Pre-Asta LA GRAZIA E LA FORZA. PARTE II. BASI D'ASTA RIDOTTE
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Lotto 178 Luigi Casoni (1926 - 2016), per Cartiere Miliani, Fabriano
La fontana Sturinalto di Fabriano, 1954
Filigrana in chiaroscuro retroilluminata
37,5 x 43,6 cm (foglio)
Firma: "L. Casoni" in lastra
Altre iscrizioni: "CARTIERE MILIANI FABRIANO"
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 30% (lacerazioni e strappi; foglio libero; assenza di vetro; apparato elettrico non verificato)
Stato di conservazione. Superficie: 30%
In asta, un esemplare di filigrana artistica in chiaroscuro, realizzata da Luigi Casoni, per la storica Cartiera Miliani, di Fabriano, sul disegno, rielaborato, della Fontana Sturinalto di Fabriano. Come ricorda Annarita Librari, "Con Giuseppe Miliani (1816 - 1890), nipote di Pietro (1744 - 1817), fondatore della ditta Miliani, la cartiera si ingrandisce, la carta da disegno si afferma come la migliore, tanto che alla esposizione di Londra nel 1851 viene premiata, e la carta valori comincia ad essere la specialità della fabbrica fabrianese. Alla morte di Giuseppe la cartiera era già un grande complesso, ma sarà il figlio Giambattista (1856-1937) ad operare l’effettiva trasformazione da azienda artigianale ad industriale (...). Giambattista alle conoscenze tecniche unisce un’ampia visione dell’organizzazione industriale grazie ai frequenti viaggi che, fin da giovanissimo, compie in diverse nazioni europee e in Nord America. Nel 1889 riceve la Legion d’onore per aver presentato, all’esposizione di Parigi, le migliori filigrane per i biglietti di banca. Per le filigrane di Fabriano, ancor prima del riconoscimento parigino, esisteva un vero e proprio entusiasmo. Nel 1886 Ernst Kirchner di Francoforte sul Meno scrive: “Le vostre carte filigrane sono le più belle che io abbia mai veduto fino ad ora. Da quando posseggo questi veramente artistici fogli non oso più nemmeno guardare gli stessi prodotti della Germania. I ritratti, come pure i dettagli che li ornano sono di una finezza ammirabile, perfetta e formano ora il punto essenziale di questa modesta collezione che io curo con molto amor proprio”. Nel settore della Filigrana artistica in chiaro-scuro per banconote Giambattista, in un primo momento, per l’incisione su cera si avvalse del prof. Bianchi di Roma, medaglista dei Sacri Palazzi Apostolici, che direttamente da Roma inviava a Fabriano le cere commissionate. Successivamente, la sua lungimiranza e previdenza lo spinsero a dotare l’Officina Filigrane delle cartiere di Fabriano della sezione di incisione su cera, dove destinò giovani e abili artisti che riuscirono a soddisfare appieno le esigenze aziendali. Capostipite di questa scuola fu Serafino Cilotti (1868-1943), che realizzò opere di notevole impatto artistico, da considerare come una nuova forma di espressione d’arte figurativa su cera, Angelo Bellocchi (1880-1939) e Virgilio Brozzesi (1869-1946). Allievi di Cilotti possono considerarsi Aldo Frezzi (1885-1972), (...) Eraldo Librari (1907-1988) e Luigi Filomena. Luigi Casoni fu incisore delle Miliani fino al 1958, quando fu chiamato dalla Banca d’Italia per incidere le “testine” delle banconote." ( Annarita Librari, "Cera una volta... la Filigrana Artistica in chiaroscuro"). La storia della cartiera Miliani è stata ricostruita da Bruno Bravetti, nella monografia “Giambattista Miliani”, Affinità Elettive, 2010.
