Asta N. 21 - Stampe, disegni e dipinti dal XVI al XX secolo
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Lotto 145 Anonimo italiano del XVIII secolo
Studio di testa dall'antico.
Matita nera su carta vergellata azzurra con filigrana non identificabile. mm 275x209. -
Lotto 146 Anonimo italiano del XVIII secolo
Studio per scheletro di cavallo (recto). Schizzo per cavallo visto da tergo e studio di zampa (verso).
Matita rossa, penna e inchiostro bruno su carta vergellata nocciola con filigrana "spade incrociate". mm 355x433. Grande studio per scheletro di cavallo con un appunto al verso per l'animale visto da tergo e per una zampa, forse prime idee per un progetto scultoreo. Sulla destra del foglio appunti con le misure delle varie parti. -
Lotto 147 Scuola francese del XVIII secolo
Studio di putto che tiene una colomba per le ali.
Matita nera, rialzi a matita bianca, su carta vergellata nocciola priva di filigrana. Al verso timbro di collezione non identificabile. mm 220x250. -
Lotto 148 Anonimo della fine del XVIII secolo
Lotto di due disegni.
1. Studio di vasi (r/v). Matita di grafite su carta vergellata bianca con parte di filigrana "stemma coronato con lettera M". mm 207x153. 2. Studio per due cariatidi con grande cratere. Matita nera, grafite, punta di pennello e bistro su sottile carta vergellata con filigrana "lettere AL/F". (2) -
Lotto 149 Anonimo del XVIII secolo
San Giovanni Battista nel deserto.
Matita rossa su carta beige con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio". mm 460x355. -
Lotto 150 Anonimo della fine del XVIII secolo
La venditrice di amorini.
post 1759.
Tempera e acquerello marrone, rialzi in bianco su carta preparata in nero. mm 284x332. Il soggetto trae spunto dalla Venditrice di amorini, affresco risalente al I secolo ritrovato nel 1759 a villa Arianna nell'antica città di Stabiae, oggi Castellammare di Stabia, e conservato al Museo Nazionale archeologico di Napoli: fu una delle opere maggiormente riprodotte durante il periodo rococò e neoclassico, fu riportato su numerose porcellane, stampe, litografie e quadri, come testimoniato dall'abate Galiani, segretario d'ambasciata a Parigi tra il 1759 e il 1769, in una lettera indirizzata al ministro Bernardo Tanucci, dove scriveva: « Quella pittura d'una donna che vende amoretti come polli, io l'ho vista ricopiata qui a Parigi in più di dieci case» (Ferdinando Galiani) -
Lotto 151 Anonimo del XVIII secolo
Studio per le mani della Vergine in preghiera.
Matita rossa su carta vergellata beige con filigrana "giglio in doppio cerchio su lettera V". mm 405x285. Il disegno pare essere un'esercitazione dalla Vergine in preghiera di Guido Reni, dipinto appartenente alla collezione del Granduca di Toscana nel XVIII secolo e pubblicato da D. Stephen Pepper (vedi Guido Reni. L'opera completa, Novara 1988, p.300, n. 187, tav. 174) del quale si conoscono varie repliche passate sul mercato antiquario ed in collezione privata. -
Lotto 152 Anonimo del XVIII secolo
Studio per ratto di Proserpina.
Matita rossa, linea d'inquadramento a pennello ed acquerello bruno, su sottile carta vergellata beige apparentemente priva di filigrana. mm 363x485. Il disegno sembra liberamente tratto dal dipinto di Valerio Castello oggi conservato alla Galleria Nazionale d'arte antica di palazzo Barberini. -
Lotto 153 Anonimo del XVIII secolo
Studio di nudo femminile visto da tergo.
Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia, su carta vergellata pesante con filigrana "grande stemma". mm 410x258. Al verso antica etichetta cartacea con il numero d'inventario "289" e timbro di collezione a inchiostro violetto "iniziali E.G. sormontate da corona"; poi la scritta "1700 Bello Coll. Cantoni e me" a matita di grafite. L'invenzione sembra richiamare liberamente la figura della Grazia seduta con le spalle all'osservatore nel pennacchio della loggia di Psiche alla Farnesina con Amore che indica Psiche alle Grazie; esempio per molti artisti che si ispirarono a Raffaello, compreso Jean-Dominique Ingres che ne offre testimonianza nella Grande bagnante (1808) dipinta a Roma durante il suo soggiorno come Prix de Rome. -
Lotto 154 Anonimo del XVIII secolo
Testa di bambina.
