Lotto 131 | Evaristo Baschenis (Bergamo 1617 - 1678) - Strumenti musicali

Finarte - Via Quattro Novembre 114, 00187 Roma
Dipinti e Disegni Antichi Sessione unica
mercoledì 28 maggio 2025 ore 16:00 (UTC +01:00)

Evaristo Baschenis (Bergamo 1617 - 1678) - Strumenti musicali

Evaristo Baschenis (Bergamo 1617 - 1678) - Strumenti musicali

cm 84 x 97
olio su tela
Violino con arco, chitarra, archicetera, mandora, libri, lettera, cofanetto, con tenda
firmato sul fianco destro del cofanetto: EVARISTUS BASCHENIS F.

BIBLIOGRAFIA
E. De Pascale, in Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, catalogo a cura di A. Veca, Milano 1996, cat. 6, pp. 144-145.
A. Bayer, The Still Lifes of Evaristo Baschenis, the Music of Silence, catalogo della mostra New York Metropolitan Museum of Art, 17 novembre 2000 - 4 marzo 2001, Milano 2000, p. 33 fig. 14



Il dipinto offerto nel lotto, firmato e pubblicato, costituisce un'interessante variante di un tema compositivo più volte affrontato dall'artista. In particolare trova un confronto con le due tele oggi conservate a Bergamo, collezione privata (M. Rosci, Evaristo Baschenis, Bartolomeo e Bonaventura Bettera, in I pittori Bergamaschi dal tredicesimo al diciannovesimo secolo, Bergamo 1985, n. 14) e con quella in collezione privata milanese (Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, catalogo a cura di A. Veca, Milano 1996, p. 142-143, cat. 5), tutte datate al quinto decennio del Seicento. Il dipinto qui offerto presenta però un'organizzazione spaziale e compositiva più matura, che suggerisce una datazione più avanzata di circa venti anni.
Sul tavolo coperto dal tappeto verde sono disposti, in ordine apparentemente casuale ma in un cumulo piramidale, i vari strumenti musicali e gli altri oggetti. Chiude la composizione, con un tocco di colore che crea un notevole effetto scenografico e decorativo, un pesante tendaggio a disegni rossi su fondo giallo, che ha anche la funzione di definire il piano più avanzato del dipinto. Il gruppo di strumenti è articolato secondo uno schema di diagonali incrociate e parallele, con gli spigoli vivi presentati in senso ortogonale all'osservatore, che ha la duplice funzione di ordinare e regolarizzare la distribuzione degli oggetti sul proscenio e di accentuarne la penetrazione nello spazio. La luce dorata che si irradia da sinistra individua con precisione ottica i valori tattili e plastici dei singoli elementi e ne delinea le caratteristiche stereometriche, facendoli emergere dallo spazio spoglio e neutro dello sfondo. L'accostamento degli strumenti scelti corrisponde perfettamente a quelli impiegati per l'esecuzione della sonata strumentale, a dimostrazione della completa padronanza, da parte del pittore, della teoria e della pratica musicale del suo tempo.