ASTA 357 - DIPINTI ANTICHI dal XVI al XIX secolo

ASTA 357 - DIPINTI ANTICHI dal XVI al XIX secolo

giovedì 13 novembre 2025 ore 15:00 (UTC +01:00)
Asta
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Lotti dal 49 al 72 di 211
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  • Pier Leone Ghezzi (ambito di)
(Roma 1674 - 1755)
    Lotto 49

    Pier Leone Ghezzi (ambito di)
    (Roma 1674 - 1755)

    Cerimonia della lavanda dei piedi prima della Missa in Coena Domini
    Olio su tela
    cm. 122x170. Con cornice antica

    Collezione privata, Marche.

  • Peter Paul Rubens (cerchia di)
(Siegen 1577 - Anversa 1640)
    Lotto 50

    Peter Paul Rubens (cerchia di)
    (Siegen 1577 - Anversa 1640)

    Studio per due teste di carattere
    Oil su tela
    cm. 47x61. Con cornice


  • Jusepe de Ribera (bottega di)(Xàtiva 1591 - Napoli 1652)
    Lotto 51

    Jusepe de Ribera (bottega di)
    (Xàtiva 1591 - Napoli 1652)

    San Francesco orante
    Olio su tela
    cm. 76x63,5. Con cornice antica
    Il dipinto è accompagnato da una relazione di restauro eseguita dallo studio "Consulenze d'arte e di restauro dipinti antichi e dell'Ottocento" di Castel Gandolfo, che propone di collocare la datazione dell'opera nella prima metà del Seicento.

    Il dipinto ripropone un tema iconografico che Ribera affrontò a più riprese: il San Francesco in preghiera ripreso frontalmente, del quale elabora due varianti iconografiche essenziali, legate all'attributo tenuto in mano dal santo: il teschio, oppure, come nel caso qui in oggetto, il crocifisso. Prototipo del tipo con il teschio è considerato l'esemplare firmato e datato 1643 oggi a Palazzo Pitti, più volte replicato; del tipo con il crocifisso dovrebbe essere riconosciuta come totalmente autografa la versione passata da Dorotheum a Vienna il 24/04/2024, firmata e datata 1648. Di questa è nota qualche altra redazione uscita nel quinto decennio dall'atelier napoletano del maestro sotto il suo stretto controllo, a cui va ora ad aggiungersi il nostro esemplare, di bella qualità e sin qui inedito.

  • Pacecco de Rosa
(Napoli 1607 - Napoli 1656)
    Lotto 52

    Pacecco de Rosa
    (Napoli 1607 - Napoli 1656)

    Maddalena in meditazione
    Olio su tela
    cm. 76x58,5. Con cornice antica
    Il dipinto è accompagnato da un'expertise del prof. Nicola Spinosa.

    Questo intenso dipinto, in ottimo stato di conservazione, è stato ricondotto a Pacecco De Rosa da Nicola Spinosa, che vi ha riconosciuto con sicurezza i caratteri stilistici e qualitativi tipici della piena maturità dell’artista. La Maddalena, colta nel momento della meditazione e del pentimento, regge un teschio – simbolo della caducità umana – e posa la mano sul petto in gesto di contrizione. La tela mostra una resa pittorica morbida e luminosa, attenta alla resa naturalistica e alla definizione dei volumi, con inserti di natura in posa che accentuano l’atmosfera raccolta e interiorizzata. L’opera si colloca intorno agli anni centrali del Seicento, nel periodo in cui Pacecco, formatosi accanto a Filippo Vitale, suo patrigno, assimila gli esempi di Massimo Stanzione e apre il suo linguaggio al classicismo di Guido Reni e del Domenichino. Confronti puntuali si trovano nella Sant’Orsola già alla Galleria Caylus di Madrid e nella Santa Caterina d’Alessandria in collezione privata (cfr. N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli: da Caravaggio a Massimo Stanzione, Napoli  2010, pp. 231 e 235).

  • Andrea Vaccaro (attribuito a)
(Napoli 1604 - Napoli 1670)
    Lotto 53

    Andrea Vaccaro (attribuito a)
    (Napoli 1604 - Napoli 1670)

