Asta 63 - Libri, autografi e manoscritti Prima Sessione - Autografi, Manoscritti, Musica, Orientalia
martedì 7 ottobre 2025 ore 14:00 (UTC +01:00)
Pertedz Hogevor (“La Gloria dello Spirito”). Costantinopoli (?), AD 1772....
Pertedz Hogevor (“La Gloria dello Spirito”). Costantinopoli (?), AD 1772.
Volume a stampa illustrato in lingua armena classica (grabar) su carta vergellata, composto di 323 pagine numerate [1+162+1], con dimensioni al foglio di mm 130x80 e specchio di scrittura misurante mm 100x50, inchiostro nero e grafia minuscola armena talvolta con occasionali sbiadimenti alle impressioni (persino al titolo del frontespizio). Testo armeno su singola colonna per 21 righi a facciata. Capilettera in armeno stampati imitando lo stile manoscritto, in forma di grilli o figurine bizzarre. Singole facciate numerate a stampa con numerazione araba (europea). Cornici separatrici elaborate a motivi geometrici tra i capitoli, decorazioni floreali al principio e alla fine dei capitoli. Al verso precedente l'inizio di una nuova sezione di preci o inni troviamo una delle sei tavole xilografiche presenti nel volume, con le seguenti illustrazioni, in ordine: alle cc. 2-3 (il Trionfo di Cristo); c. 92 (Maria e Gesù Bambino), c. 122 (Re Davide con l'arpa dei Salmi); c. 172 (Maria e il Bambino in Cielo e sotto di essi i dannati tra le fiamme infernali); c. 238 (la Vergine Maria circondata dal coro dei Santi) e infine c. 276 (Crocifissione di Gesù). Radi lemmi latini scritti a matita in corrispondenza di singoli termini armeni ne costituiscono la traduzione latina. Sontuosa legatura in pelle scura con impressioni dorate su entrambi i piatti esterni, abbellita da una cornice dorata a linea semplice racchiudente una profusione di ampi decori vegetali ai quattro angoli interni e a losanga intorno all'ovale centrale, che presenta una forma iscritta lievemente diversa su ciascun piatto. Stato di conservazione eccellente: rare macchioline e lievissime screpolature su alcune carte. (1) Quest'opera devozionale di arduo reperimento rappresenta con ogni probabilità una sorta di breviario mariano dei cattolici armeni, redatta in un periodo di grandi scontri dottrinali e politici all'interno della comunità armena costantinopolitana e della diaspora.


