Asta 63 - Libri, autografi e manoscritti
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Lotto 50 Diploma militare veneziano. Datato 16 febraro 1668, Candia.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 carta scritta al recto. Documento rinforzato in tela. Testo in italiano all'interno di un ovale. Fregi e fiori al contorno. Qualche segno del tempo. Diploma conservato nella busta originale di un celebre libraio milanese. Dimensioni 350x250 mm. (1) Documento con intestazione Ghiron Francesco Villa, Generale dell'armate di S. M. [...], Generale della Cavalleria di S.A. R. di Savoia e Generale dell'Infanteria della Serenissima Repubblica di Venezia. Il testo continua: Continuando le prove dell'ardente suo zelo per l'avantaggio del pubblico bene il signor [nome cancellato da mano antica] nel corso della caduta Campagna [...] si tenne con un corpo di militie pronto ad accorrere [...]. Rimase dalla violenza di cannonata nemica sul Baluardo Bettelune offeso negl'occhi non senza pericolo di perdere la vista [...]. -
Lotto 51 Rationalis et Experimentalis Phisicae Compendiosus Tractatus. Non datato, ma XVIII secolo.
Manoscritto cartaceo a inchiostro bruno, in latino. Pagine 576. Numerosi disegni esplicativi a inchiostro. Una lieve usura all'angolo superiore destro non impedisce la fruizione del testo. Fascicoli cuciti tra loro, ma senza legatura. Databile prima metà XVIII secolo. Dimensioni 140 x 200 mm. (1) Il trattato è suddiviso in libelli, partes e capita. La prima parte è intitolata: De corpore naturali generatim consideratio; particolare è il Caput septimus De chimicormum elementis, dove il testo è intervallato da disegni di boccette e alambicchi. Segue il Codex primus, de parte tertia philosophiae: si parla di ignis, acqua et tellus degli atomi, delle teorie di Cartesio, di metafisica, dell'infinito, di Aristotele, del vuoto, della natura del moto ecc. Troviamo poi un Tractatus de mundo et caelo, dove si tratta di astronomia, del sistema tolemaico confrontato con quello copernicano, del sole, della luna, delle comete, delle stelle fisse, del globo terracqueo, della salsedine del mare, dell'origine di fonti e fiumi, del magnetismo, del fuoco sotterraneo e dei terremoti ecc. In fondo al Codex ci sono numerosi disegni: la rappresentazione tolemaica (geocentrica) del sistema solare, quella copernicana (eliocentrica), alcune costellazioni, fasi lunari ed eclissi ecc. Inizia poi la sezione intitolata: De Metheoris, che riguarda l'atmosfera, le nubi, la pioggia, la neve, la grandine, i tuoni, i lampi, i fulmini, i venti ecc. Molto interessante è il Caput nonus, De impressionibus emphaticis et primo de iride, dove vengono affrontati i fenomeni legati alla rifrazione della luce, compreso l'arcobaleno e l'alone solare; le spiegazioni tecniche sono accompagnate da alcuni disegni: la deviazione della luce nell'acqua in un calice, in un vaso di vetro, in un prisma e in una sfera e infine, artistiche raffigurazioni dell'arcobaleno sotto pioggia e nubi e dell'alone solare. -
Lotto 52 Miscellanea di manoscritti relativi alle famiglie Ballati Nerli, Schinchinelli, Sottovia. Fine XVI-XVIII secolo.
Manoscritti a inchiostro bruno. Sono presenti gli stemmi araldici acquarellati delle famiglie e 1 albero genealogico (carta pesante più volte ripiegata) relativa alla famiglia Schinchinelli. Legatura in cartone con alcuni segni del tempo. Dimensioni: 330x220 mm. SI AGGIUNGONO: Varie carte relative alla famiglia Nicelli con stemmi araldici acquarellati e fogli acquarellati con i possedimenti e alberi genealogici. XVIII secolo. (2) I DOCUMENTO: La raccolta comprende stemmi araldici, atti notarili, lettere ecc. Alcuni documenti del XVI e XVII secolo sono in copia (trascritti alla fine del XVIII secolo). Le varie sezioni sono precedute da una breve storia della famiglia. -
Lotto 53 Trattato manoscritto di fortificazioni civili e militari. Non datato, ma XVIII secolo.
Manoscritto cartaceo a inchiostro bruno. Pagine [65] scritte (più 15 bianche). Numerosi disegni geometrici esplicativi a inchiostro fino alla pag. 35. Due capilettera ornati a inchiostro. Legatura cartonata coeva in carta marmorizzata (usurata dal tempo). Databile metà XVIII secolo. Dimensioni 240 x 360 mm. (1) Interessante manuale tecnico sull'argomento delle fortificazioni (sul quale anche Galileo Galilei scrisse due famosi trattati). Suddiviso in capitoli e con citazioni di noti esperti italiani e stranieri (il conte e ingegnere Blaise Pagan, Giuseppe Rossetti, Manesson Mailt [Mallet]), inizia, dopo il prologo, con la regola della fortificazione, che si divide in due parti: la prima per fortificare i Poligoni regolari, l'altra gl'irregolari. Numerosi e curiosi sono i nomi delle varie fortificazioni: faccia del baloardo, contrascarpa, all'italiana, alla francese, all'olandese; rivellini; mezze lune; tanaglie semplici e doppie; opere coronate; cavalieri; fortini a stella ecc. Incipit: Ogni secolo ha ritrovato n[u]ove maniere di fortificare le Piazze ed ogni età ha aggiunto perfezzione alle maniere già ritrovate [...]. Explicit: Del Profilo Capitolo VI [...] l'altezze e le grossezze delle pareti de' ripari e le larghezze e profondità de' fossi e tutto quello chè sollevato sopra il piano della campagna. -
Lotto 54 Diploma di grandi dimensioni con miniature e firma autografa di Francesco I di Lorena. Datato 1756, Vienna.
