Lotto 18 | Arturo Martini (1889 - 1947) Tobiolo, 1934

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LA GRAZIA E LA FORZA. PARTE I Sessione unica
martedì 2 dicembre 2025 ore 17:00 (UTC +01:00)

Arturo Martini (1889 - 1947) Tobiolo, 1934

Arturo Martini (1889 - 1947)
Tobiolo, 1934
Bronzo, esemplare unico, 2003,
115,8 x 145 x 80,8 cm

Provenienza: Veneto Banca spa in LCA

Bibliografia: Con riguardo all’esemplare originale in bronzo o in gesso, Bernardi 1934 (ill.); Bertocchi 1934 (ill.); Brandi 1934 (ill.); Carrà 1934 (ill.); Ojetti 1934; Savinio 1934 (1); Savinio 1934 (2, ill.); Sinisgalli 1934; Sironi 1934 (ill.); Varagnolo 1934 (ill.); Della Porta 1935; Fiumi 1935; Gatti 1935 (ill.); Mostre 1935 (ill.); Ojetti 1935; Bernardi 1937; Bontempelli 1939 (tav. XX); Del Massa 1939 (ill.); Barbaroux-Giani 1940 (tav. 82); Costantini 1940 (p. 349); Oppo 1941 (ill); Joppolo 1946 (tav. CLXIX); Argan 1947 (tav. 2); Apollonio 1948; Franchi 1949, 1951 e 1954 (fig. 29); Sapori 1949 (p. 51 e fig. 331); Argan 1956 (fig. 15); Argan 1958 (fig. 15); Perocco 1962 (fig. 44, p. 80); Perocco 1966 (n. 326), fig. 242; Martini, “Colloqui”, 1968 e 1997, passim; Bargellini 1970 (fig. 119); Bellonzi 1974 (tav. VI); De Micheli 1981 (p. 75); Ghianda 1985 (p. 86); Fergonzi 1986 (p. 929); Vianello 1989 (p. 60); Vianello-Baldacci 1991 (p. 41, n. 27); Fergonzi 1995, (p. 110); G. Vianello, N. Stringa, C. Gian Ferrari, “Arturo Martini. Catalogo ragionato della scultura, Vicenza, 1998 (n. 385, p. 259; con soluzioni della bibliografia precedente); Marco Goldin, a cura di, "Da Ca' Pesaro a Morandi. Arte in Italia 1919-1945 dalle collezioni private", Cornuda, 2002, pp. 110 - 111 (ill.); Av. Vv., "Il Centro Direzionale Veneto Banca", Montebelluna, s.d., p. 55 (ill.)
Esposizioni: Con riguardo all’esemplare originale in bronzo o in gesso, Milano 1934 (n. e fig. 3); Venezia 1934 (sala 27, n. 36); Parigi 1935 (sala 16); Venezia 1948 (n. 12, p. 25); Torino 1952 (p. 85 e tav. 275); Firenze 1967 (n. e fig. 1183); Treviso 1967 (n. 115, fig. 114); Roma 1972 (p. 306); Pietrasanta 1981 (p. 151); Milano 1985 (n. e fig. 46); Milano 1986 (n. e fig. 10); Londra 1989 (n. e fig. 111); Matera 1989 (n. e fig. 43); Milano 1989 (n. 17); Parigi-Londra-Firenze 1991 (n. e fig. 31, pp. 110-111); Bolzano 1994 (pp. 66-67); Venezia 1995 (n. e fig. 104, p. 252); Parigi 1997 (n. VI e 37, p. 532); Marco Goldin, a cura di, "Da Ca' Pesaro a Morandi. Arte in Italia 1919-1945 dalle collezioni private", Conegliano, Palazzo Sarcinelli, 21 aprile - 30 giugno 2002

Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 90% (residui di calcare da colature d’acqua, incrostazioni, depositi)

Arturo Martini termina il gesso "Tobiolo" - capolavoro della sua fase matura - verso la fine del 1933 e lo presenta nel 1934 prima alla galleria Milano e poi alla Biennale di Venezia, dove l'opera è acquistata, insieme ad una versione in bronzo, dagli Ottolenghi Wedekind per la piscina della loro villa ad Acqui Terme. Mentre il bronzo originale 'Ottolenghi' fu disperso e venne sostituito da una copia non autorizzata, probabilmente a seguito di una vendita, il gesso fu riscattato da Martini che lo ha conservato nella Casa Museo di Vado Ligure, dove è stato acquistato da Veneto Banca direttamente dagli eredi Martini, nel 2002, quale «gesso originale del "Tobiolo"», con il diritto "a trarne una copia in bronzo". Tale versione, autorizzata, fu collocata nel parco del centro direzionale dell'Istituto di Credito a Montebelluna, ed è l'esemplare ora in asta.
Vennero dunque tirati tre bronzi, di cui uno non autorizzato (quello ora a Villa Ottolenghi Wedekind) e due autorizzati, quello originario Ottolenghi e quello di Veneto Banca, l'unico autentico oggi superstite.
Il bronzo di Veneto Banca è stato fuso presso la Fonderia Fracaro, Ponte Alto, nel febbraio-marzo 2003, sotto il controllo di di Eugenio Manzato. La rifinitura e la patinatura sono state eseguite con la consulenza di Roberto Bertagnin, erede e titolare dei diritti morali di Arturo Martini.
Il processo di fusione è stato fotografato in tutte le sue fasi, fornendo così all'opera un eccezionale livello di documentazione.