Asta di Macchiaioli, Ottocento & Novecento

Asta di Macchiaioli, Ottocento & Novecento

martedì 15 dicembre 2015 ore 16:00 (UTC +01:00)
Lotti dal 13 al 24 di 75
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  • GUGLIELMO CIARDI(Venezia, 1842-1917)Paesaggio con anitreOlio su tela, 38 x...
    Lotto 14

    GUGLIELMO CIARDI
    (Venezia, 1842-1917)

    Paesaggio con anitre

    Olio su tela, 38 x 56,7
    Cornice coeva in legno dorato
    Firmato G. CIARDI in basso a destra
    Provenienza: Collezione Privata, Verona.

    Studia nel collegio di Santa Caterina e poi all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel gennaio del 1868 lascia la sua città natale per un viaggio d'istruzione che lo porta prima a Firenze, dove incontra i macchiaioli e Nino Costa, poi a Roma e a Napoli dove lavora per diversi mesi a contatto con gli artisti della Scuola di Posillipo e della Scuola di Resìna oltre che con Filippo Palizzi.
    Dai macchiaioli derivò un impianto tonale equilibrato e robusto, una sintesi più larga e serena nella composizione, pur ammorbidendo la "macchia" in effetti atmosferici più fluidi ed avvolgenti.
    Ai primi del 1869 è di nuovo a Venezia: i soggetti dei suoi dipinti sono quelli della laguna veneta e quelli della campagna trevigiana, dove si reca per lunghi soggiorni.
    Dal 1885 trascorre i periodi estivi in varie località delle Dolomiti e la sua pittura si arricchisce di un nuovo soggetto, quello della montagna.
    Acclamato dal pubblico e dalla critica, ha esposto le sue opere nelle più importanti mostre d'arte. Molte sue opere sono conservate nelle raccolte Galleria d'arte moderna di Venezia; qualche bella veduta lagunare si trova nell'archivio di beni storico-artistici di Banca Intesa Sanpaolo.

    Bibliografia: M. e F. Pospisil, Guglielmo Ciardi, Firenze 1946. N. Stringa, Guglielmo Ciardi. Catalogo generale dei dipinti, Milano, 2007. E. Savoia, F. L. Maspes (a cura di), Guglielmo Ciardi, protagonista del vedutismo veneto dell'Ottocento, catalogo della mostra, Milano, 2013.

  • GUGLIELMO CIARDI(Venezia, 1842-1917)Pescatori in LagunaOlio su tavola, 16,8 x...
    Lotto 15

    GUGLIELMO CIARDI
    (Venezia, 1842-1917)

    Pescatori in Laguna

    Olio su tavola, 16,8 x 29
    Cornice in legno intagliata e dorata
    Firmato G. CIARDI in basso a sinistra
    Provenienza: Collezione Privata, Verona.

    Studia nel collegio di Santa Caterina e poi all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel gennaio del 1868 lascia la sua città natale per un viaggio d'istruzione che lo porta prima a Firenze, dove incontra i macchiaioli e Nino Costa, poi a Roma e a Napoli dove lavora per diversi mesi a contatto con gli artisti della Scuola di Posillipo e della Scuola di Resìna oltre che con Filippo Palizzi.
    Dai macchiaioli derivò un impianto tonale equilibrato e robusto, una sintesi più larga e serena nella composizione, pur ammorbidendo la "macchia" in effetti atmosferici più fluidi ed avvolgenti.
    Ai primi del 1869 è di nuovo a Venezia: i soggetti dei suoi dipinti sono quelli della laguna veneta e quelli della campagna trevigiana, dove si reca per lunghi soggiorni.
    Dal 1885 trascorre i periodi estivi in varie località delle Dolomiti e la sua pittura si arricchisce di un nuovo soggetto, quello della montagna.
    Acclamato dal pubblico e dalla critica, ha esposto le sue opere nelle più importanti mostre d'arte. Molte sue opere sono conservate nelle raccolte Galleria d'arte moderna di Venezia; qualche bella veduta lagunare si trova nell'archivio di beni storico-artistici di Banca Intesa Sanpaolo.

    Bibliografia: M. e F. Pospisil, Guglielmo Ciardi, Firenze 1946. N. Stringa, Guglielmo Ciardi. Catalogo generale dei dipinti, Milano, 2007. E. Savoia, F. L. Maspes (a cura di), Guglielmo Ciardi, protagonista del vedutismo veneto dell'Ottocento, catalogo della mostra, Milano, 2013.