Manoscritto pergamenaceo a inchiostro bruno con intestazione François par la grace de Dieu Empereur des Romains con lettere decorate in oro. Testo in francese in cornice dorata. Firma autografa di Francesco I. Stemma imperiale asburgico decorato in oro in alto a sinistra della pergamena e altra miniatura al margine inferiore sinistro. Alcuni fori al margine inferiore dentro i quali passava lo spago al quale era legato il sigillo. Dimensioni: 630x800 mm. (1) -
Lotto 55 Magalotti Lorenzo, Lettere scritte all'Ill.ma Sig.ra March.sa Strozzi dalla [...] penna dell'Ill.mo Sig.r Conte Lorenzo Magalotti Consigliere di Stato di S.A. Reale del Gran Duca di Toscana. Su le Terre odorose d'Europa, e d'America dette volgarmente Buccheri. Non datato, ma inizio XVIII secolo.
Manoscritto a inchiostro bruno scuro (su alcune pagine più chiaro). Pagine 505, 180 non num., 12 bianche. Inizio XVIII secolo. Alcuni fascicoli parzialmente distaccati. Frontespizio con lacerazione parziale della cornice causa corrosione da inchiostro. Legatura coeva in piena pelle, nervata, con alcuni difetti ai piatti e casella superiore del dorso mancante. (1) Questa raccolta manoscritta di copie delle famose "lettere odorose" (in realtà lunghe ed approfondite dissertazioni) scritte da Magalotti per la marchesa Strozzi (e altri personaggi), è intervallata da testi poetici di autori vari sui Buccheri, vasi e oggetti di terracotta, noti già agli Etruschi ma ritornati in auge nel Seicento, che hanno la peculiarità di emanare un gradevole odore di terra a contatto con l'acqua. Venivano prodotti soprattutto in Portogallo e Sud America. Troviamo nell'ordine: lett. da Firenze del 5 luglio 1695; lett. da Fir. del 12 luglio 1695; lett. da Fir. del 19 luglio 1695; lett. da Fir. del 2 agosto 1695; lett. da Fir. del 9 agosto 1695 lett. da Fir. del 19 agosto 1695; lett. da Lonchio del 23 agosto 1695; canzone dell'agosto 1693 al march. Salviati; poesie toscane sopra i Buccheri s.d.; vari componimenti poetici sui Buccheri (di autori vari), compresa la celebre Bucchereide di Lorenzo Bellini; lett. da Lonchio del 6 settembre 1695; lett. da Belmonte de 20 sett. 1695; lett. al cav. Gio. Batta d'Ambra s.d.; lett. da Firenze del 22 sett. 1693. -
Lotto 56 Memorie spettanti alle macchine aerostatiche. Raccolta di 13 documenti manoscritti e a stampa. Non tutti datati, ma fine XVIII secolo-1806.
Documenti manoscritti e a stampa. Insieme anche alcuni disegni. Un timbro a inchiostro di antica proprietà. Dimensioni varie. (13) La raccolta comprende: 2 carte manoscritte (compilate recto e verso, non complete) che raccontano del globo aerostatico fatto volare dal conte Gian Francesco Barattieri nel suo giardini a Piacenza nel 1784 – Calcolo per formare un pallone volante di braccia tre di diametro. Manoscritto – Regola generale per formare un globo aerostatico di qualunque grandezza. Manoscritto – Peso del seguente globo (testo scritto al verso di un avviso teatrale del 1806) – 2 avvisi manoscritti nei quali si descrive il volo di Alfonso Baldacci e Ignazio Bronzini – 1 foglio a stampa dal titolo Dimensioni della nuova macchina – 1 disegno esplicativo delle dimensioni – 3 avvisi a stampa relativi ai palloni aerostatici - 2 disegni. -
Lotto 57 Monte della città di Firenze. Datato 1802.
Pergamena stampata con note e firme manoscritte. Sigillo in carta conservato. Dimensioni: 200x267 mm. SI AGGIUNGONO: 2 carte contenenti i prezzi del Mercato di Pescia nel luglio del 1843. Testi a stampa e manoscritti. (3) II DOCUMENTO: Le carte contengono i prezzi in lire (differenti nell'arco di pochi giorni) del grano da seme al sacco, granoturco, miglio, saggina, fave, avena, fagioli, vecce, ceci, castagne, farina dolce, seme di lino, patate, olio al barile ecc. -
Lotto 58 Le nozze di Perseo, e d’Andromeda, azione drammatica da cantarsi nel teatro di via della Pergola, [...] dai servitori attuali della sua Real Cappella e da altri varj Professorj. Firenze, Da Anton Maria Albizzini: all'Ins. del Sole. Per Cosimo Maria Pieri, 1738.