La datazione, 1954, si riferisce alla matrice. -
Lotto 179 Hubert Robert (1733 - 1808), da
Elevation d'un Temple que l'on pense avoir été dedié a Jupiter Serapis à Pouzzols près de Naples
Litografia su carta
26,8 x 38,7 cm
Firma: indicazione degli incisori in lastra ("Germain", "Lienard"); indicazione del numero della tavola ("6")
Elementi distintivi: al verso, due etichette anonime con riferimenti inventariali
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 85% (ondulature, pieghe)
Stato di conservazione. Superficie: 85% (residui rugginosi)
Tavola predisposta, a partire da un disegno di Hubert Robert, da un incisore noto solo per la firma "Germain" e da Jean-Baptiste Liénard (1758-1810) tra il 1781 e il 1786 per il "Voyage Pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile" organizzato da Jean-Claude Richard de Saint-Non, abate di Saint-Non (1727-1791). -
Lotto 180 Luigi Bartolini (1892 - 1963)
"Apologia dei fiumi marchigiani", 1941-1942
Acquaforte ripresa ad acquerello su carta
35 x 39,5 cm (luce)
Firma: “L. Bartolini” in lastra; “Luigi Bartolini” a matita al recto
Altre iscrizioni: “apologia dei fiumi” a matita al recto; tiratura “9/50” a matita al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: con riferimento a questo o ad altri esemplari della stessa serie: "La Fiera Letteraria", 1949; C. A. Petrucci, "Le incisioni di Luigi Bartolini", Calcografia Nazionale Roma, 1951, n. 849 (1942, "Apologia dei fiumi marchigiani", es. 30); n. 850 (1942, "Apologia dei fiumi marchigiani con cinque figure", es. 30); "L. Bartolini. Gli esemplari unici o rari", Roma, 1952, pag. 179 (1941, es. 20); "Il Contemporaneo", 1957; G. Ronci, "Le incisioni di Luigi Bartolini", Calcografia Nazionale Roma, 1962, n. 849 (1942, "Apologia dei fiumi marchigiani", es. 30); n. 850 (1942, "Apologia dei fiumi marchigiani con cinque figure", es. 30); "Catalogo Prandi 120", 1963, n. 27 (es. acquerellato; M Valsecchi, "Luigi Bartolini", Promotrice delle Belle Arti al Valentino, Torino, 1966, es. 13/50; "Dipinti disegni e incisioni di Luigi Bartolini - Sala dell’Arengo", Rimini, 1967, n. 192 es. 8/50; "Catalogo Galleria Viotti", Torino, 1967; Catalogo Prandi 148, 1971, n. 20; "Catalogo Galleria Don Chisciotte", Roma, 1975; "Luigi Bartolini incisore all’acquaforte", L’attico-EsseArte, Roma, 1983, n. 104; "Catalogo Mostra Antologica Palau Mare", Barcellona,
1987; G. Appella, "Luigi Bartolini 1892-1963, L’uomo L’artista Lo scrittore", Catalogo Mostra Macerata Palazzo Ricci, Roma, 1989, n. 204 es. 8/50;
F. Porzio, "Luigi Bartolini Opera grafica", Barolo, 1990; L. Ficacci, "Luigi Bartolini alla Calcografia", Roma, 1997, n. 99; N. Micieli, "Le incisioni di Luigi Bartolini nella Collezione Rosi", Volterra, 1998, n. 94; M. Hopkinson, "Italian Prints 1875-1975", Londra, 2007, no. 72
Esposizioni: con riferimento a questo o ad altri esemplari della stessa serie: Ancona, Mostra Istituto di Cultura Fascista, 1941; Roma, Galleria di Roma, 1941; Roma, Confederazione Fascista Professionisti e Artisti, 1941; Milano, Mostra Galleria della Spiga e Corrente, 1942; Milano, Palazzo della Permanente, 1942; Venezia, XXII Biennale, 1942; Barcellona, Mostra Istituto di Cultura Italiana, 1943; Zurigo, Mostra dell’Incisione Italiana, 1947; Alessandria, Mostra Pinacoteca, 1950; Roma, Mostra Calcografia, 1951; Roma, Galleria Chiurazzi, 1954; Bergamo, Galleria Della Torre, 1954; Bari, Galleria Torre, 1954; Lucca, Galleria La Pantera, 1956; Venezia, Opera Bevilacqua – La Masa, 1956; Roma, Libreria Macchia, 1957; Ferrara, Galleria Cosmè, 1957; Vicenza, Circolo Mondo Nuovo, 1959; Roma, Mostra Calcografia, 1962; Antologica Promotrice al Valentino, Torino, 1966; Rimini, Mostra Sala dell’Arengo, 1967; Barcellona, Palau Mare, 1987; Mostra Macerata, 1989; Roma, Mostra Calcografia, 1997
Stato di conservazione. Supporto: 80% (carta ingiallita, foxing)
Stato di conservazione. Superficie: 95%
L'incisione è tra le più famose di Luigi Bartolini. È nota con molti titoli ("Apologia dei fiumi"; "Un poeta"; "Poeta lungo il fiume"; "Ponte sul Chienti"; "Apologia dei fiumi marchigiani con cinque figure"; "Acquaforte detta del ponticello"; "Lastra grande del Ponticello"; "Poeta sul Ponticello"; "Il Poeta lungo il Chienti"; "Il poeta del Ponte") ed è presente alla National Gallery of Art, Washington D.C., alla Calcografia Nazionale, Roma, ed al British Museum, Londra. Un esemplare fu conservato nella collezione di Leonardo Sciascia.