  • GUGLIELMO CIARDI(Venezia, 1842-1917)Campagna venetaOlio su cartoncino, 17 x...
    Lotto 16

    GUGLIELMO CIARDI
    (Venezia, 1842-1917)

    Campagna veneta

    Olio su cartoncino, 17 x 12
    Cornice in legno intagliata e dorata
    Firmato G. CIARDI in basso a sinistra
    Provenienza: Collezione Privata, Verona.

    Studia nel collegio di Santa Caterina e poi all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel gennaio del 1868 lascia la sua città natale per un viaggio d'istruzione che lo porta prima a Firenze, dove incontra i macchiaioli e Nino Costa, poi a Roma e a Napoli dove lavora per diversi mesi a contatto con gli artisti della Scuola di Posillipo e della Scuola di Resìna oltre che con Filippo Palizzi.
    Dai macchiaioli derivò un impianto tonale equilibrato e robusto, una sintesi più larga e serena nella composizione, pur ammorbidendo la "macchia" in effetti atmosferici più fluidi ed avvolgenti.
    Ai primi del 1869 è di nuovo a Venezia: i soggetti dei suoi dipinti sono quelli della laguna veneta e quelli della campagna trevigiana, dove si reca per lunghi soggiorni.
    Dal 1885 trascorre i periodi estivi in varie località delle Dolomiti e la sua pittura si arricchisce di un nuovo soggetto, quello della montagna.
    Acclamato dal pubblico e dalla critica, ha esposto le sue opere nelle più importanti mostre d'arte. Molte sue opere sono conservate nelle raccolte Galleria d'arte moderna di Venezia; qualche bella veduta lagunare si trova nell'archivio di beni storico-artistici di Banca Intesa Sanpaolo.

    Bibliografia: M. e F. Pospisil, Guglielmo Ciardi, Firenze 1946. N. Stringa, Guglielmo Ciardi. Catalogo generale dei dipinti, Milano, 2007. E. Savoia, F. L. Maspes (a cura di), Guglielmo Ciardi, protagonista del vedutismo veneto dell'Ottocento, catalogo della mostra, Milano, 2013.

  • VITO D'ANCONA(Pesaro 1825 - Firenze 1884)Il giardino a VolognanoOlio su...
    Lotto 17

    VITO D'ANCONA
    (Pesaro 1825 - Firenze 1884)

    Il giardino a Volognano

    Olio su tavola, cm 24 x 16
    Cornice moderna in legno dorato
    Provenienza: 1. Collezione di Mario Galli, Firenze (iscrizione e firma di possesso al retro in matita blu). 2. Collezione privata, Verona.

    Come annotato sul retro del dipinto, questa brillante composizione floreale apparteneva al giardino della villa dei D'Ancona a Volognano, in provincia di Firenze: il dipinto era di proprietà dello scultore fiorentino Mario Galli, appassionato collezionista e massimo referente del suo tempo per la pittura macchiaiola, che possedeva anche i Cipressi a Volognano, recentemente venduto in all'asta (Pananti, 31 ottobre 2015, lotto 252).

    Vito D'Ancona nacque a Pesaro da un'agiata famiglia di religione ebraica. Cominciò il suo tirocinio artistico a Firenze studiando incisione presso Samuele Jesi, poi nel 1844 fu ammesso all'Accademia di Belle Arti, dove fu allievo di Giuseppe Bezzuoli. Condivise con l'amico Serafino De Tivoli la passione per la novità impressionista e i primi dipinti en plein air. Nel 1848 partecipò alla spedizione dei Mille.
    Nel 1850 frequentò i Macchiaioli che si ritrovavano al Caffè Michelangelo a Firenze, soprattutto Signorini. Era lui che, colto e benestante, metteva al corrente gli amici delle novità culturali europee. D'Ancona raggiunse il successo con temi di vita comune trattati come all'epoca si trattavano i soggetti storici a Firenze, cioè con toni molto contrastati, di suggestione quasi espressionistica, oppure con l'uso di una luce non sfumata, di forte carica emotiva. Da segnalare anche i paesaggi, tipicamente macchiaioli, o le scene storiche, dove le suggestioni impressionistiche si coniugano ad una rievocazione fantastica.

