Importanti Dipinti Antichi

Pandolfini Casa d'Aste - Borgo degli Albizi (Palazzo Ramirez-Montalvo) 26, 50122 Firenze

Importanti Dipinti Antichi

martedì 21 aprile 2015 ore 15:30 (UTC +01:00)
Lotti dal 49 al 60 di 107
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  • Pittore emiliano nella cerchia di Felice Boselli, fine sec. XVIICACCIAGIONE E...
    Lotto 49

    Pittore emiliano nella cerchia di Felice Boselli, fine sec. XVII
    CACCIAGIONE E FUNGHI IN UN PAESAGGIO
    olio su tela, cm 67x126
     

  • Cerchia di Francesco Londonio, inizi sec. XVIIISATIRO CON CAPRETTEPASTORELLA...
    Lotto 50

    Cerchia di Francesco Londonio, inizi sec. XVIII
    SATIRO CON CAPRETTE
    PASTORELLA CHE MUNGE UNA MUCCA
    coppia di dipinti ad olio su tavola, cm 42x54; cm 41,5x52 ciascuno
    (2)
     

  • Attribuito a Willem van Herp(Anversa 1614-1677)LA FUCINA DI VULCANOolio su...
    Lotto 51

    Attribuito a Willem van Herp
    (Anversa 1614-1677)
    LA FUCINA DI VULCANO
    olio su tavola, cm 69,5x89
     
    L'interessante tavola qui proposta raffigura la Fucina di Vulcano, in cui le figure di Vulcano e dei suoi collaboratori vengono rappresentati intenti alla produzione di armi all'interno di una sorta di antro o grotta naturale su uno sfondo di paesaggio. In primo piano trova risalto un elegante tableau di armi, eseguito dall'artista sugli esempi di Jan Brueghel II e di Jan van Kessel, con cui collaborò. Interessante notare come il medesimo soggetto sia stato trattato in maniera molto simile in un dipinto passato in un'asta Sotheby's di New York del 29 gennaio 2010 con un riferimento di attribuzione a un Seguace di Mattheus van Helmont.
    Grazie ad alcuni raffronti stilistici é possibile attribuire il nostro dipinto a Willem van Herp pittore specializzato in dipinti di piccolo formato ispirato sugli esempi di Rubens e di David Tenier il Giovane. Noto principalmente per opere di genere e composizioni religiose van Herp eseguì numerose copie e repliche oltre che da Rubens anche da altri artisti come ad esempio Anthony van Dyck, Jacob Jordaens e Gerard Seghers.

  • Seguace di Francesco Trevisani, sec. XVIIIMADONNA CON BAMBINO olio su tela,...
    Lotto 52

    Seguace di Francesco Trevisani, sec. XVIII
    MADONNA CON BAMBINO
    olio su tela, cm 71x58
     
    Dall'esemplare di Trevisani, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma
     

  • Scuola di Rosalba Carriera, sec. XVIIIRITRATTO DI BAMBINO CON COPRICAPO...
    Lotto 53

    Scuola di Rosalba Carriera, sec. XVIII
    RITRATTO DI BAMBINO CON COPRICAPO PIUMATO
    pastello su carta, cm 44,5x36
     

  • Scuola veneta, sec. XVIIIRITRATTO DI GIOVINETTA CON CAGNOLINOpastello su...
    Lotto 54

    Scuola veneta, sec. XVIII
    RITRATTO DI GIOVINETTA CON CAGNOLINO
    pastello su carta riportata su cartone pressato, cm 41x32,5
     

  • Pittore veneto, sec. XVIIIRITRATTO DI DAMA CON MASCHERAolio su vetro,...
    Lotto 55

    Pittore veneto, sec. XVIII
    RITRATTO DI DAMA CON MASCHERA
    olio su vetro, 23,5x19
     
    Dal dipinto di Piazzetta, Thyssen-Bornemisza, Madrid
     

  • Bernardino Mei(Siena 1612-Roma 1676)MARTIRIO DI SAN PIETROolio su tela...
    Lotto 56