Riprende la struttura di un ponticello sul fiume Chienti, a Osimo, che ha affascinato Bartolini già nel 1925, quando incise una prima versione dell’acquaforte senza figure titolandola "Il Ponticello". Di questa prima lastra, di dimensioni 197x252, Bartolini eseguì due stati (Cfr. Ficacci, Calcografia 1997 n. 69). L’incisione faceva parte della serie esposta alla XVII Biennale di Venezia con il titolo "Opere Idroelettriche della Società Adriatica".
Nel 1941 il ponte compare in una seconda lastra ("Poeta lungo il fiume") di dimensioni mm. 300x355 con il Poeta seduto al centro e tre figure, due con un ombrellino sul ponticello superiore e una, piccola, sullo sfondo seduta e rivolta al fiume. Anche di questa Bartolini eseguì due versioni, la prima, nel 1941, più leggera, la seconda, con rimorsura nel 1948 (lastra leggermente rifilata sul lato destro), con una accentuazione del tratteggio e aggiunta di vegetazione.
Questa acquaforte viene indicata come “esemplare unico” ma in realtà ne esistono diversi esemplari. Anche di questa Bartolini eseguì due versioni, la prima, nel 1941, più leggera, la seconda, con rimorsura nel 1948 (lastra leggermente rifilata sul lato destro), con una accentuazione del tratteggio e aggiunta di vegetazione. Di questa esistono fogli con indicate due diverse tirature: a 30 e a 50 esemplari; entrambe le tirature indicate però non furono mai completate.
E’ poi da far risalire ai mesi a cavallo tra il 1941 e il 1942 l’incisione di una terza lastra (la presente) di dimensioni mm. 330x380 che Petrucci e Ronci nei loro cataloghi della Calcografia indicano col titolo "Apologia dei fiumi marchigiani con cinque figure".
La tiratura è citata in lastra a 50 esemplari, ma riguardo alle tirature delle acqueforti", talvolta gli esemplari indicati come unici (e.u.) non sono risultati tali per successive stampe tratte dalla medesima lastra. Invece le tirature indicate in numerosi esemplari (a 20, 30 o 50 copie) sono puramente indicative delle intenzioni dell’artista e quasi mai portate a termine." (Dario Palma, comunicazione del 22 settembre 2021).
La autenticità dell'opera è stata confermata su base fotografia da Luciana Bartolini, erede e specialista dell'artista (comunicazione del 7 ottobre 2021).
