Sculture e Oggetti d'Arte Sculture e Oggetti d'Arte - Sessione unica
mercoledì 11 giugno 2025 ore 15:00 (UTC +01:00)
Busto di Isotta degli Atti XIX secolo Isotta degli Atti (1417-1468) era...
Busto di Isotta degli Atti XIX secolo Isotta degli Atti (1417-1468) era figlia di Francesco degli Atti, ricco mercante appartenente a una nobile famiglia originaria di Sassoferrato, nelle Marche, trasferitasi a Rimini nel Trecento.
Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini, la conobbe quando lei aveva solo 13 o 14 anni, durante un soggiorno nella residenza paterna. Isotta ebbe un figlio, Giovanni, nel 1447, morto poco dopo. La relazione con Sigismondo divenne pubblica nel 1449, dopo la morte sospetta della seconda moglie di lui. Si sposarono nel 1456, unione che non portò vantaggi politici, segno di un amore sincero.
Il loro legame fu celebrato nella cosiddetta "letteratura isottea" da poeti e artisti di corte. Ebbero anche una figlia, Antonia, che sposò Rodolfo Gonzaga e fu da lui uccisa nel 1483 per adulterio.
Isotta governò Rimini prima come reggente per conto del marito in disgrazia, poi in nome del figlio Sallustio, finché questi non fu ucciso nel 1469 da Roberto Malatesta, figlio illegittimo di Sigismondo, che prese il potere.
Morì nel 1474 e fu sepolta nel Tempio Malatestiano. La sua figura ispirò anche il poeta Ezra Pound nei "Canti Malatestiani".
Il busto originale in marmo nel Camposanto di Pisa, prima assegnato a Mino da Fiesole, poi a Matteo Civitali, è da datarsi attorno al 1465.
Si veda per confronto: Anonimo fiorentino del XV secolo, "ritratto di gentildonna" (1460 - 1469), Opera della Primaziale Pisana, Pisa, in collezione Zeri terracotta policroma cm 50x46x15 Francesco Caglioti, "Matteo Civitali e il Suo tempo. Pittori, Scultori e Orafi a Lucca nel tardo Quattrocento", catalogo della mostra (Lucca, Museo Nazionale di Villa Guinigi, 2 aprile - 11 luglio 2004), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2004, pag. 50 ill. 39