    Bibliografia: LXVI Opere di Macchiaioli della raccolta di Mario Galli, catalogo della vendita (Firenze, Materazzi e Fantechi), Firenze 1926. M.B. Guerrieri Borsoi, D'Ancona, Vitale (Vito), in «Dizionario biografico degli italiani», Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1986. T. Panconi (a cura di), Vito D'Ancona, La pittura Storica, Pisa, 2000. T. Panconi, I Macchiaioli, Il Nuovo dopo la Macchia, origini e affermazione del Naturalismo toscano, Pisa, 2009.

  • CAROLA DE AGOSTINI(Cuggiono 1878 - Milano 1957)Ritratto di signora1908Olio su...
    Lotto 18

    CAROLA DE AGOSTINI
    (Cuggiono 1878 - Milano 1957)

    Ritratto di signora
    1908

    Olio su tela, cm 60 x 85
    Cornice d'epoca in legno dorato
    Firmato Milano 12 gen. 1908 Carola De Agostini in basso a sinistra
    Provenienza: Collezione privata, Verona.

    Uno splendido ritratto della belle époque, e una rara preziosa testimonianza dell'Ottocento italiano al femminile.

    Formatasi dapprima privatamente e dopo all’Accademia di Brera con G. Mentessi e F. Brambilla, si diplomò in disegno, volgendosi in seguito all’insegnamento presso le Regie Scuole Normali. Dedita alla ritrattistica e agli studi di figura, dal 1906 al 1918 espose assiduamente i suoi pastelli alle rassegne milanesi (1910, Sorelline o Cuffietta azzurra) applicandosi, seppure più raramente, anche alla pittura a olio.

    Bibliografia: C. Bonagura, (a cura di) Dizionario degli Artisti, Istituto Matteucci, Lucca, 2012.

  • ANACLETO DELLA GATTA detto NINO(Sezze 1868 - Carmignano 1932)Case con orti e...
    Lotto 19

    ANACLETO DELLA GATTA detto NINO
    (Sezze 1868 - Carmignano 1932)

    Case con orti e lavatoi

    Olio su tavola, cm 15,6 x 22,7
    Cornice posteriore in legno dorato e dipinto
    Firmato N. Della Gatta in basso a destra
    Provenienza: Collezione privata, Verona.

    Pregevole composizione, da annoverare tra i migliori esiti dell'opera del pittore romano apparsi recentemente sul mercato.

    Dopo un probabile apprendistato a Roma, fu allievo di O. Borrani a Firenze. Alle esposizioni fiorentine presentò dal 1889 soprattutto quadri di figura e di paese (1889, Ore calde; 1902, Lavandaie; 1907, Ritorno).
    Residente nel capoluogo toscano almeno fino al 1931, eseguì numerose tempere con scorci del vecchio ghetto (Firenze, Museo Topografico “Firenze com’era”).

    Bibliografia: C. Bonagura, (a cura di) Dizionario degli Artisti, Istituto Matteucci, Lucca, 2012.

  • LORENZO DELLEANI(Pollone Biellese 1840 - Torino 1908)Campagna in...
    Lotto 20

    LORENZO DELLEANI
    (Pollone Biellese 1840 - Torino 1908)

    Campagna in Ottobre
    1897

    Olio su tavola, cm 25,5 x 37
    Cornice coeva in legno dorato e dipinto
    Datato 12.10.97 in basso a destra. Autentica sul retro della tavola Opera autentica di Lorenzo Delleani, Milano, 12. 7. 1948 firmata Griseri (?)
    Provenienza: Collezione privata, Verona.

