Stampe e Disegni Antichi e Moderni - Libri Antichi
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Lotto 263 ALMA-TADEMA, Lawrence (1836-1912). Bella lettera autografa firmata, in
francese, indirizzata a Vincenzo GEMITO (1852-1929), 2 pagine in 16mo, su
carta intestata Townshend House | North Gate| Regents Park N.W., con busta
indirizzata a Gemito ad un indirizzo parigino, affrancata e timbrata 22
giugno 1877. Tadema parla a Gemito di un amico che vorrebbe sapere il
prezzo di una sua opera e rinnova allo scultore il suo invito a Londra.
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Lotto 264 BIONDI, Ernesto (1855-1917, scultore). Interessante lettera autografa firmata ad Arturo GATTI (1878-1958), una pagina in 8vo piccolo, nella quale Biondi parla del suo bozzetto per una statua dedicata al drammaturgo Pietro COSSA (1830-1881): “Sentii dal Prof. Amici che a te piaceva il mio bozzetto a Pietro Cossa appunto perché non ne avevo fatto un eroe, un saltimbanco, un Commediante da strapazzo, ma quel tipo buono, semplice, e vero, come tutti coloro che sono riscaldati dal fuoco dell’arte.” (annotazioni a matita in una mano diversa alle pagine successive della lettera e sulla busta che la conteneva). BISTOLFI, Leonardo (1859-1933). Biglietto autografo firmato, fittamente vergato su entrambi i lati, datato “Torino, luglio 1907”. Indirizzato ad una “Mia buona amica”. “Come vorrei anch’io poter realizzare il vostro sogno di bellezza”. Accenna al suo Monumento a Garibaldi di Sanremo. SPINETTI, Mario (1848-1925, pittore). Lettera autografa firmata, una pagina in 8vo piccolo, datata “6/6/99”, presumibilmente al proprio sarto, al quale chiede del “costume da monsignore”. CARNEVALI, Nino (1849-dopo il 1912, pittore). Biglietto da visita con nota manoscritta a matita. CIFARIELLO, Anna. Lettera autografa firmata, 4 pagine in 8vo, su carta intestata “Anna Cifariello | Solimene 8 -Vomero | Napoli” e datata “10-III-29”, indirizzata al critico d’arte Michele BIANCALE (1878-1961), nella quale l’autrice difende lo scultore Filippo Cifariello dal giudizio negativo di Biancale e nomina altri vari artisti (tra cui Gemito e Boecklin).
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Lotto 265 FATTORI, Giovanni (1825-1908). Tre biglietti postali autografi firmati, di
cui due indirizzati al pittore Luigi LEVI (1858-1939), datati aprile e
ottobre 900, e uno al pittore Dellagatta, datato 1904. In entrambi i
messaggi a Levi, Fattori si scusa di non poter andare a trovarlo a causa di
una adunanza del Collegio Accademico. A della Gatta scrive invece io sono a
studio dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore pomeridiane del 15 (uso
vecchio le 3) fino alle 17 e (uso vecchio 5 ). Tutti e tre i biglietti
sono viaggiati.
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Lotto 266 GEMITO, Vincenzo (1852-1929). Lettera autografa firmata, 3 pagine in 8vo (con busta affrancata e timbrata), datata “6 Novembre 1912, via Tassi 124”, indirizzata al gallerista Armando Perera. Gemito risponde alla richiesta di Perera di mandare nuove opere e si dice non pronto; tuttavia ha da parte due disegni che non è riuscito a vendere a Montecatini, e potrebbe rimandare a Roma “le due opere d’argento” “se avete ricercatori di opere mie di piccola dimensione e con certezza di voler comprare”.
