerare, ossia senza prendere da essi motivi di composizione e atteggiamenti... Nell'esecuzione ho voluto sempre finire, anche con scrupolosità, sperando che l'osservatore potesse leggere con chiarezza quello che io ho visto e sentito» A. Donghi



Le riflessioni sul Realismo magico in cui si parla di 'precisione realistica di contorni, solidità di materia ben poggiata sul suolo; e intorno come un'atmosfera di magìa, che faccia sentire, attraverso un'inquietudine intensa, quasi un'altra dimensione in cui la vita nostra si proietta... La vita quotidiana e normale vogliamo vederla come un avventuroso miracolo' (M. Bontempelli, Realismo magico e altri scritti sull'arte, Abscondita, 2006). Meglio di così non si potrebbero definire la nitidezza e la sospensione misterica che questo pittore sa allestire con eleganza e precisione, declinando la lezione dechirichiana così da raccontare la quotidianità per enigmi, sempre inseguendo la magìa nella realtà. Come non cogliere dunque, anche in questa inedita opera, lo humour del Donghi anche fra bocche chiuse e sguardi indifferenti, quasi beffardi.