    Si forma all’Accademia Albertina di Torino, allievo di Cesare Gamba e Carlo Arienti. Inizialmente si dedica alla pittura di storia riportando diversi riconoscimenti ufficiali. Nel 1874 espone al Salon di Parigi. Dalla fine del settimo decennio si assiste al progressivo aggiornamento dei suoi mezzi espressivi e del suo repertorio tematico, in direzione di una rinnovata attenzione allo studio dal vero del paesaggio.
    Con l’inizio degli anni Ottanta si dedica esclusivamente ad una pittura en plein air, condotta in dense pennellate di colore che catturano la luce, adottando tra i soggetti preferiti vedute piemontesi raffigurate al variare della luce e delle stagioni. Nel 1899 partecipa alla III Esposizione internazionale d'arte di Venezia. La partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1905 con circa quaranta opere e la partecipazione all’Esposizione internazionale d’arte di Monaco, nello stesso anno, sanciscono il successo internazionale dell’artista.
    Tra i suoi dipinti, sono numerosi i paesaggi di montagna, caratterizzati da colori brillanti e da una pennellata pastosa e veloce; particolarmente apprezzati dai collezionisti sono quelli del periodo 1883-1889. Delleani non amava dipingere città ma paesaggi naturali soprattutto della zona biellese: i suoi luoghi preferiti furono Torino, dove trascorse parecchi inverni, Biella, Pollone e il castello di Miradolo, ospite dei conti Cacherano di Bricherasio ed in particolare dalla contessa Sofia, la sua allieva prediletta.

    Bibliografia: G. Deabate, Il pittore dei Sacri Monti: L. D., in «Natura e arte», XII (1903-04), pp. 818-24. L. Mallè, Le arti figurative in Piemonte, Torino 1974, pp. 234 s., 237, ill. nn. 870-874; L. Mallè, La pittura dell'Ottocento piemontese, Torino 1976, pp. 85-90, ill. nn.428-445, pp. 253-57 (recens. di A. Griseri, in «Studi piemontesi», VI [1977], p. 481). D. Taverna, M. Marchiando Pacchiola, I Delleani di Palazzo Vittone, con un omaggio a Sofia di Bricherasio (carteggio inedito), Quaderno 4 della Collezione Civica d'Arte di Pinerolo, Pinerolo 1982.

  • FELICE DEL SANTO (Skikda, 1864 – La Spezia, 1934) Le pescheOlio su tavola, cm...
    Lotto 21

    FELICE DEL SANTO
    (Skikda, 1864 – La Spezia, 1934)

    Le pesche

    Olio su tavola, cm 15,7 x 23
    Cornice di epoca posteriore in legno dipinto
    Firmato F. Del Santo in basso a destra
    Provenienza: Collezione privata, Verona.

    Nato in Algeria, a Philippeville (l'odierna Skikda), visse e lavorò a La Spezia, prendendo attiva parte all'attività culturale della città, che proprio in quegli anni conosceva un vivace sviluppo.Studiò pittura con Barabino e con Mussini. Ebbe come allievo Piero Gaudenzi, con cui serbò una duratura amicizia. Artisticamente si tenne vicino alle tematiche e alla composizione della pittura dei Macchiaioli, influenzato in particolare da Fattori. Fu stimato ritrattista ed esecutore di paesaggio e di bozzetti in cui predilesse il piccolo formato. Si occupò anche di urbanistica, soprattutto progettando i Giardini pubblici che a La Spezia andavano sorgendo contemporaneamente alla costruzione dell'Arsenale Militare.

  • GUIDO FARINA(Verona 1896 - Padova 1957)Casetta in TrentinoOlio su tavola...
    Lotto 22

    GUIDO FARINA
    (Verona 1896 - Padova 1957)

    Casetta in Trentino

    Olio su tavola telata, cm 40,9 x 24
    Cornice coeva in legno dipinto
    Firmato farina in basso a destra
    Provenienza: Collezione privata, Verona.

    Frequenta l'Accademia Cignaroli di Verona. Negli anni Venti si avvicina agli artisti della Scuola di Burano. Nel 1924 viene invitato, per la prima volta, alla XIV Esposizione Internazionale d’arte della città di Venezia. In quegli anni è vicino al Novecento Italiano ed partecipa alla Prima e alla Seconda Mostra del gruppo (Milano, 1926 e 1929). Nel 1931 ha la prima personale alla Galleria del Milione di Milano e partecipa alla Prima Quadriennale nazionale d’arte di Roma dove la Galleria Mussolini acquista un'opera. Viaggia di frequente a Parigi e in Inghilterra, Germania, Svizzera e Austria. Si cimenta anche nella decorazione e nell'affresco (Verona, Museo di Castelvecchio, 1925-1929 e Palazzo del Podestà, 1929-1930).
    I dipinti del F. ebbero una crescente fortuna di mercato e, a partire dalla seconda metà degli anni Venti, raggiunsero quotazioni considerevoli. Dalle 67 opere vendute fra il 1918 ed il 1926 si giunse alle 143 del periodo 1926-1934 (Reynolds-Thorpe, 1967). Lo stesso re Vittorio Emanuele III, che acquistò per la sua collezione quattro dipinti, contribuì a tale fenomeno.
    Al successo di mercato si aggiunse il crescente favore della critica. Con Rossi, Martini, Casorati e Semeghini, partecipò alla cosiddetta scissione di Ca' Pesaro (1923), in polemica con l'arretratezza delle esposizioni veneziane. Nel 1923 fu invitato alla Quadriennale di Torino, e l'anno successivo fu presente alla Biennale di Venezia, dove le sue opere furono riproposte ininterrottamente fino al 1948. Partecipò alle due mostre del Novecento italiano (1926 e 1929), pur non adeguandosi strettamente alle caratteristiche di stile ed alla poetica tipiche di quel movimento.