    Santa Cecilia o Allegoria della Musica
    Olio su tela
    cm. 99x73. Con cornice
    Questa tela di raffinata fattura esprime la felice coesistenza, nella pittura napoletana di metà Seicento, di una tenace persistenza di temperato naturalismo, in senso lato post-caravaggesco, con una meditata adesione alla cultura classicista, sotto l'influsso di Guido Reni, Simon Vouet e Nicolas Poussin. Tale combinazione di ingredienti caratterizza tanta produzione di Massimo Stanzione, Bernardo Cavallino, Francesco Guarino e Andrea Vaccaro, al quale la bella Santa Cecilia (o Allegoria della Musica) qui in oggetto va riferita. La scena è costruita con una regia luministica sapientemente teatrale, che fa emergere la figura da un ombra profonda, esaltando il candido incarnato della figura femminile e il blu squillante del suo vestito, elegantemente accordato con il manto rossastro che le gira attorno avvolgendola morbidamente. La vaghezza sognante dell'espressione e la purezza virginale del volto di mediterranea bellezza, come pure la soda plasticità del busto e le mani carnose sono altrettanti marchi di fabbrica che collegano la nostra tela ad altre giovani protagoniste di opere del Vaccaro, quali la Lucrezia già in asta Christie's Londra, le fanciulle danzanti che accompagnano David con la testa di Golia del Palazzo Reale di Napoli, la santa nel Martirio di S. Agata già nella Galerie Giovanni Sarti a Parigi o la Giuditta con testa di Oloferne in collezione privata a Napoli.
    BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO:
    R. Lattuada, "I percorsi di Andrea Vaccaro", in M. Izzo, Nicola Vaccaro (1640-1709), Todi 2009, pp. 49-108.

  • Onorio Marinari
(Firenze 1627 - 1715)
    Lotto 55

    Onorio Marinari
    (Firenze 1627 - 1715)

    Maria Maddalena
    Olio su tela
    cm. 74x56,5
    Il dipinto è stato attribuito a Onorio Mrinari dalla prof. Francesca Baldassari tramite parere orale alla proprietà.

  • Francesco Solimena (attribuito a)
(Serino 1657 - Napoli 1747)
    Lotto 56

    Francesco Solimena (attribuito a)
    (Serino 1657 - Napoli 1747)

    Apelle ritrae Campaspe alla presenza di Alessandro Magno
    Olio su rame
    cm. 39x52. Con cornice
    Il dipinto è una versione di notevole qualità di una felice composizione di Francesco Solimena nota in almeno altre tre redazioni. Due di esse sono eseguite su supporto di rame come il presente esemplare e sono oggi rispettivamente a Chatsworth House nel Devonshire e presso la collezione Valerio a Ginevra, mentre a Palazzo Madama in Roma si conserva una versione su tela di grande misura. Le tre versioni, alle quali si aggiunge ora la nostra, ripropongono la brillante invenzione pressoché immutata, fatte salve minime varianti, e si presentano sempre in coppia con il soggetto pendant di Zeusi che ritrae le fanciulle di Crotone per dipingere l'immagine di Venere: ed è altamente presumibile che anche il nostro dipinto sia nato in abbinamento a quell'altro tema per molti versi gemello e come il nostro derivato dal racconto della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
    BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO:
    N. Spinosa, Francesco Solimena (1657-1747) e le arti a Napoli, Roma 2018, n. 69a-f, pp. 234-236.

  • Giovanni Serodine
(Ascona 1600 - Roma 1631)
    Lotto 57

    Giovanni Serodine
    (Ascona 1600 - Roma 1631)

    Anziano filosofo
    Olio su tela
    cm. 89x68. Con cornice antica
    Il dipinto è accompagnato dagli studi critici del prof. Daniele Benati e del prof. Andrei L. Bliznukov, i quali indipendentemente hanno attribuito l'opera a Giovanni Serodine.

