IL CULTO DELL'ARREDO. FASE 4. BASI D'ASTA RIBASSATE
-
Lotto 185 Europa (Belgio?) (II metà del XX secolo)
Tappeto meccanico in stile persiano
Vello in lana su armatura in cotone
237 x 167 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 70% -
Lotto 186 Roma (1875 - 1925), (?)
Ritratto di commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Marmo
68 x 67,3 x 32,5 cm
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% (depositi)
La croce a collare qualifica i commendatori dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Il portamento e l'abbigliamento inducono a pensare che il ritrattato sia un militare di alto grado, peraltro la categoria maggiormente presente tra gli insigniti dell'onorificenza.
Alfonso Panzetta segnala l'altra qualità della trattazione del marmo e ipotizza in una produzione in ambito romano. Inoltre, suggerisce, il fatto che il busto «non sia firmato fa pensare ad un autore abituato a soddisfare richieste di ritratti (...) anche se quel modo di definire le pupille "a fiore" (...) è certamente un elemento di autografia». (comunicazione del 23 novembre 2020).
Ringraziamo il Prof. Alfonso Panzetta per il supporto nella catalogazione. -
Lotto 187 India (Ultimo quarto del XIX secolo)
Tappeto Agra
Vello in lana su armatura in cotone con nodo asimmetrico
348 x 268 cm
Elementi distintivi: etichetta di Raffaele Verolino, Modena
Provenienza: Raffaele Verolino, Modena, 2009; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 60% (usura localizzata e restauri soprattutto perimetrali)
Classico Agra a nastri e palmette su fondo rosso lacca con bella e ampia bordura a fondo blu scuro. -
Lotto 188 Giuseppe Latini, detto il Maestro del Ricciolo (1903 - 1972), attribuito a
Veduta di Tivoli
Inchiostro e gessetto su carta
13 x 18,5 cm
Altre iscrizioni: al recto, sulla banda inferiore l'iscrizione manoscritta "Tivoli"
Elementi distintivi: al verso del foglio, le iscrizioni moderne "₤ 200.000-", "Dec 4", "28,5x23", "Della Porta", "289 arg"
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 50% (residui di colla, depositi, macchie)
Stato di conservazione. Superficie: 60% -
Lotto 189 Kennedy Carpets (1980)
Tappeto in stile Agra
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
659 x 164 cm
Elementi distintivi: etichetta in pelle della ditta Pasha - produzione Moret
Provenienza: Kennedy Carpets, India; Pasha, Istanbul - Vicenza - Milano; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Produzione contemporanea realizzata in India da Kennedy Carpets su incarico della ditta Pasha, Istanbul - Vicenza - Milano. Il tappeto riproduce una passatoia Agra antica presentata in questa stessa asta. -
Lotto 190 Edmé Bouchardon (1698 - 1762), maniera di
Ritratto femminile
Terracotta a patina bronzea
66,8 x 38 x 31,3 cm 12,75 g (grammi)
Firma: « Bouchardon » inciso sotto la schiena; « HM », inciso sotto al piede
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (danno da urto alla base)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (depositi)
Juliette Trey ipotizza per la scultura in esame una datazione recente, all'inizio del '900. Si tratterebbe, in questa lettura, di una scultura di topo imitativo, ispirata a modelli francesi del XVIII secolo. A conferma di ciò, nella documentazione relativa a Bouchardon, non vi è menzione di questa scultura, come cortesemente ci comunica Guilhem Scherf, specialista dell'autore e Conservateur en chef presso il Musée du Louvre (comunicazione del 21 ottobre 2021). Precisiamo che il dr. Scherf non si è espresso sulla attribuzione dell'opera.