Ringraziamo Luciana Bartolini, Presidente dell'Archivio Luigi Bartolini, e Dario De Palma, responsabile dell'Archivio delle Acqueforti di Luigi Bartolini, per le preziose informazioni. La lettura critica è infatti pressoché integralmente debitrice della scheda pubblicata presso l'Archivio delle Acqueforti di Luigi Bartolini (www.luigibartolini.com). -
Lotto 181 Paolo da San Lorenzo (1935)
Vele, 1999
Olio su tela
80 x 99,5 cm
Firma: “Paolo da San Lorenzo”, al recto
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 182 Antonio Corpora (1909 - 2004)
Composizione astratta
Acquatinta e litografia su carta
49 x 69 cm (luce)
Firma: “Corpora” a matita al recto
Altre iscrizioni: tiratura “38/75” a matita al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con dati dell'opera; etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 185 Autore non riconosciuto (XIX secolo)
Nave “Il Cesare l’Augusto”
Acquatinta
40,5 x 54,2 cm (Battuta )
Firma: illeggibile, in lastra al recto
Elementi distintivi: etichetta della Banca Popolare di Intra con riferimenti di inventario
Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 189 Eduardo Gordigiani (1866 - 1961)
Paesaggio con casa e alberi, 1948-1949 circa
Olio su tela
102 x 62 cm
Firma: “E Gordigiani” al recto
Altre iscrizioni: “Dipinto di Eduardo Gordigiani del periodo del 1948-49” e firma illeggibile sul verso
Elementi distintivi: sulla cornice, etichetta della Banca Popolare di Intra con riferimenti di inventario
Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 190 Louis-Joseph Mondhare (1734 - 1799)
Vue de la Superbe Place de St Marc à Venise. Veduta ottica
Acquaforte acquarellata a mano
26 x 42 cm (luce)
Firma: "chez Mondhard" in lastra
Altre iscrizioni: descrizione estesa in lastra
Provenienza: Bottega Delle Arti, Padova; Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: certificato della Bottega Delle Arti, con dati sintetici dell'opera, al verso
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 80% (ingiallimento)
Noto anche con le grafie alternative "Mondard", "Mondhar", "Mondharre", fu incisore, editore e mercante di stampe e di carte geografiche. Nativo di Bougy (Calvados), fu in attività a Parigi dal 1759. A partire dal giugno 1784, lavora in associazione con il genero Pierre Jean (1754-1829), mercante di stampe originario di Mesnilbus (Manche), che gli succedette nella conduzione dell'azienda. -
Lotto 191 Paolo da San Lorenzo (1935)
Acquario, 1999
Olio su tela
49,8 x 69,8 cm
Firma: “Paolo di San Lorenzo” al recto
Elementi distintivi: etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento di inventario ed altra etichetta analoga anonima
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: sul verso, certificato di garanzia dell’artista con titolo e data
Stato di conservazione. Supporto: 85%
Stato di conservazione. Superficie: 90% -
Lotto 192 Giorgio De Chirico (1888 - 1978)
Sole e mare
Litografia a sette colori su carta
64,2 x 45,5 cm (luce)
Firma: “g. de Chirico” a matita al recto
Altre iscrizioni: “Sole e mare” e tiratura “P. d’A” a matita al rect
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: certificato Torcular, non datato
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
La tiratura originale è certificata da Torcural come di 90 esemplari, oltre ad alcune prove d'artista. -
Lotto 193 Lino Bianchi Barriviera (1906 - 1985)
Leptis Magna. L’abside del Ninfeo crollata, 1937
Acquaforte su carta
36,5 x 48 cm (lastra)
Firma: “Lino Bianchi Barriviera” al recto a matita e in lastra
Data: “1937” al recto a matita e in lastra
Altre iscrizioni: tiratura “13/50” al recto a matita, “Libia. Leptis Magna. L’abside del Ninfeo crollata” al recto a matita; “L’abside del Ninfeo crollata” in lastra
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: Marco Goldin, a cura di, "Cento incisioni di Lino Bianchi Barriviera", Villorba, 1993, p. 58; Silvia Bianchi con Francesca Ghersetti, a cura di, “Paesaggi Africani, 1937-1939. Disegni e incisioni di Lino Bianchi Barriviera”, Treviso, 2010, cat. 7, p. 69 (ill.)