    Nella tradizione caravaggesca, e segnatamente nella pittura dei Ribera e dei suoi seguaci, il personaggio che mostra vesti lacere e un aspetto da mendicante è spesso da intendere come un filosofo d’indirizzo stoico, indifferente ai beni terreni e alle avversità della sorte, catturato da una ricerca interiore puramente spirituale. Apparentandosi idealmente a tante figure di miserabili che popolano la pittura naturalista di primo Seicento, il protagonista di questa tela impressionante esibisce un povero cappuccio rossastro, reso con una pennellata energica e vibrante mirabilmente materica. Analoga libertà di stesura si apprezza nella definizione delle carni flaccide del torace e nelle pieghe del manto. Gli autorevoli studi che accompagnano convengo nel riconoscere l’autore di questo dipinto superbo, del tutto inedito, in Giovanni Serodine: anzi, Daniele Benati si riferisce ad esso come ad una delle prove più intense ed emozionanti alla fine del suo breve percorso.
    Il riferimento all’artista ticinese - il cui catalogo, com’è noto, annovera un numero esiguo di opere certe - trova conforto dal confronto con la grande Incoronazione della Vergine e santi eseguita per l’altare maggiore della parrocchiale di Ascona intorno al 1628, nella quale il san Sebastiano all’estrema destra presenta una muscolatura cascante assai prossima a quella del nostro filosofo. Se nelle sue prime prove, come il Cristo che rimprovera i figli di Zebedeo della parrocchiale di Ascona, datata 1623, Serodine mostra un certo ossequio ai modi del Caravaggio, l’artista presto se ne distacca lungo un percorso potentemente personale, che procede dalle tre tele di soggetto sacro eseguite nel 1625 per Asdrubale Mattei, oggi tra il Musée du Louvre a Parigi (Gesù tra i dottori), la National Gallery of Scotland a Edimburgo (Il tributo della moneta) e la Galleria nazionale di Palazzo Barberini a Roma (I santi Pietro e Paolo condotti al martirio), sino alle due pale per San Lorenzo fuori le Mura e la Madonna della Mercede (Rancate, Pinacoteca Züst), nonché la misteriosa Allegoria della Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Attraverso le opere indicate, la traiettoria artistica di Serodine si caratterizza per una progressiva accelerazione della pennellata, capace di rileggere la lezione di Caravaggio in una chiave incisivamente pittorica, che supera le ricerche di Orazio Borgianni secondo una linea di sviluppo che anticipa i modi di Rembrandt. La libertà con cui è condotta la pala di Ascona si ritrova in altri passaggi del dipinto in esame: il modo con cui la barba nera del nostro filosofo si sovrappone all’incarnato, impastandosi con esso, torna nel san Paolo, i cui capelli danno luogo a un effetto analogo contro il cielo chiaro, così come i solchi neri sulla pelle del torace e nell’incavo dell’ascella del filosofo si possono confrontare con quelli che scavano violentemente le ombre dei mantelli dei santi di Ascona. La libertà di stesura va di pari passo con la ricerca espressiva, inducendo il pittore a conferire ai suoi personaggi fisionomie inquiete e talora stralunate, in una ricerca di inclinazioni caratteriali di straordinaria forza inventiva.


  • Bernardo Cavallino
(Napoli 1616 - 1656)
    Lotto 58

    Bernardo Cavallino
    (Napoli 1616 - 1656)

    Sant'Antonio da Padova con il Bambino
    Olio su tavola
    cm. 61x38
    Il dipinto è accompagnato da un'expertise del prof. Nicola Spinosa. 

    Questo raffinato dipinto su tavola, inedito e in discreto stato di conservazione, è stato riconosciuto da Nicola Spinosa come opera autografa di Bernardo Cavallino, e rappresenta una preziosa variante, di dimensioni ridotte e con la composizione invertita, della celebre tela con lo stesso soggetto conservata al Museo di Capodimonte a Napoli. L’opera raffigura la visione mistica di Sant’Antonio da Padova, in preghiera davanti al Bambino Gesù, che gli appare circonfuso di luce. 
    L’atmosfera raccolta e la resa dei volti, insieme ai raffinati effetti chiaroscurali, restituiscono quella delicata grazia espressiva e luministica che caratterizza la produzione matura di Cavallino, dopo il 1645, negli anni della sua maggiore attenzione a modelli classicisti, alla contemporanea pittura veneta e alla lezione di Van Dyck. Il tono di poesia intima, la calibrata dolcezza dei gesti e l'accuratezza nella raffigurazione degli oggetti – come il volume aperto e il giglio bianco nella mano del Bambino – rivelano la sensibilità raffinata dell’artista, erede della scuola naturalista napoletana, ma capace di tradurla in chiave lirica e sentimentale.
    Nicola Spinosa accosta questa tavola ad alcuni tra gli esiti più eleganti del pittore, come la Santa Cecilia in Estasi di Capodimonte e le figure femminili dei suoi capolavori conservati a Birmingham, Boston, Ottawa e Rotterdam. Il nostro dipinto, eseguito probabilmente per una raccolta privata, rappresenta una toccante testimonianza di quella pittura devozionale colta e meditativa che rese Cavallino uno degli assoluti protagonisti della scuola napoletana del Seicento.

  • Mattia Preti
(Taverna 1613 - La Valletta 1699)
    Lotto 59

    Mattia Preti
    (Taverna 1613 - La Valletta 1699)

    Giobbe sul letamaio visitato dai suoi tre amici
    Olio su tela
    cm. 119x169. Con cornice
    Il dipinto è stato indipendentemente confermato a Mattia Preti dal Prof. Nicola Spinosa e dal Prof. Stefano Causa con comunicazioni alla proprietà.

