Lotto 218 | Agnolo di Polo de’ Vetri (Firenze, 1470 – Arezzo, 1528) CRISTO...

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martedì 17 novembre 2015 ore 16:30 (UTC +01:00)

Agnolo di Polo de’ Vetri (Firenze, 1470 – Arezzo, 1528) CRISTO...

Agnolo di Polo de’ Vetri
(Firenze, 1470 – Arezzo, 1528)
CRISTO GIOVINETTO, 1510 circa
busto ad altorilievo in stucco dipinto, cm 57,3 (50 cm senza lo zoccolo in legno)x48,5x17,5
sul retro, nel piano della base in legno, cartiglio con la seguente iscrizione: “Proprietà del Senatore Morelli 99”;
sul retro della base iscrizione a bistro su carta, solo in parte leggibile, con riferimenti alla collocazione del busto

Provenienza
già collezione senatore Giovanni Morelli;
collezione privata, Brescia

Bibliografia di riferimento
P. Bacci, Agnolo di Polo allievo del Verrocchio , in “Rivista d’Arte”, III, 9, 1905, pp. 159-171; P. Francioni, La Madonna del Presepe nella Pieve di Terranova e… Agnolo di Polo , San Giovanni Valdarno 1997; L. Lorenzi, Agnolo di Polo. Scultura in terracotta dipinta nella Firenze di fine Quattrocento, Ferrara 1998; L. Pisani, Appunti su Agnolo di Polo , in “Zbornik za umetnostno Zgodovino”, XL, 2004, pp. 114-126; P. Helas, Ondulationen zur Christusbüste in Italien (ca. 1460 - 1525) , in Kopf / Bild. Die Büste in Mittelalter und Früher Neuzeit , a cura di J. Kohl e R. Müller, München - Berlin 2007, pp. 153-209; L.A. Waldman, The terracotta sculptor Agnolo di Polo de'' Vetri: the prison, the pievano, the Pratese, and the cook , in “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”, 51, 2007 (2009), pp. 337-350.


Questa gentile, soave effigie adolescenziale, assorta in segreti pensieri velati da una struggente malinconia, costituisce una rarissima interpretazione plastica autonoma dell’immagine di Cristo giovinetto , come si deduce dalla concezione tipologica, iconografica e formale del tutto affine ai molti busti in terracotta e in stucco dipinto raffiguranti il Redentore adulto prodotti a Firenze tra Quattro e Cinquecento da numerosi artisti di cultura verrocchiesca, nel clima di riforma spirituale e sociale promosso dalla predicazione del Savonarola che nel dicembre 1494 aveva proclamato “Gesù re di Fiorenza”. Tali affinità - che, come meglio vedremo, la imparentano in particolare con i busti di Cristo realizzati da Agnolo di Polo - sono agevolmente riscontrabili, pur nella diversa età rappresentata, in un medesimo andamento dei capelli, bipartiti sulla fronte, lisci fino alle orecchie e inanellati sulle spalle, nelle simili fattezze del volto, terso, amabile e incline a una solenne mestizia, secondo l’aspetto di Gesù tramandato da una popolare fonte apocrifa ( Epistula Lentuli ad Romanos de Christo Jesu ), e persino nella foggia della veste: una semplice tunica purpurea, impreziosita lungo lo scollo da un gallone, con un manto azzurro appoggiato sulla spalla sinistra.