Asta 65 - Asta di beneficenza. Dalla collezione di Franco Lucini Sessione Unica - Stampe, disegni, dipinti antichi e cartografia, Orientalia, Stampe moderne, Disegni e dipinti moderni, Lotti konvolut
giovedì 27 novembre 2025 ore 14:00 (UTC +01:00)
Gaspare Landi [attribuito a], Santa Filomena. post 1802. Tempera a colori su...
Gaspare Landi [attribuito a], Santa Filomena. post 1802. Tempera a colori su cartone. cm 11,4x13,2. In vecchio montaggio dorato con al verso in grafia moderno "Miniatura attribuita a Gaspare Landi (Piacenza 1756-1830)". La santa è ritratta nella sua iconografia consueta, sdraiata e poggiata su grandi cuscini, con la veste di porpora e greche dorate e la corona di rose sui capelli. Sulla teca la corona principesca e la palma del martirio, mentre l'angioletto in basso a destra tiene i simboli del martirio. Filomena figlia di un re della Grecia verso i 13 anni consacrò con voto la sua castità verginale. Arrivata a Roma con il padre respinse l'amore dell'imperatore Diocleziano che al rifiuto la sottopose a una serie di tormenti: flagellazione con guarigione angelica, annegamento con rottura dell'ancora, saettamento con deviazione delle frecce e infine decapitazione. Il culto ebbe origine il 25 maggio 1802 con la ricognizione dei resti mortali nel cimitero di Priscilla. Le spoglie si trovavano sotto delle tegole con raffigurati due ancore, tre frecce, una palma e un fiore che furono interpretati come simboli del martirio. (1)Tempera a colori su cartone. cm 11,4x13,2. In vecchio montaggio dorato con al verso in grafia moderno "Miniatura attribuita a Gaspare Landi (Piacenza 1756-1830)". La santa è ritratta nella sua iconografia consueta, sdraiata e poggiata su grandi cuscini, con la veste di porpora e greche dorate e la corona di rose sui capelli. Sulla teca la corona principesca e la palma del martirio, mentre l'angioletto in basso a destra tiene i simboli del martirio. Filomena figlia di un re della Grecia verso i 13 anni consacrò con voto la sua castità verginale. Arrivata a Roma con il padre respinse l'amore dell'imperatore Diocleziano che al rifiuto la sottopose a una serie di tormenti: flagellazione con guarigione angelica, annegamento con rottura dell'ancora, saettamento con deviazione delle frecce e infine decapitazione. Il culto ebbe origine il 25 maggio 1802 con la ricognizione dei resti mortali nel cimitero di Priscilla. Le spoglie si trovavano sotto delle tegole con raffigurati due ancore, tre frecce, una palma e un fiore che furono interpretati come simboli del martirio. (1) Alcuni piccoli distacchi. Residui di pergamena al verso. In cornice dorata con decori a pastiglia. Con la cornice: cm 19,5x21,5.