    Bernardino Mei
    (Siena 1612-Roma 1676)
    MARTIRIO DI SAN PIETRO
    olio su tela ottagonale, cm 68x87
     
    Il dipinto qui offerto é replica autografa e di splendida qualità  della tela, anch’essa di formato ottagonale e quasi identica per dimensioni, comparsa per la prima volta nel 1989 presso Pratesi a Firenze e poi acquistata dalla Pinacoteca di Siena insieme al pendant, il Martirio di San Paolo di Raffaello Vanni.
    Non conosciamo i motivi per cui Bernardino Mei replicò la composizione apportandovi minime varianti: esse riguardano piccoli dettagli nelle figure ai margini dell’inquadratura e, essenzialmente, una definizione più plastica e sicura di quelle in primo piano, che in questa seconda versione tradiscono un’acquisita maturità e una capacità nuova dell’artista senese di “pensare in grande” anche se in piccole dimensioni.
    Una datazione intorno al 1640 o poco prima vale per questo dipinto, che segue a minima distanza l’opera nella Pinacoteca di Siena. L’ottimo stato conservativo consente di apprezzarne in misura forse superiore la splendida gamma cromatica dove squillano, inconfondibili, il giallo dorato che si oppone al bianco e all’azzurro, tipici dei suoi capolavori chigiani.
     
    Bibliografia di confronto: G. Pratesi, Pitture senesi del Seicento. Catalogo della mostra a cura di Giovanni Pagliarulo e Riccardo Spinelli, Firenze 1989, pp. 83-86, n. 26. M. Ciampolini, Pittori Senesi del Seicento, Siena 2010, I, p. 363, non ill.
     

  • Alberto Carlieri(Roma 1672 circa-post 1720)PROSPETTIVA ARCHITETTONICA CON...
    Lotto 57

    Alberto Carlieri
    (Roma 1672 circa-post 1720)
    PROSPETTIVA ARCHITETTONICA CON ROVINE ANTICHE E CORTEO DI PUTTI
    olio su tela, cm 74x99
     
    Nonostante la precoce ricognizione di Hermann Voss che già nel 1959 aveva reso noti i pochi dati biografici del pittore, così come li riportavano fonti coeve, e soprattutto pubblicato un dipinto firmato per esteso e datato da Roma nel 1707, ad esso accostandone altri per indubbie affinità di stile, la figura di Alberto Carlieri é stata “risuscitata” solo di recente, prevalentemente ad opera di David Marshall (The architectural piece in 1700: the paintings of Antonio Carlieri (1672 – c. 1720), pupil of Andrea Pozzo, in “Artibus et Historiae” 50, 2004, pp. 39-126) dopo che il suo pur nutrito catalogo era stato diviso tra nomi più illustri o quanto meno più noti.
    Come già suggerito da Voss, ma in modo sempre più evidente nell’ultimo quarto del Novecento, le prospettive di Alberto Carlieri conservate in collezioni pubbliche e private tedesche o inglesi tendevano infatti a passare sotto i nomi di Giovanni Ghisolfi o del malnoto Domenico Roberti, mentre in Italia venivano quasi sempre attribuite a Gian Paolo Panini, e più precisamente al suo primo periodo.
    Una volta chiarito l’equivoco grazie al ritrovamento di altre opere firmate, la fisionomia di Carlieri si é imposta con assoluta chiarezza come indipendente dal percorso paniniano, e invece legata agli esempi seicenteschi del tardo Viviano e di Nicolò Codazzi, oltre che del suo maestro, Fratel Pozzo, di cui tuttavia non sembra abbia proseguito l’attività di frescante.
    Presente nelle più illustri quadrerie romane, a cominciare dalla collezione di Filippo II Colonna, da quelle dei Rospigliosi e del cardinal Valenti Gonzaga (non a caso protettore di Gian Paolo Panini) Carlieri elaborò ben presto modelli compositivi ben riconoscibili variandoli in funzione del formato, e un repertorio di soggetti ispirato alle Scritture e alla mitologia classica. Frequente il motivo di putti festanti che compare nel nostro dipinto, come pure il grande vaso (privo di riferimenti specifici all’antico) e l’abbondante vegetazione sullo sfondo. Fra i numerosi possibili confronti citiamo in particolare i dipinti nella Walters Art Gallery di Baltimora, già riconosciuti a Carlieri da Federico Zeri, e un dipinto passato a Londra da Sotheby’s (D.R. Marshall, 2004, cit., AC 50, fig. 63 e AC 43, fig. 68).
     