Legatura cartonata moderna. Testatine xilografiche. Ottime condizioni. Dimensioni: 180x250 mm. SI AGGIUNGE: Raccolta di improvvisi poetici diversi del Cav. Bernardino Perfetti senese. Trascrizione manoscritta settecentesca a inchiostro bruno. Legatura cartonata moderna. Dimensioni 170x230 mm. Bernardino Perfetti è stato un giurista, ma soprattutto un famoso poeta improvvisatore, membro dell'Accademia dell'Arcadia con il nome di Alauro Euroteo. (2) I DOCUMENTO: Il libretto, dedicato a Francesco III Duca di Lorena e marito di Maria Teresa d'Austria, riporta l'argomento, con un encomiastico parallelismo tra l'eroe Perseo ed il granduca Francesco, segue l'elenco dei personaggi in scena, con i nomi dei 4 cantanti e dei due autori: Damiano Marchi per le liriche ed il M° di Cappella di S.A. Reale Giuseppe Maria Orlandini. Quest'ultimo è ricordato come uno dei più grandi operisti dell'epoca, lodato anche da Padre Martini e da Charles Burney; la sua gratitudine per Francesco di Lorena è dovuta alla riconferma a Maestro di Cappella dopo la morte dell'ultimo Medici (1737). -
Lotto 59 Raccolta di 30 documenti relativi al Teatro La Fenice e ad altri teatri veneziani. Inizio XIX secolo-1946.
Documenti manoscritti e a stampa. Nel lotto anche 1 incisione del Grand Hotel du Lion Blanc tenu par Marc Ferrighi Venise. Dimensioni varie. (30) La raccolta comprende: 1 Avviso per Teatro Emeronittio (poi Teatro Malibran) relativo alla rappresentazione dell'opera Torquato Tasso di Donizetti. Datato 27 febbraio 1835 - 2 inviti al Teatro Gallo a S. Benedetto per i concerti del 19 e del 21 dicembre [1843] delle sorelle violiniste Teresa e Maria Milanollo (con programma dei concerti) - 1 invito datato 11 dicembre 1843 relativo ai concerti delle sorelle Milanollo - 1 programma di una Grande Accademia Istromentale del Gran Teatro La Fenice. Datato 14 dicembre 1843. Le interpreti sono le violiniste Teresa Milanollo e Maria Milanollo - 1 programma di concento della Società Apollinea. Datato 22 dicembre 1845. Tra le interpreti, Nina Montan e le violiniste Teresa Milanollo e Maria Milanollo - 1 piccolo manifesto su carta azzurrino relativo ad una serata a beneficio della Pia Istituzione d'orchestra. Datato 25 marzo 1848 - 3 circolari del Gran Teatro La Fenice. Datate 1843-1857 - 12 circolari con ordini del giorno. Carte intestate La Direzione / della / Società Proprietaria / del / Teatro La Fenice. Datate 1877-1880. Tra gli argomenti trattati anche una proposta dell'Impresa del Teatro alla Scala fratelli Corti di dare alla Fenice alcune rappresentazioni d'opera con Adelina Patti e il tenore Nicolini (La Traviata, Faust, Il Barbiere di Siviglia e il Trovatore) – 2 documenti manoscritti relativi alla proprietà dei palchetti del Teatro La Fenice - 1 dichiarazione del Teatro La Fenice in favore del Primo Violoncello Francesco Zanichelli, firmata da A. Tornielli condirettore del teatro. Su carta intestata. Datata 11 dicembre 1891 – 3 incisioni a colori che rappresentano scenografie dall'opera Zoraide, Tancredi e Tebaldo ed Isolina - 1 lettera autografa del pittore Bernardino Palazzi densa di notizie sulla vita artistica e culturale a Venezia. Datata 5 febbraio 1946. -
Lotto 60 Tre lettere autografe firmate scritte da Temistocle Solera, Salvadore Cammarano e Antonio Ghislanzoni. Una lettera datata 1847.
Manoscritti a inchiostro nero. 6 pagine scritte in totale. Dimensioni varie. (3) Lettera di Temistocle Solera inviata a Carlo mio come fratello! datata Livorno 13 luglio s.a.: [...] Il signor Cohen, dovizioso Maestro di musica, mi offre la commissione d'un libretto, del quale mi pagherà mille lire. Mille lire! Questa somma, che un giorno il povero poeta gettava giubilando nelle tasche dei poveri, mi suona ora più che un milione [...] La tua carità mi ha fatto vivere; giunsi fino a Firenze almeno con la veste e due camicie [...] a Livorno, non arrossisco dirtelo, ho portato per ben due mesi acqua nelle case, guadagnandomi settanta centesimi al giorno; da acquaiolo passai a maestro di lingua spagnuola presso due famiglie ebree [...] Ora mi è venuta la commissione del libretto, ora sono milionario, e non ho perduto un istante a scrivertene [...] Temistocle Solera. Lettera di Salvadore Cammarano al compositore Pietro Torrigiani, datata Napoli 27 marzo 1847: [...] per quante ricerche io facessi dei Natchez, mi fu impossibile rinvenire quell'opera, tanto che ne domandai agli stessi vostri amici [...] Intanto un libraio [...] lo ha fatto venire da Marsiglia, ed io ne ho divorato la lettura [...] divido non pertanto la vostra opinione, cioè essere l'argomento suscettibile di lirica tragedia, in cui campeggerebbero le novità, ed il sublime. Ma quanto ardua non sarebbe l'impresa [...] Parlando dei vari problemi di messa in scena, Cammarano scrive: ed un altro che ora sembra puerile, ma che potrebbe ingigantirsi al momento della rappresentazione: gli esecutori specialmente le donne vorrebbero assumere quel colore nella carnagione che il soggetto richiede? [i Natchez erano una tribù di pellerossa] [...] Salvadore Cammarano. Lettera di Antonio Ghislanzoni al compositore Antonio Cagnoni, inviata da Lecco s.d.: [...] sto pensando di assumere io stesso l'impresa di qualche teatro, per darvi il tuo Capriccio. Se il maestro Sozzi volesse concorrere ... Basta! Ci penseremo. E riguardo al libretto della Francesca da Rimini io sarei d'avviso che tu mi scrivessi una lettera da poter mostrare al Giudici, presso a poco nei termini seguenti "Sono disposto a rilevare il libretto per la somma di lire 800 da pagarsi ai signori Giudici e Strada [...] E nel caso che l'opera riuscisse di loro aggradamento avrebbero il diritto di prelazione sugli altri editori per l'acquisto dello spartito al prezzo di lire 5000 o 3000 (metti la cifra che credi)" [...] A. Ghislanzoni. -
Lotto 61 Zufolo Topolino. Anni '30 del XX secolo.