Esposizioni: Marco Goldin, a cura di, "Cento incisioni di Lino Bianchi Barriviera", Casa dei Carraresi, Treviso, 16 dicembre 1993 - 16 gennaio 1994 (altro esemplare); Silvia Bianchi con Francesca Ghersetti, a cura di, “Paesaggi Africani, 1937-1939. Disegni e incisioni di Lino Bianchi Barriviera”, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso, 13 febbraio – 4 aprile 2010
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
L'opera appartiene al nucleo di opere grafiche - incisioni e disegni - realizzate da Bianchi Barriviera durante la sua permanenza in Libia e nell'Africa Orientale Italiana, tra il 1937 e il 1939. Come ricorda Silvia Bianchi, nella introduzione alla mostra monografica tenuta a Treviso nel 2010 (pp. 6-8), "I disegni e le incisioni africane costituiscono una presenza importante nella vasta opera grafica di Lino Bianchi Barriviera - un artista che nella scelta dei soggetti ha sempre prediletto la veduta e il paesaggio - sia per il loro inconfutabile pregio artistico sia in quanto testimonianza di un capitolo fondamentale nell'esperienza di vita del maestro (...) un vero e proprio diario di viaggio". "Bianchi Barriviera si era recato una prima volta in Libia nel 1927 al termine degli studi superiori, dopo aver conseguito il diploma di perito e ragioniere commerciale". "Nella primavera del 1937 Bianchi Barriviera effettuò una seconda, più lunga, escursione in Libia spingendosi nell'interno, lungo la fascia occidentale della Tripolitania al confine con la Tunisia, sino alla città-oasi di Gadàmes alle soglie del deserto, quindi lungo la costa fino al sito archeologico di Leptis Magna. Da questo viaggio riportò un gruppo di disegni, alcuni più finiti, altri più nudi e schematici, fatti esclusivamente per essere tradotti in acquaforte, dai quali al ritorno ricavò una cartella di tredici incisioni condotte con raffinata e sapiente tecnica, dedicata al governatore di Libia, Italo Balbo, che aveva favorito e sostenuto il progetto. Nel dicembre del 1938, dietro invito del duca d'Aosta, viceré d'Etiopia, l'artista si recò nell'Africa Orientale Italiana dove fino al luglio del 1939 percorse l'Eritrea dalla costa sul mar Rosso fino alle regioni dell'interno al confine col Sudan, e parte dell'Etiopia giungendo ad Addis Abeba". "Dal viaggio nell'Africa Orientale l'artista riportò oltre trecento disegni e una trentina di rami incisi: i disegni per la maggior parte condotti a fondo, fine a se stessi, le lastre incise direttamente sul posto con la punta sulla matrice incerata e trattate con la morsura all'acquaforte in occasione del ritorno alla base provvisoria. In queste opere si avvicendano esattezza descrittiva e concisione interpretativa: vi sono puntuali descrizioni di monumenti, di villaggi tipici a volte animati dalla presenza degli indigeni e vi sono paesaggi sconfinati dove tutto è riassunto in sintesi che paiono non indagare, non indugiare nella ricerca di particolari per aumentare il mistero e la vastità del paese". "Tra le prime mostre che hanno ospitato opere africane di Bianchi Barriviera vanno ricordate la XXI Biennale di Venezia del 1938, la mostra personale allestita dall'artista stesso ad Asmara nel giugno 1939, la III Quadriennale di Roma del 1939, la Prima Mostra Triennale d'Oltremare di Napoli del 1940, la XXII Biennale di Venezia del 1940, la XXIX mostra della Galleria di Roma del 1942". -
Lotto 194 Guido Onofri (1932)
Case di Serra, 1976
Olio su tela
60 x 80 cm
Elementi distintivi: sul verso, timbro illeggibile con data 7 agosto 1977
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90% (danni da pressione)
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 195 Lino Bianchi Barriviera (1906 - 1985)
Marina di Camerota, 1969
Sanguigna su carta
48 x 66,5 cm
Firma: “Lino Bianchi Barriviera” al recto
Data: “19 luglio 1969” al recto
Altre iscrizioni: “Marina di Camerota” al recto
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 196 Temistocle Scola (1942)
Colori d'estate
Olio su tela
70 x 80 cm
Firma: "T. Scola" al recto
Elementi distintivi: al verso, etichetta di partecipazione ad una esposizione e timbro dell'artista
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 197 Luigi Bartolini (1892 - 1963)
Albero
Olio su cartone
16,6 x 13,3 cm
Firma: al recto, “Bartolini”
Altre iscrizioni: sul verso, “Restauro eseguito da Luigi Pennacchietti Jesi”
Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80% (ampliamento del supporto originale)
Stato di conservazione. Superficie: 85%
Luciana Bartolini segnala che l'opera, a suo parere, «si presenta in stato frammentario: in altre parole penso sia parte di un’opera originariamente più grande. Si tratta di un fenomeno altre volte osservato nella produzione di Bartolini» (comunicazione del 7 ottobre 2021).
