Asta 63 - Libri, autografi e manoscritti Seconda Sessione - Futurismo, Libri del Novecento, Facsimili, Libri d'Artista
mercoledì 8 ottobre 2025 ore 10:00 (UTC +01:00)
D'Annunzio Gabriele, La Reggenza Italiana del Carnaro. Disegno di un nuovo...
D'Annunzio Gabriele, La Reggenza Italiana del Carnaro. Disegno di un nuovo ordinamento dello Stato Libero di Fiume. In Roma: Presso la Fionda, 1920.
In-folio (mm 320x220). Pagine 85, [3]. Esemplare in barbe, con alcuni fascicoli allentati - parzialmente staccato il primo fascicolo - fioriture diffuse e uno strappo marginale maldestramente restaurato alle pagg. 53.54. Brossura originale con titoli entro cornice tipografica al piatto anteriore. Strappi marginali ai piatti e ampie mancanze al dorso. Esemplare da studio, non passibile di restituzione. (1) Rara tiratura ordinaria in volume - del mese di settembre - della «Carta del Carnaro», la costituzione fiumana che si pone a documento-simbolo di quella sorprendente avventura rivoluzionaria cominciata il 12 settembre 1919 con la marcia dei legionari da Ronchi e conclusasi nel 1920 col Natale di sangue. Si tratta della prima costituzione mai scritta da un poeta - nella quale D'Annunzio riprende e sviluppa un'idea elaborata dall'anarco-sindacalista Alceste De Ambris, suo capo di Gabinetto - pubblicata per la prima volta, in un centinaio di esemplari, il 27 agosto 1920. Si delinea un modello di democrazia diretta, in cui sono propugnati la centralità sociale del lavoro produttivo e la sua importanza rispetto al diritto di proprietà, il salario minimo garantito, il diritto allo studio, l'assistenza medica gratuita, la pensione, il diritto al risarcimento in caso di abuso di potere o errore giudiziario, il liberismo commerciale, il diritto referendario, la revocabilità in ogni momento dei governanti e dei funzionari e loro responsabilità civile e penale per eventuali errori o abusi. Il termine "Repubblica", presente nella prima stesura e gradito a quelli che volevano fare la rivoluzione, ma intollerabile per i monarchici del Regio Esercito, viene qui sostituito con quello di "Reggenza", con cui D'Annunzio rassicura i monarchici senza cambiare la sostanza del progetto di De Ambris.