Zufolo a 6 fori in latta stampata a colori, prodotto dalla SFC Italia negli anni '30. Presenta immagini di Topolino (direttore d'orchestra), di Clarabella, Pluto e alcuni buffi personaggi. Funzionante ed in ottime condizioni. Lunghezza 250 mm. (1) -
Lotto 62 Raccolta di firme autografe di cantanti, librettisti e musicisti su libri, insieme ad una locandina di Adriana Lecouvreur in cui canta Enrico Caruso. Datati 1902-anni '90.
La raccolta comprende: Un opuscolo dedicato a Renata Tebaldi (con firma autografa di Giulietta Simionato e Renata Tebaldi) - Mirella Freni. Mio caro teatro. Artioli editore 1990 (con dedica della Freni - Libretto di Proserpina con firme autografe di Sem Benelli e del musicista Renzo Bianchi - Libretto di Nausicaa con dedica autografa della librettista Lina Putelli - Libretto di Mosè con firma autografa del musicista Giacomo Orefice - Miscellanea di 5 libretti di Rossini di metà 800 (uno con i nomi degli interpreti - Beniamino Gigli. Confidenze. Seconda edizione aumentata. De Carlo Editore 1942 (con firma autografa di Gigli) - Tito Schipa di Tito Schipa jr. Nuova Grafica Fiorentina 1993 (firma di Tito Schipa jr.) - Locandina di Adriana Lecouvreur per il Teatro Lirico Internazionale datata 1902 con Enrico Caruso nella parte di Maurizio. (9) -
Lotto 63 Marco da Gagliano, Cantus / Missae, et / Sacrarum / Cantionem, sex / decantandarum / vocibus. / Marci a Gagliano / Florentini ac musices […]. [Marca tipografica] / Florentiae / Apud Zenobium Pignorium MDCXIV.
1 volume in 4° (230x170 mm). Conservato il libro parte del Cantus. Pagine 24. Al verso del frontespizio la dedicatoria al Serenissimo Cosmo / Magno Etruriae Duci / [...]. Florentiae Die 26 Aprilis 1614. Index in fine (p. 24). Capilettera incisi. Carte molto ben conservate. Ex Libris Bruno Lusini. Legatura in pelle rossa moderna con filetti in oro, che riproduce le armi della famiglia Medici. (1) Contiene: Veni Sancte Spiritus – Sicut Cedrus – O vos omnes – Ave Maria – Clamemus – Duo Seraphin – Popule meus – Quo raperis – Ecce quam bonum – Puer qui natus est – Regina coeli – Adoramus te Christe – Ne Timeas Maria – Hodie – Faustinus – Kyrie – Goria in excelisi Deo – Credo – Sanctus Agnus Dei. Marco da Gagliano (1582-1643), una delle personalità di primo piano della Firenze di inizio '600, autore di melodrammi, divenne Maestro di Cappella alla corte dei Medici. Fu tra i fondatori dell'Accademia degli Elevati, insieme a Ottavio Rinuccini e Jacopo Peri, con i quali spesso collaborò per la composizioni di balli e mascherate per da eseguirsi durante i periodi di carnevale alla corte dei Medici. -
Lotto 64 Muzio Emanuele, Quattro lettere autografe firmate. Datate 1866-1874.
