Lotto 34 | Scuola fiorentina del primo quarto del XVII secolo, Laurea Dottorale del Sig....

Gonnelli - Via Fra Giovanni Angelico 49, 50121 Firenze
Asta 64 - Arte Antica, Moderna e Contemporanea Prima Sessione - Stampe antiche, Dipinti e disegni antichi, Cartografia
martedì 25 novembre 2025 ore 10:00 (UTC +01:00)

Scuola fiorentina del primo quarto del XVII secolo, Laurea Dottorale del Sig....

Scuola fiorentina del primo quarto del XVII secolo, Laurea Dottorale del Sig. Giovanni Coccapani fiorentino. 29 maggio 1610.
In-8° (mm 240x180). Quaternione, in pergamena di splendida qualità, composto da 8 carte delle quali 2 iniziali bianche e 6 manoscritte, con atto di conferimento del titolo di dottore in diritto canonico e civile a Giovanni Coccapani fiorentino. Nel testo è esplicitata la data secondo lo stile pisano e lo stile fiorentino: "Anno I.D. MDCXI Indictione VIII stilo Pisano, Romano vero atque Florentino MDCX. Die XXVIIII Mensis Maij". Legatura in carta pesante con tre carte bianche iniziali, al piatto anteriore notazioni d'archivio a penna e inchiostro bruno. Il libretto si apre con un'invocazione e a seguire la delega a rappresentarlo di Sallustio Tarugi - ambasciatore del granduca di Toscana alla corte spagnola, vescovo di Montepulciano dal 1600 al 1607 e poi arcivescovo di Pisa dal 1607 fino al 1613 anno della morte - all'accolito apostolico Pietro Villani pontremolese. Bellissima iniziale "S" maggiore abitata con Annunciazione a tempera a colori e oro. Scrittura in bruno e parte in oro su rigatura a secco. Giovanni Coccapani era figlio dell'orafo Regolo Francesco e fratello maggiore del pittore e architetto Sigismondo (Firenze, 1583 – 1643), nacque nel 1582 a Firenze, dove il padre si era trasferito da Carpi. Fu dottore in legge, matematico e architetto civile e militare. Tutte le pagine del libretto presentano una splendida bordura decorativa a grotteschi e motivi ornamentali, a tempera e oro, la bordura della prima pagina è decorata con gli strumenti delle attività peculiari del personaggio: la sfera armillare, il sestante, il compasso e l'astrolabio. Le altre bordure presentano arpie, grifi, mascheroni e motivi floreali, figure ibride e mostruose, allegorie eleganti, creature metamorfiche, spiritelli alati intrecciati a volute e decori o ritmati da partiture, candelabre o festoni. Ornamenti stravaganti nello stile dei decoratori di Palazzo Vecchio, Ridolfo del Ghirlandaio e Marco Marchetti da Faenza. Il documento si accompagna al sigillo in ceralacca rossa con il toro rampante dell'arcivescovo Tarugi. (1) L'estremità superiore delle pagine pergamenacee presenta tracce di tarlo, una fessura di tarlo anche lungo la bordura dell'ultima pagina sul lato sinistro in basso. Coperta con segni d'uso.