    Bibliografia: S. Baganzani, Un artista sincero - G. F., in «Il Garda», V (1930), pp. 39-41; A. E. Kessler, La XIX Biennale a Venezia e gli artisti veronesi, in «L'Arena», 27 maggio 1934; U. Ojetti, G. F. alla Quadriennale romana, in «Corriere della sera», 3 febbraio 1935; J. Z. Simeonì Zanollo, Ricordi dì G. F., in «Vita veronese», XI (1958), pp. 35 ss.; G. Silvestri, in G. F.: pittore della luce (catalogo della mostra), Verona 1959, pp. 7-18; B. Reynolds e L.Thorpe, Guido Farina, Verona, 1967. F. Butturini e G. Cortenova, Guido Farina, catalogo della mostra, Verona,Palazzo Forti 16 maggio-21 giugno 1992.

  • GIACOMO FAVRETTO(Venezia 1849-1887)Corso Santa Anastasia a VeronaOlio su...
    Lotto 23

    GIACOMO FAVRETTO
    (Venezia 1849-1887)

    Corso Santa Anastasia a Verona

    Olio su carta applicata su tavoletta, cm 8 x 18
    Cornice di epoca posteriore in legno dorato
    Provenienza: Collezione privata, Verona.

    Abbandonata la bottega di falegname paterna, frequentò dal 1864 l'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove le lezioni impartitegli misero in luce le qualità innate di pittore, evidenziate in una delle sue opere maggiori La lezione di anatomia (1873).
    Nel 1878 compì un viaggio a Parigi insieme a Guglielmo Ciardi. Il viaggio fu determinante per l'evoluzione della sua arte, come tecnica e come soggetti (non solo scene di intimità familiare ma anche soggetti in costume settecentesco). Riscosse un ottimo successo, si fece conoscere a livello internazionale e assimilò una certa tendenza al manierismo.
    Verso il 1880, l'artista si convertì verso un'animazione realistica, un uso della coloristica controllato, un grande dispiego inventivo e una delicatezza tonale: negli ultimi anni le opere del Favretto assunsero una sempre crescente luminosità ed una struttura sempre più naturalistica.
    Le prime interpretazioni critiche, che vedevano in Favretto il moderno erede della tradizione coloristica veneta, da Tiziano a Tiepolo e Longhi (Molmenti, 1895, pp. 18 ss.; Ojetti, 1930; Soniarè, 1935, pp. 28 s.), sono state più tardi integrate dall'analisi delle diverse componenti che confluirono nella prima formazione dell'artista, avvenuta in un momento storico di transizione, nella Venezia da poco italiana e in un ambiente artistico accademico e periferico, ma non del tutto estraneo alle conquiste del realismo dell'Italia centromeridionale.

    Bibliografia: P. G. Molmenti, Esposizione internazionale d'arte veneta a Venezia. Giacomo Favretto, Roma 1895. U. Ojetti, Bello e brutto, Milano 1930, p. 265. E. Somaré, Giacomo Favretto, Milano 1935. G. Perocco-R. Trevisan, Giacomo Favretto, Torino 1986 (con ampia bibliografia e catalogo completo delle opere). G. Pavanello, La pittura dell'Ottocento a Venezia, in «La pittura in Italia. L'Ottocento», Milano 1991, I, pp. 188-192 e passim. Ossidazione alla vernice ottocentesca.