Manoscritti a inchiostro bruno. Ottima conservazione. Dimensioni varie. (4) Lettera datata Parigi 30 novembre 1866 (scritte 3 pagine): L'incendio e distruzione dell'Accademia di musica di New York avendomi reso libero di impegni quest'inverno. Mi decisi di rivedere la mia famiglia ed amici in Europa. Nel mio soggiorno a Parigi intesi dal mio Maestro ed amico il Cav. Verdi che il teatro la fenice era sprovisto [sic!] di Maestro Concertatore e direttore d'Orchestra. L'ozio essendomi a peso, vengo a chiedere a questa Nobile Direzione, se è libero, il posto sudetto per la stagione di Carnevale e Quaresima [...]. Lettera inviata datata Parigi 6 novembre s.a. (scritte 2 pagine): M'affretto di fare risposta alla pregiat.ma del 1° corrente ricevuta stasera. Il desiderio che ho di rivedere i miei amici, Venezia, e passare alcuni mesi costà e la deferenza che Ella manifesta per me, questa circostanza m'induce ad acettare [sic!] l'offerta che ella mi fa, però per il solo Carnevale e Quaresima. Attendo la regolare scrittura per sapermi regolare sul tempo che devo trovarmi alla piazza per le prove necessarie [...] E. Muzio. 30 Rue Druot Paris. Due lettere inviate al Car.mo Canedi [Gaetano, architetto teatrale] datate Parigi 7 e 8 agosto 1874: Spero che non avrai pensato che io avessi potuto dimenticare l'affare della Mignon. Il proprietario Monsieur Heugel [Jacques-Léopold - editore] [...] mi dice che era in strette trattative col sig. Sonzogno che ha l'intenzione di mettere in un sol fascio Ricordi e Lucca e distruggerli, cosa della quale le imprese si lamenteranno [...] se l'affare incamminato non avesse effetto, ei allora tratterebbe col tuo mezzo colla casa Lucca. Il signor Sonzogno comperò già operette di Ofenbach [sic!], Lecoc [Charles Lecocq] ed altri, ma l'arte Italiana, la vera arte, non ha a temer nulla dal tentativo che si fa di introdurre questo nuovo mal francese in Italia [...] E. Muzio - Fui da M. Heugel al quale consegnai la tua lettera. Siccome egli è in trattative con Sonzogno per la cessione di Mignon e Amleto vuole interpellarlo se andrebbe bene darla al teatro Castelli (teatro Milanese progettato da Canedi) [...] se dice di no allora [...] entrerà in trattativa alla casa Lucca per un affare sulle basi di quello che questa casa aveva con M. Choudens [Antoine, editore musicale] [...] E. Muzio. La lettera si conclude con l'indicazione del successivo indirizzo di Muzio: Everett House New York. Una curiosità: a Muzio si deve il contatto parigino tra Verdi e il grande pittore Giovanni Boldini, che immortalò il Maestro nel celeberrimo ritratto con cappello a cilindro e sciarpa bianca. -
Lotto 65 Novaro Michele, Due lettere autografe firmate. Datate 1859 e 1862.
Manoscritti a inchiostro bruno. 3 pagine scritte in totale. Una lettera su carta intestata Michele Novaro / Presidente / della / Società Filarmonica. Dimensioni 130x205 e 135x215 mm. (2) Lettera inviata all'editore Francesco Lucca, datata 1859: [...] Io mi tengo per molto fortunato che V.S. voglia compiacersi di stampare il mio inno Fratelli d'Italia, ma le faccio osservare che io lo scrissi nel 1848 in Torino e fu stampato in quell'epoca dall'editore Magrini il quale me ne diede delle copie e si ritenne la proprietà. Qualora V.S. creda che dagli Eredi Magrini non vi possano essere opposizioni lo stampi pure che io ne sarò felicissimo [...]. Lettera inviata a Tito Ricordi, datata 1862. [...] Diverse contrarietà mi hanno obbligato a sospendere l'esecuzione del progettato concerto, che doveva aver luogo il giorno 11 c.te, rimandandolo alla prossima Quaresima [...] desidererei essere il primo a far eseguire in Genova l'inno delle Nazioni del M° Verdi in tutto il suo splendore e secondo l'intenzione del celebre Maestro [...] Essendo di Verdi è certamente sempre un importante lavoro per il pubblico in generale, ma l'importanza che gli date voi stesso, perdonatemi, è un pochino esagerata. Non credo che per eseguire questo pezzo vi voglia un tenore di gran cartello come Tamberlich, ma mi pare che un tenore che abbia voce bella ed estesa basterà all'occorrenza [...].
LOTTO NOTIFICATO PER INTERESSE STORICO ( LOTTO NON ESPORTABILE ALL'ESTERO)
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Lotto 66 Ricordi Giulio, Tre lettere autografe firmate. Datate 1892-1908.