    Pur essendo un soggetto piuttosto raro nella pittura religiosa del Seicento, Mattia Preti si cimentò a più riprese nella rappresentazione di Giobbe nel letamaio in epoche diverse della sua lunghissima attività. In particolare, il pittore predilesse il brano del Libro di Giobbe in cui si narra che tre amici, avendo saputo della drammatica situazione in cui si versava, decisero di recarsi a visitare il patriarca per consolarlo e con lui ebbero una lunga e controversa discussione intorno ai motivi della sua sofferenza. Ritroviamo questo soggetto più volte nel corpus di Mattia Preti, a partire dalla versione oggi nel Musée Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles, dalla quale derivano sotto il profilo compositivo le redazioni successive oggi al Museo Nazionale d'Abruzzo dell'Aquila e quella ulteriormente variata del Palazzo Arcivescovile di Siviglia. E' proprio con quest'ultima che la potente rappresentazione che qui si illustra evidenza le più strette relazioni formali e stilistiche, riproponendo la figura di un Giobbe dalle vesti lacere e dall'incarnato cereo, ma insolitamente energico e giovanile, proposto di profilo, scorciato e girato quasi di schiena, in una posizione sottostante al gruppo dei tre amici coi quali è intento a discutere. Una datazione nel corso dell'ottavo decennio, come per le versioni dell'Aquila e di Siviglia, dovrebbe risultare la più opportuna per questa tela impressionante, in cui rifulge la scultorea plasticità delle figure e l'eloquente teatralità della composizione.


  • Corrado Giaquinto (attribuito a)
(Molfetta 1703 - Napoli 1765)
    Lotto 60

    Corrado Giaquinto (attribuito a)
    (Molfetta 1703 - Napoli 1765)

    Riposo dalla fuga in Egitto
    Olio su tela
    cm. 99x65. Con cornice
    Il dipinto costituisce probabilmente il modello per la fortunata composizione della grande tela che Corrado Giaquinto eseguì entro il 1738 per la cappella di S. Giuseppe della Chiesa di Santa Teresa a Torino, assieme ad un'altra, analoga per formato e misura, raffigurante il Transito di S. Giuseppe. Giaquinto realizzo varie redazioni di questa complessa invenzione compositiva, tra cui si segnala la versione proveniente dalla collezione Busiri Vici, oggi conservata al Museo del Louvre di Parigi, generalmente considerata il bozzetto preparatorio per la pala d'altare. Diversamente da quest'ultimo, il dipinto qui in oggetto presenta una fattura decisamente più rifinita, come si conviene a un modello, e mostra già la sagoma centinata al pari della tela eseguita per l'altare della chiesa. 

  • Jan Anton Garemijn (attribuito a)
(Bruges 1712 - 1799)
    Lotto 61

    Jan Anton Garemijn (attribuito a)
    (Bruges 1712 - 1799)

    Paesaggio con gioco di putti presso una fontana
    Olio su tela
    cm. 47x181,5. Con cornice

    Collezione privata, Roma.

  • Carlo Dolci
(Firenze 1616 - 1686)
    Lotto 62

    Carlo Dolci
    (Firenze 1616 - 1686)

    Angelo annunziante
    Olio su tela ottagonale
    cm. 72x60. Con cornice antica
    Il dipinto è accompagnato da un'expertise del prof. Sandro Bellesi.

    Questo raffinatissimo dipinto è stato ricondotto a Carlo Dolci dal prof. Sandro Bellesi, che ne riconosce pienamente, per i caratteri stilistici e qualitativi, la mano del maestro fiorentino. L’opera, proveniente da una collezione privata toscana e in ottimo stato di conservazione, rivela sin dal primo sguardo la perizia tecnica e la sensibilità luministica che fecero di Dolci uno dei protagonisti assoluti della pittura devozionale del Seicento.
    Su fondo scuro e in primissimo piano, il busto di un giovane arcangelo dai tratti efebici e dallo sguardo assorto, è identificabile, per la posa e per la presenza dei candidi gigli, simbolo di purezza, con Gabriele annunciante. La figura, descritta con finezza quasi fotografica, rivela l’accuratezza minuziosa propria dell’artista nella resa dei particolari: dalla morbida chioma dei capelli ramati, alle sete iridescenti, fino alle sfumature dei gigli, colti nei diversi stadi di fioritura.
    Come riporta il prof. Bellesi, l’opera trova stringenti riscontri nell’Angelo annunziante già nella collezione Feroni, oggi alle Gallerie degli Uffizi, con cui condivide l’impostazione compositiva e la resa levigata degli incarnati; si distingue da questo per evidenti varianti nel volto, più maturo e intensamente ombreggiato, probabilmente dovuto ad un diverso modello dal vivo. Confronti puntuali sono inoltre individuabili nelle tele con Santa Maria Maddalena nelle collezioni Ducrot a Roma e Corsini a Firenze e ancora nella Vergine dipinta per la pala, oggi frammentaria, eseguita per la chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Cennano, presso Montevarchi.
    Particolarmente raffinata è la resa dei gigli, la cui esecuzione trova termini di confronto in altre opere autografe, come il San Nicola da Tolentino di Palazzo Pitti e la Sincerità del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Sulla base dei confronti stilistici e in assenza di documentazione d’archivio, il prof. Bellesi propone una datazione dell'opera alla prima metà degli anni Cinquanta del Seicento.