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Lotto 267 JORIS, Pio (1843-1922). Tre lettere autografe firmate, ciascuna su 4 pagine in 8vo, tutte indirizzate ad una “Signorina” (una nota a matita la identifica come la sua allieva Carlotta Ida POPERT, 1848-1923), e scritte da Roma, la prima nel 1882, la seconda nel 1884, la terza nel 1898 (quest’ultima su carta intestata “Cav. Pio Joris | 46 via Flaminia | Roma”). Il pittore scrive in modo colloquiale di argomenti vari. Parla di John Singer SARGENT (1856-1925) al quale ha consigliato di accettare senz’altro l’invito di Daniel Sargent Curtis ad andare a Venezia nonostante il pittore Guido Boggiani lo abbia contemporaneamente invitato a Stresa; racconta inoltre che Sargent “ha regalato il suo quadro esposto a Torino, per scopo di beneficienza” nonostante sia “sempre disperato a quattrini”. Nella medesima lettera, Joris racconta del concorso per il progetto del Vittoriano, per il quale erano stati inizialmente selezionati il tedesco Bruno Schmitz, Manfredo Manfredi e Giuseppe Sacconi: “Tutti e tre si sono portati valorosamente ma la gloria, e l’esecuzione del Monumento è rimasta al Sacconi” la cui opera “è semplicemente un capolavoro”. Joris attribuisce questo risultato al “voto palese e non segreto”. Nella missiva del 1898, scrive di avere iniziato il quadro del “Giovedì Santo” (che porterà a termine nel 1900 ed è considerato dalla critica a lui contemporanea come il suo capolavoro); “avrà una dimensione piuttosto grande, ma non grandissima, il lato maggio è di m. 2.20.” Due lettere recano graziose vignette.
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Lotto 268 MICHETTI, Francesco Paolo (1851-1929, pittore). Lettera autografa firmata
su 4 pagine in 8vo piccolo, datata Francavilla al mare, 16 apr. 1903,
indirizzata ad un Gentilissimo Maestro! che ringrazia per averlo ospitato
nella sua villa solatia e invita a sua volta a Francavilla (forata al
margine sinistro per inserirla in un raccoglitore ad anelli ma senza
perdita di testo, carta un po ingiallita). Si aggiunge: lettera autografa
firmata su una pagina di carta velina, datata 7-vii-1920, ad un Egregio
Signore, con P.S. il ritratto non da pubblicare. BARABINO, Nicolò
(1831-1891, pittore). Due lettere autografe firmate, 4 e 3 pagine in 8vo,
entrambe scritte a Firenze e indirizzate a Carlotta Ida POPERT (1848-1923),
la prima datata dicembre 1881, la seconda marzo 1885. Sono missive di
carattere personale.
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Lotto 269 SARGENT, John Singer (1856-1925). Lettera autografa firmata, 4 pagine in
8vo, su carta intestata 41 Boulevard Berthier, indirizzata a Carlotta Ida
POPERT (1848-1923). Con busta viaggiata. Piccolo bozzetto caricaturale di
Sargent al termine della missiva.
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Lotto 270 BUTTI, Enrico Annibale (1868-1912, scrittore e drammaturgo, soprannominato
lIbsen italiano). Intervento allinchiesta sul rapporto tra arte e critica,
due pagine in 4to fittamente manoscritte, e con firma in calce [ Io non
credo che la critica abbi mai veduto chiaramente nellopera mia. Né avrebbe
potuto chiaramente vedere, poiché critica vera in Italia non esiste. [. Si
aggiungono: 1) una lettera autografa firmata, due pagine in 8vo, datata 16
xi 98, indirizzata ad un Egregio Signore; 2) stralcio della bozza del
romanzo Lautoma (1892), due pagine in 4to, con firma dellautore in alto a
sinistra; 3) stralcio della bozza del romanzo Lincantesimo (1897), due
fogli sciolti manoscritti su tre pagine, entrambi firmati dallautore;
assieme ad essi, 4) una pagina della Ia copia mia de Lincantesimo, anchessa
firmata.