SI AGGIUNGE: Lettera autografa di Tito (II) Ricordi inviata al lucchese Alfredo Caselli datata 30 luglio 1903. Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio listato a lutto, scritte 2 pagg. Dimensioni 110x175 mm. Caro Caselli, Michetti [Francesco Paolo, pittore e scenografo] deve averle mandata una cartolina ringraziandola per l'invio della "Figlio di Jorio" e delle cartoline réclame [...] Mi fece un gran piacere di ricevere le fotografie di Crieri, se elle è così gentile di volermi regalare la negativa, me la spedisca a Milano, 7, via Boccaccio [...] Mi è impossibile venire quest'anno a Lucca, spero in una prossima occasione, magari per "Butterfly" [...] Tito Ricordi. SI AGGIUNGE: Un Biglietto di Campanari, consulente legale di Casa Ricordi, inviato al compositore Pietro Mascagni a Roma, datato Milano 9 novembre 1906. Manoscritto a inchiostro blu. 1 biglietto intestato G. Ricordi & C., scritto recto e verso. Busta intestata conservata. Dimensioni 140x105 mm. [...] Carissimo Maestro. Avrei predisposto la minuta del contratto in base alla discussione fatta ieri l'altro. Desidera vederla o parlarne ancora? Io sono a sua disposizione ogni giorno della settimana dalle 14 in avanti allo studio Ricordi [...]. (5) I DOCUENTO: Lettera di Giulio Ricordi inviata allo scrittore Eugenio Cecchi a Roma, datata Milano 15 dicembre 1892. Manoscritto a inchiostro bruno. 2 carte intestate R. Stabilimento Tito di Gio Ricordi e Francesco Lucca, scritte 3 pagg. Busta intestata conservata. Dimensioni 215x270 mm. [...] Ella ha compreso perfettamente la situazione. Io non posso tener conto di un errore di data fatto da M° Mascagni [...] come già scrissi, credo di aver dato prova di vera deferenza al Maestro, lasciandolo tranquillo al lavoro, mentre già avrei potuto chiamarlo all'osservanza del contratto [...] Quanto a ciò che asserisce il M° Mascagni circa all'aver mostrato il contratto, o datone notizia ai sig.ri Puccini e Soffredini, è una vera puerilità che non meriterebbe parlarne [...] Dal canto mio potrei allora dire che è lo stesso Sig. Mascagni che la l'ha fatto sapere ad altri allo scopo di fare nascere imbarazzi! [...] Il Maestro Mascagni dice: lasciamo passare il 93 [...] Non è cosa ammissibile. Se il di lui contratto con l'editore Sonzogno scade nel 1892, e può prolungarsi per altri due anni, si tratta del 93- 94 e non del solo 93! [...] Troppo mi dorrebbe dover ricorrere ad azione giudiziaria!! [...] Ma parliamo un linguaggio positivo: come ed in qual modo crede il M° Mascagni trovare equa soluzione [...]? Mi proponga qualche cosa di pratico [...] Giulio Ricordi - Lettera di Giulio Ricordi, con firma autografa, inviata al compositore Pietro Mascagni a Roma, datata Milano 3 luglio 1906. Dattiloscritto a inchiostro blu. 1 carta intestata G. Ricordi & C., scritta una pagina. Dimensioni 215x280 mm. [...] Il sig. Bock mi scrive da Berlino quanto qui Le accludo in copia. Ella capirà benissimo come trattandosi che lo spettacolo sarà da Lei concertato e diretto, non sia il caso di fare difficoltà per il nolo, ma davvero questo Sig. Cavar di Gratz mi pare che se la voglia cavar con troppa poca spesa, giacché offre 1.000 corone e non parla dei tantièmes [percentuali] che usano pagare per ogni rappresentazione nei teatri tedeschi [...] Giulio Ricordi - Lettera di Giulio Ricordi inviata al giornalista A[ugusto]. G[uido]. Bianchi presso il Corriere della Sera, datata Milano 16 novembre 1908. Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio intestato G. Ricordi & C. / Milano, scritte 2 pagg. Dimensioni 145x230 mm. [...] mi spiace dirle ch'Ella si è rivolto male, indirizzandosi a me. Infatti nulla mai ho chiesto, chiedo o chiederò a Direzioni o Imprese di Teatri, nemmeno pe' miei pochi redattori di "Ars et Labor" i quali allorché desiderano assistere a qualche spettacolo me lo fanno sapere - ed io pago i posti occorrenti - così per qualunque altro nostro impiegato, essendo fatto a tutti assoluta proibizione di fare qualsiasi richieste alle Imprese teatrali [...]. Nel prosieguo Ricordi cita il figlio, sottolineando la sua laurea in ingegneria: mio figlio Ing.e Tito è ora assente [...] Giulio Ricordi. -
Lotto 67 Rossini Gioachino, Lettera autografa firmata inviata al compositore Andrea Bernardini, direttore della Banda militare nella cittadina di Buti. Datata Firenze 23 settembre 1852.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio, scritte 2 pagine. Piegature a busta con indicazione autografa del destinatario al verso. Timbri postali di Firenze e Pontedera. Presenti corrosioni scoloriture e passaggi di inchiostro attraverso la carta, con perdite di testo. Dimensioni 215x270 mm. (1) Rossini, amante della buona cucina, scrive all'amico Bernardini anche dell'olio di Buti, prodotto nel frantoio di famiglia Bernardini, allora in Borgo Maccione (oggi via Andrea Bernardini). Carissimo amico, dal Bilancini lessi che la Banda militare da lei diretta, di Buti [...] nella ricorrenza delle [...]. Direi che l'orcio di Marsiglia, al quale ho fatto le operazioni da voi indicatemi, parrebbe degno del olio vostro [...] in Firenze [...] io possa portarmi colà per ricevere il Nobile Liquido. Pagare al [...] l'importo e di questo e l'importo del Orcio sud[det]to, per conseguire questo scopo fa d'uopo vi compiaciate indicarmi la somma di cui vi sarò completamente debitore [...] farete poi vedere Firenze alla vostra [...] moglie. Io sarò lieto di fare la di lei conoscenza; mia moglie si metterà alla di lei disposizione; come sarà ognora alla vostra. Tutto vostro aff.mo G.no Rossini – P.S. [...] cordiali saluti al medico [...]. -
Lotto 68 Strepponi Giuseppina, 4 lettere autografe firmate. Datate 1872-1883.