  • Jean Jouvenet (cerchia di)
(Rouen 1644 - Parigi 1717)
    Lotto 63

    Jean Jouvenet (cerchia di)
    (Rouen 1644 - Parigi 1717)

    a) Cena a casa di Simone il Fariseo; b) La resurrezione di Lazzaro. Coppia di dipinti
    Olio su tela
    cm. 47x59. Con cornice
    Il dipinto (a) deriva strettamente dall'opera di Jean Jouvenet con medesimo soggetto, eseguito nel 1706 per la chiesa di Saint-Martin-des-Champs, e oggi conservato al Musée des Beaux-Arts di Lione. Il dipinto (b) deriva strettamente dall'opera di Jean Jouvenet con medesimo soggetto, eseguito nel 1707 per la chiesa di Saint-Martin-des-Champs, oggi conservato al Museo del Louvre di Parigi, noto anche nella redazione, di formato minore, oggi al County Museum of Art di Los Angeles.

  • Paolo Anesi
(1697 - 1773)
    Lotto 64

    Paolo Anesi
    (1697 - 1773)

    a) Veduta di fantasia della campagna romana, con pescatori presso torrente e borgo abitato; b) Veduta di fantasia della campagna romana, con pescatori, cascatelle e tempietto circolare. Coppia di dipinti
    Olio su tela
    cm. 31x48 cad. Con cornice

    Collezione privata Bassi, Roma.

  • Corrado Giaquinto
(Molfetta 1703 - Napoli 1765)
    Lotto 65

    Corrado Giaquinto
    (Molfetta 1703 - Napoli 1765)

    Sant'Agnese
    Olio su tela
    cm. 40x31,3. Con cornice
    Questo raffinato dipinto di destinazione privata raffigura a mezzo busto Sant’Agnese vergine e martire accompagnata dall’agnello, suo attributo distintivo, che solleva una zampa sulle gambe della fanciulla assisa e indirizza lo sguardo verso la palma. L’ovino appare dipinto dal vivo con grumi materici di colore che mostrano echi della pittura animalista di Rosa da Tivoli. La nostra Sant’Agnese è trasformata qui in un’arcadica pastorella, da cui però trapelano in controluce anche le valenze morali della figura allegorica della Mansuetudine. Dalla tela emerge la vasta cultura figurativa di Giaquinto, che combina i riferimenti a Solimena con un raffinato colorismo di marca veneta e suggestioni romane che coinvolgono Luigi Garzi e Benedetto Luti e indirizzano l’opera verso un elegante registro classico. Evidenti i legami stilistici che accostano il nostro dipinto a opere certe del Giaquinto come l’Allegoria della Pace della Casita del Principe dell’Escorial, l’Immacolata Concezione delle Gallerie dell’Accademia di San Luca in Roma, la Madonna della Pietà in collezione privata a Molfetta o l’Allegoria della Prudenza, della collezione della Cattolica Popolare di Molfetta.

  • Francesco Solimena (bottega di)
(Serino 1657 - Napoli 1747)
    Lotto 66

    Francesco Solimena (bottega di)
    (Serino 1657 - Napoli 1747)

    San Bonaventura riceve il Gonfalone del Santo Sepolcro dalla Vergine
    Olio su tela
    cm. 102x75. Con cornice a listello
    La tela è una buona replica di bottega del grande dipinto di Francesco Solimena, firmato e datato 1710, eseguito per la confraternita del Gonfalone di Aversa e oggi nella Cattedrale di San Paolo. A testimonianza della sua brillante riuscita, la composizione fu più volte riproposta dallo stesso Solimena e della sua prolifica bottega, con destinazione ecclesiastica, ma soprattutto, come presumibilmente nel nostro caso, per committenti privati (vedi N. Spinosa, Francesco Solimena e le arti a Napoli, Roma 2018, n. 168, pp. 402-403).