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Lotto 271 FOGAZZARO, Antonio (1842-1911). Lettera autografa firmata, una pagina in
8vo, con busta indirizzata Al Tesoro | Via Indipendenza 14 | Bologna e
recante timbro 12-97. Colui che la Natura e lo studio crearono artista ha
per soli critici sé stesso, qualche buon giudice privato, qualche anima
chegli si sceglie e ama. Tutta laltra critica poco o nulla influisce
sullopera sua [ Se la critica ha veduto chiaro nellopera mia? Nellinsieme
credo di sì e mi permetto di soggiungere che non era poi tanto difficile.
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Lotto 272 GRAF, Arturo (1848-1913, poeta e letterato). Intervento autografo firmato,
scritto su due pagine in 8vo, datato Torino, 25 xi 97, e intitolato
Inchiesta sullarte e la critica. [ Essa non deve pretendere di creare
larte: larte la creano gli artisti e non i critici.[
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Lotto 273 NEERA (pseudonimo di Anna Zuccari Radius, 1846-1918, scrittrice).
Intervento autografo su 3 pagine in 4to, firmato in calce. [ non vi è
critica per quanto sciatta, meschina, sleale, perversa anche, ed anche
cretina, dalla quale un autore non possa con animo sereno imparare qualche
cosa. MAJOCCHI PLATTIS, Maria (detta Jolanda, 1864-1917, scrittrice).
Intervento autografo allinchiesta sul rapporto tra arte e critica su un
foglio sciolto in 8vo scritto al recto, firmato Jolanda. Si aggiunge: brano
manoscritto su 7 simili fogli, intitolato Piccoli motivi poetici La visita
(davanti al gruppo di D. Sarti nei giardini della Montagnola). TUMIATI,
Domenico (1874-1943, drammaturgo). Intervento autografo su un foglio
sciolto, scritto al recto, indirizzato alla Nobile Direzione del Tesoro e
firmato in calce. Per conoscere e giudicare il corso di un fiume conviene,
prima, attendere che abbia raggiunta una foce, poi, collocarsi su alte
montagne. GIORGIERI CONTRI, Cosimo (1870-1943, scrittore). Intervento
manoscritto su carta intestata Città di Torino, Gabinetto del Sindaco,
firmato in calce. [ la critica non ha officio che per il pubblico: deve
rischiarargli lo spettacolo dellarte come quei riflettori di luce elettrica
che proiettano i loro raggi sopra un palcoscenico.
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Lotto 274 PELLIZZA DA VOLPEDO, Giuseppe (1868-1907). Intervento su due mezzi fogli in
4to, scritti solo al recto, intitolati Risposta allinchiesta del Tesoro
fatta nel suo n 2. Professo una vera deferenza per la critica leale,
sincera, non partigiana: per essa lartista può farsi un concetto abbastanza
esatto di quel che vale lopera sua nella grande produzione artistica
odierna e attingere forza e coscienza per lavorare a seconda richiede il
proprio temperamento ed i bisogni dellArte. Tale critica si studia di
determinare i caratteri che distinguono scuola da scuola, artista da
artista; emette giudizi, eccita, ammonisce; per cui la sua funzione parmi
sia piuttosto utile che dannosa [ Se della produzione artistica nessuno
parlasse, nessuno si studiasse di fissare i criteri pel giudizio ed i modi
desprimerli, succederebbe confusione totale da nemmeno più intenderci: e
siccome la chiarezza delle idee e la coscienza degli scopi a cui mirano le
diverse scuole ed ogni singolo artista sono condizioni indispensabili per
progredire, la critica che le idee chiarisce, gli scopi determina e fa
conoscere, eccitando al miglioramento, non può che essere utile al
progresso dellArte. [ [la critica] ha sempre compreso il fine a cui mirava
lopera mia ed ha saputo determinare molto approssimativamente quanto labbia
avvicinato: rispetto ai mezzi no; pochissime volte, mai forse, essa li ha
completamente penetrati.