Lotto 38 | HENRY MATISSE Le Chateau Cambresis (Francia) 1869 - 1954 Nizza (Francia) "La dame à la guitare" 29/3/1939

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ASTA 272-DIPINTI Sessione unica
mercoledì 26 novembre 2025 ore 16:00 (UTC +01:00)

HENRY MATISSE Le Chateau Cambresis (Francia) 1869 - 1954 Nizza (Francia) "La dame à la guitare" 29/3/1939

HENRY MATISSE
Le Chateau Cambresis (Francia) 1869 - 1954 Nizza (Francia)
"La dame à la guitare" 29/3/1939
56x38, penna su carta
Opera firmata e datata in basso a destra
Opera archiviata presso Archives Matisse, Parigi con n. E26 (autentica in fotocopia di Archives Matisse, Parigi, rilasciata in data 20/8/2007)
Opera acquistata nello studio dell'artista in Costa Azzurra alla presenza del critico e gallerista Luigi Carluccio e del Sig. Raymond Thomas
L'opera viene fornita di corrispondenza tra Marco Vallora e l'Archivio Matisse in cui si racconta la storia dell'acquisto
Esp.:-1971, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna (GAM), "Blaue Raiter"
Bibl.:- «Poesie 42, ancienne revue des Poètes-casqués», numero 1, dicembre 1941-gennaio 1942, ripr. p. 29.
-Programma del "Festival de Musique", Menton (Francia), Gabinetto del Municipio, 3-15 agosto 1956, riprodotto
-"Il Cavaiere Azzurro", catalogo della mostra, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna (GAM), 18 marzo-9 maggio 1971, p. 117
Provenienza: Già Collezione Franco Vallora e poi Marco Vallora

Il disegno a penna realizzato da Matisse proviene dalla collezione Marco Vallora, che a sua volta lo ereditò dal padre Franco. Il noto antiquario torinese lo aveva ottenuto per intercessione dell’amico e celebre critico d’arte Luigi Carluccio, che era andato ad acquistarlo direttamente nello studio di Matisse in Costa Azzurra.
Realizzata il 29/03/1939, l’opera è il frutto di una riflessione sulla linea, sulla sua fluidità e sulla sua autonomia intrapresa già negli anni Trenta dall’artista. Il tratto non è più relegato unicamente a contorno delle figure, ma diventa un potente mezzo espressivo in grado di farle muovere “a passo di danza”.
La musica ha un ruolo centrale anche nel processo creativo: l’artista stesso nel 1932 affermava “Dopo pranzo, prima del sonnellino, metto un disco sul grammofono, Arabesque di Schumann. Delizioso merletto che fa venir voglia di disegnare”. È in questa ottica che bisogna osservare le linee sinuose che descrivono una donna in atteggiamento pensoso che tiene in grembo una chitarra.
In "La dame à la guitare" il tema della musica incontra quello della rappresentazione della figura femminile. Matisse stesso espresse questo concetto con le seguenti parole: “Le mie modelle, le mie figure umane, non sono mai delle figuranti in un interno. Sono il tema principale del mio lavoro”. In questo disegno, in particolare, è possibile identificare nella donna dall’espressione assorta Lydia Delectroskaya. Immigrata dalla Russia e assunta nel 1934 come dama di compagnia della moglie dell’artista, la donna divenne presto la sua modella preferita, facendo la sua comparsa in numerose opere.
Riflessioni sul modello, sul ritmo della linea e sugli strumenti musicali caratterizzano non solo questo disegno ma sono il riflesso di una attenzione per la musica che si manifesta ugualmente in altri artisti coevi, tra i quali Braque e Picasso.
La musica continuò a esercitare il suo fascino anche a anni di distanza: Franco Vallora, violinista oltre che collezionista, fu sicuramente colpito e motivato all’acquisto proprio in ragione del soggetto rappresentato. La potenza evocativa dell’immagine infatti è tale che "La dame à la guitare" divenne il simbolo del Festival della Musica di Mentone, tenutosi tra il 3 e il 15 agosto 1956.
L’esposizione odierna non è la prima occasione di contatto con il contesto torinese: nel 1971 aveva fatto il suo debutto in occasione della mostra “Blaue Raiter”, come esempio di ricerca condotta parallelamente all’Espressionismo, alla Galleria Civica d’Arte Moderna (GAM).