La autenticità dell'opera è stata confermata su base fotografia da Luciana Bartolini, erede e specialista dell'artista (comunicazione del 7 ottobre 2021).
Ringraziamo la Professoressa Luciana Bartolini, Presidente dell'Archivio Luigi Bartolini, per il prezioso supporto nella schedatura dell'opera. -
Lotto 198 Eugenio Gignous (1850 - 1906)
Bosco, 1895, circa
Olio su tela
125,8 x 200,6 cm
Firma: “E. Gignous” al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta "Internationale Kunst-Ausstellung 1896", Berlino ("1918 Gemälde"); una terza etichetta della corniceria Pagnoni di Milano
Provenienza: Cambi, Genova, 16.03.2013, l. 106, € 32.240 ("A legna nel bosco"); Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: "Internationale Kunst-Ausstellung Berlin", Berlino, 1896, p. 43 n. 796 ("Wald")
Esposizioni: "Internationale Kunst-Ausstellung", Berlino, Königlichen Akademie der Künste, 1896
Stato di conservazione. Supporto: 75% (gore, piccolo foro)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (craquelures, cadute di colore e integrazioni)
Dal 1864 Eugenio Gignous studia a Milano all'Accademia di Brera, dove segue i corsi della scuola di paesaggio diretta da Luigi Riccardi che lo incoraggia allo studio 'en plein air'. Determinanti, per la sua formazione, sono tuttavia i contatti con l'ambiente della Scapigliatura, in particolare con Tranquillo Cremona, e con le esperienze naturalistiche dei pittori liguri e piemontesi della scuola di Rivara, con specifica attenzione alla produzione di Ernesto Rayper. Nel prima metà degli anni Settanta l'artista elabora dunque quei caratteri che renderanno inconfondibili i suoi paesaggi, per lo più di soggetto lombardo e piemontese, in cui la pennellata spezzata di matrice scapigliata a piccoli tocchi sovrapposti è sfruttata per cogliere la ricchezza delle variazioni cromatiche e luministiche. Si tratta soprattutto di ampie vedute o fitti boschi in cui la presenza umana, quando compare, è sempre di proporzioni ridotte e rapidamente definita, divenendo così parte integrante del contesto naturale. Esemplificativa di questa maniera, con la quale Gignous si affermerà con successo insieme a Carcano tra i principali protagonisti del naturalismo lombardo, è "Bosco", opera databile alla metà degli anni Novanta sulla base della sua esposizione all'Internationale Kunst-Ausstellung di Berlino nel 1896, come testimoniato dall'etichetta di esposizione sul verso. La tela, raffigurante una densa radura dove, sulla sinistra, si intravede una donna che porta sotto il braccio una fascina di legna, riprende un tema con il quale l'artista si era già confrontato negli anni giovanili. Nel 1871 aveva infatti esposto alla Promotrice di Firenze "In cerca di legna, ricordo della Brianza" (ripr. in Paul Nicholls, "Eugenio Gignous pittore a Stresa", Milano, 1986, p. 48-49 n. 3), un motivo a sua volta ripreso dall'opera di Ernesto Rayper, "In cerca di legna", presentata alla Promotrice di Genova del 1869. Rispetto alla tela del 1871, caratterizzata da una maggiore apertura spaziale, con il vasto cielo che si sviluppa dietro la collina, e una fattura più finita, in questo dipinto il bosco e il sottobosco occupano tutto lo spazio a disposizione, e solo pochi brani di cielo si intravedono dietro le fronde. Inoltre, a stento si riesce a identificare la figura femminile, di dimensioni innaturalmente piccole e totalmente riassorbita nel brulichio delle pennellate frante e dense che, impostate sulle tonalità gialle, brune e verdi della tavolozza, restituiscono efficacemente il movimento della luce e delle ombre tra le fronde e la consistenza materica di foglie e arbusti.
