Asta 63 - Libri, autografi e manoscritti Seconda Sessione - Futurismo, Libri del Novecento, Facsimili, Libri d'Artista
mercoledì 8 ottobre 2025 ore 10:00 (UTC +01:00)
Balestrini Nanni, Alfabeta. Mensile di informazione culturale. 1979-1988. 133...
Balestrini Nanni, Alfabeta. Mensile di informazione culturale. 1979-1988.
133 fascicoli sciolti in-folio (mm 418X280). Dal n. 1 del maggio 1979 al n. 114 del dicembre 1988. Presenti anche i 29 Supplementi. Un segno di penna al piatto anteriore del n. 92, altrimenti ottimo esemplare, perfettamente conservato. Elenco dettagliato dei Supplementi disponibile su richiesta. (133) Fondata nel 1979, «Alfabeta» rappresenta una delle più importanti esperienze intellettuali italiane del secondo Novecento, capace di dare voce alla cultura militante in una fase segnata dalla crisi della figura dell'intellettuale, dal riflusso post-ideologico e dalla trasformazione dei linguaggi artistici e letterari. La rivista nasce come evoluzione e ampliamento del progetto «α–beta. Laboratorio di critica delle arti visive, di storia dell' arte e...», pubblicato in otto numeri tra il 1975 e il 1976 per iniziativa di Gino Di Maggio e George Brecht, in dialogo con Fluxus e le avanguardie storiche. A rilanciarne il titolo nel 1979 è la casa editrice Multhipla di Milano, che inaugura «Alfabeta. Mensile di informazione culturale», un nuovo periodico caratterizzato da una visione ampia e transdisciplinare. Il comitato di redazione è composto da figure d'eccezione: Nanni Balestrini, vero ideatore del progetto, affiancato da Umberto Eco, Antonio Porta, Paolo Volponi, Maria Corti, Francesco Leonetti, Pier Aldo Rovatti, Mario Spinella, oltre allo stesso Di Maggio e a Gianni Sassi, art director e co-fondatore della casa editrice Intrapresa, che curerà la pubblicazione a partire dal 1981. Con 114 numeri pubblicati fino al 1988, «Alfabeta» si pone come l'ultima grande rivista del Novecento, come l'ha definita Romano Luperini, dando forma a un progetto collettivo che mirava a riattivare il pensiero critico e il confronto culturale tra le "forze superstiti" della sinistra intellettuale dopo la repressione politica degli anni Settanta. L'interesse per la parola orale e performativa porta alla collaborazione con iniziative d'avanguardia come MilanoPoesia, Polyphonix e Guerra alla guerra. Non meno centrale è il dialogo tra immagine e testo: ogni numero ospita sezioni iconografiche tematiche, dedicate a grafica, fotografia, fumetto, Fluxus, futurismo, underground, con interventi di Andrea Pazienza, Pablo Echaurren, Massimo Dolcini, Giovanni Anceschi, e numerosi supplementi visivi e letterari. Strumento fondamentale della critica culturale, «Alfabeta» ha saputo raccogliere e rilanciare le tensioni e le eredità del Gruppo 63, creando connessioni con movimenti europei e lasciando una traccia profonda nella storia dell'editoria militante. L'ideale di una rivista "senza paura" – come scrisse Alberto Colonnetti nell'ultimo editoriale (n. 114, 1988) – resta il lascito più vivo di questa impresa. Una collezione completa dei 114 numeri costituisce oggi una rarità bibliografica di grande interesse storico, letterario e artistico, fondamentale per lo studio della cultura italiana tra anni Settanta e Ottanta.