  • Niccolò Codazzi
(Napoli 1642 - Genova 1693)
    Lotto 67

    Niccolò Codazzi
    (Napoli 1642 - Genova 1693)

    a) Capriccio architettonico con Cristo e la Maddalena; b) Capriccio architettonico con Cristo e la Samaritana al pozzo. Coppia di dipinti
    Olio su tela
    cm. 49x66 cad. Con cornice
    Il dipinto (b) reca sigla in basso a destra in corrispondenza di un lato della fontana: "NC".
    Collezione privata Bassi, Roma.

  • Artista attivo a Venezia, prima metà XIX secolo
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    Lotto 68

    Artista attivo a Venezia, prima metà XIX secolo
    ()

    Veduta di Punta della Dogana e San Giorgio Maggiore con l'arrivo di una imbarcazione
    Olio su tela
    cm. 97,5x121

    Collezione privata, Roma.

  • Nicola Levoli (attribuito a)
(Rimini 1728 - 1801)
    Lotto 69

    Nicola Levoli (attribuito a)
    (Rimini 1728 - 1801)

    a) Natura morta con uva, zucche, pesche e un serpente; b) Natura morta con cavolo, sedano, melegrane e fichi. Coppia di dipinti
    Olio su tela
    cm. 72x108,5 cad. Con cornice
    Questa elegante coppia di nature morte con ortaggi in un interno di cucina, può essere riferita a Nicola Levoli. Vi ritroviamo, infatti, la sensibilità realista, l’armonia cromatica, l'equilibrata compostezza della composizione, il registro meditativo e quasi astratto che costituiscono caratteri tipici dell’artista, e che conferiscono alle sue nature morte anche il valore di preziose fotografie della vita quotidiana che il pittore restituisce con sguardo lucidamente analitico.

  • Antonio Calza (attribuito a)
(Verona 1653 - Verona 1725)
    Lotto 70

    Antonio Calza (attribuito a)
    (Verona 1653 - Verona 1725)

    Battaglia di cavalieri
    Olio su tela
    cm. 56,5x100. Con cornice

  • Artista olandese, XVII - XVIII secolo
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    Lotto 71

    Artista olandese, XVII - XVIII secolo
    ()

    Scena di cortile con figure, animali e chiesa sullo sfondo
    Olio su tela
    cm. 76x96,5. Con cornice

  • Francesco Solimena (bottega di)
(Serino 1657 - Napoli 1747)
    Lotto 72

    Francesco Solimena (bottega di)
    (Serino 1657 - Napoli 1747)

    Incontro tra Enea e Didone
    Olio su tela
    cm. 75x101. Con cornice
    La nostra tela è una replica coeva di ottima qualità del dipinto di Francesco Solimena oggi conservato alla National Gallery di Londra, la cui esecuzione viene fissata da Nicola Spinosa al 1708-1710. Nella sua recente monografia sul pittore, lo studioso segnala che "della tela della National Gallery di Londra sono note almeno tre copie d'atelier di ridotte dimensioni e con alcune varianti [la prima delle quali] identificata nel 2000 in una privata raccolta italiana (cm. 75x101) (...)" (Spinosa 2018, p. 393). Sebbene non riprodotta, è presumibile che tale copia d'atelier sia da identificare con il presente esemplare, stante l'assoluta equivalenza delle misure, la presenza di alcune piccole differenza rispetto al superbo autografo londinese e l'adesione fedele allo stile del maestro.
    BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO:
    N. Spinosa, Francesco Solimena e le arti a Napoli, Roma 2018, n. 161, pp. 392-393.
    Collezione privata, Campania.

  • Artista lombardo, fine XVII - inizio XVIII secolo
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    Lotto 73

    Artista lombardo, fine XVII - inizio XVIII secolo
    ()

    Natura morta di caccia con leprotto, volatili e fucile
    Olio su tela
    cm. 97x58. Con cornice antica

    Collezione privata, Marche.

Lotti dal 49 al 72 di 211
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ASTA 357 - DIPINTI ANTICHI dal XVI al XIX secolo

Palazzo Caetani Lovatelli - Piazza Lovatelli, 1 Roma 00186, gio 13 Novembre 2025


PER INFORMAZIONI:

l.bortolotti@bertolamifineart.com

p.aloisio@bertolamifineart.com

Sessioni

  • 13 novembre 2025 ore 15:00 357 - DIPINTI ANTICHI dal XVI al XIX secolo (1 - 212)

Esposizione

Esposizione:

I lotti saranno visibili dal 7 al 12 novembre presso la sede di Palazzo Caetani Lovatelli, piazza Lovatelli, 1

nei seguenti orari:

Dal 7 al 9 novembre 15:00 - 18:30

Dal 10 al 12 novembre 10:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30

Pagamenti e Spedizioni

 La consegna dei lotti al di fuori dei confini italiani potrebbe essere soggetta alle norme stabilite dal Codice dei Beni Culturali (Dlgs. 42/2004 e ss.mm.ii.) in materia di esportazione dei beni di interesse culturale. Pertanto, nel caso in cui il bene acquistato presentasse caratteristiche tali da richiedere per la sua uscita definitiva dal territorio della Repubblica Italiana una qualsiasi forma di autorizzazione ministeriale, i tempi di rilascio di tale autorizzazione saranno regolati dall’Ufficio Esportazione oggetti d’antichità e d’arte del Ministero della Cultura.