Ringraziamo i dottori Juliette Trey e Guilhem Scherf per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 192 Domenico Morani (1812 - 1859)
Ritratto di un cavaliere di Malta
Marmo
55 x 38 x 27 cm
Firma: « D. MORANI F. » sulla schiena
Data: « 1848 » sulla schiena
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (importanti danni da urto tra cui una frattura longitudinale completa, ricomposta, al collo e la perdita di parte dell'arco posteriore)
Stato di conservazione. Superficie: 90% (spatinatura)
Domenico Morani giunge a Roma con il fratello Vincenzo (1809-?) da Napoli, dopo essersi formato alla bottega del padre Fortunato Morano (1773-1844), capobottega di una importante famiglia di scultori in terra calabra, a Polistena. Allievo di Pietro Tenerani, è autore di opere in gesso e marmo di stile purista. Nel 1843 realizzò due sculture raffiguranti Menandro e Hendel per il teatro di Villa Torlonia. Si specializzò presto nella ritrattistica. Nella chiesa di San Francesco a Ripa, in Trastevere, è di sua mano il monumento sepolcrale di Maria Costa, mentre nella Basilica dei Santi XII Apostoli, a Roma, nella prima cappella a destra, è conservato un suo angelo in marmo firmato e datato 1859. Una sua statua raffigurante Silvia, personaggio della "Aminta" di Torquato Tasso, fu esposta a Firenze nel 1861. Nel Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli è infine conservato un suo busto raffigurante Vincenzo Bellini. La nostra opera, firmata e data, benché in modo non chiaro, 1849, presenta un notabile decorato con la Croce di Malta ed è una importante aggiunta al corpus di Domenico Morani.
L'autografia dell'opera è stata confermata da Alfonso Panzetta (comunicazione del 23 novembre 2020).
Ringraziamo il prof. Alfonso Panzetta per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 193 Joshua Reynolds (1723 - 1792), da
Autoritratto, 1760 ca.
Olio su tela
76,6 x 63,5 cm
Altre iscrizioni: sul telaio, diverse iscrizioni, probabilmente relative a passaggi d’asta, in gessetto e matita nera
Elementi distintivi: al verso, sul telaio, le iscrizioni moderne "Reithinger" (?) e "4998" ed un sigillo abraso
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (rintelo; due punti di sfondamento risarciti)
Stato di conservazione. Superficie: 60% (vernice ingiallita, cadute di colore reintegrate, graffio risarcito)
Il dipinto ritrae Sir Joshua Reynold intorno all'età di trentacinque o quaranta anni. La postura è la più amata da Reynolds, che la utilizza in molti dei suoi autoritratti, con significative varianti nell'abbigliamento, tutti caratterizzati da un richiamo al ritratto di Adam De Coster inciso da Anton Van Dyck.
Reynolds si osserva allo specchio - posto proprio nella posizione che oggi occupiamo noi osservatori - e con il braccio destro muove il pennello, fuori dal campo visivo. L'occhio è interamente concentrato sulla sua figura, che emerge dal fondo naturale di cielo e nubi, segno di un ritratto immaginato all'aperto. La bocca semiaperta mostra l'attimo di sospensione mentre egli studia e comprende la propria fisionomia. La pennellata è veloce e sicura nel delineare l'anatomia, ma diventa morbida nella capigliatura e quasi area nel tessuto bianco.
Sir Joshua Reynold produsse circa 30 autoritratti, in pittura o in disegno, durante la sua carriera (cfr. "Joshua Reynolds: The Creation of Celebrity", Tate Britain, 2005, catalogo della mostra, p. 73). L'autoritratto gli forniva, infatti, sull'esempio di quanto aveva già fatto Rembrandt, la possibilità di usare se stesso per sperimentare le possibilità espressive del modello e della pittura: era un vero e proprio modo di studiare e costruire l'immagine, che ebbe un ruolo anche nella autopromozione di Reynolds - primo presidente della Royal Academy of Arts - quale uomo di cultura e di potere.
