Lotto 227 | Mauri Fabio, Manipolazione di cultura. Macerata: La Nuova Foglio Editrice,...

Gonnelli - Via Fra Giovanni Angelico 49, 50121 Firenze
Asta 63 - Libri, autografi e manoscritti Seconda Sessione - Futurismo, Libri del Novecento, Facsimili, Libri d'Artista
mercoledì 8 ottobre 2025 ore 10:00 (UTC +01:00)

Mauri Fabio, Manipolazione di cultura. Macerata: La Nuova Foglio Editrice,...

Mauri Fabio, Manipolazione di cultura. Macerata: La Nuova Foglio Editrice, 1976.
1 cartella in piena tela in-folio (mm 700x500) con titoli argentati al piatto anteriore, contenente: [1] carta di frontespizio, [1] di indice e colophon e 15 splendide tavole sciolte, impresse in fotolito e silkscreen, tutte numerate e firmate da Fabio Mauri, protette da veline didascaliche con testo in italiano e tedesco. Ottima conservazione. Uno dei 125 esemplari della tiratura speciale. SI AGGIUNGE: Mauri Fabio, Manipolazione di cultura. Macerata: La Nuova Foglio Editrice, 1976. In-folio piccolo (mm 380x240). Con 42 tavole fotografiche in bianco e nero fuori testo, con piccola didascalia in italiano e tedesco al margine inferiore. Ottima conservazione. Legatura editoriale in tela, con sovraccoperta in carta nera e titoli in bianco. (2) Opera storica e seminale del maestro romano, Manipolazione di Cultura affronta uno dei nuclei concettuali più potenti della sua ricerca: la denuncia dell'oppressione e del condizionamento della libertà intellettuale ed espressiva. Sebbene radicato nella memoria visiva dei totalitarismi del Novecento – in particolare il nazismo e il fascismo – questo lavoro conserva una sorprendente attualità, sollevando interrogativi su dove, ancora oggi, nel mondo si perpetuino forme di controllo culturale. L'artista invita lo spettatore a riflettere non solo sui regimi apertamente illiberali, ma anche su quelle democrazie in cui, sotto la maschera del pluralismo, si insinua una sottile e insidiosa cultura di regime. Questa "manipolazione" non è solo visiva, ma linguistica. Le didascalie, spesso ironiche o ambigue, smascherano la banalità della propaganda, sottolineando il ruolo essenziale del linguaggio nel determinare il significato dell'immagine. È proprio in questo rapporto di dipendenza tra immagine e parola che si gioca il senso più profondo dell'opera: la fotografia, lungi dall'essere oggetto neutro, diventa veicolo ideologico, strumento di potere. Manipolazione di Cultura è un'opera potente, ancora oggi in grado di sollevare interrogativi urgenti e necessari, ricordandoci che la libertà di pensiero non è mai acquisita una volta per tutte, ma va continuamente difesa, anche là dove sembra garantita.