IL CULTO DELL'ARREDO. FASE 4. BASI D'ASTA RIBASSATE SESSIONE UNICA
mercoledì 16 luglio 2025 ore 17:00 (UTC +01:00)
Lorenzo di Giovanni de Carris da Matelica, detto Giuda (1466 - 1555) Madonna della Misericordia, 1495-1500
Lorenzo di Giovanni de Carris da Matelica, detto Giuda (1466 - 1555)
Madonna della Misericordia, 1495-1500
Affresco staccato riportato su pannello
50,3 x 51 cm (affresco)
86,2 x 56,4 cm (supporto)
Provenienza: chiesa di Santa Maria della Misericordia (fino al luglio 1809); Cupramontana, casa Rosetti; Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana
Bibliografia: B. Molajoli, "Un affresco quattrocentesco scoperto a Cupramontana", in "Rassegna Marchigiana", novembre-dicembre 1932, X, n. 11-12; G. Donnini, E. Parisi Presicce, "Tesori d'arte tra Fabriano e Cupramontana", Falconara, 1994, p. 242; G. Donnini, in G. Paoletti e A. Perlini, a cura di, "La Chiesa di Jesi", 'tanta egregia e sublime arte' ", Jesi, 2000, pp. 55-56; F. Garroni, A. Perlini, R. Quarchioni, a cura di, "L'iconografia della Vergine a Jesi e nella Vallesina", Jesi, 2006, pp. 6-7; Giorgio Mangani e Barbara Pasquinelli, a cura di, "Guida di Cupramontana, La storia, l'arte, i musei", Ancona, 2011, p. 19; M. Mazzalupi, "Luca di Paolo da Matelica, o le sorprese degli archivi", in A. Delpriori e M. Mazzalupi, a cura di, "Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche", Perugia, 2015, p. 44, n. 3; M. Mazzalupi, in A. Delpriori, a cura di, "Lorenzo De Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento", Perugia, 2016, cat. 9. pp. 86-87 (ill.)
Esposizioni: Sede di Veneto Banca, poi Intesa Sanpaolo in Cupramontana, 2016-2019
Stato di conservazione. Supporto: 50% (frammento)
Stato di conservazione. Superficie: 60% (ampie cadute di colore, risarcite anche con interventi recenti e in parte ancora non trattate)
Segnala Matteo Mazzalupi (2016) che il «delicato frammento apparteneva a una "Mater misericordiae", come denuncia l'ampio aprirsi del mantello azzurro, che in origine proteggeva le figurette dei fedeli raccolti sotto di esso. Alle spalle della Vergine cadeva un grosso drappo a decori dorati, mentre a sinistra sono visibili parti del braccio sinistro e di un'ala di un angelo il cui pendant è invece perduto completamente». Allo studioso si deve il merito di aver restituito, indagandone in particolare le fisionomie e la cromia, la nostra Madonna a Lorenzo de Carris, in confronto con la Pala Turelli per Santa Maria a Matelica (1493-1494) e con gli affreschi della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Baregnano di Camerino. La attribuzione - confermata da Alessandro Delpriori (comunicazione del 21 settembre 2021) - supera le precedenti ipotesi di Bruno Molajoli (a un seguace del Pinturicchio) e di Donnini e Parisi Presicce (1994, p. 242, e 2000), che colgono «un raffaellismo sul tipo di quello sviluppato da Vincenzo Pagani, l'artista di Monterubbiano che svolse un ruolo di primo piano nel capitolo cinquecentesco della pittura marchigiana».
Secondo Bruno Molajoli, che ne diede notizia nel 1932 riportando le ricerche di due appassionati del luogo, Giorgio Umani e don Ulderico Fazi, parroco della locale chiesa di San Leonardo, in «un libro di memorie della chiesa di Santa Maria della Misericordia, custodito presso quella parrocchia, i due avevano ritrovato la notizia che nel luglio 1809, nello staccare a massello in Santa Maria un affresco raffigurante la Madonna della Misericordia firmato dai fratelli Dionisio, Giacomo e Girolamo Nardini da Sant’Angelo in Vado, si rinvenne su un muro retrostante un frammento di soggetto simile, che fu poi a sua volta staccato e trasferito nella casa di tale Luigi Rosetti», acquistata il 2 giugno 1900, quale propria sede, dalla Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Come nota Mazzalupi (2016), sulla scorta di Molajoli (p. 10), l'affresco dei Nardini, che si conserva tuttora nella rinnovata chiesa della Misericordia «potrebbe rispecchiare almeno in parte l’originaria composizione di quello più antico; la sostituzione fu dettata probabilmente da problemi statici del muro primitivo, che dovette essere rafforzato aggiungendovi davanti una nuova muratura, sulla quale fu eseguito il nuovo dipinto». I termini cronologici sono piuttosto incerti anche se appare verisimile che la chiesa originaria della Madonna della Misericordia sia stata eretta nel 1492, come riporta Molajoli (p. 6, sulla scorta di precedente bibliografia e senza poter verificare la fonte della notizia), e probabile la datazione dell'affresco dei Nardini a pochi anni dopo il passaggio del secolo. Ne consegue, sia su base stilistica sia in ragione dei termini ante quem e post quem offerti dalla costruzione delle chiesa e dall'affresco dei Nardini, una datazione tra il 1495 e il 1500 per l'opera in asta. Una datazione più precisa non è possibile: benché il citato libro di memorie attribuisca la commissione dell'affresco al comune, alla confraternita e al popolo "del Massaccio”, nome medievale di Cupramontana, nell'archivio storico comunale di ciò non v'è traccia.
Ringraziamo Alessandro Delpriori per il supporto nella catalogazione dell'opera.