Manoscritti a inchiostro bruno. Buona conservazione. Dimensioni varie. (4) Lettera inviata a Cesare Vigna, datata 12 giugno 1872 (scritte 4 pagine): [...] Verdi non ha mai pensato di venire a Venezia per la Messa, ed i molti affari trascurati per questo giro artistico, reclamano la sua presenza a St. Agata. Avrei tanto desiderato riveder Venezia [...]. La Messa da Requiem ebbe ieri sera la sua prima rappresentazione al Teatro Imperiale di Vienna. Il successo è salito ad un grado di zona torrida! [...] Hanno tanto parlato dello spirito più o meno religioso di questa musica sacra; del non aver Verdi seguito il concetto tipico di Mozart, di Cherubini ecc. ecc.[...]. Io per me dico che un uomo come Verdi deve scrivere come Verdi e cioè secondo il suo modo di sentire e interpretare i testi [...] - Lettera inviata a Cesare Vigna, datata 25 giugno 1872 (scritte 4 pagine. Busta conservata): [...] Verdi ha poi la sua [borsa] molto meno fornita di quel che tanti pretendono [...] ne usa nobilmente e largamente nella località in cui vive e quanto fa, appena basta a sollevare una minima parte delle miserie che a lui ricorrono! [...]. Credo possedere due qualità, rare nelle donne. Ho poca o nessuna vanità ed ho saputo diventar vecchia a tempo! [...] - Lettera inviata a Cesare Vigna, datata 2 marzo 1883 (scritte 3 pagine. Busta conservata): Vanità delle vanità. Tutto sotto il sole è vanità! Povero Tiberini! [tenore, grande interprete di opere di Bellini e Donizetti, cantò l'ultima volta alla Scala nel 1871. Venne ricoverato nel manicomio di Reggio Emilia] Neppure nel manicomio, in quel luogo di pace e di buonsenso [...] ha potuto liberarsi da quella minuscola contagioso/epidemica machietta, che invade il genere umano, e si chiama vanità?! [...]. Verdi in questo momento a St. Agata non conobbe mai Wagner, neppure di vista. Questa grande individualità, ora scomparsa, non fu mai afflitta dalla piccola prurigine della vanità, ma divorato da un orgoglio incandescente, smisurato, come Satana, o Lucifero [...] - Lettera inviata a Marietta Carrara Calvi datata 12 febbraio 1887 (scritte 4 pagine. Busta conservata): Tutti credono ch'io sia completamente felice [...] per la uscita d'Otello [...] ma se osassi dirlo forte [...] tutto questo baccano, questo perpetuo andirivieni [...] mettono in casa un da fare, un disordine [...] che m'affatica, m'annoia, mi irrita [...]. nella serata memorabile del 5 corrente. Fu un entusiasmo assordante che giunse fino al delirio [...] ne rimasi commossa [...] ha voluto dare a Milano l'ultimo frutto del suo genio [...]. -
Lotto 69 Verdi Giuseppe, Raccolta di 5 libretti d'opera: Oberto conte di San Bonifacio, Don Carlo, Stiffelio, Alzira, Otello, Falstaff. Datati 1839-1893.
Documenti a stampa. Con i nomi degli interpreti. Brossure originali. I libretti di Otello e Falstaff con alcuni segni del tempo. Dimensioni varie. (5) Si tratta di: Oberto conte di San Bonifacio (Prima rappresentazione: Milano, La Scala 1839. Milano, Truffi 1839) – Alzira (Prima rappresentazione: Napoli, Teatro S. Carlo. Napoli, Tipografia Flautina 1845) – Stiffelio (Teatro La Fenice 1851-52. Milano, Ricordi. Libretto della prima rappresentazione al Teatro La Fenice. Il testo è quello della prima versione, anche se presenta interventi della censura) – Don Carlo (Roma, Teatro Apollo, Carnevale 1867-68. Si tratta della prima rappresentazione romana dell'opera, con alcuni interventi della censura papale. Tra gli interpreti Teresa Stolz) – Otello (Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala 1886-1887) – Falstaff (Prima rappresentazione: Milano Teatro alla Scala 1892-93). -
Lotto 70 Verdi Giuseppe, Lunga lettera autografa firmata, inviata a Giovanni Ricordi. Datata Parigi 13 gennaio 1852.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio piegato a busta, scritte (fittamente) 3 pagine. Timbro postale Paris (69) 13 Janv. 52. Sigillo in ceralacca rossa conservato. Dimensioni: 205x135 mm. (1) [...] Ti scrivo per darti una noja: me ne dispiace, ma l'importanza che si attacca al tuo nome in fatto di cose musicali mi obbliga ricorrere a te. Ieri parlando con [Nestor] Roqueplan il Direttore dell'Opéra, dopo lunga conversazione venne il discorso sulla Scala, e dissi che due giovani [ , ] donna e tenore di bellissime voci avevano debutato [sic!] a quel teatro con molto effetto. Oggi Roqueplan mi scrive pregandomi di chiedere le seguenti informazioni sul tenore. Eccoti le parole della sua lettera " ... je vous prie instamment de vouloir bien écrire auiourd'hui à Milan si c'est possible pour savoir 1° Son nom 2° Son age 3° Ses antécéden[t]s musicaux 4° S'il a de l'intelligence, de la chaleur, un bon phisique, s'il voudrait venir à Paris, et se contenter d'appointemen[t]s honorables pendent une année, plus ou moins; tem[p]s pendant le quel on le preparerait à la scène française. La question principale est de savoir s'il a la voix puissante et s'il pourrait tenir l'emploi de tenor de force. Ecco tutto! Credo ben difficile che un tenore che ha debutato [sic!] con successo alla Scala voglia studiare ancora per un'anno [sic!], un'altra lingua, e tutto ciò che abbisogna per queste scene, nonostante io te ne sarò gratissimo se vorrai dirmi al più presto e con tutta sincerità una risposta cattegorica [...]