  • EMILIO FILIPPINI(Cattolica, 1870-1938)1. Pianura in Romagna2. Inverno1....
    Lotto 24

    EMILIO FILIPPINI
    (Cattolica, 1870-1938)

    1. Pianura in Romagna
    2. Inverno

    1. Tempera su cartone, cm 17,5 x 20,5
    2. Tempera su cartone, cm 15 x 22
    Cornici dorate e intagliate
    Timbri di autentica sul retro dei dipinti
    Provenienza: Collezione privata, Verona.

    Essenzialmente paesaggista, risente dell'influenza della pittura veneziana dell’Ottocento specie quella di Guglielmo Ciardi: una pittura molto impegnata sul piano formale e di qualità sempre molto alta, che rifiuta i grandi formati e i sontuosi cromatismi dell'olio per affidare soprattutto a piccoli fogli dipinti a pastello pensieri sereni e severi, anzi meditazioni sulla natura, sul paesaggio, sugli uomini e sugli animali.

    Dopo aver trascorso parte dell‘infanzia in Friuli presso lo zio paterno, frequenta l’Accademia di Belle Arti a Venezia poi quella di Roma ed infine quella di Urbino dove completa gli studi.Nel 1898 ritorna a Cattolica, lavorando pressoché isolato nell’ambiente artistico riminese, schivo di mondanità e di clamori.
    A Cattolica ha dipinto in solitudine per una quarantina d'anni esponendo poche volte e a malincuore la sua produzione: che è frutto di una meditazione solitaria sulla natura, sugli effetti della luce, sull'incanto del colore.

    Bibliografia: Pier Giorgio Pasini, Emilio Filippini, pittore solitario 1870-1938, Banca Popolare Valconca, 1999.

  • PIETRO FRAGIACOMO(Trieste 1856 - Venezia 1922)Strada biancaOlio su tavola, cm...
    Lotto 25

    PIETRO FRAGIACOMO
    (Trieste 1856 - Venezia 1922)

    Strada bianca

    Olio su tavola, cm 24 x 16
    Cornice dorata e passe-partout in velluto cremisi
    Firmato P. Fragiacomo in basso a destra. Autentica sul retro del dipinto Opera di Pietro Fragiacomo, proveniente dalla famiglia dell'artista, dalla quale è stato acquistato. Venezia, 28 giugno 1941 (firma non identificata).
    Provenienza: 1. Eredi Fragiacomo (fino al 1941). 2. Collezione privata, Verona.

    Nel 1879 si iscrive ai corsi superiori all'Accademia delle Belle Arti di Venezia dove ha come maestri il "Viola", dal quale apprese le tecniche relative alla rappresentazione prospettica, e Guglielmo Ciardi, uno dei maggiori rappresentanti della pittura paesistica veneta di questo periodo. In questi anni stringe amicizia con Giacomo Favretto e Ettore Tito.
    Raggiunge quindi la prima vera affermazione alla Triennale di Milano del 1891, dove espose il quadro intitolato Pace, comprato da re Umberto. Un'altra opera dal titolo D'inverno fu acquistata dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma.
    Sincero e fedele nella vita come nell’arte, Fragiacomo fu un "lirico del paesaggio", conosciuto e apprezzato soprattutto per i suoi paesaggi lagunari: mai si scostò da questi temi, che ritrasse con abilità di poeta, rendendone in modo profondo il silenzio, la solitudine, la pace e comunicando tutto il suo amore per quel mare piatto che lambisce strisce di sabbia affioranti dall'acqua.

    Bibliografia: V. Pica, Pietro Fragiacomo, in «Emporium», XXII (1905), pp. 403-416; U. Ojetti, Ritratti d'artisti italiani, Milano 1911, pp. 181-192; V. Pica, Pietro Fragiacomo, Bergamo 1912; P. Scarpa, Fragiacomo, Bergamo 1934; P. Campopiano, Pietro Fragiacomo. Poeta lagunare, s.l. né d. (ma Cremona 1995);. Un catalogo generale delle opere del Fragiacomo è in corso di redazione a cura di Andrea Baboni.

Lotti dal 13 al 24 di 75
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Asta di Macchiaioli, Ottocento & Novecento

Sessioni

  • 15 dicembre 2015 ore 16:00 Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 47 (1 - 76)
  • 15 dicembre 2015 ore 16:30 Seconda Sessione - dal lotto 48 al lotto 76