Lotto 187 | Donato Barcaglia(Pavia 1849 - Roma 1930)BISCOTTINO!marmo, alt. cm 94, su base...

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martedì 17 novembre 2015 ore 15:30 (UTC +01:00)

Donato Barcaglia(Pavia 1849 - Roma 1930)BISCOTTINO!marmo, alt. cm 94, su base...

Donato Barcaglia

(Pavia 1849 - Roma 1930)

BISCOTTINO!

marmo, alt. cm 94, su base in marmo, alt. cm 4,5

firmatoProvenienzaCollezione privataFiglio di un impiegato governativo, compiuti gli studi classici frequenta l'Accademia di Brera sotto la guida di Abbondio Sangiorgio. Dopo una partenza tardo neoclassica e prediligendo soprattutto il marmo come materia di espressione, la produzione di Barcaglia si adegua con disinvoltura al gusto del momento e in generale inclina a un mitigato verismo. A capo di un atelier affollatissimo di allievi e aiuti, personaggio tra i più in vista della sua epoca, è quasi sempre presente nelle commissioni esaminatrici dei concorsi pubblici, elegante e assiduo frequentatore del grande mondo. Diviene clamorosamente noto a diciassette anni per il suo Vendemmiatore, acquistato dalla Società di Belle Arti nel 1866 e in seguito, per volontà del principe Umberto, collocato nel Palazzo Reale di Milano. In tal modo lo scultore inizia la sua carriera che sarà lunga e ricca di riconoscimenti. Socio onorario dell'Accademia di Brera e di Urbino, cavaliere della Legion d’onore e grande ufficiale della Corona d’Italia, è particolarmente attivo nel campo della scultura funeraria (numerose opere per i cimiteri monumentali di Milano e Trieste) e pubblico-celebrativa. Tra i monumenti più importanti da lui eseguiti si ricordano quelli a Vittorio Emanuele II a Intra, al generale Medici a Milano, a Candiani a Turate e ai Caduti a Paderno Dugnano. Molto fertile è anche l'attività espositiva, all'Internazionale di Vienna del 1873 espone e viene premiato per la Bolla di sapone mentre nel 1875, con Amore accieca, ottiene la gran medaglia d’oro all'Esposizione fiorentina. Nello stesso anno espone e viene premiato a Santiago del Cile, mentre l'anno seguente presenta con successo La vita che cerca di trasmettere il tempo (oggi nel Museo Revoltella di Trieste insieme a La vergogna del 1871) alla mostra di Filadelfia. Nel 1881 espone ancora a Milano (Lo svegliarsi dei sensi) e viene premiato nuovamente alle mostre di Boston (1883), Londra e Torino (1884), Milano (1887), Pietroburgo (1902 e 1904) e Buenos Aires (1910)".(A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, Torino 1994, I, p. 33) "