Il dipinto in esame è considerato da Martin Postle «clearly a later copy, and is definitely not by Reynolds himself». Lo specialista avvicina la composizione a due autoritratti realizzati intorno al 1773-1774 e riprodotti ai numero 12 e 13 del catalogo ragionato dell'artista (David Mannings, "Sir Joshua Reynolds, A complete catalogue of his paintings, New Haven, 2000, cat 12 e 13), segnalando in particolare che «There are many copies of no 13, and this is possibly one of them» (comunicazione del 29 settembre 2021). Mannings registra un originale, oggi irrintracciabile ma apparso in asta presso Christie's con probabile provenienza dalla collezione di James Northcote (1746-1831), assistente nello studio di Reynolds dal 1771 al 1776 ed eletto alla Royal Academy dal 1787 (Christie's, 19 giugno 1942, lotto 61). Segnala inoltre la presenza di numerosi copie, «di cui alcune potrebbero essere opera di James Northcote», e in particolare ne registra tre (13a-c).
Il dipinto in asta appare tuttavia in più stretta relazione, per la forma maggiormente composta dei capelli ed il viso meno spiritato, con l'autoritratto conservato nella Spencer Collection di Althorp, Northamptonshire, anch'esso ricordato in letteratura come di probabile provenienza Northcote, comunemente considerato come la prima versione di questa composizione, con Reynold a mezzobusto contro il paesaggio, e di cui pure esistono numerose copie (Mannings 2000, cat. 12). Il pittore stesso, peraltro, tornerà sulla composizione, in un dipinto di cui fece dono al nono Earl of Westmorland nel 1774 (Mannings 2000, cat. 14). Una ulteriore versione, non catalogata da Mannings, è conservata nella residenza arcivescovile di Knole, a Sevenoaks nel Kent.
Una certa somiglianza esecutiva con il dipinto in esame si legge nel più maturo ritratto di Henry Fuseli, dipinto da Northcote nel 1778 ed oggi conservato alla National Portrait Gallery, Londra (NPG 5469).
Ringraziamo il dottor Martin Postle per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 194 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Nahavand
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
295 x 205 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Piccolo medaglione circolare in rosso, su fondo avorio decorato con motivi floreali stilizzati e vasi biansati con tre fiori dei Nahavand. -
Lotto 198 Persia occidentale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Sarouk
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
285 x 199 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Elegante esemplare, con griglia contenente elementi floreali e piccoli cipressi, su fondo crema. -
Lotto 199 Olanda (I metà del XVI secolo)
Trinità
Alabastro
31,3 x 24,9 x 13,4 cm 9,6 kg (chilogrammi)
Firma: iniziali « A P » (?) sotto la base
Altre iscrizioni: altri segni illeggibili sotto la base
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 75% (linee di frattura, danni da urto alla testa di Cristo, carenza delle aureole, integrazioni)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (depositi e graffi)
Come ci segnala Kim Woods, specialista di scultura tardo gotica, l'opera in asta presenta «un soggetto molto insolito. Il Compianto con la Vergine che tiene il Cristo morto sulle ginocchia è comune; le varie forme della Trinità sono comuni, ma un Compianto con Dio Padre che tiene Cristo sulle sue ginocchia è davvero molto insolito». La studiosa esamina l'opera in paragone ad un alabastro raffigurante San Marco attribuito alla cerchia dello scultore brabantino Jean Mone (c. 1500 – c. 1548) (vedi cfr. K. W. Woods, "Cut in alabaster", Brepols, 2018, p. 287, fig. 13), riconoscendo in entrambe le opere «l'impatto del manierismo di Anversa e anche del Rinascimento italiano». A giudizio di Woods, la scultura in asta «sembra appartenere allo stesso mondo della scultura in alabastro di Mechelen/Anversa del 1525-30 circa, anche se è difficile collocarla con maggiore precisione», poiché essa per stile non corrisponde in modo soddisfacente ai lavori noti dei principali nomi dell'intaglio dell'alabastro olandese della prima metà del XVI secolo: Jean Mone, Conrad Meit (1480-1551), Cornelis Floris (1514-1575), Willem van den Broecke (1530-1579), Guyot de Beaugrant (1500-1549 circa), Jacques du Broecke (1505 circa - 1584 circa). Né si riscontrano buoni parallelismi in Spagna, dove lavoravano molti intagliatori olandesi. All'esito della ricerca, tuttavia, la studiosa è ancora «propensa a scegliere i Paesi Bassi», come luogo di origine dell'opera (comunicazione del 30 novembre 2020).