Matita di grafite su pergamena. mm 215x285. -
Lotto 155 Anonimo del XVIII secolo
Figura femminile con fanciullo che beve da una ciotola e studio di mani.
Matita nera, rialzi in bianco, su carta preparata grigio-verde. mm 295x435. -
Lotto 156 Anonimo del XVIII secolo
Flora (?).
Penna e inchiostro bruno su tracce di matita di grafite, carta bianca priva di filigrana e lievemente ingiallita. Al verso abbozzo di figura a matita di grafite. mm 183x213. SI AGGIUNGE: Agostino Carracci [da], Stemma vescovile, Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia, carta bianca vergellata e ingiallita. Nella parte destra del foglio a matita di grafite "Copia incisione di/Agostino Carracci". Bartsch, 159.DeGrazia, 201. Al verso a penna e inchiostro bruno in grafia antica "118". mm 210x283. (2) -
Lotto 157 Anonimo del XVIII secolo
Lotto di tre ritratti di giovani donne.
Pastelli colorati su carta vergellata azzurra. mm 410x380; mm 410x280; mm 380x250.(3) -
Lotto 158 Anonimo del XVIII secolo
Studio virile adagiato a terra (r). Schizzo di nudo virile stante (v).
Matita rossa su tracce di matita di grafite (r). Matita nera (v). Carta vergellata beige con filigrana "testa d'uomo in cerchio singolo". mm 420x255. -
Lotto 159 Anonimo fine XVIII secolo
San Sebastiano curato da angioletti.
Penna e inchiostro bruno chiaro su carta vergata. mm 245x168. Probabile preparatorio per incisione (si veda per confronto stilistico Cristoforo Silvestrini, Roma 1750-1813 ?, San Sebastiano, The British Museum inv. 1856,0308.436). -
Lotto 160 Anonimo fine XVIII secolo
Satiro scopre una ninfa addormentata.
Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia, sottile carta vergellata bianca. mm 105x85. SI AGGIUNGONO: Pietro Antonio Novelli (Venezia 1729 - 1804), Testa di uomo barbato con turbante, Penna e inchiostro nero su carta bianca. mm 110x86; Anonimo Neoclassico, Deposizione nel sepolcro, Penna e inchiostro bruno su carta bianca, mm 183x153.(3) -
Lotto 161 Francesco Allegrini
Sacra Famiglia e santi.
Penna, pennello, inchiostro e acquerello bruno su carta vergellata avorio con parte di filigrana "lettera V". mm 128x148. Il piccolo studio, occupato da una Sacra Famiglia e santi sulle nuvole entro cornice centinata, rappresenta la parte alta di un progetto più ampio ed è compatibile con lo stile grafico di Francesco Allegrini. -
Lotto 162 Anonimo della fine del XVIII secolo
Studio per duellanti.
Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia su tracce di matita nera. Carta vergellata avorio con parte di filigrana "aquila su lettere G.F.". mm 150x225. In basso a sinistra "1776 - eu" a matita di grafite in vecchia grafia. -
Lotto 163 Pierre Antoine Baudouin
Uomo che spia fanciulla seminuda che si specchia.
Matita nera e acquerello grigio su carta nocciola. Incollato a pieno su cartoncino leggero e applicato in alto entro supporto decorato. mm 198x160. Al verso del foglio si legge la scritta "Baudouin" a matita in antica grafia. L'artista, allievo e poi genero di François Boucher, fu autore di raffinate scene galanti ed erotiche nello spirito del maestro. La condotta grafica del disegno può essere messa a confronto con quella espressa in altri fogli dell'artista quale Les fruits de l'amour secret al Département des Arts graphiques del Louvre (inv. REC 145). -
Lotto 164 Giovanni Battista Bertani
Teti aiuta Achille a indossare le armi forgiate da Efesto.
Penna e inchiostro bruno su carta vergellata beige con filigrana "colomba su tre monti in cerchio singolo sormontato da lettera G". mm 310x257. In relazione all'episodio omonimo nella Sala di Troia in palazzo ducale a Mantova, decorata da Giulio Romano ed aiuti fra il 1538 ed il 1539. -
Lotto 165 Anthonie Borssum (van)
Studio per cigni.