. Devo aggiungere anche che io son ben disposto rendere questo piccolo servigio a Roqueplan, ma che io non ne ho interesse alcuno. Supponendo anche che Roqueplan m'avesse fatto offerta per scrivere all'Opéra è ben difficile che io la possa accettare. La mia posizione in Italia è troppo bella; e gli elementi ed i compensi d'amor proprio che posso trovar là sarebbero qui quasi impossibili, perché i nostri cantanti sono ancora migliori di questi, i cori pure migliori, e le orchestre nostre sotto la mia direzione vanno anche bene: difatti nulla di meglio della orchestra di Napoli nella Miller, e di Venezia nel Rigoletto. Non potrei nemmeno accettare la offerta del Teatro Italiano [di Parigi] perché l'insieme è detestabile. C'è qualche buono elemento, ma bisognerebbe aggiungerne qualche altro, fare un buon coro, e cambiare la direzione dell'orchestra. Ho sentito Norma, Sonnambula, e Maria Rohan. Credimi in tutta coscienza, l'insieme è detestabile. Non ho sentito Ernani ma credo sarà ancor peggio s'è possibile. Il publico [sic!] ha ragione, non si può gustare la musica eseguita in quel modo. Per me dichiaro francamente che se io potessi impedirei l'esecuzione di qualunque mia opera fino a che non si fossero fatte tutte le riforme necessarie [...] P. S. [...] Ti prego di non parlare a nessuno di quest'affare del Tenore, ad eccezione, ben s'intende, del Tenore stesso. Giovanni Ricordi è stato il fondatore dell'omonima Casa Musicale e capostipite della famiglia legata alla storia del melodramma italiano. Morirà nel 1853, lasciando l'azienda nelle mani del figlio Tito.
LOTTO NOTIFICATO PER INTERESSE STORICO ( LOTTO NON ESPORTABILE ALL'ESTERO)
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Lotto 71 Verdi Giuseppe, Ricordi di Giuseppe Verdi. 10 albumine. Anni '70-'80 del XIX secolo.
Le 10 albumine, conservate in album e protette da veline, sono applicate su cartoncino sul quale è indicato a secco il nome del fotografo Pilotti e Poysel / Piazza S. Simpliciano 2 / Milano. La raccolta comprende un ritratto di G. Verdi (con riproduzione della firma autografa), un ritratto della seconda moglie Giuseppina Strepponi, la casa natale del Maestro e la chiesa alle Roncole, la rocca di Busseto e gli esterni della casa di S. Agata. Album con tagli dorati e legatura in pergamena. Al piatto superiore è scritto in vari colori e capilettera in oro: Ricordi / di / Giuseppe Verdi. Dimensioni delle albumine: 130x180 mm. Dimensioni dell'album: 255x350 circa. (1) -
Lotto 72 Verdi Giuseppe, Lettera autografa firmata inviata a Italo Pizzi. Datata S. Agata 18 novembre 1883.
Manoscritto a inchiostro nero. Un bifolio, scritte tre pagine. Ottime condizioni. Dimensioni 134x210 mm. (1) [...] Ho ammirato quella parte da me letta finora della sua traduzione del Poema di Firdusi, ed ho ammirato or ora il melodramma, ch'ella ha saputo trarne. Ci voleva molto ingegno per fare quello che ha fatto; ma, a parer mio, il soggetto è magro per un dramma, e non credo che i pubblici moderni possano interessarsi a quelle storie, o leggende troppo lontane da noi [...]. L'ultima scena però è interessantissima [...]. Aggiungo in fine che nessun pubblico Italiano potrebbe sopportare nomi come Afragab [Afrâsyâb] o mengeb e altri simili. Del resto non badi a queste mie opinioni che sono affatto individuali, e possono essere erronee. Le rimando il libretto [...]. Italo Pizzi è stato un grande studioso di lingue orientali, in particolare il persiano. Ha pubblicato in particolare il Libro dei re, unica traduzione italiana del celebre poema persiano Shāh-Nāmeh di Firdusi, cui fa riferimento Verdi.
LOTTO NOTIFICATO PER INTERESSE STORICO ( LOTTO NON ESPORTABILE ALL'ESTERO)
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Lotto 73 Verdi Giuseppe, Lettera autografa firmata inviata a Cesare Vigna, Direttore del manicomio di S. Clemente a Venezia. Datata Genova 9 dicembre 1884.
Manoscritto a inchiostro nero. Un bifolio, scritte due pagine. Conservata busta autografa affrancata e viaggiata. Ottime condizioni. Dimensioni 130x200 mm. (1) Caro Vigna La Peppina [Giuseppina Strepponi] occupatissima in questo momento mi ha consegnato la tua lettera a cui rispondo immediatamente. Figurati mio caro Vigna, se non vorrei farti cosa grata qualora il potessi; ma tu capirai bene che di questa sorta di raccomandazioni me ne vengono da tutte le parti; ed io mi son fatto uno stretto obbligo di non prestarmi che per quello, di cui conosco profondamente i meriti. Può darsi che io abbia visto questo Zanichelli nell'orchestra di Parma quand'io v'andai per l'Aida, ma nella massa non avrei potuto discernere il merito di questo tuo raccomandato. [...]. Cesare Vigna, psichiatra, intrattenne con Verdi e consorte un'intensa amicizia.
LOTTO NOTIFICATO PER INTERESSE STORICO ( LOTTO NON ESPORTABILE ALL'ESTERO)