Aleksandra Lipinska preferisce datare la scultura al 1575-1600 e ipotizza una collocazione in ambito tedesco (comunicazione del 24 gennaio 2021).
Si può ulteriormente osservare che la complessa costruzione figurativa rappresenta sia la Trinità sia l'ascesa al cielo di Cristo, accolto sopra le nuvole da Dio padre.
Ringraziamo le Professoresse Kim Woods e Aleksandra Lipinska per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 200 Persia centrale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Ghom con medaglione a stella di tipo Isfahan
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
307 x 197 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80% -
Lotto 202 Persia settentrionale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Meshkin
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
261 x 204 cm
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna
Provenienza: Galleria d’arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80% -
Lotto 204 Ferruccio Ferrazzi (1891 - 1978)
Manoscritto illustrato con la "Genesi del Mosaico della Cripta di Acqui" e altri disegni e stampe
Inchiosto, matite e pastelli su vari tipi di carta
27 x 20 cm
Provenienza: Avv, Carlo Castria, Roma; Eredi Castria, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (pieghe, danni ai margini)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (fioriture, decolorazione)
I fogli provengono dal patrimonio di Carlo Castria (1883-1970), storico legale di Ferruccio Ferrazzi e collezionista appassionato di arte moderna.
Il cuore del lotto è costituito da un manoscritto di Ferrazzi, arricchito di molti schizzi (17), sulla "Genesi del Mosaico della Cripta di Acqui". Si aggiungono almeno altri 25 schizzi, spesso intorno allo stesso soggetto, presentato a diverso grado di finitura.
La scheda è corredata con un ridotto numero di immagini per conservare il carattere inedito del nucleo in favore dell'acquirente in sede d'asta.
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lotto 205 Lazzaro Baldi (1624 - 1703), attribuito a
Giuseppe riferisce a Giacobbe la cattiva fama dei fratelli
Olio su tela
93,4 x 135,2 cm
Elementi distintivi: al verso, due fogli fotocopiati con riferimenti a Lazzaro Baldi
Provenienza: Collezione privata, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 85% (rintelo, rintelaiatura)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (cadute di colore, integrazioni diffuse, ridotte abrasioni)
C'è un ragazzo inginocchiato di fronte ad un vecchio che piange. A sinistra un uomo indica che è ora di andare, mentre a destra altri uomini stanno spostando dell'uva e del cibo. Tra il vecchio e il ragazzo c'è una forte intesa emotiva, sottolineata dal gioco degli sguardi e dalla mano del vecchio poggiata sulla spalla del giovane. Gli altri personaggi mostrano sguardi ostili o interrogativi. Nel suo complesso il soggetto si lascia interpretare come Giuseppe che riferisce al padre Giacobbe la cattiva fama che circola intorno ai suoi fratelli (Genesi, 37, 1-2: «Giuseppe, all'età di diciassette anni, pascolava il gregge con i suoi fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e con i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Giuseppe riferì al loro padre la cattiva fama che circolava sul loro conto. 3 Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga con le maniche. 4 I suoi fratelli vedevano che il loro padre l'amava più di tutti gli altri fratelli; perciò l'odiavano e non potevano parlargli amichevolmente»).
Soprattutto nelle anatomie e nei panneggi, il dipinto richiama molte soluzioni formali di Lazzaro Baldi, pittore dal ridotto corpus pittorico e raro anche nelle collezioni museali, ma se ne distacca sensibilmente circa la esecuzione dei dettagli, più raffinati nell'opera certa dell'artista.