Penna, inchiostro e acquerello bruno. mm 210x345. Carta vergellata bianca con filigrana. -
Lotto 166 Giovanni Battista Cipriani
La Madonna col Bambino, sant'Elisabetta e san Giovannino.
Matita nera e matita rossa su carta bianca non vergellata. mm 255x192. Esercitazione dalla cosiddetta Sacra Famiglia Medici, dipinto eseguito da Andrea Del Sarto nel 1529 per Ottaviano De'Medici e conservato a Palazzo Pitti sin dal 1636. -
Lotto 167 Giovan Gioseffo Dal Sole
San Francesco stigmatizzato.
1703-1710.
Penna e inchiostro bruno su tracce di matita rossa. Carta vergellata bianca con frammento di filigrana "freccia". mm 187x140. Cellini, pp. 20-21. Graziani, n. 9. Bigucci, pp. 42-43, figg. 16-17. Il disegno è in relazione ad un dipinto in ovale rammentato dallo Zanotti come San Francesco ricevente le stimate commissionato dal marchese Muzio Spada (1661-1710) a Giovan Gioseffo Dal Sole. Notizia poi riportata anche da Oretti. L'opera era stata attribuita inizialmente alla maniera più prossima di Giovan Giuseppe Dal Sole (O. Piraccini (a cura di), Il patrimonio culturale della Provincia di Forlì, I, Bologna 1974, 84) poi al suo allievo di origine veronese, Felice Torelli (1667-1748) da Marina Cellini. In base ai recenti ritrovamenti documentari di Monia Bigucci ed all'intervento di restauro del dipinto si può pensare a un riesame diretto dell'opera e all'ipotesi che il dipinto sia piuttosto da attribuire al maestro bolognese anziché al suo allievo, assegnando a lui anche il disegno in esame che sembra costituirne il preparatorio. G. Zanotti, Giovan Gioseffo Dal Sole, in Id., Storia dell'Accademia Clementina di Bologna, I, per Lelio della Volpe, Bologna 1739, pp. 289-316, 305. 72 Cfr. M. Oretti, Le pitture che si vedono nelle Case e' Palazzi de Nobili della Città di Bologna, BCABo, sec. XVIII, ms. B 104, II, cc. 54-55, 55. -
Lotto 168 Antonio Di Lucca
Progetto per altarino piccolo.
Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello giallo, rosso, azzurro e grigio. mm 252x390. Carta vergellata pesante con parte di filigrana in cerchio singolo non identificabile. A destra si legge "Anselmo da: [...]di me/Priore del [...]di S. Mi/chele Arcangelo della Tor/re del Greco [...]/Antonio di Lucca" e a sinistra "Altarino piccolo", a penna in antica grafia. Antonio Di Lucca fu scultore e marmoraro assai noto nella Napoli del XVIII secolo, dove svolse un'intensa attività spesso in collaborazione con architetti di fama: con il Vanvitelli e Mario Gioffredo eseguì il più sontuoso rivestimento marmoreo di tutto il Settecento napoletano, la crociera e la navata dei Ss. Marcellino e Festo. -
Lotto 169 Paolo Farinati
Diana e Pan.
Penna e inchiostro bruno, punta di pennello, pennello e acquerello marrone, lumeggiature a biacca, carta grigioverde. mm 205x365 (dimensioni massime) -
Lotto 170 Giuseppe Antonio Ghedini
Giovane santo in preghiera.
1760
Pennello e bistro, acquerello grigio su sottile carta vergellata bianca. In basso a sinistra il monogramma "GG" a lettere contrapposte ed a destra l'iscrizione "Giuseppe Ghedini 60". mm 145x105. L'immagine del santo raffigurato nell'abito dei Gesuiti, potrebbe riferirsi a san Francesco Borgia, nell'iconografia tradizionale da penitente e con uno dei suoi attributi, il teschio. Attorno al 1758 il Ghedini lavorava alla pala con il Miracolo di san Francesco Borgia e san Francesco Regis nella chiesa gesuitica di san Michele del Gesù a Ferrara, ed il piccolo studio potrebbe essere legato a quella commissione. -
Lotto 171 Felice Giani
Sacra Famiglia.
Penna e inchiostro bruno, acquerello seppia e acquerello grigio su tracce di matita di grafite. mm 150x205. -
Lotto 172 Jacob Philipp Hackert
La grotta di Betlemme.
Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia e grigio, tracce di matita nera. mm 490x635. Grande foglio forse eseguito richiamando impressioni del soggiorno napoletano dei tardi anni Novanta: sembra qui evocata la suggestione delle grotte della costiera, quali la grotta dell'Annuncizione a Maiori che l'artista raffigurò anche negli anni successivi la partenza da Napoli, e dove ambientò episodi della classicità o come in questo caso della storia sacra. -
Lotto 173 Flaminio Innocenzo Minozzi
Progetto per quadratura.
Seconda metà XVIII secolo.
Penna e inchiostro bruno, punta di pennello, pennello, acquerello grigio, giallo ocra e azzurro chiaro, brevi rialzi in oro. Carta vergellata pesante color nocciola. mm 610x465. Progetto di cortile, lasciato come era d'uso, a cielo aperto. Il nome di Flaminio Minozzi viene proposto da Giuseppe Cantelli in una nota scritta su fotografia. -
Lotto 174 Jacopo Negretti (detto Palma il Giovane)
La Vergine col Bambino tra san Sebastiano e san Gerolamo.
1580 ca.
Penna e inchiostro bruno su tracce di matita nera, rialzi in bianco, su carta vergellata beige. All'angolo superiore destro il numero "134"e al verso timbro di collezione non identificato. mm 182x283. Il disegno richiama la composizione del dipinto con La Vergine col Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano al Musée des Beaux Arts de Dijon (inv. CA T3); le figure in modo similare sono accostate paratatticamente sul primo piano, con la variante del san Gerolamo, in luogo del quale nel dipinto compare san Giovanni Battista, e della posa della Vergine col Bambino pure lievemente variata. Rispondente alla versione dipinta l'attitudine del san Sebastiano, replicata più volte da Palma nella raffigurazione di quetso santo. Il dipinto nel catalogo del Museo del 1883 compariva sotto il nome di Bonifacio Veronese, ma già nel 1895 Mary Logan lo restituiva a Palma, ed a seguire Roberto Longhi, in una nota manoscritta del 1922 lo riferiva al primo periodo dell'artista, più tardi l'attribuzione al Negretti è stata confermata da Michel Laclotte e da Federico Zeri. Attualmente il dipinto è sotto il nome di Palma il Giovane con una datazione attorno al 1580. La figura del san Gerolamo, così come il gruppo della Vergine e di Gesù, sembrano tornare nella Pala di san Zaccaria, databile ai primi anni del Seicento, mentre non vi sembrano connessioni con la figura del san Sebastiano. -
Lotto 175 Pietro Antonio Novelli
Studio parziale di figura inginocchiata con libro, memento mori e studio di mani.
Penna e inchiostro nero, su carta vergellata bianca con filigrana "lettere A.S. sormontate da corona". Al verso notazione inventariale "N°:16" a penna e inchiostro bruno in grafia antica. mm 222x307. (2) -
Lotto 176 Giovanni Battista Paggi
Madonna in gloria col Bambino Gesù.
1650 ca.
Penna e inchiostro, inchiostro azzurro acquerellato, su tracce lievissime di matita nera; carta bianca vergata. Foglio: mm 216x161. Inconsueto l'uso dell'inchiostro blu per le acquerellature che tuttavia si riscontra risulta particolarmente utilizzato dagli artisti fiamminghi e olandesi attivi in Italia (a Venezia oltre che a Genova) tra il XVI e il XVI secolo. -
Lotto 177 Petro Giacomo Palmieri
Lotto di due vedute con studio di rocce.
Penna e inchiostro bruno, acquerello grigio e acquerello seppia su carta vergellata pesante con parte di filigrana "giglio di Strasburgo" su uno dei fogli, e frammento di iscrizione sull'altro. mm 185/187x267/271. I due studi sono simili, per tecnica e dimensioni, ad altri apparsi sul mercato lo scorso anno (Bassenge, 27/11/2015, n. 6595) probabilmente provenienti dal medesimo album. (2) -
Lotto 178 Mauro Tesi
Progetto per capitello con conchiglie.