Tali tempi di rilascio vanno mediamente calcolati nell’ordine di 60/90 giorni dal giorno dell’apertura della pratica per un Attestato di Libera Circolazione (art.68 del Codice dei Beni Culturali) e di 30 giorni per un’Autocertificazione. La casa d’aste declina ogni responsabilità per eventuali ritardi nella chiusura della pratica, ritardi addebitabili soltanto alle autorità ministeriali competenti. La pratica viene aperta solo all’avvenuto pagamento del bene e dietro esplicita autorizzazione dell’acquirente.


I lotti aggiudicati entrano in consegna dal momento del pagamento dell’intero prezzo.

Le modalità di consegna vanno concordate con la responsabile dell’Ufficio Logistica, Alessandra Tabacco:

 a.tabacco@bertolamifineart.com


Ritiro in sede

Il ritiro in sede è possibile solo su appuntamento da concordare con Alessandra Tabacco.

Gli appuntamenti vengono fissati nei giorni e negli orari lavorativi. Sono pertanto esclusi il sabato, la domenica e i giorni festivi.


Si precisa che Bertolami Fine Art non dispone di un autonomo servizio di spedizione dei lotti.

È però in grado di assistere l’acquirente mettendolo in contatto con corrieri specializzati, già sperimentati dalla casa d’aste con risultati soddisfacenti, a cui l’acquirente potrà richiedere un preventivo gratuito e senza impegno.

L’acquirente è comunque libero di affidare la spedizione a corrieri di sua fiducia.

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Condizioni di vendita

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Commissioni

L’acquirente corrisponderà a Bertolami Fine Art una commissione calcolata in percentuale sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto. Tale commissione viene così calcolata:

quanto al 28% per la parte di prezzo sino a € 10.000;

quanto al 26% per la parte di prezzo da € 10.001 a € 400.000;

quanto al 24% per la parte di prezzo da € 400.001 in su.

Sui lotti acquistati tramite partecipazione on line sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner si applicherà un’ulteriore commissione così quantificata:

www.bertolamifineart.com +1,5% del prezzo di aggiudicazione

Arsvalue + 0 % del prezzo di aggiudicazione

Bidspirit + 1,5 % del prezzo di aggiudicazione

Drouot + 3 % del prezzo di aggiudicazione

Invaluable + 5 % del prezzo di aggiudicazione

Liveauctioneers + 5 % del prezzo di aggiudicazione

Altre Informazioni

L’asta sarà battuta il 13 novembre 2025 a partire dalle ore 15:00 CET presso la sede di Bertolami Fine Art S.r.l. in Piazza Lovatelli, 1 – Roma.


1. Modalità di partecipazione

Sono previste le seguenti modalità di partecipazione: di persona presso i locali in cui l’asta sarà battuta; telefonica; online previa registrazione sul nostro sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner (vedi elenco sotto riportato); tramite offerta scritta fatta pervenire entro le 12:30 CET di giovedì 13 novembre.   


a. Partecipazione in sala

I clienti non conosciuti e che non si fossero già registrati dovranno essere provvisti di un valido documento di identità.


b. Partecipazione telefonica

É possibile fare le proprie offerte durante l’asta tramite telefono guidati da un nostro operatore. Per accedere a questa modalità di partecipazione sarà necessario prenotarsi entro le 12,00 CET giovedì 13 novembre specificando i lotti per i quali si intende entrare in gara e un recapito telefonico. I clienti così prenotati saranno chiamati al numero di telefono da loro indicato alcuni lotti prima di quelli per cui avranno manifestato interesse.

La prenotazione per la partecipazione telefonica ha il valore di un’offerta scritta alla base d’asta indicata in catalogo.