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lotto 206 HERAT. Germania (XX secolo)
Tappeto meccanico in stile persiano
Vello in lana su armatura in lana
278 x 202 cm
Elementi distintivi: etichetta del produttore ”HERAT”
Provenienza: HERAT, Germania; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80% -
Lotto 207 Francia (metà del XIX secolo)
Ninfe, 1834-1845
Matita su carta bruna
28,6 x 21,8 cm
Altre iscrizioni: al verso del foglio, iscrizione moderna a matita illeggibile
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 50% (fissato in due punti al supporto; brunitura della carta ed effetto di riquadratura per forte sovraesposizione luminosa; abrasioni; piegatura)
Stato di conservazione. Superficie: 80% -
Lotto 208 Persia centrale (Ultimo quarto del XX secolo)
Tappeto Ghom
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo asimmetrico
301 x 207 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% -
Lotto 209 Italia (XX secolo)
Specchiera da terra con cassetti
Legno massello impiallacciato con essenze (bois de rose, noce, mogano) e fregio ebanizzato
200 x 93 x 30 cm
Provenienza: Principi Toraldo di Massa Lubrense; Eredi Toraldo, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 80% (mancanze, tra cui la parte sinistra della cuspide)
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lotto 210 Ferruccio Ferrazzi (1891 - 1978)
Raccolta di disegni, di natura per lo più progettuale
matita, inchiostro, tempera e tecnica mista su carta, carta velina e cartoncino
33 x 30 cm (misura media)
Provenienza: Avv, Carlo Castria, Roma; Eredi Castria, Roma
Stato di conservazione. Supporto: 70% (pieghe, strappi, danni ai margini)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (fioriture, decolorazione)
Selezione di appunti grafici sia di invenzione sia di natura progettuale. I fogli provengono dal patrimonio di Carlo Castria (1883-1970), storico legale di Ferruccio Ferrazzi e collezionista appassionato, soprattutto di arte moderna.
I disegni - studi di figura e di ambiente, oltre 120, tutti inediti - sono inclusi in diverse cartelle, non omogenee, e attraversano la carriera di Ferrazzi.
I disegni su carta velina sono a volte chiudi a libretto con i conseguenti danni.
La scheda è corredata con un ridotto numero di immagini per conservare il carattere inedito del nucleo in favore dell'acquirente in sede d'asta.
Nota bene: il lotto è visionabile e va ritirato, a cura e spese dell'acquirente, presso il deposito di Bonino a Roma. -
Lotto 211 Jean-Antoine Houdon (1741 - 1828)
Ritratto di ragazzo
Terracotta
35,7 x 27 x 18 cm 7,95 kg (chilogrammi) (Scultura)
10,2 x 14 x 14 cm 7,95 kg (chilogrammi) (Base)
Firma: « Houdon », sulla spalla
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 85%
Stato di conservazione. Superficie: 85%
Non è nota documentazione inerente a questa scultura, come cortesemente ci comunica Guilhem Scherf, specialista dell'autore e Conservateur en chef presso il Musée du Louvre (comunicazione del 21 ottobre 2021). Precisiamo che il dr. Scherf non si è espresso sulla attribuzione dell'opera.
Ringraziamo il dottor Guilhem Scherf per il supporto nella catalogazione dell'opera. -
Lotto 212 Persia centrale (III quarto del XX secolo)
Tappeto Bakhtiyari
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
305 x 214 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 60%
Stato di conservazione. Superficie: 60%
Disegno del campo a piastrelle, detto anche a giardino, con cipressi e elementi floreali. Insolita la bordura con motivi quadrilobati, alternati a foglie o, forse, ancora cipressi. -
Lotto 214 Persia nord occidentale (I quarto del XX secolo)
Tappeto Heriz
Vello in lana su armatura in cotone, con nodo simmetrico
315 x 219 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 70%
Stato di conservazione. Superficie: 40%
Insolito tappeto di Heriz a grana piuttosto grossa, con un curioso medaglione centrale di forma tondeggiante, accompagnato da due palmette che fungono da pendenti. -
Lotto 215 Stefano della Bella (1610 - 1664)
Due cavalieri polacchi
Acquaforte su carta
17 x 22 cm (il foglio)
Elementi distintivi: al verso del foglio, le iscrizioni moderne a matita "I ii 8 20" e "2"
Provenienza: Felix Semyonov, New York - Roma
Stato di conservazione. Supporto: 60% (residui di colla, fioriture, macchie)
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Si tratta probabilmente di una stampa d'epoca successiva, realizzata a partire da una prova per la serie degli "Undici cavalieri in tavole da tondo" del 1650.