Penna e acquerello bruno, pennello e acquerello grigio su carta vergellata bianca con filigrana "lettere C.G. entro cerchio singolo sormontato da trifoglio". mm 283x245. SI AGGIUNGONO: n. 4 fogli a soggetto decorativo, 1) studio di capitello dall'antico a penna, inchiostro e acquerello grigio; 2) disegno per frontespizio con colosseo ed iscrizione roma quanta fuit, ipsa ruina docet M.DC.XXXXIV. a penna e inchiostro bruno; 3) 4) n. 2 fogli con coppie di vasi dall'antico a penna e inchiostro bruno e grigio. (5) -
Lotto 179 Scuola fiamminga del XVI secolo
Sacra Famiglia.
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Tempera su tavola. cm 41x34,5. -
Lotto 180 Anonimo del XVII secolo
Orazione nell'orto degli olivi.
Olio su tela. cm 30x24,5. -
Lotto 181 Scuola italiana del XVII secolo
Coppia di piccoli dipinti con scene di genere.
Olio su tela. cm 20x28,5 cad. (2) -
Lotto 182 Scuola fiamminga del XVII secolo
Paesaggio con cacciatore e uomo con fascina.
Olio su tavola. cm 38x50. Al verso del dipinto si legge la scritta "Paul Bril" a matita di grafite in vecchia grafia; si segnalano poi due marchi a caldo, uno raffigurante una mano con le dita serrate e l'altro un monogramma. -
Lotto 183 Scuola fiamminga del XVII secolo
Piccolo paesaggio con cascatella e giovane pastore in riposo.
Tempera su pergamena. cm 12x16. -
Lotto 184 Anonimo del XVII secolo
Personaggio con lo sguardo levato.
Olio su tela. cm 47x37,5. Frammento di una composizione più ampia con grande probabilità dedicata all'Assunzione della Vergine: la figura di giovane con lo sguardo rivolto al cielo sembra pensata per uno degli apostoli che assistono stupiti all'evento miracoloso. -
Lotto 185 Anonimo francese del XVII secolo
Ritratto di gentiluomo.
1630-1650.
Olio su rame. cm 42x26 ca. -
Lotto 186 Scuola bolognese della seconda metà XVII secolo
Cupido con arco contro una spalliera di fiori.
Olio su tela. cm 56,5x57. Il dipinto riflette stilemi reniani riscontrabili ad esempio nell'opera di Giovanni Andrea ed Elisabetta Sirani. -
Lotto 187 Anonimo della fine del XVII e inizi del XVIII secolo
Baccanale di putti.
Olio su tela. cm 148x117,5. -
Lotto 188 Scuola fiorentina fine XVII - prima metà XVIII secolo
Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia.
Olio su tela. cm 61,5x94. -
Lotto 189 Scuola fiorentina fine XVII - prima metà XVIII secolo
Sant'Agata in carcere visitata da San Pietro e l'angelo.
Olio su tela. cm 82,5x100. Secondo la tradizione cattolica, Agata, nobile catanese, venne consacrata a Dio giovanissima. Quando, attorno al 250, giunse a Catania il proconsole Quinziano, con l'intento di far rispettare l'editto dell'imperatore Decio, che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente, sfociato in una feroce persecuzione, Agata oppose un deciso rifiuto: Quinziano tentò prima di corromperla, poi la sottopose a processo ed infine la fece incarcerare e torturare con il violento strappo delle mammelle mediante delle tenaglie. La tradizione indica che nella notte venne visitata da San Pietro accompagnato da un angelo, che la rassicurò portandole conforto e ne risanò miracolosamente le ferite. Il tema è stato affrontato da vari artisti fiorentini del Seicento, in particolare la figura dell'angelo rimanda a Simone Pignoni e alla sua scuola, anche se gli effetti in chiaro e la pittura pastosa annunciano già il secolo successivo. -
Lotto 190 Anonimo del XVIII secolo
Lotto di due tele dipinte con stazioni della Via Crucis.
Nona stazione con Gesù cade la terza volta ed undicesima stazione con Gesù messo in croce. Olio su tela. cm 35,5x44,5. Al primo dipinto si legge "Ex Devotione Gabrielis d'Addario de Salle 1762" entro cartiglio. Le due telette rappresentano con probabilità un ex voto di un esponente della famiglia D'Addario originaria del paese di Salle in provincia di Pescara (2) -
Lotto 191 Anonimo del XVIII secolo
Paesaggio con rovine ed albero morto.
Olio su tela. cm 38x52,5. -
Lotto 192 Anonimo del XVIII secolo
Vaso con composizione di fiori.
Olio su tela. cm 77x62,5.