Per prenotare la partecipazione telefonica compilare l’apposito modulo di offerta (Per info: T +39 06.32609795 - +39 06.3218464 - info@bertolamifineart.com).


c. Partecipazione online attraverso il nostro sito o i portali partner

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta registrandosi sul nostro sito www.bertolamifineart.com oppure sui seguenti portali partner:

Arsvalue (www.arsvalue.com)

Bidspirit (www.bidspirit.com)

Drouot (www.drouot.com)

Invaluable (www.invaluable.com)

Live Auctioneers (www.liveauctioneers.com) 

Bidinside (www.bidinside.com)

L’iter di registrazione sul sito www.bertolamifineart.com richiede l’inserimento delle copie dei documenti d’identità così come richiesto dal sistema operativo e può ritenersi completato solo dopo aver ricevuto una e-mail di convalida da parte della casa d’aste.


Richiesta assistenza

In caso di difficoltà nel portare a termine il processo di registrazione oppure in caso di mancata ricezione del messaggio mail di convalida, richiedere assistenza ai seguenti recapiti:

info@bertolamifineart.com - +39 06 32609795


d. Partecipazione tramite offerta scritta

È infine possibile formulare le proprie offerte per iscritto compilando l’apposito modulo di offerta per procura o anche tramite testo libero. Le offerte scritte dovranno essere ricevute da Bertolami Fine Art entro le 12,30 CEST di giovedì 13 novembre e potranno essere trasmesse tramite e-mail (info@bertolamifineart.com), per posta o consegnate presso i nostri uffici di Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma. L’offerta scritta ha il valore di autorizzazione al banditore ad effettuare offerte per conto del firmatario.


2. Esposizione

I lotti saranno esposti dal 7 al 12 novembre nei seguenti orari:

Dal 7 al 9 novembre 15:00 - 18:30

Dal 10 al 12 novembre 10:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30


Presso Palazzo Caetani Lovatelli, Piazza Lovatelli,1 Roma


3. Offerte pre asta

Dalla data di pubblicazione del catalogo online sino alle 12:30 CET di giovedì 13 novembre sarà possibile:

- cominciare a effettuare offerte sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner come elencati al punto c del paragrafo 1

- inviare le offerte scritte di cui al punto d del paragrafo 1

Nel caso di:

- unica offerta pre asta su un lotto

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato alla base d’asta anche ove l’unica offerta pervenuta fosse di importo superiore (l’importo dell’offerta pre asta indica infatti l’offerta massima che l’offerente è disposto ad effettuare)

Esempio: base d’asta € 1.000 – Unica offerta pre-asta € 1.500 – Aggiudicazione a € 1.000


 - offerte pre asta multiple dello stesso importo su uno stesso lotto

 In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta con data anteriore.


- offerte pre asta multiple dello stesso importo su uno stesso lotto effettuate su portali diversi

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, se le offerte dello stesso importo sono state effettuate su portali diversi, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta pervenuta sul sito www.bertolamifineart.com anche se tale offerta fosse stata effettuata in data posteriore alle offerte effettuate sul portale partner Bidinside.


 - offerte pre asta multiple di importi diversi su un medesimo lotto

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta più alta a un prezzo di aggiudicazione calcolato aggiungendo all’importo dell’offerta immediatamente inferiore un incremento prestabilito nella tabella pubblicata in calce (Tabella A)

Esempio: offerta cliente A €1.270, offerta cliente B € 1800. Vince il cliente B non al prezzo di aggiudicazione di € 1.800 ma di € 1.370. Viene cioè applicato all’importo dell’offerta immediatamente inferiore l’incremento automatico di € 100 previsto dalla tabella quando le offerte sono comprese nello scaglione € 1.000-1.999.


4. Modalità e tempi di pagamento

Gli acquirenti dei lotti vincenti potranno scegliere tra le seguenti modalità di pagamento:

- carta di credito (Visa, MasterCard e American Express);

- Paypal

- Bonifico bancario a favore di Bertolami Fine Art S.r.l.

(nel caso di pagamenti effettuati tramite bonifico extra-europeo aggiungere €10 all’importo della fattura)

- contanti (entro il limite legalmente consentito);

- solo per i clienti conosciuti:

 assegno bancario non trasferibile o assegno circolare intestato a Bertolami Fine Art s.r.l.

- assegno bancario non trasferibile o circolare intestato a Bertolami Fine Art s.r.l. 

 (nel caso di pagamenti  effettuati tramite assegni esteri aggiungere € 10 all’importo della fattura);

Il pagamento dei lotti acquistati dovrà essere effettuato entro 5 giorni dalla ricezione della fattura.

In caso di ritardato pagamento, dal trentunesimo giorno dalla data dell’aggiudicazione sarà applicata una penale pari all’1%/mese sull'importo della fattura non pagata.

Rilanci

  • da 0 a 100 rilancio di 5
  • da 100 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 500 rilancio di 20
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
  • da 2000 a 5000 rilancio di 200
  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 50000 rilancio di 2000
  • da 50000 in avanti rilancio di 5000