Lotto 84 | Muhammad ibn Abi Bakr al-Razi, Muhammad al-Birkawi, Tuhfat al-Muluk, (“I doni...

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Asta 63 - Libri, autografi e manoscritti Prima Sessione - Autografi, Manoscritti, Musica, Orientalia
martedì 7 ottobre 2025 ore 14:00 (UTC +01:00)

Muhammad ibn Abi Bakr al-Razi, Muhammad al-Birkawi, Tuhfat al-Muluk, (“I doni...

Muhammad ibn Abi Bakr al-Razi, Muhammad al-Birkawi, Tuhfat al-Muluk, (“I doni offerti ai Re”), con Mu’addil al-Salawat (“Sulla necessità della preghiera”). Datato all’anno del calendario islamico 1173 (corrispondente al gregoriano 1759/1760) e realizzato probabilmente nell’Anatolia centrale.
Codice manoscritto ottomano in lingua araba su carta vergellata chiara di mm 205x145 per 83 carte totali [1+47+1+34], con specchio di scrittura misurante mm 145x90 per la prima opera, mm 140x60 per la seconda. Testo arabo vergato in uno stile naskh orientale per il primo testo, e in una grafica più obliqua, tendente alla mano nasta'liq di area persiana per il secondo lavoro. Testo distribuito su 11 righi a facciata in entrambe le opere. Titolature rubricate, alcuni righi sovralineati in rosso. Il Tuhfat al-Muluk è un'agile opera propedeutica agli elementi del diritto islamico (fiqh) di scuola (madhhab) sunnita hanafita, mentre il Mu'addil al-Salawat consiste in u saggio sulla preghiera islamico-sunnita. Specchio di scrittura incorniciato (jadwal) presente soltanto al secondo trattato e consistente in una semplice linea rossa di delimitazione dello spazio scritto. Occasionali note a margine di varia natura, sia in arabo che in turco osmanico, concentrate intorno al primo dei due testi. Al contropiatto anteriore interno si notano prove di penna; varie stelle talismaniche a matita azzurra segnate alla doppia pagina bianca di intervallo fra i due trattati. Bella legatura in cartone rinforzato ricoperta in pelle scura, con doppia cornice e decorazione centrale impressa, formata da 25 decori circolari disposti a losanga, parzialmente rovinata agli angoli inferiori e scolorita appena al di sotto dell'area centrale al piatto anteriore. Condizioni di conservazione discrete nonostante la presenza di estese gore d'acqua, in particolare alla parte superiore esterna degli ultimi fascicoli; macchie, occasionali ingiallimenti e danni materiali di trascurabile entità, che in nessun caso pregiudicano la leggibilità del testo. (1) Questo manoscritto devozionale, verosimilmente destinato all'uso individuale oppure di qualche confraternita religiosa provinciale (non sufica), testimonia dell'aderenza, o quanto meno dell'interesse, del suo committente per la scuola giuridico-filosofica tradizionale dello hanafismo, uno degli antichi indirizzi della giurisprudenza tradizionale islamica di osservanza sunnita e particolarmente incoraggiata dalle politiche sultaniali ottomane lungo tutta l'età moderna. La scelta di accorpare in un unico manoscritto due autori specializzati in ambiti quali le normative della giurisprudenza e la letteratura devozionale, evidenzia la persistenza di una percezione unitaria, o quanto meno complementare, di tali ambiti personali e professionali nella civiltà ottomana sunnita.