Lotto 186 | Giovanni Antonio Sogliani (Firenze 1492 - Firenze 15 luglio 1544) Cristo...

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IMPORTANTI DIPINTI ANTICHI | Opere provenienti da una storica collezione romana e altre prestigiose committenze IMPORTANTI DIPINTI ANTICHI | Sessione unica
martedì 2 dicembre 2025 ore 17:00 (UTC +01:00)

Giovanni Antonio Sogliani (Firenze 1492 - Firenze 15 luglio 1544) Cristo...

Giovanni Antonio Sogliani
(Firenze 1492 - Firenze 15 luglio 1544)
Cristo risorto mostra le sue piaghe olio su tavola cm 70x57 - con cornice cm 96,5x73,5 Il dipinto raffigura Cristo incoronato di spine con intensità drammatica e controllo formale, esemplificando la pittura devozionale di Giovanni Antonio Sogliani. Il fondo verde scuro crea un forte contrasto con il capo raggiato d’oro, che Venturi descrive come illuminante l’oscurità e formando “un aere vaporoso d’un color d’alga bagnata”, mentre le carni, brune e lisce, e la capigliatura fulva, tendente al rossiccio, evidenziano la sua raffinata gestione del colore; come già notava Venturi nel 1906, l’opera mantiene oggi colori ancora vivi e luminosi. La veste rossa è trattata con gradazioni chiare nelle pieghe, e le mani, così come il volto, conservano “la bellezza leonardesca, la dolcezza e profondità della sua espressione”, pur con una certa ammanieratezza delle forme e freddezza cromatica. Interessante è notare come la costruzione del corpo e la prospettiva delle spalle del Cristo possano essere messe a confronto con la figura del San Francesco nella Madonna delle Grazie, opera abbozzata da Andrea del Sarto e completata da Sogliani, oggi conservata nella quarta campata della navata laterale destra del Duomo di Pisa, evidenziando la continuità stilistica e la capacità dell’artista di assimilare la lezione del maestro fiorentino. 
Allievo di Lorenzo di Credi e attivo principalmente a Firenze, Sogliani si formò in un ambiente influenzato dalla scuola di Leonardo e dalla tradizione pittorica fiorentina, lavorando prevalentemente su commissioni religiose per pale d’altare, affreschi e opere devozionali, tra cui interventi per il convento di San Marco e la Certosa del Galluzzo.


già collezione G. Sterbini; collezione Lupi; collezione privata, Roma Pubblicato in Fondazione Zeri n. 33194

A. Venturi, La Galleria Sterbini in Roma. Saggio illustrativo, 1906, pp. 139-141, n. 34 fig. 59