Lotto 11 | Federico Zandomeneghi - "Ritratto di Nobildonna"

Casa d'aste Santa Giulia - Via Fratelli Cairoli 26, 25122 Brescia
Asta 62 - Dipinti di pregio XIX e XX secolo. Sabato, ore 15:00
sabato 29 novembre 2025 ore 15:00 (UTC +01:00)

Federico Zandomeneghi - "Ritratto di Nobildonna"

Federico Zandomeneghi
Venezia 1841 - Parigi 1917

"Ritratto di Nobildonna"
Olio su tela cm 58,5x50 firmato in basso a dx F.Zandomeneghi

- Federico Zandomeneghi nacque a Venezia il 2 giugno 1841 in una famiglia d’artisti: il padre Pietro e il nonno Luigi erano scultori di fama, ma lui, fin da giovane, mostrò una naturale inclinazione per la pittura. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, la sua carriera fu segnata dagli eventi storici del tempo. Nel 1859, per sfuggire alla leva dell’esercito austriaco, lasciò la città natale e, l’anno successivo, partecipò come volontario all’impresa dei Mille di Garibaldi in Sicilia, esperienza che gli conferì un profondo senso di libertà e indipendenza.Nel 1862 si trasferì a Firenze, dove entrò in contatto con gli artisti del gruppo dei Macchiaioli, tra cui Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Giuseppe Abbati. L’incontro con questa cerchia fu decisivo: Zandomeneghi iniziò a dipingere all’aperto, a studiare la luce naturale e a usare il colore in modo più diretto e vibrante. La sua pittura di questi anni si caratterizza per l’attenzione alla vita quotidiana e per la rappresentazione realistica del paesaggio toscano, elementi che prefigurano la sua futura adesione all’Impressionismo.Nel 1874 partì per Parigi, città che divenne la sua nuova patria artistica. Lì frequentò gli ambienti più innovativi dell’epoca, incontrando Edgar Degas, con cui instaurò un’amicizia duratura, e partecipando alle mostre del gruppo impressionista tra il 1879 e il 1886. In Francia, Zandomeneghi trovò la piena maturità stilistica: la sua pittura si fece più luminosa, attenta agli effetti ottici e alle sfumature atmosferiche, ma mantenne sempre una compostezza e un equilibrio tipicamente italiani.I soggetti prediletti divennero le figure femminili colte nella vita di ogni giorno: donne che leggono, si pettinano, lavorano, conversano. In queste scene intime e silenziose, spesso realizzate con la tecnica del pastello, l’artista esprimeva una sensibilità poetica e un’osservazione acuta della realtà borghese. Il colore, morbido e trasparente, divenne il veicolo principale delle sue emozioni, conferendo alle sue opere un tono di dolcezza e di introspezione.Pur vivendo a Parigi, Zandomeneghi conservò sempre un legame profondo con le sue origini italiane. Nella luce delle sue tele e nella compostezza delle figure si ritrova l’eredità veneziana, unita alla libertà cromatica appresa in Francia. Questa fusione di discipline e culture fa di lui un ponte ideale tra la tradizione pittorica italiana e l’avanguardia europea.Morì a Parigi il 31 dicembre 1917, dopo una vita interamente dedicata alla pittura.