Il bosco è molto probabilmente ritratto nei dintorni di Stresa, località sul lago Maggiore frequentata a partire dal 1879 insieme a Carcano, e dove l'artista si trasferisce nel 1887, rimanendovi fino al termine della sua vita.
La firma, in basso a destra, mostra la 'E' dal profilo tondeggiante, in uso dal 1877, che sostituisce la 'E' dal profilo squadrato tipica della sua prima produzione.
Sabrina Spinazzé -
Lotto 199 Joan Miró (1893 - 1983), da
Carnival of Harlequin. Poster prodotto dalla Artistic Picture Publishing Co. Inc
Stampa offset
50 x 68 cm (luce)
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 90% (carta ingiallita)
Insieme al lotto, una seconda stampa, raffigurante una battuta di caccia alla volpe (luce: 38,9x88,4 cm.; cornice: 45,6x95,4x2,3 cm.) -
Lotto 200 Ilirjan Xhixha (1964)
Figura femminile
Calcestruzzo leggero intagliato
60 x 24,7 x 11,9 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
L'artista rende omaggio a Picasso. -
Lotto 201 Paolo da San Lorenzo (1935)
Senza titolo
Pastelli su carta
50,4 x 71 cm
Firma: “Paolo da San Lorenzo” impresso
Elementi distintivi: etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento di inventario ed una seconda etichetta analoga anonima
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 202 Giuliano Crivelli (1935 - 2021)
Lo scarabeo, 1975
Olio su tela
60 x 50 cm
Firma: “G. Crivelli” al recto; “G. Crivelli” sul verso
Data: “75” al recto; “giugno 75” sul verso
Altre iscrizioni: “Lo scarabeo” sul verso
Elementi distintivi: sul telaio, timbro dell’artista
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95% (macchie di colore)
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 203 Valerio Adami (1935)
My sitting room, 1986
Litografia a colori su carta
61 x 40,6 cm (luce)
Firma: “Adami” a matita al recto
Altre iscrizioni: indicazione “H. C.” (= fuori commercio) a matita al recto
Elementi distintivi: al verso etichetta con riferimento ad inventario della banca
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 204 Mario Tozzi (1895 - 1979)
Figura
Pastello su carta
30 x 23 cm (luce)
Firma: al recto, “Tozzi”
Elementi distintivi: sul verso, etichetta della Galleria d’Arte “La Virgola”, Fabriano; etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Galleria d’Arte “La Virgola”, Fabriano; Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 85% (si intravede fissaggio con nastro adesivo)
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Ringraziamo l'Archivio Mario Tozzi, Foiano della Chiana, per averci informato di ritenere l'opera autentica in base all'esame di una riproduzione digitale, con beneficio di ulteriore verifica dal vero in sede di rilascio del certificato di autenticità, da richiedersi secondo le modalità proprie dell'archivio. -
Lotto 206 Giuliano Crivelli (1935 - 2021)
Mattutino, 1996
Olio su tela
50 x 91 cm
Firma: “G. Crivelli” sul verso, ripetuta su ognuna delle tre tele che compongono l’opera
Data: “1996” sul verso, su ognuna delle tre tele che compongono l’opera
Altre iscrizioni: “Mattutino 1” sulla prima tela, “Mattutino 2” sulla seconda tela, “Mattutino 3” sulla terza tela
Elementi distintivi: timbro dell’artista su ognuna delle tre tele che compongono l’opera
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
L’opera è composta da tre tele ognuna di dimensioni 50x 30. -
Lotto 207 Paolo da San Lorenzo (1935)
Veduta totale del sogno, 2000
Olio su tela
60 x 150 cm
Firma: “Paolo da San Lorenzo” al recto
Elementi distintivi: etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento di inventario ed altra analoga etichetta anonima
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: sul verso, certificato di garanzia dell’artista con titolo e data
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 90%