  • Scuola veneta, sec. XVIIEPISODIO BIBLICOolio su tela, cm 106x132  
    Lotto 58

    Scuola veneta, sec. XVII
    EPISODIO BIBLICO
    olio su tela, cm 106x132
     

  • Alessandro Varotari detto Il Padovanino(Padova 1588-Venezia 1649) VENERE ALLO...
    Lotto 59

    Alessandro Varotari detto Il Padovanino
    (Padova 1588-Venezia 1649)
    VENERE ALLO SPECCHIO CON SATIRO E AMORINO
    olio su tela, cm 165x121
     

  • Jacopo Vignali(Pratovecchio, Arezzo 1592 - Firenze 1664)MADONNA CON BAMBINO...
    Lotto 60

    Jacopo Vignali
    (Pratovecchio, Arezzo 1592 - Firenze 1664)
    MADONNA CON BAMBINO IN UN PAESAGGIO
    olio su tela, cm 98x79,5
     
    Corredato da parere scritto di Francesca Baldassari, Firenze, 3 dicembre 2010
     
    Nella bella tela, giunta fin qui inedita, é raffigurata la Vergine che tiene il Bambino in grembo e lo osserva giocare con la croce, simbolo del suo destino. La Madre e il Bambino sono delineati sullo sfondo di un rudere, dietro cui si apre un paesaggio che presenta fronde minute e particolareggiate. I caratteri fisionomici dei protagonisti, la stesura pittorica fluida e soffice, i colori vivaci e la resa del paesaggio, meditata sul Cigoli e su Cristofano Allori, consentono di riconoscere l'autore del dipinto in Jacopo Vignali, uno dei protagonisti della pittura fiorentina del Seicento.
    L'influenza ancora predominante del maestro Matteo Rosselli, nella cui bottega fiorentina Jacopo era entrato verosimilmente nel 1614, anno del suo trasferimento dal Casentino al capoluogo mediceo, e le affinità  stilistiche con il condiscepolo Lorenzo Lippi consentono di proporre una datazione della tela in esame nella prima attività  della lunga e proficua carriera dell'artista.
    All'interno del catalogo pittorico di Vignali, il dipinto offre i confronti più significativi con il Battesimo di Cristo già nella collezione Bigongiari a Firenze e oggi presso la Caripit di Pistoia, documentato nel 1627, anno in cui il pittore ricevette il saldo da Giovanni Battista Strozzi per la pala, destinata alla cappella della villa al Boschetto, nel popolo di San Pietro in Monticelli, nei dintorni fiorentini. I tratti teneri e addolciti della Vergine sono simili a quelli adoperati per il Cristo del Battesimo oggi a Pistoia, mentre il volto paffuto, con il nasino appuntito, del Bambino, é ripetuto negli angeli in volo che recano i fiori. Il tono sentimentale sereno della tela corrisponde a quello che caratterizza la produzione di Vignali del secondo decennio del Seicento, prima che la terribile peste fiorentina del 1630 facesse assumere alla sua pittura un timbro più dolente e drammatico.
    Queste considerazioni stilistiche inducono a collocare la Madonna con il Bambino intorno alla metà  del secondo decennio.
    Il formato e il soggetto dell'opera indicano una destinazione alla devozione privata che attualmente sfugge, considerata anche l'assenza di un dipinto con questo tema nella preziosa biografia antica, l'unica disponibile sul pittore, scritta nel 1753 dall'erudito Sebastiano Benedetto Bartolozzi che ebbe l'opportunità  di sfogliare il registro di bottega, oggi disperso, di Vignali.

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  • 21 aprile 2015 ore 15:30 Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 107 (1 - 107)